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Lo sviluppo e l’ambiente penalizzati dalla scienza e dalle leggi internazionali.

Lo sviluppo e l’ambiente penalizzati dalla scienza e dalle leggi internazionali.

(Diciassettesima lettera aperta alla Corte di Giustizia Internazionale e Alle NAZIONI UNITE),

 (Prima e unica lettera aperta ai Presidenti dei governi e ministri dello sviluppo economico mondiale).

RIASSUNTO

Abbiamo creato uno sviluppo insostenibile nonostante i padri della scienza abbiano legiferato correttamente i singoli principi dell’energia fisici, chimici, meccanici, termodinamici, preparando il lavoro alle invenzioni industriali che sono iniziate con la scoperta dell’energia del vapore ed elettrica. Dobbiamo poco agli inventori che hanno scelto le produzioni di energia elettrica dalle fonti peggiori, trascurando gli effetti collaterali, che hanno portato al riscaldamento globale. Dobbiamo ancora meno alla scienza pubblica e ai legislatori mondiali, che avrebbero dovuto vigilare e correggere tali scelte per assicurare uno sviluppo sostenibile alle generazioni future. Dobbiamo poco anche ai politici e agli economisti mondiali, che danno per assodato l’attuale modello di sviluppo. Invece è tutto da rifare, ripartendo dai principi dei padri della scienza che non vanno utilizzati singolarmente, ma sinergicamente, dopo le invenzioni dei motori elettrici e dei generatori di corrente, che accoppiati rispettivamente, alle pompe modificate e alle turbine, negli impianti idraulici modificati, rendono del tutto inutili e controproducenti tutte le altre energie mondiali. Ma, dai vertici mondiali degli ultimi decenni e quelli attuali, non sembra che sul pianeta Terra ci siano statisti in grado di assumersi la responsabilità di dire la verità. Avrei potuto fornire le prove anche da solo, se non avessi speso inutilmente i miei risparmi per pagare depositi di brevetti internazionali, che non dovrebbero essere pagati su quelli di pubblica utilità, se i legislatori mondiali, lavorassero per il bene comune.  Ovviamente, i brevetti di pubblica utilità dovrebbero essere accessibili a tutti, riconoscendo i diritti di autore agli inventori. Siamo all’anno zero dello sviluppo sostenibile, perché la scienza pubblica e i legislatori hanno impedito la nascita delle soluzioni interattive tra l’acqua e l’aria, che sono contemporaneamente energetiche e depurative, con rendimenti altissimi. Con i sistemi interattivi è possibile il confronto contemporaneo degli aspetti energetici, ambientali, ed economici di un solo impianto con gli attuali impianti che svolgono le stesse funzioni, ma separatamente, con maggiori costi, e maggiori ingombri. Quello che oggi funziona in applicazioni parziali con bassi rendimenti, funzionerà anche in applicazioni interattive, con alti rendimenti, perché l’interattività non è contraria a quanto affermato da Newton, Torricelli, Pascal, Henry, Maxwell, Herz, Ferraris, Tesla. Qualcuno dovrebbe spiegarlo ai ministeri dello sviluppo economico mondiali e agli uffici brevetti.

