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Cop24, le risposte che mancano a Greta Thunberg, gilet gialli, paesi poveri e invenzioni sostenibili.

Diciannovesima lettera aperta alle Nazioni Unite e Alla Corte di Giustizia internazionale.

RIASSUNTO

La prima metà di dicembre 2018, è stata caratterizzata dal parallelo svolgimento dalla 24a conferenza COP in Polonia, organizzata dall’ONU, e dalle vivaci manifestazioni in Francia contro l’aumento dei carburanti. Questo parallelismo momentaneo, per il sottoscritto, mette a fuoco il vero problema mondiale, che è quello di aver creato una società insostenibile. Al vertice COP, l’unica verità l’ha detta una quindicenne svedese, Greta Thunberg, che è salita sul palco in modo inaspettato, ha detto: “La nostra civiltà viene sacrificata per l’opportunità che un numero molto esiguo di persone continui a fare enormi somme di denaro”. Gli adulti, che partecipano alle COP, invece, mentono per difendere interessi di parte.  Se mentono in buona fede, non hanno compreso come stanno le cose e si trovano al posto sbagliato. I problemi ambientali non si risolvono perché i centri di potere si sono impadroniti delle fonti energetiche sbagliate e intendono sfruttarle come fonte primaria dell’energia anche se si aboliranno i motori termici e tutti i mezzi di trasporto e di lavoro si alimenteranno con potenti batterie. Queste scelte sono assurde perché aumenteranno notevolmente i costi dei mezzi di trasporto e di lavoro e ci sarà ancora più bisogno di energia elettrica prodotta con le energie sbagliate. Questi signori non lasciano spazio alle soluzioni sostenibili alternative perché hanno occupato tutte le posizioni chiave della politica, dell’economia e della scienza mondiale. Gli scienziati e i ricercatori sono semplici impiegati ben pagati, a cui concedono anche guadagni extra attraverso la vendita dei brevetti, purché tali i brevetti rientrino nella linea tracciata dai centri di potere. I vari rami della scienza possono indagare per approfondire i problemi ambientali e cercare tutte le possibili soluzioni commerciali per migliorare l’ambiente e ottenere finanziamenti pubblici, ma non devono trovare soluzioni scomode per i loro datori di lavoro, pubblici o privati. La maggior parte dei problemi ambientali ed energetici si può risolvere attraverso le sinergie tra diversi principi scientifici legiferati da secoli e le moderne tecnologie, ma la scienza mondiale, lavorando a compartimenti stagni, come ha sempre lavorato, non se ne è accorta e ha sbagliato il principale principio dell’energia mondiale, che non è la termodinamica ma la fluidodinamica. Avendo accertato i principi della conservazione dell’energia e il principio di azione e reazione di Newton ed essendo chiaro che alla pressione atmosferica, il risparmio energetico e la produzione di energia sono penalizzati dalla forza di gravità, la scienza mondiale doveva indagare e individuare dove esistono sul pianeta Terra, le migliori condizioni ambientali per risparmiare e contemporaneamente produrre energia. Queste condizioni speciali esistono, da sempre, nell’ambiente aquatico, dove è possibile creare un flusso a senso unico, in un tubo, nel senso della gravità, senza spendere l’energia per sollevare di nuovo l’acqua, come si è costretti a fare nell’ambiente atmosferico. Pertanto è possibile produrre energia all’infinito semplicemente mettendo in serie una pompa accoppiata a un motore elettrico e una turbina accoppiata a un generatore di corrente. L’energia prodotta dal generatore di corrente è sempre decine di volte superiore all’energia assorbita dal motore elettrico e questa differenza si moltiplica con l’aumento del battente positivo sulla pompa. Non era facile individuare queste condizioni favorevoli prima dell’invenzione dell’elettromagnetismo che usano sia i motori che assorbono energia, sia i generatori che la producono. Individuato questo sistema si doveva trasferire a tutte nelle applicazioni energetiche terrestri con gli opportuni adattamenti, dovuti agli ingombri e alle potenze necessarie.  Ma, ormai, l’elettromagnetismo ha più cento anni di storia. La scienza mondiale non solo non ha individuato l’applicazione dell’energia idroelettrica sommersa, ma ha anche taciuto quando gli uffici brevetti, l’hanno dichiarata contraria ai principi della conservazione dell’energia. Invece, le sinergie tra pompe turbine ed elettromagnetismo consentono di sfruttare sinergicamente anche le sinergie tra i principi di Newton, Pascal Torricelli e Henry, consentendo di realizzare senza combustibili impianti energetici che sono contemporaneamente depurativi a causa della solubilizzazione dell’ossigeno nell’acqua. Se la scienza avesse compreso questo errore banale, avremmo risparmiato immense risorse economiche e non avremmo avuto il riscaldamento globale. Ma la scienza mondiale tace ancora insieme ai politici e la giustizia, nonostante altre importanti applicazioni sviluppate sugli stessi principi, abbiano portato a produrre energia pulita sugli stessi mezzi di trasporto e perfino al concepimento di un cuore artificiale autonomo energicamente che ossigena anche il sangue. Queste soluzioni sono rimaste allo stato virtuale perché   i centri di potere non le hanno finanziate lasciando decadere i depositi intellettuali dei brevetti. Dobbiamo aspettare la generazione di Greta per condannare i colpevoli?  

DESCRIZIONE

Alla Cop24, come alle precedenti, a nessuno degli organizzatori ONU e dei delegati scientifici dei 196 stati sovrani è venuto in mente il seguente paragone: “Come il vino buono si può fare solo con l’uva, l’energia migliore si può produrre soltanto con gli ingredienti naturali: acqua e aria”. Se ho ragione soltanto parzialmente ad affermare questo è necessario eliminare i più importanti premi Nobel mondiali. Quelli della fisica, chimica ed economia, perché, non solo abbiamo riscaldato il pianeta, lo abbiamo, anche inquinato, mal depurato, e il popolo mondiale ci ha rimesso economicamente, per arricchire un “esiguo numero di persone”, usando le parole, usate da Greta Thumberg. Non è colpa dei padri della scienza che avevano individuato correttamente i principi scientifici. Questi non potevano individuare anche le sinergie tra tali principi. Queste potevano essere individuate soltanto dopo lo sviluppo delle tecnologie e l’applicazione dell’organizzazione scientifica del lavoro, non solo nelle fabbriche, come è avvenuto, ma anche nell’ambiente, dove, invece, tale sviluppo non è avvenuto, soprattutto per colpa degli enti pubblici mondiali, che hanno tenuto separati i vari settori della fisica, della chimica nelle scuole e anche negli gli impianti di depurazione dell’acqua, dell’aria e in quelli che producono energia. Gli imprenditori privati e i loro inventori non potevano in alcun modo individuare l’energia interattiva prodotta con l’acqua e con l’aria, essendosi limitati a rispettare le normative pubbliche insufficienti, filtrando i fumi e depurando parzialmente le acque. L’energia interattiva prodotta con l’acqua, era possibile individuarla soltanto sviluppando sinergicamente prima i sistemi depurativi delle acque e dell’aria insieme, e dopo, sinergicamente, quelli depurativi delle energie fossili e biologiche, coinvolgendo anche le acque di raffreddamento per la chiusura del ciclo del CO2. Questi compiti pubblici, che le Nazioni Unite e i 196 stati sovrani non hanno svolto correttamente, li portano a tacere sugli errori commessi e a incoraggiare politiche energetiche e depurative irrazionali e insostenibili. Anche utilizzando le attuali energie rinnovabili, poco efficienti e discontinue, sono costrette a utilizzare gli accumulatori di energia per continuare a fornire l’energia con continuità alle utenze fisse e mobili. L’uso degli accumulatori abbassa ulteriormente i rendimenti e aumenta i costi, mentre la natura sarebbe in grado di fornire gratis tutta l’energia che serve, consumando soltanto l’usura delle macchine che sono già state inventate dall’uomo, ma non le sa usare sinergicamente, per sfruttare insieme i principi di Torricelli, Newton, Pascal, Henry, perché la scienza pubblica, gli economisti e gli industriali privati, continuando a lavorare a compartimenti stagni. Ignorano o fingono di ignorare, che l’attuale modello di sviluppo, è superato e non abbiamo bisogno delle attuali fonti energetiche, che sono la principale causa dei nostri attuali guai ambientali, del debito pubblico mondiale e dell’attuale divario tra ricchi e poveri. 

Come nonno, mi sono commosso quando ho visto il video di Greta Thunberg, che ha soltanto due anni in più della maggiore delle mie nipotine, rimproverare i potenti della Terra. Come genitore, mi sono spesso sentito in colpa verso le mie figlie, avendole dedicato poco tempo. Svolgere il lavoro di responsabile della costruzione e installazione di impianti meccanici e idraulici in una piccola azienda che lavorava in Italia e all’estero, è stato un lavoro che mi ha portato spesso all’estero e anche in Italia lavoravo almeno dieci ore al giorno. Mi sto godendo i nipotini, da quando ho compreso che sarei stato più utile alla società come inventore, anche se nessuno mi paga, avendo deciso di modificare gli impianti che prima costruivo e installavo. Io ho fatto questa scelta perché ritengo di essere una delle poche persone al mondo a conoscere bene contemporaneamente, sia i sistemi industriali che quelli ambientali, sia il modo di ragionare dei progettisti pubblici che quelli privati, che sono molto diversi tra loro. Senza sommare queste due esperienze, quasi ventennali in entrambi i settori, non avrei potuto dare nessun contributo al miglioramento dello stato dell’arte che più ha bisogno di migliorare: ambientale ed energetico. Questi due settori, sono seguiti dagli stessi ministeri pubblici, ma di fatto, chi si occupa di produrre energia, non si occupa della depurazione, a parte la filtrazione dei fumi. La filtrazione dei fumi non può essere considerata una depurazione in quanto la combustione altera chimicamente l’aria di combustione e pertanto è necessario realizzare impianti unici che depurano insieme acqua e aria, compresi i fumi, con reazioni chimiche comuni per economizzare i processi, che io ho chiamato inizialmente “depurazione globale” che ha successivamente, consentito di individuare “l’energia interattiva alla pressione atmosferica” e “l’energia interattiva pressurizzata con autoclavi”. Questi tre sistemi sono stati sviluppati in dodici anni di lavoro e sono nati gradualmente sviluppando i dettagli impiantistici continuando a fare il mio lavoro di tecnico progettista e installatore di impianti, ma soltanto virtuali, seguendo cicli depurativi globali, che sono diventati sempre più efficienti e di minore ingombro, con il graduale incremento della pressione dell’aria. Purtroppo, nessuno si è accorto di questo graduale avanzamento dello stato dell’arte. Io Penso che non poteva esserci un richiamo più severo di quello fatto alle autorità mondiali con la voce innocente di Greta Thumberg. Personalmente, io rimprovero anche tutti gli enti morali e ambientali, che hanno raccolto fondi in tutto il mondo. Nemmeno loro hanno versato un solo dollaro o euro o yen, per verificare l’utilità dello sviluppo depurativo ed energetico interattivo.

Io non mi sono meravigliato del fatto che nessuno abbia finanziato le soluzioni interattive. Questa è la migliore prova che avevo ragione a dedicarmi a questa missione con le forze residue che avevo, quando a cinquantasette anni, a causa della cessata attività dell’azienda per la quale lavoravo, mi ritrovai a scegliere se accettare qualche offerta di lavoro, che avevo avuto, o iniziare l’attività di inventore. Ci tengo a precisare che l’azienda non ha chiuso per fallimento, ma per una scelta dei proprietari. Come responsabile tecnico di un settore importante, mi sarei sentito parzialmente colpevole se la chiusura fosse avvenuta per tale motivo. Tuttavia, ne avevo abbastanza a partecipare alla realizzazione di impianti incompleti, progettati in modo non razionale da tutti gli enti pubblici mondiali, compresi quelli finanziati dalla Banca Mondiale. Senza un progetto globale e relativi cicli depurativi ed energetici, che per il sottoscritto, non possono essere separati. Questo non è un concetto filosofico, ma pratico, dovuto allo studio dell’organizzazione del lavoro. Si può dimostrare soltanto progettando di nuovo nel dettaglio tutti gli impianti depurativi ed energetici mondiali.  Io non pensavo di dover fare questo enorme lavoro da solo. Pensai che dovevo soltanto iniziarlo da solo e che molti progettisti, inventori, scienziati, imprenditori avrebbero compreso e collaborato. Questo non è avvenuto, ma tutto è andato bene ugualmente. Credo di aver concluso la mia attività di inventore, avendo sviluppato più soluzioni di quelle che mi proponevo di sviluppare.  Probabilmente, la mia creatività si sarebbe spenta se avessi trovato interlocutori pubblici o privati che avessero accolto con entusiasmo la logica della “depurazione globale” che era soltanto la fase iniziale. Li ringrazio vivamente di non averlo fatto e di avermi stimolato a proseguire con le energie interattive.  Ma adesso gli stimoli sono finiti, non posso inventare più niente. Penso che la generazione di Greta Thumberg e la storia si ricorderanno di chi ha veramente dato una mano al loro sviluppo e di chi lo ha ritardato e ostacolato. Come nonno, io posso soltanto, idealmente, considerarla nipotina onoraria, per il coraggio e la saggezza mostrata. Spero che lo facciano anche gli altri nonni che desiderano uno sviluppo più sostenibile per i loro nipoti.  Mentre scrivo questo articolo ho appreso con piacere e preoccupazione che nel 2019 arriverà il quinto nipotino.  In questi anni di duro lavoro da inventore, ho sempre, trovato il tempo per accompagnare i nipotini a scuola, in palestra, ai parchi giochi. Nell’Italia meridionale, non abbiamo il livello di assistenza sociale che hanno in Svezia. I nonni svolgono un ruolo molto importante, soprattutto se i nipotini vivono nella stessa città.  Io non vedo questo come un aspetto arretrato delle strutture sociali, perché la vicinanza tra nonni e nipoti è utile soprattutto, sotto gli aspetti affettivi.  Io penso che in una società progettata a misura di uomo, soltanto chi vuole emigrare debba emigrare. Anche questo fa parte della capacità di progettare gli impianti e le infrastrutture mondiali. Ma i governi mondiali nemmeno questo hanno compreso, essendosi prostituiti all’ attuale economia globale concepita dagli economisti soltanto sullo sviluppo economico industriale, senza il supporto dello sviluppo ambientale ed energetico sostenibile, che nessuno ha sviluppato.   

Quasi nessuno vorrebbe migrare spontaneamente. Tutti vorrebbero vivere nei paesi d’origine con le proprie tradizioni e vicini ai propri familiari. Se si vuole evitare l’attuale fenomeno delle grandi migrazioni, non è necessario costruire muri di separazione tra i paesi ma bisogna imparare a progettare globalmente per l’ambiente evitando alluvioni e desertificazione e organizzarsi meglio per spegnere gli incendi. Gli attuali impianti idroelettrici comportano immensi costi per la raccolta dell’acqua con le dighe, sfruttano l’acqua senso unico e agevolano le alluvioni invernali e le siccità estive. Mentre gli attuali impianti di dissalazione, se realizzati con l’evaporazione producono acque acide e senza Sali, non adatte all’agricoltura. Quelli realizzati con l’ultra filtrazione, assorbono molta energia e hanno altissimi costi gestionali. Mentre l’attuale sistema di volare non consente a canadair di sostare sui focolai degli incendi per non sprecare l’acqua.

Nessuna commissione scientifica mondiale ha giudicato le mie soluzioni che produrrebbero energia idroelettrica nelle pianure riciclando l’acqua, tenendo basse le acque le acque invernali per evitare le alluvioni, e alte quelle estive per combattere la desertificazioni. Per quanto riguarda la dissalazione ho proposto un sistema che potrebbe produrre piccoli corsi d’acqua di acqua dissalata per mezzo dello scambio ionico che producono addirittura energia idroelettrica, come descritto in https://www.spawhe.eu/sustainable-desalination/.  Mentre per far sostare in volo i canadair e i mezzi di trasporto aerei in generale, sarebbe sufficiente produrre energia a bordo dei velivoli energia idroelettrica compressa che non costa nulla, pertanto non ci sarà bisogno di risparmiare energia e possiamo utilizzare una grande quantità di turboventilatori elettrici che mantengono il velivolo in posizione fissa come descritto in https://www.spawhe.eu/aerospatial-pressurized-hydroelectric-transport-system/.

Se la scienza mondiale, lavorando a compartimenti stagni, non si è accorta, degli errori di progettazione che ha commesso, anche nel campo della fluido dinamica, oltre a quelli commessi nella termodinamica e nucleare, come possono le autorità mondiali consentire agli attuali uffici brevetti di giudicare scientificamente i depositi di brevetto di pubblica utilità proposti dal sottoscritto? Questi hanno dimostrato di non distinguere un circuito idraulico chiuso da uno aperto ed emettono con leggerezza la sentenza di “moto perpetuo”. Chi sono i loro consulenti scientifici?  Quando ho partecipato ai concorsi sociali  europei  nel 2015 https://www.spawhe.eu/european-social-innovation-competition-2015/, e nel 2018 https://www.spawhe.eu/the-european-social-innovation-competition-lottery/, non sono arrivato nemmeno tra i finalisti del premio, perché le innovazioni ambientali ed energetiche non sono considerate innovazioni sociali. Non so da chi sono composte le commissioni giudicatrici e se hanno compreso che la mia partecipazione è stata una provocazione. Ho chiamato queste competizioni “lotterie” perché le innovazioni proposte, non solo dal sottoscritto, ma da tutti i partecipanti, sono migliaia    ma i potenti della terra mettono a disposizione i fondi per realizzare solo le prime classificate, mentre continuano a sprecare risorse in grandi opere incomplete energetiche e depurative, che peggiorano l’ambiente.    

Io penso che sul pianeta Terra, si possa discutere una vita intera, di arte, filosofia, religione, politica, economia, senza mai arrivare a delle verità valide per tutti. Le sole verità che possono essere accertate sono quelle scientifiche e tecnologiche, ma la scienza deve essere applicata globalmente e tutto deve essere sperimentato con le tecnologie disponibili, man mano che lo stato dell’arte avanza. Quindi la verità scientifica è in continua evoluzione, ma quello che si acquisisce resta per sempre.  Se si nega la sperimentazione agli inventori si nega l’unica vera crescita mondiale. Purtroppo, questo è quello che sta succedendo, non in singoli paesi, ma nel mondo intero, per continuare a vendere carbone e petrolio. Per giunta, utilizzati in impianti progettati da progettisti incompetenti, che disonorano la scienza, perché anche l’energia fossile si poteva pulire completamente, realizzando gli impianti diversamente.

Se analizziamo le parole pronunciate da Greta Thumberg: “La nostra civiltà viene sacrificata per l’opportunità che un numero molto esiguo di persone continui a fare enormi somme di denaro”, dobbiamo notare che queste sintetizzano, soprattutto, le responsabilità dei potenti, non quelle della classe dirigente media composta da miliardi di persone, che tirano a campare, giorno dopo giorno, adeguandosi a regole senza senso, come nei romanzi di Franz Kafka, soprattutto, “Il castello” e “Il processo”. Il paradosso sociale, descritto molto bene da uno scrittore nei primi anni del 900, è ancora più evidente oggi, per chi vuole trovare interlocutori disponibili ad assumersi le responsabilità scientifiche dei governi e della giustizia. Infatti, paradossalmente, dovremo anticipare il voto politico almeno all’età di quindici anni, perché i giovanissimi sembrano più coraggiosi e saggi degli adulti. Ma cosa succederà quando i bambini di oggi diventeranno adulti e avranno paura di perdere il lavoro opponendosi ai centri di potere che hanno occupato tutte le posizioni chiave dell’economia mondiale?  Con l’avvento dell’era industriale, perfino la scienza non è più affidabile, altrimenti non avrebbe consentito il riscaldamento del pianeta. Questo, Franz Kafka, non poteva immaginarlo perché le applicazioni scientifiche, ai suoi tempi, erano ancora ai primi passi. Ma la burocrazia e la giustizia, da allora, non sono cambiate.  

Che gli impianti energetici e depurativi mondiali non siano affidabili lo ha dimostrato l’inquinamento e il riscaldamento globale che stiamo subendo. Oltre a quelli che hanno prodotto questi impianti sbagliati, chi altro può indagare, per trovare nuove soluzioni senza rischiare il posto di lavoro? Soltanto chi non ha un posto di lavoro, oppure è in pensione.  Se escludiamo, chi non ha mai lavorato, e chi ha lavorato in altri settori, certamente, restano pochissime persone al mondo a poterlo fare, ma in condizioni operative difficilissime e senza finanziamenti pubblici e privati, perché i colpevoli sono i centri di potere mondiali.

Paradossalmente, questo sistema lo possono combattere soltanto gli inventori privati esterni al sistema, perché gli imprenditori che lavorano in appalti e sub appalti pubblici non possono sputare nel piatto in cui mangiano, dicendo che ritengono sbagliati gli impianti e nemmeno gli inventori dipendenti di tali aziende. Purtroppo, soltanto i progettisti pubblici, i legislatori e i giudici possono migliorare gli impianti pubblici mondiali. Ma non lo fanno per non ammettere i troppi errori che hanno commesso. Persone come il sottoscritto, che hanno lavorato in questi settori come dipendenti di aziende private, possono soltanto sviluppare i dettagli per la costruzione degli impianti. Non cambiare i progetti nella impostazione generale (https://www.spawhe.eu/about-us-curriculum-vitae/). Ma il vero problema che ha notato il sottoscritto sviluppando i dettagli impiantistici degli impianti pubblici è stato il fatto che non vedeva collegamenti razionali tra gli impianti sul territorio. Questo, significa che gli impianti pubblici mondiali non hanno studiato l’organizzazione del lavoro ambientale e quindi non hanno potuto individuare le migliori soluzioni per incrementare l’efficienza degli impianti (taylorismo ambientale). Di conseguenza, non hanno potuto individuare i sistemi di depurazione globale e l’energia interattiva che è anche depurativa.

Da pensionato ho applicato ai sistemi ambientali l’organizzazione scientifica del lavoro, appresa negli anni precedenti, quando ho lavorato nell’industria automobilistica, per completare tutti i cicli depurativi interrotti degli attuali impianti pubblici, termici e depurativi, depositandoli come brevetti. Paradossalmente, questi depositi di brevetti, che tutti fingono di non comprendere e nessuno ha finanziato, hanno consentito, almeno virtualmente, con il solo ragionamento tecnico e scientifico, di sostituire anche i motori termici dei mezzi di trasporto che non possono chiudere il ciclo del CO2 inorganico, con motori idroelettrici compressi con in riciclo dell’acqua, che sono più economici, puliti, ma anche molto più potenti dell’energia termica. Infatti, l’aria compressa, può raggiungere pressioni di migliaia di bar ed essere sfruttata staticamente sull’acqua che circola a senso unico nel circuito equilibrato staticamente in aspirazione e mandata delle pompe modificate.  Come spiegato dettagliatamente in molte pubblicazioni. I centri di potere mondiali si difendono con il silenzio e con la burocrazia, non riconoscendo agli inventori privati i diritti di autore, se non trovano finanziatori. Ma come possono trovare i finanziatori se gli impianti pubblici li possono progettare e legiferare soltanto gli enti pubblici mondiali?  Le aziende private realizzano soltanto i progetti esecutivi. Tutti tacciono, compresa la giustizia internazionale, come se queste procedure fossero una cosa normale. Invece, questa è la causa principale dell’inquinamento globale del riscaldamento del pianeta e dell’economia insostenibile. I compiti istituzionali pubblici sono sempre stati la fornitura dei servizi. In particolare, l’energia, le depurazioni e la sanità pubblica, mentre le aziende private si sono concentrate nella estrazione dei combustibili, realizzazione degli appalti pubblici, nella produzione dei beni di consumo, compresi quelli tecnologici che consumano l’energia. Le aziende private, non potevano immaginare che approfondendo i sistemi depurativi dell’acqua dell’aria e quelli idroelettrici e incrociando queste esperienze si poteva arrivare a produrre energia e depurazioni senza nessuna altra fonte energetica. Semplicemente accoppiando in serie le pompe e le turbine, sfruttando la forza gravitazione in circuiti a senso unico aperti sempre pieni di acqua. Doveva essere la scienza pubblica mondiale ad accertare questa verità ed evitare gli attuali disastri ambientali ed economici. Invece, questa verità è rivelata da un semplice tecnico installatore di impianti che ha sviluppato i progetti depurativi ed energetici diversamente da quelli attuali. La scienza pubblica finge ancora di non comprendere, mentre quella privata e gli imprenditori, tacciono perché sono coinvolti in tutti gli affari economici collegati a partire dall’estrazione e distribuzione dell’energia fossile, nucleare, i sistemi di trasporto degli uomini, beni di consumo e dell’anergia stessa. Ma anche con le energie rinnovabili e la produzione di accumulatori di energia, che non servono. Infatti, se noi possiamo produrre, In ogni luogo, istante per istante, tutta l’energia che serve e con minori costi, non servono né le attuali rinnovabili, né gli accumulatori di energia.  Il sottoscritto su queste intuizione e ragionamenti ha sviluppato un intero modello di sviluppo alternativo depositando brevetti che non valgono niente legalmente, poiché i centri di potere hanno assoggettato proprietà intellettuale a quella industriale, che ovviamente, un pensionato non si può permettere.  

Che cosa è un brevetto? Attualmente un brevetto è una soluzione tecnica o scientifica mai realizzata, applicabile industrialmente che ha le caratteristiche di inventiva e novità. A queste caratteristiche, per il sottoscritto, manca la compatibilità ambientale. Pertanto, le autorità mondiali, che proteggono la proprietà industriale, hanno protetto anche brevetti che hanno collaborato alla diffusione del riscaldamento globale, dell’inquinamento in generale e danneggiato la salute pubblica.

Quando un’azienda pubblica o private inventa un dispositivo utile come l’airbag oppure le marmitte catalitiche, il sistema ABS per la stabilità della frenata, gli enti pubblici mondiali, li rendono obbligatori e montati di serie su tutti i mezzi di trasporto. Paradossalmente, gli stessi enti pubblici mondiali, non intervengono a sperimentare e rendere obbligatori per legge le ciminiere che catturano il CO2, le fogne depurative, gli stagni biologici sovrapposti, le serre calcaree, gli impianti idroelettrici sommersi, e quelli pressurizzati con l’aria compressa, con il riciclo dell’acqua, che consentirebbero di chiudere i cicli depurativi dell’acqua dell’aria neutralizzando anche il CO2 e producendo acque alcaline. Questi impianti sono di competenza pubblica, perché non adeguano lo stato dell’arte, come invece impongono ai costruttori dei mezzi di trasporto? Ovviamente, i costruttori privati sono costretti ad adeguarsi, altrimenti non possono vendere i loro mezzi di trasporto.

Paradossalmente, se gli enti pubblici mondiali avessero applicato l’organizzazione del lavoro industriale agli impianti ambientali, come ha fatto il sottoscritto, avrebbero potuto inventare loro le suddette invenzioni interattive e imporre alle aziende private, oltre all’adozione dell’airbag, delle marmitte catalitiche, e dell’ABS anche la sostituzione del motore termico con quello idroelettrico pressurizzato. Ma per coerenza avrebbero dovuto prima rottamare le centrali termiche, le caldaie, le fognature le ciminiere e i depuratori d’acqua mondiali, che realizzano cicli incompleti.   Infatti, le invenzioni non nascono soltanto dalla individuazione dei principi scientifici e tecnologici, ma anche dal modo migliore di organizzare il lavoro industriale e ambientale. Ogni operazione deve essere fatta al posto giusto e al momento giusto e collegata razionalmente alle operazioni successive, altrimenti aumentano i cosi di produzione e peggiora la qualità della produzione. Questo i progettisti degli impianti industriali lo hanno compreso. Mentre i progettisti degli impianti pubblici non lo hanno compreso. Tuttavia, i progettisti industriali, concentrati sulla produzione di beni di consumo commerciali, delle singole macchine e singoli processi chimici o biologici, non hanno individuato le energie interattive, che potevano essere individuate soltanto dai progettisti pubblici applicando l’organizzazione del lavoro ambientale. Sapendo che non lo avrebbero mai fatto, mi sono permesso di sostituirli nello svolgimento di tale compito, avendo lavorato in questo settore per venti anni come tecnico installatore, ma alle dipendenze di una piccola azienda privata. Ovviamente, nessuno mi ha ringraziato per queste invenzioni scomode per tutti, ma non per le generazioni future, se saranno più sagge di quella attuale. 

Le aziende private lavorano con obiettivi diversi da quelle pubbliche. Producono quello che richiede il mercato e migliorano la qualità e i rendimenti, per vincere la concorrenza con le altre aziende che operano nello stesso settore. Adeguano gli impianti di produzione soltanto quando la richiesta del mercato è sufficiente a giustificare gli investimenti necessari, oppure quando le leggi ambientali e le normative di sicurezza lo impongono.

 Nel settore energetico siamo in una situazione paradossale, come in quello ambientale, perché le competenze monotematiche degli addetti ai lavori, anche per quanto riguarda le energie rinnovabili, hanno individuato le soluzioni di più semplice intuizione, come i pannelli solari, le pale eoliche, gli accumulatori di energia. Ma queste non sono le migliori soluzioni dal punto di vista dei rendimenti e dei costi. Per questo avrebbero dovuto intervenire gli organi scientifici e istituzionali ai massimi livelli con studi più approfonditi per evitare investimenti sbagliati e sprechi di risorse mondiali. Ma questi studi nessuno li ha organizzati, nemmeno le Nazioni Unite.  Le invenzioni termiche, idroelettriche, nucleari, che realizzano cicli parziali hanno fatto già troppi danni all’ambiente e all’economia mondiale. Mentre l’energia solare, quella eolica e le batterie di accumulatori, le hanno inventate senza studiare l’organizzazione del lavoro ambientale globale, sono discontinue, con bassi rendimenti, sprecano materiali che sono in via di esaurimento, come il litio, hanno alti costi di smaltimento. Queste energie e sistemi di accumulo energetici non possono competere nemmeno lontanamente con i principi interattivi di Newton, Torricelli, Henry, Pascal, Plank, Pacinotti, Tesla, che messi insieme negli impianti energetici interattivi, senza combustibili e accumulatori di energia produrrebbero energia e depurazione istante per istante nel momento che serve con qualsiasi condizione climatica. Gli enti pubblici mondiali e gli altri centri di potere che si riuniscono ogni anno da 24 anni sotto l’ombrello delle Nazioni Unite non possono continuare a ignorare le energie interattive, aspettando che un pensionato compia anche la magia di far vedere i prototipi funzionanti. Il mio lavoro l’ho già fatto. Posso soltanto pubblicare articoli sugli argomenti trattati, affinché si comprenda che le invenzioni, oltre ad essere scientifiche e tecnologiche, devono essere anche sostenibili.