1. I CONFLITTI DI INTERESSE DEI RICERCATORI E INVENTORI PUBBLICI

I principi della termodinamica ai fini energetici erano importanti prima dell’invenzione dei motori asincroni, dovuta a G. Ferraris (1847 – 1897), brevettati successivamente da N. Tesla (1856-1943). Infatti, precedentemente, il concetto di forza e potenza era delle macchine a vapore.  Denis Papin (1647 – 1712) concepì il suo pistone a moto alternato, che è alla base della meccanizzazione; Ma la rivoluzione industriale sbagliata, basata sull’energia fossile e il vapore è iniziata con James Watt (1736 – 1819). Tuttavia, ancora oggi, l’energia fossile resiste ed è quasi l’ottanta percento dell’energia mondiale, mentre lo sviluppo sostenibile non è mai iniziato. Poteva iniziare con l’accoppiamento dei motori asincroni alle pompe idrauliche che riducono l’assorbimento di energia proporzionalmente alla pressione di alimentazione sull’aspirazione e quella degli alternatori che applicati alle pompe usate come turbine, che invece, incrementano la produzione di energia proporzionalmente alla stessa pressione, se applicati in serie nello stesso impianto senza il riciclo dell’acqua (idroelettrico sommerso). Non è stata compresa nemmeno l’importanza dell’invenzione della pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante che consentirebbe di riciclare l’acqua che produce l’energia idroelettrica, inserendola di nuovo nel serbatoio di alimentazione sfruttando la pressione idrostatica naturale o artificiale dello stesso serbatoio di alimentazione. Tutto questo, senza contare che nel frattempo l’acqua o il sangue umano che vengono riciclati con questo sistema, nel frattempo, si depurano. Questa incomprensione rappresenta il masochismo della classe dirigente scientifica, politica, economica mondiale. Gli uomini non hanno speranza di salvezza, se non sanno scegliere chi li deve rappresentare ai vertici mondiali a livello scientifico politico ed economico. La matematica e la fisica non sono opinioni personali. Almeno questo i premi Nobel lo dovrebbero sapere.  Anche essi commettono il reato di omissione.

Dal titolo e dal tono degli articoli che scrivo, potrei sembrare un rivoluzionario contrario alle istituzioni europee e mondiali, invece, sono solo un nonno preoccupato per le generazioni future. Sarei, addirittura favorevole a un governo unico mondiale, una sola moneta e una sola lingua, ma dopo aver stabilito con precisione e senza il minimo dubbio, scientificamente, un modello di crescita universale, che non può essere affidato a dilettanti locali, oppure specializzati in singoli settori. Purtroppo, la mia esperienza lavorativa e quella di inventore di soluzioni depurative ed energetiche, iniziata da pensionato, mi ha portato a comprendere che il “riscaldamento globale” è il frutto di una di una cattiva organizzazione del lavoro mondiale dal punto di vista industriale ambientale ed economico. Questo tipo di organizzazione doveva essere concepita e coordinata dagli enti pubblici mondiali, in particolare, dai ministeri dello sviluppo economico e supervisionata dalle Nazioni Unite.  Questo, non solo non è avvenuto, ma addirittura, queste istituzioni, il con il loro silenzio, ostacolano l’emersione di soluzioni molto più semplici e sostenibili. 

Non voglio criticare le organizzazioni politiche ed economiche mondiali. Ma il modo di progettare gli impianti di produzione, i servizi, i trasporti, gli impianti di depurazione, energetici e di sollevamento e distribuzione idrica. Di questi impianti io mi sono occupato dal 1970 al 2006, ma solo da pensionato, ho potuto farlo da inventore libero, senza condizionamenti di parte. Quindi, critico i santuari scientifici pubblici e privati che, normalmente nessuno mette in discussione.

Se abbiamo Sbagliato il modo di produrre la ricchezza mondiale che cosa possono fare i politici e gli economisti mondiali che hanno soltanto il compito di gestire la ricchezza prodotta? Questo non è un problema semplice da risolvere. I partiti politici che vincono le elezioni politiche non si rendono e conto della complessità dei problemi che è necessario affrontare per fare le scelte giuste dal punto di vista scientifico tecnologico e dell’organizzazione del lavoro.

Quasi sempre, perdono le elezioni successive, avendo affrontato soltanto problemi marginali. In alcuni casi, i partiti politici creano alleanze di sopravvivenza rendendo inutili le votazioni. I poveri diventano sempre più poveri, l’inquinamento continua ad avanzare e le soluzioni semplici e sostenibili continuano a esser ignorate dagli scienziati pubblici e privati dipendenti dai governi e dagli imprenditori. In questo modo i legislatori hanno l’alibi di non poter legiferare in favore della protezione dell’ambiente, poiché si attengono allo stato dell’arte reale. Non a quello degli inventori non finanziai da nessuno.

Il mondo intero è in competizione per generare il profitto con le scienze e le tecnologie dei singoli settori: i chimici sono in competizione con i biologi, mentre le varie energie lottano per sottrarsi quote di mercato aumentando i rendimenti e abbassando i costi. Ma tutto questo non è sufficiente a rimediare perché l’errore più grande è avvenuto all’inizio dell’era industriale, quando si è scelta la competizione al posto della sinergia tra le professioni.

Occorre una trasformazione profonda della società moderna alla luce dei progressi scientifici e tecnologici acquisite, soprattutto negli ultimi decenni. Occorre soprattutto selezionare imparzialmente quello che serve scientificamente e tecnologicamente alla società del futuro. Questo non possono farlo i politici e gli economisti e non possono farlo nemmeno i tecnici e gli scienziati pubblici, che sono pagati dai governi ma lavorano peri centri di potere economici internazionali. Questi tirano l’acqua al proprio mulino.  I Governi Passano, ma il potere dei burocrati, degli enti pubblici, delle multinazionali e delle borse mondiali restano. I ministeri dello sviluppo economico e le Nazioni Unite coltivano la serpe nel proprio seno e non se ne accorgono.  Fino a quando non si impedisce la vendita di brevetti pubblici alle multinazionali non si può interrompere questo legame non naturale tra gli interessi pubblici, che dovrebbero tutelare il popolo e l’ambiente e gli interessi privati che devono tutelare il profitto.

Questo intreccio di interessi tra le imprese private e i burocrati, progettisti e ricercatori pubblici. Impedisce di effettuare la selezione tra le soluzioni efficienti e quelle obsolete, fino a quando non fa comodo alle borse e agli imprenditori. Ma impedisce anche la crescita professionale dei progettisti pubblici e dei ricercatori, che dovrebbero lavorare insieme alla ricerca delle soluzioni migliori e pertanto, individuare un modello di sviluppo alternativo, che non può essere rappresentato da singole invenzioni scientifiche e tecnologiche, ma da gruppi di invenzioni collegate tra loro attraverso una diversa organizzazione del lavoro mondiale.

Oggi, i poveri per difendersi dai centri di potere hanno una strumento molto potente ma non lo sanno usare: “il voto di un povero vale quanto quello dei ricchi, degli imprenditori, dei burocrati corrotti, degli economisti, dei politici”. Chi vince le elezioni è sempre il popolo in quanto le altre categorie rappresentano una piccolissima percentuale in termini di voto. Il Popolo vince sempre ma può solo scegliere governi di ordinaria amministrazione fino a quando non si organizza con una capacità di progettazione autonoma che tutela l’ambiente e la dignità del lavoro umano.  Il Popolo non può insegnare agli industriali come produrre i beni di consumo, ma può imporre il modo di chiudere i cicli carbonici, chimici, biologici, come depurare e produrre energia, negli impianti fissi e mobili pubblici e privati. Queste funzioni avrebbero dovuto svolgerle gli enti pubblici mondiali ma non hanno saputo farlo proprio a causa della cattiva organizzazione del lavoro, che avrebbe dovuto evitare conflitti di interesse e premiare i meritevoli con la proprietà intellettuale e i diritti di autore, non con la vendita dei brevetti ai privati. Oggi ci ritroviamo con controllori e controllati schierati dalla stessa parte, che hanno bloccato il progresso per salvaguardare interessi di parte.

Se Il sottoscritto, lavorando da solo e senza finanziamenti, creando il sito https://www.spawhe.eu ha dimostrato che si può sviluppare un modello di sviluppo economico alternativo, su basi scientifiche e tecnologiche, cosa potrebbero fare centinaia di migliaia di tecnici progettisti e inventori, se si sottraessero alle direttive dei centri di potere pubblici e privati e sviluppassero progetti alternativi? Ovviamente, non tutti possono fare questo lavoro particolare, che deve essere basato su esperienze trasversali e creatività.

Stranamente, i grandi enti pubblici e le multinazionali pagano come star del cinema i grandi manager gestionali e ignorano completamente gli inventori e gli sviluppatori di progetti alternativi. E’ evidente che non vogliono che qualcuno metta in discussione le loro soluzioni. Perché coloro che dicono di rappresentare il popolo fanno altrettanto? Anche I politici isolano gli inventori privati di soluzioni di pubblica utilità. Loro non spendono un dollaro o euro nella ricerca di nuove soluzioni alternative, non indagano sui brevetti di pubblica utilità depositati e non finanziati.