La sostenibilità la possiamo ottenere soltanto applicando la scienza e la tecnologia ai sistemi naturali, senza combustione, senza dividere l’atomo, e senza accumulatori di energia, perché la forza di gravità, l’aria atmosferica, e quella pressurizzata nelle autoclavi, sono grandissimi accumulatori di energia, ma devono essere usati sfruttando staticamente la pressione elastica che esercitano sull’acqua. I flussi idraulici devono essere a senso unico, altrimenti i sistemi non si comportano da produttori di energia ma da attuatori idropneumatici, restituendo semplicemente l’energia che ricevono.  Questo è quello che abbiamo fatto fino ad ora, sbagliando l’applicazione dei principi fluido dinamici dell’energia, che invece, richiedono l’accoppiamento in serie delle pompe e delle turbine in impianti aperti, sempre pieni di acqua, con il flusso in direzione della forza gravitazionale, o in impianti pressurizzati con autoclavi, parzialmente aperti, previo la modifica dell’alimentazione delle pompe. Questi concetti, sfuggiti alla varie generazioni di scienziati e tecnici mondiali, compreso il sottoscritto, che li ha individuati dopo quarantacinque anni di esperienze industriali, ambientali e due dozzine di brevetti sulla pulizia dell’energia fossile e la depurazione globale, dovrebbero far comprendere, almeno agli organi istituzionali, che pretendono di governare il mondo, quanto sia enorme il vuoto legislativo che esiste, da sempre nei confronti degli inventori privati, che propongono soluzioni di pubblica utilità. Basti pensare che Antonio Meucci, il 28 dicembre 1871 depositò presso l’Ufficio Brevetti statunitense, a Washington, il deposito n. 3335 dal titolo “Sound Telegraph”, ma non trovò finanziatori e nemmeno i soldi da pagare annualmente per tenere in vita i propri diritti di autore. Soltanto l’11 giugno 2002 (dopo 131 anni) il Congresso degli Stati Uniti ha riconosciuto il contributo di Meucci nell’invenzione del telefono. Ovviamente il riconoscimento è stato soltanto morale. Nel 2019, non è cambiato nulla a livello legislativo mondiale per riconoscere i diritti agli inventori privati, che non avendo alle spalle enti pubblici e aziende private che investono sulle loro invenzioni, dovrebbero anche pagare tasse insostenibili per mantenere in vita i brevetti e addirittura spendere soldi in ricorsi legali, se i brevetti non sono compresi dagli uffici brevetti.  

Io ho citato la vicenda di Antonio Meucci e del telefono anche perché ha aperto la strada alle altre invenzioni sulle comunicazioni mondiali, compresa internet. Questa ultima invenzione, ci ha portato in un mondo nuovo e ha accentuato la differenza scientifica tra il software e l’hardware mondiale, costituito dagli impianti tradizionali, che non possono crescere alla stessa velocità, e in modo sostenibile, avendo sbagliato la fonte primaria dell’energia. Infatti, gli investimenti nel settore delle telecomunicazioni costano poco perché le trasmissioni delle informazioni avvengono soprattutto per via aerea e con il sistema satellitare. C’è una grande differenza di investimenti necessari e di costi gestionali tra le attuali energie, se pensiamo soprattutto alle grandi centrali idroelettriche a senso unico che lavorano per pochi mesi all’anno, alle grandi centrali termiche e nucleari e ai costi per il trasporto dell’energia. Lo stesso si può dire per il costo e la gestione dei grandi depuratori. Mentre con l’energia interattiva questi grandi investimenti non servono perché le energie e le depurazioni si producono dappertutto, consumando soltanto l’usura dei materiali delle macchine che estraggono l’energia dall’acqua e d’all’aria, che sono dappertutto, senza consumarle. Anzi, più energia produrremo, più depureremo l’ambiente, solubilizzando l’ossigeno dell’aria nell’acqua, proporzionalmente alla pressione statica di esercizio degli impianti.        

 Noi dobbiamo chiederci come mai dopo 150 anni dall’invenzione del telefono ancora non è stata realizzata l’energia interattiva, ma nemmeno compresa dalle istituzioni mondiali, dalle opposizioni, dai sindacati, dalle associazioni ambientali, dagli organi di informazione e dalla cultura in generale? Praticamente, questa battaglia di civiltà la sto portando avanti da solo, mentre gli altri stanno a guardare, compresi gli altri inventori, che come tutti gli specialisti, si concentrano su singole invenzioni.  Nel caso delle energie interattive, si tratta di combattere contro sistemi già consolidati, che hanno creato enormi centri di potere economici, politici e scientifici. Non si tratta di una sola invenzione ma della ricerca di un modello di sviluppo alternativo che ha richiesto il deposito di ben quaranta depositi di brevetti e dodici anni di lavoro.  Soltanto i brevetti depositati negli ultimi quattro anni parlano di energie interattive. Ma risolvono in modo più brillante ed economico anche i problemi ambientali già affrontati negli otto anni di lavoro precedenti. Nella sostanza, in questi quaranta depositi di brevetti che le istituzioni mondiali non hanno mai realizzato pur concedendomi, in alcuni casi, l’onore della concessione di brevetti internazionali, ma non finanziandoli, come nel caso di Antonio Meucci, è avvenuto, un avanzamento dello stato dell’arte virtuale, che probabilmente, avrebbe richiesto centinaia di anni per avvenire nel mondo reale. Intendo far comprendere che sono stati necessari più di cento anni per arrivare dall’invenzione del telefono ad internet, soprattutto, perché i primi passi delle invenzioni sono i più difficili da compiere a causa dell’isolamento degli inventori privati, come Antonio Meucci, Guglielmo Marconi, Antonio Pacinotti, Nikola Tesla. Oggi con le multinazionali le invenzioni si sviluppano e diffondono molto più velocemente, a patto che, queste siano gradite ai centri di potere. E’ evidente che internet è stato gradito al mondo intero perché negli ultimi venti anni il mondo delle telecomunicazioni è cambiato completamente. E’ altrettanto evidente, che le energie interattive non sono gradite dal mondo intero, nonostante riguardino tutti i settori delle attività umane. Ma noi non possiamo permetterci il lusso di aspettare il normale avanzamento dello stato dell’arte, che è ostacolato proprio dalle Nazioni Unite e dai governi mondiali che almeno nelle ultime COP, come ne ha parlato il sottoscritto, potevano parlare prima di depurazione globale e poi di energie interattive. Invece, non lo hanno fatto, nonostante i cambiamenti climatici, ci costringono ad abbreviare i tempi di intervento. Anche gli organi di informazione ufficiali e le televisioni nazionali ignorano i sistemi depurativi globali e le energie interattive, e fanno la pubblicità alle attuali rinnovabili, e alle auto a batteria che sono soltanto palliativi non sostenibili.

Attualmente, se il mondo intero fosse governato coerentemente, prima di fare investimenti pubblici e autorizzare quelli privati, sarebbe necessario che le Nazioni Unite e i governi realizzassero un modello di sviluppo globale sostenibile e verificassero che i singoli progetti da finanziare siano compatibili con il modello di sviluppo economico e ambientale elaborato. Quello che non funziona in un modello virtuale non può funzionare nemmeno negli impianti reali. Infatti nel modello di sviluppo elaborato dal sottoscritto su http://www.SPAWHE.eu, il sottoscritto non ha inserito nessuno degli attuali impianti energetici e depurativi esistenti, che sono incompleti o semplicemente non interattivi. Ma le tecnologie sviluppate sono buone, con piccoli adattamenti tecnologici, noi possiamo chiudere, tutti i cicli chimici che  oggi sono lasciati aperti, ma nella maggioranza dei casi, possiamo addirittura evitare di aprirli, proprio grazie alla perfetta interattività esistente tra l’aria comprimibile. La ciliegina sulla torta del sistema è consentita dalla solubilità totale o parziale dei gas atmosferici nell’acqua legiferati da Henry e Dalton, trascurati negli attuali sistemi depurativi, proprio perché in nessuna parte del mondo si realizzano cicli globali che sono contemporaneamente energetici e depurativi.  

Queste sono le ragioni per le quali, il sottoscritto, pur trovandosi nelle stesse condizioni economiche di Antonio Meucci, ha sviluppato un avanzamento dello stato dell’arte virtuale, con domande  di brevetti che non valgono niente dal punto di vista legale, contro un sistema mondiale ipocrita, che si nasconde dietro le divisioni delle competenze, soprattutto scientifiche e legislative, per difendere gli interessi di pochi a scapito della intera popolazione mondiale e della sopravvivenza intero pianeta. Come se il danaro avesse il potere di salvarli dalla catastrofe generale. Ma quello che dispiace di più al sottoscritto è l’evidente conflitto di interesse degli enti di ricerca e progettazione pubblica che vendono brevetti alle multinazionali tecnologiche e farmaceutiche con il sostegno dei legislatori e il silenzio della giustizia. Gli enti pubblici mondiali non soffrono le difficoltà che ha sofferto Antonio Meucci, il sottoscritto e tanti inventori privati. Agli enti pubblici, che sono agevolati nella vendita dei brevetti dai legislatori, le tasse di deposito e di mantenimento le pagano i contribuenti. Ma vendendo i brevetti alle multinazionali è evidente che non possono produrre brevetti che le multinazionali non comprerebbero.  Pertanto gli enti pubblici non hanno inventato i depuratori globali e le energie interattive, che le multinazionali non comprerebbero, avendo investito in caldaie a gas, vapore, motori termici, pannelli solari, pale eoliche, accumulatori di energia, elettropompe e turbine tradizionali, non adatte all’impiego interattivo. Probabilmente, anche per gli operatori del settore elettromeccanico medicale è più conveniente il mercato dei defibrillatori che quello dei cuori artificiali ossigenatori del sangue. 

E’ ovvio, che gli enti pubblici mondiali non hanno compreso che il loro ruolo era quello di correggere, non di assecondare, le invenzioni delle multinazionali. Per correggere le invenzioni delle multinazionali bisognava analizzare scientificamente il lavoro globale.  Se la priorità mondiale è quella di proteggere l’ambiente globalmente, e creare lavoro per l’intero popolo mondiale, avrebbe dovuto essere evidente che i cicli di lavoro industriali, avrebbero dovuto essere chiusi completamente, in parte nelle fabbriche e in parte nei servizi pubblici collegati; pertanto, le multinazionali avrebbero dovuto adattare la loro produzione alla progettazione globale pubblica. Ma gli enti pubblici non hanno corretto i cicli delle multinazionali e nemmeno li hanno completati nei sistemi depurativi pubblici.

 Non occorreva assumere un detective acuto come Sherlock Holmes, per comprendere, dove si interrompono i cicli depurativi dall’avvento dell’era industriale. Per il sottoscritto, i cicli si interrompono nelle ciminiere e nelle fognature. E’ troppo tardi intervenire all’uscita delle ciminiere e all’uscita delle fognature, quando i fumi hanno raggiunto l’atmosfera e i liquami sono diventati settici, distrutti dall’idrogeno solforato, dall’acido solforico e dall’azoto ammoniacale.  Quindi, bisognava creare un sistema depurativo globale, partendo proprio dalla modifica delle ciminiere e delle fognature. Il sottoscritto ha sostituito virtualmente gli scienziati delle Nazioni Unite e i progettisti dei governi mondiali. In otto anni ho depositato i sistemi depurativi globali. Mi sono stati concessi quattordici brevetti nazionali, cinque brevetti internazionali e uno europeo. Ma nessun ente pubblico mondiale ha pensato di finanziare la depurazione globale. Io ho pagato regolarmente le tasse di deposito per questi brevetti, ma non le tasse di mantenimento, perché non ho i soldi. Ma se li avessi avuti, non li avrei pagati ugualmente, avendo dimostrato che gli enti pubblici mondiali, a livello nazionale e internazionale non vogliono la depurazione globale e non si assumono nemmeno la responsabilità di rispondere a un singolo inventore che la propone. Inoltre, per il sottoscritto, i brevetti di pubblica utilità non dovrebbero pagare nessuna tassa, né di deposito, né di mantenimento.  I quattro anni successivi li ho dedicati a sviluppare le energie interattive, che sono ancora più efficienti ed economiche, ma come ho già scritto, non mi hanno concesso nemmeno i brevetti, perché la scienza pubblica mondiale, si è nascosta dietro i burocrati degli uffici brevetti, che li hanno dichiarati con leggerezza “moto perpetuo”. Tutto questo, al sottoscritto è costato, oltre a dodici anni di lavoro anche la spesa di circa 20.000 euro, per soddisfare procedure, studiate ad arte, solo per proteggere soltanto i centri di potere, che non riconoscono i diritti di autore agli inventori, anche se le loro invenzioni, successivamente, si rivelano esatte.

Nessuna autorità mondiale si è accorta che non propongo invenzioni commerciali ma di sopravvivenza. Per poterle proporre, ho dovuto accumulate esperienze industriali e ambientali in una vita di lavoro, perché il ragionamento globale o si fa creando gruppi di lavoro trasversali, oppure si concentrano le esperienze trasversali in un solo cervello. Fin dal 1986 avevo compreso che nessuno al mondo avrebbe creato gruppi di lavoro trasversali perché non rientra né nel DNA delle università e nemmeno in quello delle multinazionali. Per questa ragione lasciai il posto di lavoro nella grande industria per accettare il lavoro precario in una piccola azienda installatrice di impianti pubblici ambientali. I fatti mi hanno dato ragione perché dopo trentatré anni, sono solo a parlare di depurazioni globali, welling artificiale, di energie interattive e di cuore artificiale ossigenatore del sangue, che abbracciano settori diversi e fondamentali dell’ambiente, alimentazione, energia e la salute umana, ma sono tutti legati alla rivalutazione dei principi fluidodinamici ed elettromagnetici dovuti all’impiego contemporaneo negli impianti di elettropompe e turbine con relativi generatori di corrente. Nessuna delle classi dirigenti mondiali ha investito un dollaro o euro per aprire il vaso di Pandora e scoprire che il moto perpetuo non conviene. Infatti, è meglio consumare un poco di energia nei motori accoppiati alle pompe, sfruttare la gravità o la pressione statica dell’aria compressa, per avere molta energia attraverso i generatori di corrente accoppiati alle turbine. Sfatare il mito del moto perpetuo non è quello che il mondo ha sempre desiderato? Questa avrebbe dovuto essere la notizia più positiva del mondo. Perché la scienza non la comprende e si nasconde dietro l’ignoranza degli uffici brevetti?

Tutti danno per assodato l’attuale modello di sviluppo, senza accorgersi che ha prodotto immensi danni all’ambiente, all’economia mondiale e alla salute umana. Invece la natura ci ha messo nelle condizioni di produrre energia, gratis, depurando proteggendo l’ambiente e la salute umana in ogni angolo della terra, a tutte le ore del giorno e della notte, consumando soltanto l’usura delle macchine, senza combustibili, fossili, chimici, biologici e nucleari.

La classe politica ed economica mondiale basa il proprio potere sulla situazione momentanea di equilibrio elettorale. Si concentra nella divisione della ricchezza mondiale per soddisfare i bisogni degli elettori, fidandosi ciecamente dei consiglieri tecnici e scientifici, che invece, non avendo, indagato globalmente sui principi generali dell’energia e delle depurazioni, purtroppo, hanno sbagliato l’intero sviluppo mondiale. Fino ad ora, i problemi ambientali ed energetici, sono stati affrontati uno per volta, a compartimenti stagni, con soluzioni locali, mai globali, non avendo individuati i principi e le soluzioni interattive. Ovviamente, governando il mondo con principi energetici e depurativi sbagliati, si è creata ricchezza sbagliata che è necessario correggere, dando il giusto valore agli uomini e alle cose che servono per creare il modello di sviluppo corretto.  Il problema è mondiale non si può far finta di niente. La ricchezza attuale è soltanto apparente. Chi vuole salvare almeno parzialmente i propri capitali, incominci rottamare quello che non serve e investa nelle energie interattive, che sono le uniche che possono salvare il pianeta e allungare la vita umana.    

Il sistema dei brevetti mondiale ha creato più danni che benefici allo sviluppo mondiale e non è cambiato molto dall’avvento dell’era industriale. Non dobbiamo meravigliarci se sono stati necessari 131 anni per riconoscere, parzialmente, la proprietà intellettuale ad Antonio Meucci. Bisogna, invece sapere che questo riconoscimento è avvenuto soltanto perché, l’invenzione del telefono ha aperto un mondo nuovo. La storia era in debito con questo inventore. Ma il riconoscimento è avvenuto soltanto grazie a una lunga e paziente ricostruzione storica prodotta dall’ing. Basilio Catania che fu direttore[L1]  del CSELT (Centro Studi E Laboratori Telecomunicazioni) italiano, come documentato da Wikipedia.  

Io credo che la depurazione globale e l’energia interattiva, sebbene, in un campo scientifico e tecnologico   diverso, siano ancora più importanti, del telefono e Internet, perché riguardano direttamente la sopravvivenza umana.  Non ho mai avuto il piacere di conoscere chi sono i consulenti scientifici degli uffici brevetti mondiali, ma penso che questa curiosità dovrebbe interessare l’intero popolo mondiale. Invece, i potenti che denunciano gli altri potenti, non vogliono entrare nel dettaglio delle soluzioni, ma soltanto sostituirli a governare i centri di potere.

Io non rimpiango il lavoro svolto, apparentemente inutilmente, e nemmeno i soldi spesi certamente inutilmente, per rispettare regole che non rispettano i valori fondamentali della scienza e della giustizia. Ma io spero che almeno le generazioni future, imparino che non è sufficiente fare le denunce sul degrado dell’ambiente. Bisogna entrare nei dettagli dei progetti, soprattutto pubblici, ed evitare i conflitti di interesse degli enti pubblici mondiali. Si deve evitare la vendita dei brevetti pubblici ai privati e riconoscere la proprietà intellettuale con i diritti di autore agli inventori, altrimenti nessuno inventa soluzioni globali e al di sopra delle parti. I ricchi continueranno a diventare sempre più ricchi. I poveri sempre più poveri. Non ci libereremo mai dalla schiavitù del carbone e del petrolio, paradossalmente, soprattutto se le auto circoleranno con le batterie, mentre tutti fingono di non sapere da dove arriva l’energia che carica le batterie.           

L’avanzamento dello stato dell’arte virtuale riportato su http://www.spawhe, va dal risparmio idrico domestico, alla depurazione dell’acqua, dei fanghi, alla produzione di energia biologica, alla dissalazione delle acque, alla depurazione dell’acqua direttamente nei bacini idrici, nei fiumi, nei pozzi, al welling artificiale nelle piane oceaniche per incrementare l’alimentazione alimentare, ma anche riportare in superficie il calcio e il magnesio solubilizzato dalle alte pressioni per combattere l’acidificazione oceanica.  Questa ricerca la poteva fare soltanto chi non era legato a nessun centro di potere mondiale e conosceva l’organizzazione del lavoro industriale, i sistemi depurativi, di sollevamento e distribuzione idrica, non per produrre energia ma per risparmiarla e per scegliere la soluzione depurativa migliore, al fine di chiudere i cicli organici e inorganici che si aprono e non si chiudono. Questo era il modo corretto di progettare gli impianti pubblici mondiali che dovevano raccogliere all’origine gli scarichi acquiferi e i gas di scarico in piccole unità locali, facendo risalire verso l’atmosfera l’aria depurata, mentre l’acqua parzialmente depurata andava verso i depuratori finali, e i fanghi con percorsi separati ai digestori e disidratori. Gli enti pubblici mondiali non hanno utilizzato questo metodo di lavoro capillare, ma sostenibile, pertanto, non hanno potuto sviluppare un avanzamento dello stato dell’arte necessario a rendere più economici i processi depurativi, soprattutto, sfruttando i principi di Pascal, Torricelli e Henry. Infatti, l’incremento della pressione dell’aria e dei fumi sull’acqua, incrementa la solubilizzazione dell’ossigeno che depura, ma contemporaneamente, se mettiamo in serie una pompa e una turbina in un circuito aperto (non chiuso) la pompa per girare ha bisogno di minore energia, mentre la turbina incrementa la produzione di energia man mano che aumenta il battente idrostatico oppure la pressione dell’aria sull’acqua.  Da queste considerazioni, sfuggite alla scienza mondiale, è nata la forma più semplice di energia   interattiva.  Gli uffici brevetti hanno chiamato questa energia “moto perpetuo” perché la scienza mondiale non ha insegnato questi ragionamenti nelle scuole e non hanno trovato applicazioni similari nelle banche dati mondiali dei depositi di brevetti. E’ ovvio che se gli uffici brevetti non hanno compreso la forma più semplice di energia interattiva, non hanno potuto comprendere nemmeno le versioni più elaborate pressurizzate con autoclave, che aumentano i rendimenti e diminuiscono gli ingombri, fino a poter essere montate sui mezzi di trasporto al posto dei motori termici. E’ altrettanto ovvio che anche il cuore artificiale, ossigenatore del sangue, autonomo energeticamente, è considerato moto perpetuo, mentre per il sottoscritto è la speranza più concreta che sia mai stata concepita per allungare la vita umana.

Le lettere aperte scritte ai ministeri italiani, al consiglio europeo, alle corti di giustizia internazionali, alle Nazioni Unite sono restate senza risposte. Alle varie COP che si sono succedute negli ultimi anni, nessuno ha mai parlato né di depurazione globale, né di energie interattive.  Io penso che al punto in cui siamo sia impossibile che la classe dirigente mondiale che organizza e partecipa alle COP non sappia, dell’esistenza virtuale dell’energia interattiva. Ma penso anche che, ormai, questa classe dirigente sia divisa in tre categorie: “Chi non comprende, chi finge di non comprendere e chi ha l’ordine di non comprendere che gli abitanti del pianeta terra abbiamo sbagliato il principale principio generale dell’energia terrestre”.

Qualcuno, prima o poi, dovrà trovare il coraggio di dirlo ai gilet gialli francesi che continuano le proteste anche nel 2019, ormai iniziato e alla generazione di Greta Thumberg. E’ necessario incominciare a insegnare nelle scuole la verità scientifica sinergica, oltre alla verità parziale dei singoli principi scientifici legiferati da secoli. Questi principi, senza sinergie applicate globalmente, si sono mostrati impotenti a chiudere il ciclo del carbonio antropico dal punto di vista depurativo. Ma nello stesso tempo si sono mostrati impotenti anche nella individuazione delle energie interattiva. Gli scienziati, come il premio Nobel Carlo Rubbia, che negano la responsabilità dell’uomo nel riscaldamento del pianeta, si arrampicano sugli specchi.  Non aver saputo chiudere il ciclo del carbonio e non avere saputo individuare le energie interattive ha prodotto l’acidificazione dei laghi e dei mari e lo scioglimento dei ghiacciai. Può cambiare il nome del problema creato da una scienza ambientale inefficiente, non la sostanza.    

Oggi la divulgazione scientifica è a pagamento. Le aziende pubbliche e private e i ricercatori pagano gli editori per pubblicare i loro lavori. Nello stesso tempo gli editori, essendo in concorrenza tra loro, fanno degli sconti  per pubblicare per primi scoperte scientifiche miracolose. Agli editori che mi scrivono chiedendomi articoli da pubblicare, io scrivo la seguente lettera:

“Caro editore, tu puoi visitare il mio sito web (https://www.spawhe.eu), scegliere il file che vuoi e pubblicarlo, citando la fonte. Se hai bisogno della versione originale in formato word, io la spedisco. Io scrivo articoli che pubblico sul mio piccolo sito web (http.//www.spawhe.eu) che ha pochi visitatori, che parla soltanto delle mie invenzioni che riguardano sistemi energetici e depurativi interattivi che non sono mai state realizzati in nessuna parte del mondo.  Io sono onorato se pubblicate anche voi i miei articoli ma non pago tasse di pubblicazione a nessun editore perché nessuno mi ha mai pagato per il mio lavoro. Io pubblico i miei articoli anche sul mio sito web dove i lettori possono comprendere meglio il mio lavoro che altrimenti si disperderebbe nella grande rete di internet. Un solo articolo non è sufficiente a far comprendere gli errori commessi congiuntamente dagli enti pubblici e dalle multinazionali, che continuano a commettere impunemente, perché nessuno ha realizzato studi globali energetici e depurativi contemporaneamente, come ha fatto il sottoscritto. Io non guadagno meriti per le pubblicazioni perché non sono un accademico, ma un pensionato inventore. Non guadagno soldi dalle mie invenzioni perché i legislatori non riconoscono la proprietà intellettuale separata da quella industriale.  Tuttavia la gente deve sapere che potrebbero esistere le energie interattive molto più efficienti, economiche e addirittura protettive dell’ambiente e della salute umana. Io penso che gli editori non devono pubblicare solo articoli originali. Devono soprattutto pubblicare articoli che parlano di soluzioni scientifiche e tecnologiche sostenibili mai realizzate dagli enti pubblici e dalle multinazionali nonostante siano state pubblicate. Continuando a pubblicarle, prima o poi, i responsabili dei governi e delle multinazionali devono spiegare le ragioni per le quali non vogliono realizzare queste soluzioni”.

Anche le conferenze internazionali sono a pagamento. Ovviamente, chi vuole far conoscere i propri brevetti deve pagare gli organizzatori. Sto ricevendo diversi inviti come relatore, ma non ho mai partecipato. Rispondo in questo modo:

“Io vi ringrazio per il vostro invito, ma non posso partecipare, sia per motivi economici perché sono un inventore privato non finanziato da nessuno, sia perché non parlo la lingua inglese. La scrivo soltanto. Pertanto non posso partecipare nemmeno a video conferenze. Nei prossimi mesi cercherò di imparare a parlare in inglese. Nel frattempo potete accedere alle mie pubblicazioni su https://www.spawhe.eu, che riguardano in particolare le energie interattive, che comprendono anche il cuore artificiale. Queste energie sono considerate dagli uffici brevetti “moto perpetuo” mentre la scienza mondiale, che ha riscaldato il pianeta con energie non interattive, tace. Ovviamente, non ha inventato nemmeno il cuore artificiale ossigenatore del sangue autonomo energeticamente. Io non pago per partecipare a conferenze e video conferenze.  Io aspetto che la verità scientifica venga fuori spontaneamente e che ognuno si assuma le proprie responsabilità di fronte alle generazioni future”.

Nelle pubblicazioni scientifiche e nei congressi internazionali specialistici si illustrano le novità scientifiche e tecnologiche che migliorano lo specifico settore, ma questi progressi non compensano le dispersioni causate dagli errori basilari dovuti alla mancata individuazione dei sistemi energetici e depurativi sostenibili, che produce danni economici, ambientali e alla salute pubblica.  Probabilmente, dal punto di vista dei consumi questo sistema funziona, perché servono sempre più impianti prodotti dalle multinazionali, ma è una corsa alla quale fin da ora i paesi più poveri non possono partecipare e anche nei paesi più avanzati i sussidi di disoccupazione non possono bastare. Senza contare che nel mondo avanza la deforestazione, la desertificazione e l’acidificazione delle acque, quindi diminuiscono anche le fonti primarie della produzione alimentare. 

Io penso che un inventore che si trova di fronte a una situazione mondiale così paradossale, non possa fare altro, che continuare a lavorare, approfondendo sempre di più le sue soluzioni e chiederne la verifica e la sperimentazione nell’interesse generale, senza pretendere la proprietà industriale.  Paradossalmente, questo è possibile soprattutto, nell’impiantistica energetica e depurativa mondiale, dove gli enti pubblici hanno realizzato grandi impianti monotematici, senza individuare le sinergie scientifiche e tecnologiche, che avrebbero ridotto i costi e incrementato i rendimenti. Le aziende private mondiali hanno fatto gli stessi errori realizzando impianti mono tematici di minori dimensioni, fissi e mobili, ma diffusi sull’intero pianeta.

Gli errori delle classi dirigenti pubbliche e private li stiamo pagando tutti con il riscaldamento globale, ma nessuno dice la verità entrando nel dettaglio delle soluzioni alternative, che non possono essere soluzioni isolate le une dalle altre. Nella natura tutto è collegato. Pertanto, anche gli impianti progettati dell’uomo devono essere collegati per chiudere tutti i cicli che aprono. Gli impianti mobili, non potendo collegarsi agli altri impianti per chiudere i cicli, non li devono aprire. Questo non significa che devono usare gli accumulatori di energia, che sono costosi e limitano l’autonomia di esercizio. E’ più logico produrre a bordo dei veicoli l’energia che serve.

Questa serie interminabile di errori pubblici e privati mondiali non finirà mai, se la giustizia mondiale non farà il suo corso, e ordinerà la sperimentazione delle energie interattive nelle versioni fisse e mobili, che i centri di potere fingono di non comprendere. Se queste soluzioni risulteranno utili e il mondo ne trae beneficio, come la giustizia riconosce i diritti di autore agli altri autori di opere di intelletto, dovrebbe riconoscere i diritti di autore anche agli inventori dei principi scientifici e tecnologici sinergici, che non hanno nulla a che vedere con la proprietà industriale, ma soltanto con quella intellettuale.  Non stiamo parlando di una singola invenzione commerciale, ma di un modello di sviluppo universale, simile a internet. Ma molto più costoso, che riguarda l’intero “HARDWARE” mondiale, non circuiti elettronici stampati producibili in serie, che si possono aggiornare velocemente, con bassi costi e alti profitti.  Gli Inventori di impianti non hanno il potere economico di cambiare gli impianti pubblici e quelli privati. Possono soltanto descrivere come realizzarli e come devono funzionare. Se nessun governo e le Nazioni Unite li finanzia e li sperimenta si devono assumere la responsabilità di fronte al mondo intero, spiegando le ragioni per le quali non finanziano queste soluzioni, che tra l’altro costano pochissimo e non hanno nessuna controindicazione ambientale. Non sono certamente come l’energia nucleare che ha bisogno di grandi reattori e alti sistemi di sicurezza, che il mondo ha finanziato da otre un secolo senza cavarne nulla di buono. Ma soltanto disastri.  Oggi si è creata una situazione paradossale che calpesta la dignità del lavoro intellettuale. Soprattutto gli inventori pubblici dovrebbero battersi per avere i diritti di autore a livello internazionale senza vendere i brevetti, che li costringono a gravissimi conflitti di interesse, quando l’invenzione viene superata e chi l’ha comprata vuole continuare a guadagnare. Questi conflitti, coinvolgono anche i politici e i legislatori pubblici, che hanno favorito questi accordi, sia pure in buona fede, per creare lavoro. La proprietà industriale è un rischio imprenditoriale che non deve coinvolgere gli enti pubblici mondiali e gli inventori privati che di occupano di problemi di pubblica utilità.  Le invenzioni di pubblica utilità, chiunque le produca, devono essere accessibili a tutte le aziende mondiali. I legislatori devono favorire soprattutto la diffusione delle soluzioni di pubblica utilità.  Le quote di mercato le aziende private le possono guadagnare con le loro invenzioni private, con la propria organizzazione del lavoro, che consente una maggiore capacità produttiva e una maggiore qualità. Oggi, il commercio dei brevetti di pubblica utilità è soltanto un freno allo sviluppo globale, perché nessuna multinazionale ha le potenzialità di soddisfare da sola la domanda di medicine, vaccini e apparecchiature medicali, sperimentate nei laboratori pubblici. Ma vale anche per il cuore artificiale e l’energia interattiva tra acqua e aria nelle versioni sommerse o compresse pubblicate dal sottoscritto su https://www.spawhe.eu, che tutti fingono di non comprendere, essendo coinvolti in questi giganteschi conflitti di interessi, che hanno bloccato il naturale avanzamento dello stato dell’arte nei settori più importanti delle attività umane, che sono la salute pubblica, la produzione alimentare sostenibile, la protezione dell’ambiente e l’energia sostenibile, che sono stati sviluppati soltanto virtualmente sullo stesso sito web  da un inventore privato. Se mi sbaglio, qualcuno mi corregga, soprattutto i giudici nazionali e internazionali, se occupano il loro posto per meriti e non per appartenenza ai centri di potere, che hanno creato gli attuali paradossi tecnici, scientifici e legislativi.