I partiti politici non hanno compreso nulla di come stanno le cose. Credono di essere più bravi di quelli che hanno perso le elezioni, ma le loro ricette sono abbastanza simili. Se loro non affondano il coltello nelle piaghe storiche scientifiche e legislative che hanno creato uno sviluppo malato, non si va da nessuna parte. Quindi, nel mondo non servono soltanto bravi inventori e progettisti, senza interessi di parte, ma anche statisti senza interessi di parte. Dove sono? 

L’energia termica che oggi rappresenta l’ottanta per cento dell’energia mondiale è soltanto uno spreco energetico e tecnologico, come le altre energie mondiali. Nel mondo sono mancate un paio di invenzioni strategiche che consentono di aggirare la forza gravitazionale e le pressioni idrostatiche dei liquidi. L’attuale classe dirigente mondiale che non ha cercato e trovato queste invenzioni le sta ostacolando per difendere le loro indifendibili soluzioni.  A loro non interessa la crescita globale, ma conservatore il divario tra ricchi e poveri e le attuali speculazioni di borsa, soprattutto sulle fonti energetiche, le quali, invece, sono diventate un peso di cui liberarsi al più presto se vogliamo che i nostri figli abbiano maggiori possibilità di sopravvivenza di fronte alle grandi calamità cosmiche e quelle create dell’uomo. La sola energia possibile sul pianeta Terra è quella interattiva tra acqua e aria senza altri ingredienti. La scienza finge di non comprenderla per non ammettere che ha sbagliato a interpretare il principio fondamentale dell’energia. Questo non è quello della termodinamica, ma quello della fluido dinamica con pompe, turbine e autoclavi modificate.

Purtroppo, alla diciassettesima lettera aperta alla Corte di Giustizia internazionale, senza contare quelle scritte alla Commissione Europea e alle Autorità Italiane, si riducono molto anche i margini per credere nella Giustizia. Per il rispetto che devo alle istituzioni mondiali, preferirei sbagliarmi come tecnico e inventore per credere di più nelle organizzazioni mondiali. Ma, nello stesso tempo, penso che se mi sbagliassi il mondo avrebbe minori margini di miglioramento. Sono gli uomini di governo che devono decidere se credere alla speranza o alla certezza di avere sbagliato quasi tutto in materia di sviluppo economico, ambiente e di energia. Gli elettori che li votano devono fare qualche sforzo in più per comprendere il lavoro degli inventori non legati ai centri di potere pubblici e privati. Questi sono gli unici, che rappresentano il popolo a livello scientifico e tecnologico, non essendo legati ai governi e agli imprenditori. Io penso che non sia un caso che agli inventori privati i legislatori mondiali non riconoscono, i diritti di autore separati dalla proprietà industriale. Questo problema per gli inventori dipendenti da aziende private e pubbliche, non esiste, perché hanno alle spalle i datori di lavoro che pagano tasse per godere della proprietà industriale. Purtroppo, I legislatori non distinguono la differenza tra un brevetto di pubblica utilità e uno commerciale.

Come si può governare il mondo con questa scienza e questi legislatori, che nemmeno si degnano di rispondere a critiche documentate da ragionamenti tecnico -scientifici trasversali e disegni sviluppati? La progettazione globale degli impianti energetici e depurativi è ancora un’arte sconosciuta sul pianeta Terra.

2. LE INVENZIONI INDESIDERATE DALLA CLASSE DIRIGENTE MONDIALE.

Con la lettera raccomandata del 16.05.18, l’ufficio brevetti internazionale (WIPO) mi comunica che sono decaduti i miei diritti di proprietà sul brevetto N. 16784587.4 – 1008 PCT/IT2016000202 (dal titolo “Pompe e turbine con la doppia alimentazione separata fino alla girante” per non avere rispettato la regola 112 (1) EPC. Per il sottoscritto non è stata una sorpresa, ma una scelta dolorosa che il sistema dei brevetti mi ha costretto a fare perché il tempo che democraticamente mi hanno concesso per trovare i finanziatori è decaduto. Poco importa che questa invenzione, appartenendo alla categoria di quelle di pubblica utilità, avrebbe dovuto essere sperimentata da un ente pubblico legiferata da un altro ente pubblico e imposta ai vari costruttori come un obbligo sociale, al pari delle marmitte catalitiche, gli air bag, e altre invenzioni di pubblica utilità. Gli inventori di queste soluzioni non possono essere lasciati soli dalle istituzioni mondiali.