 “Non giudicate per non essere giudicati”. Queste parole di Gesù, riportate nel vangelo di Matteo, interpretate letteralmente, sono contrarie al progresso scientifico e tecnologico mondiale. E’ ovvio che Gesù si riferiva ai costumi sociali e non alla scienza e alla tecnologia, che duemila anni fa non esistevano. Pertanto, anche le religioni non possono sottrarsi a entrare nei dettagli scientifici e tecnologici, lasciando soli gli inventori che giudicano insufficiente lo stato dell’arte scientifico e tecnologico nella protezione dell’ambiente e della salute umana (https://www.spawhe.eu/also-churches-and-associations-should-learn-to-design/). I governanti mondiali e i giudici, sono pagati dal popolo mondiale per giudicare e scegliere le soluzioni migliori, non le peggiori, come stanno facendo, da molto tempo, creando centri di potere che assumono inventori a pagamento, che approfondiscono soltanto le invenzioni desiderate dai padroni. Questa è la ragione per la quale io ritengo che sia necessario negare i premi Nobel alla fisica e alla chimica e all’economia, se non chiariscono la loro posizione sulle energie interattive, che il mondo intero finge di non comprendere.   

Quello che non comprendono i politici che governano, la giustizia e il popolo mondiale è il fatto che la scienza e la tecnologia non sono affidabili al 100% e non lo saranno mai perché non sono ancora state sperimentate le sinergie possibili tra i vari rami della scienza e le tecnologie sviluppate. Soprattutto, i centri di potere, fingono di non comprendere che quello che è accertabile tecnicamente e scientificamente, deve essere accertato prima di autorizzare altre spese mondiali nei settori interessati, ma nello stesso tempo, anche i popolo mondiale e i giudici nazionali e internazionale devono vigilare, affinché tali accertamenti siano effettuati. Il silenzio delle istituzioni mondiali che devono progettare per il futuro e amministrare le risorse terrestri e la ricchezza che si produce è il peggiore dei mali. Dietro il silenzio si nasconde chi non sa progettare, chi vuole nascondere i propri errori, e chi ha paura di sbagliare e soprattutto, interessi occulti. Tra questi si nascondono anche i falsi oppositori e i falsi ambientalisti che mantengono il silenzio fino a quando gli impianti alternativi non li vedono funzionare. Tutti vorrebbero salire sul carro vincente. Ma nessuno fa uno sforzo affinché si realizzino almeno dei prototipi dimostrativi.  Con la politica del silenzio si uccide la speranza dei nostri figli e nipoti. Sbagliare è umano. L’importante è sbagliare moderatamente. Prima di fare grandi opere inutili e controproducenti come le attuali grandi dighe e bacini artificiali in montagna per produrre energia elettrica, bisognava valutare anche gli effetti collaterali dei grandi disastri idrologici e delle alluvioni prodotte con questa soluzione. Con minori costi potevamo produrre energia nelle valli riciclando l’acqua, depurandole attraverso lo stesso riciclo e difendendoci dalle acque alte con gli stessi impianti che produrrebbero energia idroelettrica. Non parliamo delle grandi centrali termiche, nucleari, dei grandi depuratori, delle grandi gallerie, dei grandi viadotti e grandi grattacieli. Tutte queste grandi opere hanno creato al mondo intero più disastri che benefici perché sfruttano singoli principi scientifici e singole tecnologie, mentre una società sostenibile si può creare soltanto individuando le sinergie giuste tra scienze e tecnologie.  Basti pensare, che i canali navigabili di città stupende città come Venezia e Amsterdam sono delle fogne a cielo aperto. Invece potrebbero auto depurarsi producendo energia a basso costo per mezzo dell’idroelettrico sommerso (compresso o non compresso). Ma nessuno muove un dito in questa direzione. Non parlo soltanto dei sindaci e degli amministratori comunali, ma anche dei cittadini. Ovviamente questo vale anche per la depurazione dei laghi, dei porti, delle zone costiere e dei fiumi.  Io non sono come Cassandra che predice sventure che dovranno venire, ma soltanto un osservatore delle sventure già avvenute, che ho visto da vicino in una vita di lavoro, installando impianti privati e pubblici, industriali e ambientali. Prima di andare avanti a costruire la società del futuro dobbiamo correggere gli errori commessi.   

I centri di potere, rappresentati egregiamente dall’inventore miliardario Elon Musk, continuano a non comprendere il bisogno di soluzioni sostenibili. Propongono la fantascienza, mentre al popolo mondiale servono invenzioni pratiche, non inquinanti, di basso costo. Musk, dopo essere stato pioniere delle auto elettriche di lusso con Tesla company e del turismo spaziale con SpaceX company, ha fondato due anni fa la Boring Company, dove propone un “tubo” sotterraneo dove le automobili viaggiano “passivamente” ad alta velocità su speciali binari. Io penso che le soluzioni di Elon Musk siano geniali, ma si basano sulle fonti energetiche sbagliate. Se diamo per assodato che dobbiamo accontentarci delle attuali energie fossili e rinnovabili, con le soluzioni di Musk risolveremo parzialmente e con altissimi costi i problemi dell’inquinamento urbano, ma non quelli ambientali in generale. Invece, se il sottoscritto, ha ragione solo parzialmente e possiamo produrre energia pulita soltanto con l’energia idroelettrica sommersa, che non si può montare a bordo dei mezzi di trasporto, le soluzioni di MusK, sempre con altissimi costi risolverebbero, anche i problemi ambientali. In compenso l’energia non costerebbe quasi nulla, a parte l’usura delle macchine che la producono. Ma se il sottoscritto ha ragione anche sulla possibilità di produrre energia idroelettrica compressa a bordo dei veicoli, che non inquina e non costa nulla a parte l’usura, il mezzo più economico per spostarsi diventa quello aereo che non richiede strade binari e gallerie, almeno sulle grandi distanze. In ogni caso non ci sarà bisogno di elettrificare i binari.       

Mentre scrivevo questo articolo (fine dicembre 2018), In India c’è stata una lunga corsa contro il tempo per trarre in salvo quindici ragazzi, tutti minorenni, intrappolati da oltre due settimane sotto terra dopo che un’inondazione ha colpito il 13 dicembre una miniera illegale di carbone nello Stato di Meghalaya, nel nordest del Paese. La situazione era molto complicata, dal momento che la pioggia continuava a cadere incessante sulla zona e l’acqua continua a riversarsi nella miniera, a 106 metri di profondità, da un fiume vicino. Anche questi bambini sfortunati, per i quali potevamo soltanto pregare, appartengono alla generazione di Greta Thumberg. Possibile che le potenze mondiali tollerano ancora questo sfruttamento minorile, solo per produrre un’energia che non vale niente, dal punto di vista economico, tecnico e scientifico, mentre i miliardari cercano di fare altri soldi con la fantascienza? Per fortuna, questa volta, le preghiere hanno funzionato, ma sappiamo tutti che raramente funzionano.

La domanda è sempre la stessa.  A che servono gli enti di ricerca pubblici mondiali? Questi, invece di studiare le soluzioni sostenibili al passo con i tempi, collaborano soltanto con le multinazionali, e si finanziano vendendo brevetti. Gli inventori pubblici sono stimolati a partecipare a questo perverso gioco di potere dai legislatori che consentono la divisione dei proventi delle vendite al 50% tra inventori ed ente di appartenenza, senza che nessuno abbia sostenuto spese per sostenere i brevetti, perché le spese le pagano i contribuenti.  E’ ovvio che in queste condizioni, sono isolati i pochissimi inventori privati che cercano di fare il lavoro che avrebbero dovuto fare gli inventori pubblici: “Lo studio di soluzioni imparziali e sostenibili”. Infatti, le invenzioni sostenibili le può inventare soltanto chi non avendo mezzi economici e laboratori per le ricerche e le sperimentazioni, aguzza l’ingegno per cercare le sinergie tra invenzioni già esistenti. Quello che già funziona singolarmente, funziona ancora meglio sinergicamente, senza bisogno di essere sperimentato. Ma questo ragionamento logico è accolto con il silenzio mondiale da coloro che sono pagati dai contribuenti per approfondire, legiferare, giudicare e correggere gli errori della scienza e degli impianti antropici. Questi signori le sinergie non le conoscono, ma nemmeno le cercano e non le comprendono se gli inventori esclusi dai centri di potere, cercano di spiegarle. Nemmeno le multinazionali approfondiscono i problemi trasversalmente, non solo perché sono specializzate in singoli settori delle scienze, delle tecnologie e delle economie, ma soprattutto, perché, per loro, la risoluzione dei problemi ambientali la vedono come una tassa in più da pagare. In queste condizioni operative mondiali, non ci dobbiamo meravigliare se la protezione dell’ambiente non avanza, anche se, apparentemente, tutti sembra che facciano il loro dovere per cercare le soluzioni.

Nel 2007 hanno concesso il premio Nobel all’ex vicepresidente Americano AL GORE e agli scienziati  dell’IPCC, che hanno sensibilizzato   l’opinione pubblica sui cambiamenti climatici, ma questi ultimi sono stati i principali artefici, della sperimentazione del sistema C.C.S. (carbon capture storage), che è una cura peggiore del male per risolvere il problema delle emissioni di CO2. Mentre, Al Gore, continua a girare a vuoto, spostandosi da un congresso all’altro per combattere il riscaldamento globale. Lo abbiamo visto anche fotografato insieme a Greta Thunberg. Ma non lo abbiamo mai visto parlare della depurazione interattiva che userebbe il CO2 per produrre carbonati nelle acque ed evitare l’acidificazione di laghi e dei mari, né parlare del welling artificiale, dell’energia idroelettrica sommersa e compressa che sono anche depurative, ma soltanto delle attuali energie rinnovabili, che certamente non sono interattive e quindi, poco efficienti. Cosa ci vuole affinché il sistema SPAWHE (sinergic plants, atificial welling, hydroelectice energy) sia compreso da qualche personaggio potente?      

Che il problema principale mondiale sia soprattutto, l’individuazione dell’energia primaria, lo ha compreso Bill Gates, che ha cercato l’energia miracolosa, ma ha sbagliato la soluzione, rivolgendosi a consiglieri scientifici che lo hanno indirizzato verso l’energia nucleare, addirittura catturata nel cielo per mezzo di speciali aquiloni. Nemmeno questa energia, se funziona, sarebbe un’energia interattiva. Bill Gates, che sembra essere un miliardario illuminato e filantropico, non ha creduto alla mia lettera aperta a lui dedicata. Non so nemmeno, se l’ha letta (https://www.spawhe.eu/open-letter-to-mr-bill-gates-on-energy-miracle/). Se una persona intelligente come Bill Gates, non è riuscita a comprendere, che la spinta idrostatica nell’acqua riguarda i corpi immersi, non le molecole della stessa acqua che circola per l’effetto dell’energia cinetica all’interno del corpo idrico, è colpa dei professori, che non hanno saputo insegnare la fluido dinamica e  ancora tacciono sulla possibilità di produrre l’energia idroelettrica sommersa, la cui elaborazione tecnologica per mezzo dell’invenzione della pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante (https://www.spawhe.eu/the-energetic-miracles-of-pumps-with-separated-double-supply-until-to-the-impeller/)  ci consentirà di produrre l’energia idroelettrica compressa, che al pari dell’energia idroelettrica sommersa, ugualmente non costa nulla (a parte l’usura delle macchine), ma si può montare anche sui mezzi di trasporto essendo di piccolo ingombro. Pertanto, se ho ragione, le soluzioni del miliardario Musk sono soluzioni appariscenti ma non sostenibili. Prima di realizzarle, accertiamoci di non commettere gli stessi errori già fatti con i grandi impianti mondiali (idroelettrici, termici, nucleari, solari, eolici, depurativi, dissalatori, inceneritori, che sono tutti impianti non interattivi). Gli impianti sostenibili sul pianeta Terra non sono mai stati realizzati.

L’attuale classe dirigente mondiale, probabilmente, è la peggiore di tutti i tempi, perché nemmeno di fronte ai gravi problemi del riscaldamento globale, dell’acidificazione oceanica, scioglimento dei ghiacciai, la scomparsa delle barriere coralline, il rallentamento delle correnti marine, l’incremento della violenza delle perturbazioni atmosferica, non ha creato una task force di progettisti  energetici, ambientali e industriali per mettere sulla carta un insieme di impianti che proteggessero l’ambiente globalmente sui vari territori. Anzi, sta nascondendo gli errori commessi dalla scienza pubblica e privata a livello mondiale, evitando di correggerli nell’interesse comune. Io non dico questo per motivi politici, perché non mi sono mai occupato di politica ma soltanto del lavoro e della famiglia, come padre e come nonno. Le mie ricerche e le soluzioni che ho studiato riguardano proprio la protezione di tutte le persone che non sono rappresentate da nessuno nei centri di potere mondiali.

La scienza mondiale, pubblica e privata, fin dall’avvento dell’era industriale, ha sbagliato la fonte energetica primaria dell’energia, che non è quella termodinamica, come tutti credono e ancora si insegna in tutte le scuole mondiali. Per creare energia, il calore è un passaggio inutile, costoso e inquinante. Infatti, il calore serve soltanto a produrre la pressione del vapore acqueo, oppure dei fumi di combustione. La pressione di questi due gas, che sono entrambi gas serra, moltiplicata per la sezione di passaggio nelle turbine a vapore o nei cilindri dei motori a scoppio e moltiplicata per la densità del gas, produce l’energia meccanica che può essere usata per produrre elettricità in un generatore collegato all’albero di uscita. Ma questa energia, mediamente, ha un rendimento del 35% rispetto al potere calorifero inferiore del combustibile. Noi non ci dobbiamo meravigliare di questi bassissimi rendimenti perché, giustamente, l’energia termica non si produce dal nulla, ma attraverso la trasformazioni della materia. A meno che non si sfrutta una condizione favorevole predisposta dalla natura come la forza gravitazionale. La forma più elementare di energia elettrica prodotta con forza gravitazionale è quella idroelettrica tradizionale. Questa usa la caduta dell’acqua dall’alto, la quale passando attraverso una turbina idraulica (non a vapore) collegata a un generatore, produce energia elettrica. Ma l’energia prodotta con l’acqua è molto superiore a parità di pressione (che è determinata dall’altezza H del salto idraulico, e a parità della sezione di passaggio nella turbina perché la densità dell’acqua è circa 800 volte superiore a quella del vapore. Di conseguenza l’energia prodotta da una turbina idraulica a parità di pressione e di sezione è ottocento volte superiore. Non è possibile fare nessun paragone economico ed ambientale tra l’energia termica e quella idroelettrica, essendo chiaro che quest’ultima è molto superiore. Peccato per il mondo intero, che la scienza mondiale abbia pensato che l’energia idroelettrica si possa produrre soltanto con il salto idraulico.

C’è un antico detto che dice: “Acqua passata non macina grano” perché originariamente le prime turbine idrauliche erano quelle che sfruttavano le correnti idrauliche per macinare il grano nei mulini. Non occorreva essere scienziati per comprendere lo sfruttamento delle correnti idrauliche dovute al salto idraulico. Invece, era compito degli scienziati comprendere il modo affinché l’acqua passasse all’infinito nello stesso posto, non solo per macinare il grano, ma anche per depurare e produrre energia elettrica a basso costo.  La scienza mondiale, pubblica e privata, non solo non ha fatto questa ricerca, ma con il proprio silenzio, sta impedendo ai politici, ai legislatori, agli economisti e ai giudici di governare correttamente, perché non avendo individuato il modo corretto di depurare e produrre energia a basso costo ha portato allo sviluppo di energie, che hanno inquinato e riscaldato il pianeta rimettendoci economicamente. Infatti, anche senza il salto idraulico, l’energia idroelettrica sommersa è decine di volte più economica delle altre energie, mentre quella che utilizza l’aria compressa è centinaia di volte inferiore. Inoltre, queste energie hanno l’effetto collaterale positivo che depura l’acqua dissolvendo ossigeno nell’acqua, proporzionalmente alla pressione idrostatica dell’aria compressa dall’atmosfera o artificialmente, sfruttando la legge di Henry.

 Che cosa è l’aria compressa?  Se non l’effetto collaterale della forza gravitazionale che addensa intorno al pianeta i gas dell’atmosferici che Torricelli, nel 1644 misurò per primo, immergendo in una bacinella piena di mercurio, un tubo lungo e sottile pieno di mercurio, chiuso a una estremità. Notò quello che si può notare ancora oggi, che la colonna di mercurio al livello del mare, alla temperatura di zero gradi rimane alta 760 mm, che corrisponde alla pressione atmosferica dell’aria. Pertanto, l’atmosfera terrestre è la forma più elementare di aria compressa e la natura la sfrutta staticamente un molti fenomeni naturali, come il sollevamento dell’acqua dai pozzi artesiani. Da queste riflessioni e dalle molte esperienza negli impianti di sollevamento delle acque (https://www.spawhe.eu/about-us-curriculum-vitae/) sono nate le molte invenzioni relative all’energia idroelettrica sommersa e compressa, che la classe dirigente mondiale finge di non comprendere, come non ha compreso la depurazione globale e il welling artificiale, che non sono semplici brevetti ma sistemi di sviluppo alternativi. Di queste cose gli enti pubblici e gli industriali non ne vogliono parlare in nessun congresso, aspettando che il sottoscritto sviluppi anche i prototipi, ben sapendo che non avendo potuto  pagare  le tasse di mantenimento, dal punto di vista legale, i brevetti non valgono niente. Come possiamo continuare a fidarci di questa classe dirigente e di questa scienza e di questa giustizia, che contemporaneamente ci chiede di essere uniti conto la lotta all’inquinamenti alle alluvioni alle siccità?    

Con l’energia interattiva idroelettrica compressa, non avremo bisogno delle auto a batteria e nemmeno delle grandi infrastrutture che richiedono anche grandi costi di manutenzione. Sulle grandi distanze, il mezzo di trasporto più economico sarà quello aereo che non richiede ruote, binari, galleria e nemmeno delle attuali lunghe piste di atterraggio e di decollo perché gli aerei si alzeranno in volo e atterreranno verticalmente come descritto su https://www.spawhe.eu/aerospatial-pressurized-hydroelectric-transport-system/.

La scienza mondiale ha fatto complicatissimi ragionamenti nucleari, termodinamici, eolici, solari, trascurando di fare semplicissimi ragionamenti fluidodinamici. Se la scienza mondiale si fosse posta una domanda   molto semplice il riscaldamento globale non esiterebbe e le proteste francesi per l’alto costo dell’energia non avrebbero senso. La domanda è la seguente: “Per quale ragione possiamo scaricare l’acqua alla profondità di cento o mille metri senza che il battente idrostatico di cento o mille metri si opponga?” Prima o poi la scienza mondiale sarebbe arrivata alle mie stesse conclusioni e scoperto la potenza gratuita della fluidodinamica mentre quella della termodinamica non è gratis, bensì fornita con alti costi economici e ambientali per mezzo dei combustibili. Infatti, noi possiamo scaricare l’acqua a cento o mille metri di profondità poiché le pressioni statiche esterne e interne al tubo di discesa si equivalgono. È sufficiente produrre una modesta energia cinetica all’interno del tubo di discesa per far uscire l’acqua proveniente dalla superficie nel fondale a cento o mille metri di profondità senza che la pressione idrostatica si opponga. Ovviamente, l’energia cinetica la possiamo produrre inserendo nel tubo di discesa una pompa con la mandata orientata verso il fondale. Ma la scienza mondiale avrebbe dovuto sapere che dalla posizione in altezza che scegliamo dipende la quantità di energia cinetica prodotta nel tubo di discesa. Non dal motore che fa girare la pompa. A distanza di oltre quattro anni dal deposito di brevetto dell’energia idroelettrica sommersa: deposito n. 102014902298581 del 06/10/2014) ancora il mondo non ha compreso che questo deposito di brevetto è coerente con i criteri dei calcoli idraulici che tutti i progettisti mondiali fanno per determinare la prevalenza di una pompa di sollevamento dell’acqua. Infatti, in tale calcolo, è stata sempre sottratto il battente positivo sulla pompa. Ma il fenomeno che avviene in un bacino acquatico, lo possiamo vedere fisicamente nei fiumi laghi e mari, quando si creano turbolenze che formano vortici o mulinelli che risucchiano verso il fondale l’acqua di superficie. É ovvio che il mulinello è un fenomeno naturale dovuto alla forza gravitazionale e alle correnti che producono una intubazione naturale (senza tubo) verticale dell’acqua. Il sottoscritto, avendo più esperienze pratiche di molti scienziati, ha compreso tali fenomeni e li ha sfruttati per produrre energia idroelettrica senza il salto idraulico, e senza dighe. Semplicemente mettendo in serie una pompa e una turbina intubate nel fondale dello stesso bacino: la prima risparmia l’energia assorbita dal motore, la seconda trasmette al generatore di corrente la somma dell’energia spesa dal motore e quella dovuta al battente idrostatico (m*g*h).  Di fronte all’accusa di moto perpetuo degli uffici brevetti, al silenzio della scienza, degli imprenditori e dei governi, che stanno riscaldando e inquinando inutilmente il pianeta, ha preferito scrivere lettere aperte ai giudici internazionali e alle autorità mondiale continuando a depositare brevetti. Anche se questi brevetti non valgono niente con le leggi attuali, a parere del sottoscritto, hanno consentito di far intravedere che è possibile uno sviluppo alternativo. 

Da quanto scritto sopra, si può comprendere che la semplicissima invenzione dell’idroelettrico sommerso, è solo la punta di un iceberg, delle soluzioni sostenibili ignorate dei centri di potere mondiali. Solo quelli che non comprendono la fisica e la fluidodinamica (come gli uffici brevetti mondiali), possono asserire che l’energia assorbita dal motore è uguale a quella prodotta dalla turbina, non comprendendo che siamo in un circuito aperto, che si conclude all’uscita della turbina, in un volume di acqua superiore. L’energia cinetica residua si disperde in attrito con le molecole di acqua statica. Non serve l’energia per sollevare l’acqua di nuovo in superficie perché non sfruttiamo il salto idraulico tra due bacini posti ad altezze diverse, ma soltanto l’energia di posizione dell’acqua nello stesso bacino aperto. Questa semplice invenzione se fosse stata compresa e realizzata, agli inizi del novecento, avremmo evitato i debiti pubblici mondiali, l’inquinamento acquatico e atmosferico e anche molte alluvioni e siccità. Inoltre, da essa si sarebbe arrivati a concepire l’energia idroelettrica compressa, molto più potente, e di minore ingombro, applicabile anche sui mezzi di trasporto e nel cuore artificiale. Come avvenuto centoventi anni dopo soltanto virtualmente sul sito web di un pensionato, perché tutti i centri di potere mondiali fanno finta di non comprendere.

Se solo realizzassimo piccoli bacini idroelettrici con il riciclo dell’acqua, potremmo fin da ora eliminare tutte le centrali termiche mondiali e alimentare le auto a batteria con l’energia idroelettrica invece di quella fossile. Ma il fatto grave è che il mondo non comprende che nemmeno le auto a batteria sono una soluzione sostenibile. Perché modificando le pompe e l’alimentazione delle autoclavi l’energia idroelettrica può essere prodotta anche sui mezzi di trasporto.

Se è vero che l’energia nucleare per produrre elettricità controllabile dall’uomo deve essere accoppiata all’elettromagnetismo, non era necessario dividere l’atomo. Oltre all’energia idroelettrica sommersa, per produrre energia mobile e di minore ingombro, sarebbe stato sufficiente dividere in due parti l’entrata dell’acqua in una pompa centrifuga e alimentarla con due flussi separati fino alla girante, di cui uno alimentato con acqua di riciclo alla pressione atmosferica e uno con acqua di riciclo pressurizzata staticamente da un’autoclave. Ovviamente, inserendo nel circuito le valvole unidirezionali necessarie per evitare che quando la pompa è ferma l’acqua passi dall’autoclave pressurizzata al serbatoio alla pressione atmosferica.

Essendo la pompa sempre piena di acqua ed essendo l’acqua incomprimibile, quando l’impianto è in funzione la direzione del flusso la determina il senso di rotazione della girante, che creando una depressione separata dal lato aspirante, fa entrare i due flussi che vanno nella stessa direzione ma con energie cinetiche e pressioni diverse. Nella girante della pompa il flusso con energia maggiore trascina il flusso con energia inferiore, mentre la pressione maggiore, per effetto del principio di Pascal si espande nell’intera sezione di passaggio. All’uscita della pompa, che coincide con l’entrata dell’acqua di riciclo nell’autoclave, abbiamo un solo flusso di acqua e una sola pressione, ma con una portata superiore a quella che è uscita dall’autoclave. Per il principio dell’impenetrabilità dei corpi, la portata con minore pressione può entrare nella pompa soltanto se contemporaneamente, si apre una uscita dall’autoclave che fa uscire l’acqua che entra in eccesso. Ovviamente, quest’acqua esce con la pressione del cuscino di aria dell’autoclave, non con la prevalenza della pompa che è una comune pompa centrifuga di riciclo che deve vincere soltanto le perdite di carico dovute alle valvola di ritegno sul lato aspirante in bassa pressione e all’entrata nell’autoclave. Queste perdite di carico, con le pressioni statiche equilibrate in aspirazione e mandata, sono di pochi centimetri di colonna di acqua, anche se la pressione dell’autoclave è cento bar.

Si può discutere su come dividere l’alimentazione della pompa in due parti (se a settori angolari o concentrici), sulla percentuale della sezione di entrata in bassa e alta pressione, se usare valvole di ritegno semplici o pilotate, sulla precisione delle lavorazioni meccaniche che devono essere realizzate per mantenere i flussi rigorosamente separati fino all’entrata della girante al fine di avere i migliori rendimenti. Tutti i dubbi si possono chiarire soltanto con la sperimentazione che non ha fatto la scienza e nemmeno i costruttori delle pompe, che si copiano a vicenda per guadagnare soltanto quote del mercato esistente.

Noi non possiamo mettere in discussione, né il principio di funzionamento delle pompe centrifughe individuato dall’italiano Erone Alessandrino nel 1592, né l’espansione della pressione legiferata da Pascal (1623 -1662) e nemmeno l’energia cinetica fornita all’acqua che esce dall’autoclave legiferata da Torricelli (1608 – 1647). Dovrebbe essere ovvio che se all’uscita dell’autoclave mettiamo una turbina o una pompa usata come turbina, collegata a un generatore di corrente, noi possiamo produrre con l’acqua che viene espulsa dall’autoclave tutta l’energia che serve sfruttando staticamente la forza della pressione dell’aria (senza consumare energia a pagamento). Poiché non varia il volume di acqua interno all’autoclave, noi possiamo realizzare molti circuiti paralleli utilizzando la stessa quantità di acqua contenuta nell’autoclave, ma facendola attraversare da una portata variabile superiore, introducendo nel circuito di riciclo acqua proveniente dal serbatoio alla pressione atmosferica, che recupera l’acqua scaricata dalle turbine. Nella sostanza, nella girante centrifuga in rotazione, equilibriamo le pressioni in aspirazione e mandata dell’autoclave e approfittiamo della forza centripeta che si crea al centro della girante per fare entrare di nuovo nel circuito di riciclo interno all’autoclave l’acqua scaricata dalle turbine.

Se noi consideriamo che ogni volta che l’acqua prelevata dalla pressione atmosferica attraversa l’autoclave e la turbina, non solo produce energia ma si depura pure assorbendo l’ossigeno contenuto nell’aria proporzionalmente alla pressione dell’autoclave, dobbiamo riconoscere che questo sistema, non solo produce energia senza combustibili, ma depura anche l’acqua, aumentando la quantità di ossigeno disciolto. Di conseguenza, può depurare anche i sangue umano. 

Purtroppo, non c’è stata nessuna discussione con la scienza mondiale, che ha sprecato immense risorse per produrre energia fossile, idroelettrica con il salto idraulico, nucleare, eolica e solare. Mentre gli uffici brevetti che hanno definito “moto perpetuo” l’energia prodotta con il semplice idroelettrico sommerso, non potevano fare altro che confermare il “moto perpetuo” anche all’energia idroelettrica compressa, che è un poco più complicato comprendere, per chi non ha mai visto come è fatta internamente una pompa, soprattutto, con una girante centrifuga chiusa.  

Se ho ragione, sull’energia idroelettrica sommersa e compressa, non abbiamo sbagliato soltanto lo sviluppo industriale, ambientale ed economico, ma anche quello sanitario. Non solo perché molte malattie si potevano evitare, soprattutto polmonari e tumorali, ma anche perché la versione ridotta dell’energia idroelettrica compressa potrebbe portare al concepimento del cuore artificiale umano con la capacità di ossigenare il sangue.  Quindi, con la concreta possibilità di allungare la vita dell’uomo, non di decenni ma di centinaia di anni. Soprattutto, se la vita dell’uomo sarà integrata con la cibernetica e la robotica. Infatti, se esiste l’anima umana, non è certamente nella carne, ma nel cervello e nelle sue conoscenze intellettuali. 