Nella sostanza, non ho designato i paesi contraenti e non ho pagato le tasse dovute in tali paesi secondo le regole 78 (2), 39(1). Che sono regole ingiuste che favoriscono le grandi proprietà industriali, penalizzando gli inventori.

Pochi giorni dopo ricevo dall’ufficio brevetti Italiano, con una raccomandata del 22/05/2018, una lettera che mi invita a trasformare la stessa domanda di brevetto in una domanda per modello di utilità, secondo gli articoli 82- 84DL. Vo n. 30/05. Nella sostanza, l’ufficio brevetti Italiano, in contrasto con l’ufficio internazionale, dice che questo deposito di brevetto non ha i requisiti del brevetto ma del modello di utilità. Se avessi avuto i soldi per completare il pagamento delle tasse internazionali, non mi sarebbe interessata l’opinione dell’ufficio brevetti italiano, che non ha compreso l’importanza dell’invenzione, se vuole concedermi il modello di utilità al posto del brevetto. Cerco di spiegare il concetto ancora una volta.

Sebbene la prima pompa centrifuga sia stata inventata intorno al 1592 da un cittadino italiano che si chiamava Erone Alessandrino, e le prime turbine idrauliche alla fine del 1700, il modo corretto per poterle utilizzate con il massimo rendimento energetico, è quello indicato dal sottoscritto. Ma bisogna modificare anche gli impianti per poter aggirare per mezzo delle pompe modificate, la forza gravitazionale e la pressione idrostatica in mandata. Come spiegato in molte pubblicazioni e nei brevetti depositati, non compresi, soprattutto dall’ufficio brevetti italiano, Occorrono due alimentazioni nettamente separate fino all’ingresso nella girante e una sola uscita. Questa soluzione consente di sommare le due portate in ingresso come se fosse una sola portata e di uscire con una sola pressione sfruttando dinamicamente il principio di Pascal, il quale ha dimostrato che la pressione maggiore si espande nell’intera sezione di passaggio. Pertanto sia le pompe, sia gli impianti idraulici devono essere progettati diversamente rispetto all’attuale stato dell’arte per consentire il recupero delle acque dopo aver prodotto energia per mezzo delle turbine, nonché il risparmio energetico nella fase di sollevamento delle stesse acque, per mezzo del riciclo dell’acqua prelevata sul circuito di mandata. La quale equilibrando le pressioni in entrate e in uscita della girante, consente l’entrata di acqua in bassa pressione dal lato aspirante con minore spesa energetica, perché l’acqua non deve essere sollevata ma inserita nel circuito di riciclo dotato di maggiore pressione. Questa non può essere considerata un’opzione sul modo di costruire le pompe e gli impianti ma un preciso obbligo legislativo a cui si devono attenere i costruttori di pompe e di impianti, tranne casi particolari, in cui le acque da sollevare contengono troppi corpi in sospensioni che potrebbero danneggiare la pompa.

Ma queste innovazioni si possono realizzare soltanto se abbiamo persone competenti soprattutto nelle progettazioni pubbliche, che comprendono queste invenzioni e trasferiscono la loro opinione positiva ai legislatori, I quali devono emettere i decreti legislativi, ai costruttori delle pompe e in alcuni casi anche delle turbine, affinché adeguino il sistema costruttivo ai migliori rendimenti energetici e di risparmio idrico.

Come inventore, io mi batto soltanto per avere il riconoscimento della proprietà intellettuale ei diritti di autore, che la giustizia mi dovrebbe riconoscere se le mie invenzioni, che sono di pubblica utilità, si dimostrano corrette e saranno realizzate.  Oggi non ci sono le condizioni per avere il riconoscimento di questo diritto, che è dovuto a tutti gli autori di opere di intelletto, perché i brevetti ambientali che mi sono stati riconosciuti per le depurazioni e la pulizia dell’energia fossile, senza appositi decreti legislativi nessuno li può realizzare. Pertanto, anche se io avessi avuto i soldi per pagare le tasse che i regolamenti dei legislatori richiedono in tutti i paesi del mondo, sarebbe stato inutile pagarle fino a quando gli enti pubblici e i legislatori non legiferano il modo corretto di costruire gli impianti di depurazione dell’acqua, dell’aria, della pulizia dell’energia fossile, le pompe, le turbine, gli impianti idraulici di sollevamento e distribuzione delle acque.

 E’ troppo comodo da parte dei legislatori concedere dei brevetti in materia ambientale, pretendere le tasse di deposito e di mantenimento dei brevetti, da parte dell’inventore, che non è nemmeno un imprenditore, e poi non emettere i decreti legislativi affinché le invenzioni possano essere realizzate.  Il sottoscritto ha denunciato inutilmente questo fatto prima all’ufficio brevetti italiano, poi alla commissione europea, infine, ai giudici internazionali e alle Nazioni Unite: https://www.spawhe.eu/open-letter-to-italian-patent-office-and-to-the-minister-of-economic-development/, https://www.spawhe.eu/open-letter-to-italian-patent-office-and-to-the-minister-of-economic-development/, https://www.spawhe.eu/open-letter-of-denunciation-to-courts-of-international-justice/, https://www.spawhe.eu/second-open-letter-of-denunciation-to-courts-of-international-justice/,

Il sottoscritto ha depositato questi brevetti per dimostrare che queste soluzioni non esistono a livello mondiale, ma non si possono nemmeno realizzare, perché gli enti pubblici mondiali hanno chiaramente sbagliato le soluzioni e da molti anni siamo in una situazione di stallo. L’inquinamento continua a crescere, mentre le multinazionali continuano a proporre soluzioni commerciali scollegate da ragionamenti impiantistici globali. 

La colpa è della scienza pubblica e dei ministeri dello sviluppo economico mondiali, che non sanno progettare e nemmeno riconoscere i progetti sostenibili depositati nei brevetti degli inventori privati. Gli enti pubblici mondiali hanno affidato   la protezione dell’ambiente e la produzione di energia sostenibile alle leggi del mercato e a normative insufficienti dei limiti delle missioni tossiche. Senza comprendere che il loro ruolo è quello di progettare globalmente gli impianti e di indicare alle aziende private il modo corretto di progettare le macchine e gli impianti specifici affinché riducano a zero le emissioni nocive, risparmiando le risorse naturali. Invece, sembra che gli enti pubblici mondiali incoraggiano soluzioni impiantistiche incomplete, inquinanti e antieconomiche per favorire l’arricchimento illecito delle multinazionali.

Il sottoscritto, che si è occupato di impianti industriali e ambientali per tutta la vita, soprattutto come tecnico installatore, da pensionato ha depositato quaranta depositi di brevetti accessibili a tutto il mondo per dimostrare con esempi concreti come si potrebbero realizzare gli impianti energetici e depurativi. Tredici brevetti sono stati concessi, ma nessuno realizzato. Altri non mi sono stati concessi perché ritenuti contrari ai principi della conservazione dell’energia.  Il sottoscritto, ritiene che gli uffici brevetti non sono adeguati ad affrontare i problemi sul piano scientifico e che le altre istituzioni mondiali si nascondano, non avendo mai trovato interlocutori. 

Per quanto sopra scritto, il sottoscritto, non sa che farsene dei brevetti che gli sono stati concessi per molte ragioni:

1) Riguardando nella maggioranza dei casi impianti di proprietà pubblica, non sono stati finanziati e legiferati dagli organi governativi.

2) Non sono stati emessi i decreti ministeriali che obbligano i costruttori delle macchine gli impianti  all’adeguamento costruttivo delle ciminiere, del risparmio idrico domestico, delle fognature depurative, degli stagni biologici sovrapposti, delle serre calcaree, di digestori lineari, delle pompe e turbine con la doppia alimentazione separata. Queste sono innovazioni contenute nei brevetti di pubblica utilità   internazionali depositati.

Da questo vuoto delle funzioni pubbliche mondiali, si può uscire soltanto con il confronto aperto su tutte le soluzioni prospettate e con la separazione della proprietà intellettuale da quella industriale, almeno per brevetti di problemi di pubblica utilità energetici e ambientali. Gli inventori che si occupano di questi problemi non possono essere trattati come gli imprenditori perché devono essere i governi a investire nelle loro soluzioni. Se le realizzano non gli devono riconoscere la proprietà industriale ma soltanto i diritti di autore. Se non le realizzano non gli devono riconoscere niente. I governi non possono pretendere che nel frattempo l’inventore paghi le tasse per mantenere i diritti sulla proprietà industriale che egli non pretende, non essendo un imprenditore.