Il grande paradosso mondiale sta proprio nell’alleanza tra le multinazionali e i governi. Nella realtà, questa alleanza sta rallentando il progresso perché insieme hanno fatto investimenti sbagliati. E’ mancata la funzione di controllo della scienza pubblica su quella privata.  Soprattutto, il sistema dei brevetti è da rottamare e non deve essere consentita la vendita dei brevetti di pubblica utilità. Ma a coloro che li producono devono essere riconosciuti i diritti di autore dalla giustizia internazionale, senza i trucchi attuali che fanno decadere i brevetti perché gli inventori non trovano i finanziatori e non possono pagare le tasse per il mantenimento dei brevetti.  Ci sono troppi interessi occulti che impediscono la diffusione e lo sviluppo di soluzioni sostenibili. Le Nazioni Unite e i Giudici Internazionali, non possono continuare a fingere che non sia vero. Lo dimostrano soprattutto le COP, che sono la massima espressione dell’ipocrisia mondiale, se tutti insieme, non hanno compreso i sistemi di depurazione globale e le energie interattive.  

Prima di fare investimenti pubblici e autorizzare quelli privati è necessario che le Nazioni Unite e i governi realizzino un modello di sviluppo globale sostenibile e verificare se i singoli progetti sono compatibili con il modello di sviluppo economico ideale.  Il quale deve essere sempre aggiornato attraverso lo studio delle sinergie e l’organizzazione del lavoro industriale e ambientale.  Oggi questo modello non esiste perché il mondo intero non avendo individuato le sinergie interattive ha creato sistemi incompleti con pregi e difetti, che vengono scelti dai progettisti, caso per caso, accontentandosi del male minore dal punto di vista economico e ambientale che sono rappresentati dal costo dei combustibili e dei limiti di emissione di emissioni di SOx, NOx, C02, polveri sottili, oppure dai maggiori costi delle rinnovabili e batterie di accumulatori.  La logica di accettare il male minore è accettata anche dalle associazione ambientali che fanno congressi sponsorizzati dai produttori di energie rinnovabili senza sforzarsi di comprendere la logica delle depurazioni e delle energie interattive che non sono insegnate nelle università e pertanto ignorate anche   dalle associazioni ambientali. Queste, come i burocrati degli uffici brevetti e i politici, recitano a memoria che l’energia non si produce dal nulla, proprio a causa del fatto che la scienza si è fatta sfuggire i principi interattivi più utili semplici e potenti, che sono sempre stati sotto gli occhi di tutti in ogni angolo della terra.

 Il salto di qualità economico e ambientale si può fare soltanto realizzando un modello di sviluppo ottimale interattivo prima virtuale e poi reale. Quello che non funziona in un modello virtuale non può funzionare nemmeno negli impianti reali. Infatti nel modello di sviluppo di SPAWHE, il sottoscritto non ha inserito nessuno degli attuali sistemi energetici e depurativi perché nessuno è interattivo positivamente con l’ambiente mentre l’energia nucleare, fino a quando non si prova il contrario è interattiva negativamente.  Quando l’energia nucleare diventerà almeno neutrale, potrà servire come energia spaziale, ma sul pianeta Terra e anche nelle astronavi non potrà mai competere con l’energia interattiva che appartiene all’habitat naturale dell’uomo, sebbene gli uomini non la conoscono   https://www.spawhe.eu/aerospatial-pressurized-hydroelectric-transport-system/.      

Oggi, I centri di potere, selezionando i migliori cervelli nelle università, occupando tutti i posti chiave della politica della ricerca e dell’economia, non riconoscendo la proprietà intellettuale separata da quella industriale, hanno impedito la ricerca e la progettazione alternativa. Hanno pensato che senza finanziamenti, senza laboratori di ricerca e senza poter fare sperimentazioni non poteva essere possibile effettuare nuove invenzioni importanti per mettere in discussione l’attuale modello di sviluppo. Invece, il sottoscritto ha dimostrato che le invenzioni si possono sviluppare anche virtualmente mettendo insieme diversamente le invenzioni esistenti e scartando quelle che non sono in grado di partecipare a un sistema interattivo auto depurativo. Il fatto che questo sistema (Spawhe) sia composto da tutte soluzioni non finanziate dai centri di potere, che sono sconosciute anche a coloro che protestano contro il degrado dell’ambiente, nonostante utilizzi le tecnologie già esistenti, dimostra che il mondo intero sia in uno stato di grande confusione. Tutti si associano su specifici problemi e soluzioni per scontrarsi nelle piazze e nei parlamenti e nessuno ragiona globalmente. Questo sistema non è migliore dei fascismi, comunismi, imperialismi del secolo scorso. I governi populisti che stanno emergendo nei singoli paesi, non sono aperti alla cultura e alla fratellanza. Nascondono gli errori di progettazione che hanno commesso. Hanno esportato questi sistemi sbagliati nei paesi poveri peggiorando ancora di più la loro situazione ambientale ed economica. Oggi, alzano i muri e chiudono le frontiere, dicendo “Aiutiamoli nei loro paesi” per continuare a vendere ai paesi poveri impianti sbagliati.  

Le Nazioni Unite devono dare risposte scientifiche a Greta Thumberg, ai gilet gialli, e ai paesi poveri, mentre agli inventori devono dare risposte politiche e legislative corrette, perché sono gli inventori non pagati da nessuno degli attuali centri di potere, che creano le basi per lo sviluppo sostenibile alternativo. Questi, sono molti, isolati e discriminati dai legislatori. In genere, si occupano di piccole invenzioni, tra loro scollegate, in cerca di improbabili finanziatori. Ma SPAWHE è l’eccezione alla regola generale, in quanto ha illustrato la possibilità di realizzare invenzioni ambientali ed energetiche collegate in modo logico sul territorio, che sono in grado di proteggere globalmente l’ambiente e produrre energia contemporaneamente. Contrariamente a quanto ci hanno fatto credere gli attuali centri di potere, non è vero che accettare una percentuale di inquinamento è un prezzo da pagare per avere un maggiore benessere economico. Con i sistemi interattivi, noi possiamo invertire il processo di riscaldamento globale: “Più energia interattiva produrremo, più proteggeremo l’ambiente depurando le acque e sottraendo CO2 all’ambiente. In quale è facile da catturare, in quanto stratifica negli strati bassi dell’atmosfera, realizzando cicli semplici e completi, che i centri di potere non hanno mai pensato di realizzare. Anzi si stanno opponendo con tutti i mezzi legislativi a queste innovazioni:

1) facendo decadere i brevetti concessi, nazionali e internazionali sui sistemi depurativi globali;

2) definendo “moto perpetuo” le energie idroelettriche sommerse e compresse che aumenterebbero i rendimenti depurativi generali, rendendo inutili e antieconomiche tutte le energie attuali.

3) Ai centri di potere mondiali sfugge il fatto che il sottoscritto, prima di occuparsi di ambiente, è stato un progettista di impianti industriali, nell’industria manifatturiera (automobilistica), dove l’automazione industriale, ha ridotto moltissimo gli addetti ai lavori. Pertanto, gran parte degli operai licenziati dalle multinazionali automatizzate, possono trovare occupazione nei servizi, dove i cicli depurativi globali, non sono mai iniziati a causa dell’incompetenza della scienza pubblica, che non li ha saputi individuare, partendo dalla modifica delle attuali ciminiere e fognature.

4) Ai centri di potere mondiali sfugge il fatto che la corsa agli armamenti e all’approvvigionamento delle fonti energetiche in paesi lontani è soprattutto, il frutto dell’incapacità della scienza mondiale a cercare le soluzioni sostenibili. Se avessero compreso che l’energia si può produrre dappertutto senza combustibili, molte guerre non si sarebbero mai combattute.

5)  Ai centri di potere mondiali sfugge il fatto che al mondo non servono oleodotti e metanodotti perché il caldo e il freddo si può produrre con minori costi e senza inquinamento con la fonte primaria idroelettrica senza il salto idraulico. Soltanto la produzione dell’acciaio e l’incenerimento dei rifiuti può richiedere parzialmente il contributo di energia fossile, ma questi impianti, abbinati alle serre calcaree e alla depurazione interattiva potranno essere ugualmente a emissioni zero nei confronti dell’ambiente, producendo addirittura acque alcaline che combattono l’acidificazione di laghi e dei mari. Ovviamente, i cicli dell’acciaio e dei rifiuti devono essere realizzati dove c’è la quantità giusta di acqua e materiale calcareo per far avvenire le reazione di chimica inorganica che chiude il ciclo del carbonio nell’acqua. Questo è l’unico modo per chiudere correttamente il ciclo del CO2. Essendo questo sistema abbastanza oneroso e ingombrante, lo possiamo usare soltanto per produrre acciaio e incenerire https://www.spawhe.eu/serre-idroelettriche-depuratrici-dei-fumi-co2-e-acqua-con-alcalinizzazione-naturale/.  Le scorciatoie che abbiamo usato e abusato in tutto il mondo per produrre energia fissa e mobile, senza chiudere il ciclo, non sono più accettabili.    

Nonostante l’incompetenza mostrata dalle Nazioni Unite a gestire le COP e i problemi ambientali non risolti, personalmente, sono per la realizzazione di un governo unico mondiale, proprio per evitare i conflitti di interesse dei singoli paesi e unire le forze per creare una progettazione globale nell’interesse di tutta l’umanità.   

Il modello SPAWHE, è un esempio di progettazione globale che utilizza le sinergie scientifiche tecnologiche e naturali. Ogni impianto è collegato con gli impianti successivi senza l’interruzione dei cicli organici e inorganici. Basti pensare che ancora oggi soltanto il 5% della superficie di degli oceani produce alimentazione, ma nessuno ha pensato di realizzare il welling artificiale per aumentare la produzione di pesce sollevando in superficie il carbonio e il calcio solubilizzati nelle profondità oceaniche. L’energia idroelettrica non è prodotta correttamente dall’avvento dell’era industriale. L’intera ricchezza mondiale è prodotta accettando limiti di emissioni tossiche che non dovrebbero nemmeno esistere. L’inquinamento delle falde acquifere dovuto alla agricoltura e agli scarichi abusivi si potrebbe combattere semplicemente producendo energia idroelettrica sommersa, compressa o non compressa, invece di usare i combustibili per inquinare anche l’atmosfera.      

Per il sottoscritto, le ragioni per le quali i politici e gli economisti governano male, sono le stesse di quelli che protestano senza conoscere le ragioni del malessere economico e sociale. Gli scontri sociali dovrebbero essere risolti attraverso l’organizzazione scientifica del lavoro, ma la scienza del lavoro non è mai stata applicata globalmente e sinergicamente. Senza le applicazioni scientifiche sinergiche, la tecnologia può produrre soltanto beni di consumo, ma non uno sviluppo sostenibile. Contrariamente a quanto si possa pensare, gli attuali impianti incompleti, energetici o depurativi, non sono più economici di quelli completi, perché quelli completi, sul pianeta Terra, nessuno li ha mai realizzati, proprio a causa delle specializzazioni dei singoli rami delle scienze e delle tecnologie, che invece di collaborare sono in concorrenza tra loro.  Oggi, chi depura l’aria non sa come si depura l’acqua, chi produce energia biologica non sa come si produce energia idroelettrica, oppure energia fossile. E naturalmente, non conosce i singoli processi depurativi dell’acque e dell’aria coinvolte.  Mentre nella progettazione globale si realizzerebbero impianti completi fisici, chimici, biologici, meccanici che sono contemporaneamente depurativi dell’acqua, dell’aria e produttori di energia idroelettrica, chiudendo tutti i cicli che si aprono nello stesso ambiente in cui ritorna l’acqua che produce energia.  Quindi, senza combustibili, sarebbe assicurata contemporaneamente, sia l’economia che l’efficienza della protezione dell’ambiente, grazie all’azione contemporanea dei principi di  Pascal e Torricelli che producono energia cinetica nell’acqua che attraversa una turbina e al principio di Henry che ossigena l’acqua, mentre l’acqua che produce energia si fa entrare di nuovo nel volume di acqua pressurizzato attraverso una seconda alimentazione della pompa di circolazione, previo, l’equilibrio pressostatico in aspirazione e mandata effettuato tramite l’alimentazione principale.  Se è necessario, questi impianti si possono affiancare a stagni biologici sovrapposti che incrementano le depurazioni dell’acqua e perfino ad altoforni che producono acciaio e inceneritori che producono fumi da depurare, non da filtrare soltanto come fanno gli impianti termici attuali.  Infatti, la depurazione dei fumi in questi impianti comprende anche l’abbattimento del CO2, facendo passare i fumi in serre calcaree, che producono acque alcaline. Tutto questo potrebbe essere possibile già da qualche anno ma la voce del sottoscritto è come la voce di colui che grida nel deserto. I vertici COP organizzati dalle nazioni Unite, con il supporto degli scienziati dell’IPCC premiati nel 2007 con il premio Nobel, insieme all’ex vice presidente americano, Al Gore, continuano a mercanteggiare con i governi mondiali, se contenere il riscaldamento globale di 1,5 o 2 gradi centigradi, senza entrare nel merito delle soluzioni che i governi dovrebbero adottare. Ignorando completamente le diciotto lettere aperte inviate dal sottoscritto alle stesse Nazioni Unite e ai Giudici Internazionali, dove le mie soluzioni sono illustrate nei minimi dettagli.

Anche se non conoscono le ragioni scientifiche, hanno ragione a protestare i gilet gialli francesi. Dovrebbe protestare il mondo intero, ma non genericamente. Loro dovrebbero entrare nel dettaglio delle soluzioni, possibilmente, realizzando una raccolta fondi e realizzando da soli i prototipi delle progettazioni sostenibili che i centri di potere fingono di non comprendere.

Come ho asserito in molti articoli pubblicati sul sito https://www.spawhe.eu e in diverse riviste internazionali, che accettano di pubblicare i miei articoli senza chiedermi il diritto esclusivo e le spese di pubblicazione, può sembrare strano che il mondo possa cambiare completamente dal punto di vista energetico, ambientale ed economico, utilizzando le tecnologie esistenti, ma tutto dipende dal modo in cui si mettono insieme le macchine e dagli obiettivi che si propone il progettista degli impianti. Non si possono ottenere obiettivi globali se gli impianti sono progettati con obiettivi parziali, che sfruttano un solo principio scientifico per volta. Tuttavia il fatto che usiamo le stesse tecnologie non deve far pensare che i cambiamenti siano indolori per l’economia mondiale. Tutto è da rifare ugualmente perché le grandi opere pubbliche energetiche e depurative, che hanno incrementato i grandi inquinamenti e i grandi pericoli alluvionali e di siccità, devono essere eliminate, affinché il sistema diventi interattivo e auto depurativo. Ma devono essere eliminati anche i miliardi di motori termici con combustibili perché di fronte alle grandi calamità che possono avvenire sul pianeta terra l’unica energia della salvezza sarà quella che tutti potranno produrre autonomamente per spostarsi riscaldarsi e lavorare (https://www.spawhe.eu/le-civilta-perdute-il-pensiero-di-einstein-e-l-energia-di-sopravvivenza/)

Tutto quello che non comprendono i centri di potere che governano il mondo, lo chiamano “moto perpetuo”, mentre per il sottoscritto, il moto perpetuo, non è un obiettivo auspicabile dall’uomo. Non hanno compreso, che il moto perpetuo, non serve a niente in quanto non assorbe e non produce energia. Non avrei sprecato gli anni migliori della mia vita (quelli da pensionato libero dal condizionamenti) per inventare il moto perpetuo che non serve a niente.  Sono molto più utili le energie interattive. Più energia produrremo nel mondo, senza combustibili, consumando soltanto l’usura delle macchine (pompe, turbine, compressori), più proteggeremo l’ambiente in ogni angolo della terra. Potremo, addirittura, proteggere la vita dell’uomo e allungarla di moltissimi anni con il cuore ossigenatore del sangue, che scaturisce da queste invenzioni.