Queste modifiche legislative sono necessarie perché, purtroppo, per come è stata realizzata la società moderna (con la divisione delle competenze), non ci sono molte persone qualificate per individuare e risolvere i problemi ambientali globalmente. Tutti tirano l’acqua al proprio mulino. I ricercatori pubblici si occupano di specifiche discipline scientifiche, mentre i costruttori delle macchine producono macchine specifiche. Chi ha progettato gli impianti ambientali fino ad ora, non ha mai messo insieme la depurazione dell’aria insieme a quella dell’acqua. Non ha mai messo insieme in un bacino in serie una pompa una turbina, intubando dall’alto l’acqua di superficie per accorgersi che la turbina produce molta più energia di quella assorbita della pompa.

Questo concetto semplicissimo, ancora oggi, mi viene contestato dall’ufficio brevetti Italiano, che ritiene insufficienti le mie spiegazioni sul deposito di brevetto CE 2014 A 000012 depositato nel lontano 06/10/2014 con il titolo “impianti idroelettrici sommersi per la produzione di energia ossigenazione dei fondali e welling artificiale”. Con lettera raccomandata N. 0149589 del 27/04/2018 continuano a scrivere, insieme all’ufficio brevetti europeo che io produrrei un moto perpetuo. Io vorrei conoscere chi sono i professori che hanno messo intesta a questi esaminatori queste cose così prive di qualsiasi logica scientifica.

In un impianto sommerso in cui entra acqua intubata dalla superficie, costituito da una pompa con la mandata verso il basso, alimentando una turbina, posta in serie alla pompa, aumentando la profondità, aumenta il battente positivo sulla pompa e l’energia cinetica che si sviluppa nel tubo di discesa prima di entrare nella pompa (mgh = ½ m V2). Di conseguenza diminuisce la potenza del motore accoppiato alla pompa proporzionalmente al quadrato della velocità che si svilupperebbe. Mentre nella turbina succede il contrario: aumenta proporzionalmente la produzione di energia prodotta dal generatore di corrente accoppiato alla turbina proporzionalmente allo stesso quadrato della velocità che si svilupperebbe. Infatti, in un percorso intubato verticalmente, dove l’acqua che entra nel tubo di discesa si rinnova al 100% abbiamo lo sfruttamento del 100% dell’energia di posizione dell’acqua di superficie rispetto all’acqua posizionata all’uscita della turbina che è priva di energia cinetica. Se non ci fosse la turbina che rallenta la velocità dell’acqua per far girare l’albero del generatore di corrente, la velocità dell’acqua all’uscita della pompa, sarebbe molto più alta. La curva della pompa si sposterebbe completamente a destra, danneggiando la stessa pompa per l’alta velocità raggiunta.   Ma fino a quando la pompa non si rompe, tutta l’energia cinetica sviluppata si trasformerebbe in calore in quanto la perdita di carico all’uscita della pompa sarebbe V2/2g. Pertanto, inserendo una turbina dopo la pompa e trasferendo all’albero del generatore il movimento rotatorio produciamo energia elettrica, la quale può essere decine o centinaia di volte superiore a quella assorbita dalla pompa, dipendendo proprio dalla profondità di installazione dell’impianto.  Questi concetti che gli uffici brevetti non riescono a comprendere non li hanno compresi nemmeno i professori delle università mondiali, per cui il disastro energetico e depurativo è generale.

Trasferire il vantaggio dell’energia idroelettrica sommersa agli impianti non sommersi, ma realizzati nell’ambiente atmosferico è stato l’obiettivo del sottoscritto indipendentemente da quello che hanno scritto gli esaminatori dei brevetti. Il brevetto successivo del sottoscritto, il N. CE2014A 000013, il 03/11/2014 dal titolo “Impianti idroelettrici verticali con il riciclo dell’acqua” realizzato non sommerso è stato il primo tentativo di realizzare energia idroelettrica riciclando parzialmente l’acqua. Questo impianto è meno vantaggioso dell’idroelettrico sommerso, poiché non potendo innovare il 100% dell’acqua di alimentazione produce meno energia, ma ha portato alla idea di modificare le pompe e crearle con la doppia alimentazione separata fino alla girante. Comunque anche questo impianto è stato bocciato con l’accusa di moto perpetuo (ultimo rifiuto protocollo N. 0149592 del 27/04/2018).