I burocrati e i ministri che hanno partecipano alla COP 24 e che hanno partecipato anche quelle precedenti, non si preoccupano della sopravvivenza umana, ma soltanto della sopravvivenza dell’attuale sistema di potere. L’economia sostenibile a cui è arrivato il sottoscritto, sviluppando i dettagli degli impianti energetici e depurativi mondiale in dodici anni di lavoro solitario, senza finanziamenti, si poteva raggiungere in minore tempo mettendo insieme tecnici progettisti e scienziati con l’ordine di cercare soluzioni di comune interesse, senza privilegiare nessuna scienza e nessuna tecnologia. Scegliendo semplicemente la soluzione migliore al posto giusto e al momento giusto, in base all’organizzazione del lavoro globale e alle tecnologie disponibili.  E’ ovvio, che le macchine si devono adattare ad eseguire i cicli che servono. Non è ovvio che noi ci dobbiamo accontentare a fare i cicli che fanno le macchine commerciali. Non è ovvio nemmeno che non possiamo modificare le ciminiere che resistono dalla preistoria, oppure le fognature, che non possono continuare all’infinito a produrre idrogeno solforato e azoto ammoniacale, quando potrebbero essere trasformate in autentici depuratori dell’acqua e dell’aria insieme, producendo più energia di quella che consumerebbero. Pertanto, il progettista di impianti pubblici o privati, deve essere in grado di modificare anche le macchine e le infrastrutture, se non sono adatte a fare il lavoro che serve. Questo è il lavoro che ho imparato a fare in una vita di lavoro, ma non ho mai potuto farlo come avrei voluto. Io penso che questo sia successo a moltissimi tecnici progettisti, ma non pensavo che da pensionato, con le mie riflessioni sarei stato costretto a mettere in discussione le invenzioni basilari del passato e del presente riguardanti l’ambiente. Soprattutto, quelle energetiche che hanno prodotto il riscaldamento globale e quelle depurative dell’acqua e dell’aria, che non chiudendo correttamente i cicli organici e inorganici l’inquinamento globale e l’acidificazione dei laghi e dei mari. Oggi, ai vertici mondiali i rappresentanti delle diverse fazioni si ostacolano a vicenda, senza comprendere che difendono sistemi obsoleti, che sopravvivono soltanto perché non hanno formato tecnici in grado di ragionare globalmente, sia nelle università, che nelle industrie, sia negli enti pubblici mondiali. Come era costretto a fare il sottoscritto prima di andare in pensione. Anche nell’industria automobilistica dove io ho lavorato per metà della mia vita lavorativa, le molte professionalità che concorrono sono concentrate al miglioramento del prodotto, nessuno ha messo in discussione il motore termico per oltre un secolo, e adesso nessuno mette in discussione le auto a batteria che sono soltanto un palliativo, in quanto le batterie sono caricate ugualmente con l’energia fossile. Mentre nel cofano di un auto potrebbe entrare comodamente un impianto idroelettrico compresso, molto più potente del motore termico, più economico e sostenibile delle batterie e con un’autonomia di percorso quasi infinita. Ovviamente, questo vale per tutti i mezzi di trasporto e di lavoro.  

Oggi, chi vuole veramente imparare a progettare globalmente per l’ambiente e l’energia deve cambiare lavoro ogni due o tre anni, cercando le esperienze che gli possono servire da pensionato, se conserva la forza fisica per progettare impianti completi, almeno virtuali. Chi ha fatto questo, come il sottoscritto, lo ha fatto per passione, ma è stato ugualmente un grosso sacrificio, sia dal punto di vista economico che fisico. Ma qualcuno doveva far comprendere al mondo che il ragionamento globale non va applicato soltanto agli obiettivi aziendali ma a tutti gli impianti mondiali. Quindi, deve essere la scienza, soprattutto pubblica a correggere gli impianti incompleti progettati dalle aziende private, i legislatori devono imporre le correzioni, e la giustizia le deve fare rispettare. Invece, tutto questo non succede. Nemmeno le università lavorano collegialmente sviluppando progetti globali. E’ più redditizio sviluppare progetti specialistici, brevettarli e venderli alle aziende private. I legislatori consentono questi conflitti di interesse e la giustizia non interviene. Di fatto, I ricercatori pubblici sono pagati dai contribuenti, ma lavorano per le multinazionali. Come possono correggere gli impianti sbagliati delle multinazionali? Non possono nemmeno correggere gli impianti pubblici perché, automaticamente i legislatori, prima o poi, sarebbero costretti a fare applicare tali correzioni anche agli impianti privati. Conseguentemente, prima o poi, anche la giustizia sarebbe costretta a intervenire.  Questa è la ragione vera per la quale lo stato dell’arte nel settore ambientale ed energetico non avanza, sia per la protezione dell’ambiente sia per i costi energetici.  Questo immenso conflitto di interessi legalizzati a livello mondiale, al quale partecipano tutti gli enti pubblici mondiali si può correggere soltanto evitando la vendita ai privati dei brevetti di pubblica utilità e riconoscendo i diritti agli inventori.   Ma anche obbligando i singoli paesi a realizzare la soluzione depurativa giusta al posto giusto, dopo aver dimostrato che è anche la più economica. Se le Nazioni Unite non prendono questa iniziativa continueremo a vivere in una finta democrazia, che è l’anarchia dei centri di potere. 

Personalmente, io non mi considero un cittadino italiano o europeo, ma un cittadino del mondo. Auspicherei un governo mondiale, proprio perché i problemi ambientali ed energetici devono essere affrontati globalmente. Mi dispiace che nemmeno le Nazioni Unite, che hanno organizzato ventiquattro COP, abbiano compreso che gli impianti si progettano globalmente. Io lo scrivo da dodici anni, molto prima che sviluppavo le soluzioni nei dettagli e creassi il sito web https://www.spawhe.eu. Bisogna chiedersi perché gli enti pubblici mondiali e le Nazioni Unite, che sono i veri responsabili della tutela dell’ambiente, non hanno sperimentato nessuna delle mie soluzioni depurative globali, che consistevano, soprattutto, nella realizzazione delle fogne depurative e nella realizzazione di impianti contemporaneamente energetici e depurativi. In questi impianti, pur utilizzando l’energia fossile, sarebbe stato possibile chiudere i cicli mettendo insieme i cicli dell’acqua e dell’aria, attraverso la modifica delle ciminiere, gli stagni biologici sovrapposti, le serre calcaree e nuovi digestori progettati del sottoscritto. Ovviamente, gli impianti avrebbero dovuto essere realizzati al posto giusto, dove ci sarebbe stata acqua e materiale calcareo sufficiente a chiudere anche il ciclo del carbonio. Certamente non si può continuare a realizzare a caso sul territorio centrali termiche, soprattutto a carbone, che producono migliaia di megawatt per ora e che usano l’acqua soltanto per raffreddare le turbine e i condensatori del vapore.  Mentre l’acqua serve anche per chiudere il ciclo del carbonio. Questo dimostra, ancora oggi, l’ignoranza ambientale di quelli che ancora oggi costruiscono centrali termiche, gli inceneritori, le acciaierie i cementifici i motori termici, ma anche l’ignoranza degli enti pubblici mondiali che lo consentono.  Questo dimostra, soprattutto, che se non provvedono le Nazioni Unite a dimostrare praticamente come si protegge l’ambiente senza sprecare risorse, non lo faranno mai i governi, le invenzioni private e le leggi del mercato, che vivono alla giornata, preoccupati soltanto dei consensi elettorali e dell’andamento delle borse. Ma le Nazioni Unite, che incorporano anche la WIPO (world intellectual property organization), con le loro leggi assurde sulla proprietà industriale che nega la proprietà intellettuale e i diritti di autore agli inventori, mi hanno costretto a pagare le tasse su brevetti pubblica utilità, nazionali e internazionali, come se io fossi una multinazionale, e potessi da solo modificare le ciminiere, le fognature le centrali termiche, gli inceneritori e i depuratori, che sono soprattutto, impianti pubblici. Anche se io fossi stato una potentissima multinazionale, al massimo avrei potuto realizzare gli impianti di mia produzione con le mie soluzioni. Certamente non avrei potuto cambiare gli impianti pubblici e quelli privati. Come possiamo avere fiducia dei massimi organismi mondiali che dimostrano incompetenza nelle progettazioni e nelle legislazioni su problemi di tale gravità? 

Fortunatamente, non tutti i mali vengono per nuocere. E’ stata una fortuna che il sottoscritto, approfondendo gli aspetti interattivi tra l’acqua e l’aria ai fini della pulizia dell’energia fossile, si sia accorto che questa interattività, che io usavo soltanto ai fini depurativi, nascondeva anche la più importante fonte energetica mondiale, che rende inutili anche le attuali energie rinnovabili che non superano l’esame dell’efficienza, essendo discontinue, poco potenti, ingombranti, antieconomiche e non interattive.

Se al COP 24 non si è parlato di energia interattiva, per il sottoscritto significa soltanto che la scienza e la democrazia mondiali sono ancora più malate di quanto potevamo immaginare. Il silenzio non è mai una risposta, soprattutto, quando si tratta di soluzioni scientifiche universali, che a parole tutti cercano, per prendersi il merito di salvare il mondo. I potenti della terra, compresi i premi Nobel, dopo aver sprecato immense risorse, sono rimasti delusi nell’apprendere che l’energia e le depurazioni si possono realizzare ovunque, con qualsiasi temperatura terrestre, con tecnologie ordinarie e piccoli impianti autonomi gli uni dagli altri. Questi impianti sono gli unici che possono funzionare quando accadrà sul pianeta terra quello che è già accaduto negli ultimi 80 milioni di anni ben 170 volte. Parlo dell’inversione dei poli magnetici terrestri. Di fronte a questo fenomeno e ad altri di pari gravità, gli uomini saranno completamente soli e senza nessuna possibilità di attingere alle attuali fonti energetiche e di informazione, compresa internet  ( https://www.spawhe.eu/le-civilta-perdute-il-pensiero-di-einstein-e-l-energia-di-sopravvivenza/).   

Il parallelismo di questo particolare fine dicembre 2018 e inizio 2019, dove la COP 24 è passata in secondo ordine, non solo perché è stata inconcludente, ma anche perché le proteste francesi che si stanno estendendo anche agli altri paesi chiedono una politica energetica mondiale più accessibile dal punto di vista economico, a prescindere dai problemi ambientali. Io penso che se i gilet gialli, non più solo francesi, fossero coscienti anche degli errori scientifici commessi dai centri di potere mondiali, sarebbero ancora più arrabbiati. Questo articolo, io spero che qualcuno lo traduca anche in francese, non per buttare benzina sul fuoco della rivolta, che prima o poi diventerà mondiale. Non perché credo a nuove ideologie politiche, ma perché prima o poi, anche gli increduli si devono convincere che l’unica alternativa di sopravvivenza che abbiamo è la progettazione sostenibile, che non ha nulla a che vedere con quella che stanno portando avanti le multinazionali e gli enti pubblici mondiali. Sarà più facile che comprendano la progettazione sostenibile le generazioni future, che quelle attuali, che continuano a nascondersi dietro al silenzio generale.

 Non ho ancora completato questo articolo (22/01/2019), quando apprendo di un’altra tragedia che è di almeno 85 morti e moltissimi feriti nell’esplosione dell’oleodotto a Tlahuelilpan, a circa 105 chilometri a nord di Città del Messico. Dove alcune persone stavano cercando di rubare la benzina che usciva da una perdita dell’oleodotto quando è avvenuta la deflagrazione.  Anche questa tragedia è dovuta alla produzione di energie inquinanti e insostenibili sviluppate dalla scienza di parte, mentre la scienza pubblica, non ha fatto nulla per individuare quelle sostenibili e interattive.  Le sta ostacolando in tutto il mondo.

Gli attuali politici e legislatori mondiali stanno sbagliando tutto probabilmente perché hanno cattivi consiglieri scientifici. Ma nello stesso tempo dovrebbero comprendere che non possono governare se non sanno scegliersi i consiglieri scientifici. Il mondo prima di essere governato politicamente deve essere governato scientificamente, soprattutto attraverso l’organizzazione scientifica del lavoro globale. Questa organizzazione si basa sulla scelta delle migliori soluzioni analizzate globalmente, non singolarmente. Nessuna invenzione da sola può cambiare il mondo, ma gruppi di invenzioni ben collegate potrebbero farlo, se interagiscono positivamente tra loro diminuendo i costi e aumentando i rendimenti.  Internet è la prova concreta che questo è possibile, ma riguarda soltanto il settore delle tele comunicazioni che si è sviluppato negli ultimi decenni con investimenti abbastanza modesti rispetto ai settori tradizionali che sono costituiti da grandi opere strutturali. Infatti, è più semplice ed economico modificare circuiti elettronici e programmi informatici, che centrali termiche, acciaierie, inceneritori, depuratori, impianti idroelettrici, viadotti, gallerie ferrovie, bacini artificiali.  Non si possono collegare grandi impianti di che non sono stati progettati per essere collegati con altri impianti. Se la società attuale ha prodotto politici, economisti, scienziati e tecnici che non  comprendono queste cose essenziali è meglio fermare tutto in attesa che la generazione di Greta Thumberg prenda in mano la situazione. Sempre che questa futura generazione, come le precedenti, non si faccia comprare dalle ragioni pratiche dei datori di lavoro pubblici e privati, che non cambiano nulla, per non far crollare le borse mondiali.

La società attuale sta legittimando gli errori scientifici e tecnologici, come in passato ha legittimato le guerre, la schiavitù, il colonialismo, il fascismo, il nazismo e il comunismo. Il capitalismo non è migliore degli altri regimi, se non esistono inventori liberi dai centri di potere, non soltanto a parole ma anche nei fatti. Io come inventore non rinnego nessuna delle mie quaranta invenzioni, anche se non ne è stata realizzata nemmeno una per l’assenza di interlocutori pubblici e privati. Le invenzioni che io stesso ho scartato mi sono servite a inventare le invenzioni successive, le quali sono ancora in attesa di interlocutori, soprattutto pubblici, perché, come ho sempre scritto, non rivendico la proprietà industriale, perché agli impianti di pubblica utilità deve essere riconosciuta soltanto la proprietà intellettuale e messa a disposizione de tutto il mondo.   

Si sprecano gli aforismi tra il progressismo giovanile e il conservatorismo delle stesse persone quando diventano mature. Ma io penso che da adulti gli uomini diventano conservatori accettando i compromessi e la rassegnazione. I compromessi li ha accettati anche il sottoscritto per sopravvivere e alimentare la propria famiglia, ma la rassegnazione non l’ho accettata.  Chi crede nel proprio intimo di essere un innovatore non abbandona le proprie idee fino alla morte anche se non è creduto da nessuno.

Io personalmente, non posso più credere a una classe dirigente mondiale che ha prodotto l’inquinamento e il riscaldamento globale, la quale si riunisce da 24 anni in maxi vertici e mini vertici mondiali facendo finta di cercare le soluzioni, senza mai trovarle. Se le ha trovate il sottoscritto lavorando da solo, senza finanziamenti e senza sperimentazioni, soltanto con il ragionamento, certamente le avrebbero trovate anche loro, se veramente le avessero cercate, avendo potenti mezzi di ricerca e sperimentazioni. Abbiano il coraggio di dimostrare che il sistema che ho chiamato SPAWHE non funziona e chiederò scusa al mondo intero.  Anzi, a quei pochi che mi hanno creduto, se saranno delusi, chiedo scusa fin da ora, perché non so se sarò ancora in vita quando la verità sarà accertata.

Cordiali saluti

Luigi Antonio Pezone


 

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