Il primo impianto importante riguardante la produzione di energia idroelettrica con il riciclo dell’acqua nell’ambiente atmosferico è stato il deposito di brevetto N. 102015000048789 depositato il 04/09/2015 dal titolo “Impianti idroelettrici con sollevamento, riciclo e distribuzione acqua”.  Questo impianto ha subito la stessa sorte degli impianti precedenti. L’ultimo rifiuto del 17/04/2018.  Gli esaminatori Italiani dichiarano che la documentazione depositata non contiene elementi che evidenziano le caratteristiche tecniche che renderebbero nuovo e inventivo rispetto all’arte nota.  Io non so dove gli esaminatori dei brevetti italiani abbiano appreso l’arte nota degli impianti idroelettrici e di sollevamento   attuali ma posso soltanto dire che realizzare questi impianti è stato il mio lavoro per gli ultimi venti anni, prima di iniziare a fare l’inventore da pensionato (https://www.spawhe.eu/about-us-curriculum-vitae/):

1) Gli impianti idroelettrici attuali non sono anche di sollevamento.

2)  Gli impianti di sollevamento attuali usano le pompe per sfidare la forza gravitazionale, mentre in quelli che propongo, le pompe hanno la mandata orientata nel senso della forza gravitazionale. Gli impianti attuali   non sono realizzati a gradini sempre pieni e non riciclano l’acqua producendo energia nella fase di discesa per la differenza tra l’energia prodotta e quella spesa per il recupero,  che non è sollevato ma introdotto nel circuito di riciclo del bacino superiore per mezzo di una pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante e una turbina che sfrutta l’energia cinetica prodotta.

3) Negli impianti che usano le pompe con la doppia alimentazione separata le pressioni idrostatiche in entrata e uscita della girante sono sempre equilibrate, per cui all’uscita della turbina non è necessario vincere le pressioni idrostatiche. Tutta l’energia cinetica prodotta nella tubazione di discesa può essere trasformata in energia elettrica perché il circuito è aperto e si conclude scaricando semplicemente l’acqua in una sezione maggiore all’uscita della turbina   

4)  Gli attuali impianti idroelettrici sono un disastro mondiale perché per produrre energia idroelettrica a senso unico sottraggono acqua che sarebbe utile per le irrigazioni estive e producono alluvioni invernali con enormi spese di infrastrutture per il convogliamento delle acque e la costruzione di dighe e di bacini.

5)  Gli unici impianti che non possono produrre energia mettendo in serie una pompa e una turbina sono gli impianti chiusi dove non può entrare la pressione atmosferica e la forza gravitazionale. Infatti, solo in questi impianti non ha importanza la posizione geodetica alla quale si installa la pompa. In tutti gli altri impianti (aperti) questa posizione è importante perché l’energia cinetica che si sviluppa nel tubo di discesa che alimenta la pompa è proporzionale all’altezza h (mgh = ½ m V2).   Di conseguenza, diminuisce la potenza del motore accoppiato alla pompa proporzionalmente al quadrato della velocità che si svilupperebbe. Mentre nella turbina succede il contrario: aumenta proporzionalmente la produzione di energia prodotta dal generatore di corrente accoppiato alla turbina proporzionalmente allo stesso quadrato della   velocità che si svilupperebbe. Infatti, in un percorso intubato verticalmente, dove l’acqua che entra nel tubo di discesa si rinnova al 100% abbiamo lo sfruttamento del 100% dell’energia di posizione dell’acqua di superficie rispetto all’acqua posizionata all’uscita della turbina che è priva di energia cinetica. Se non ci fosse la turbina che rallenta la velocità dell’acqua per far girare l’albero del generatore di corrente, la velocità dell’acqua all’uscita della pompa, sarebbe molto più alta. La curva della pompa si sposterebbe completamente a destra, danneggiando la stessa pompa per l’alta velocità raggiunta.   Ma fino a quando la pompa non si rompe, tutta l’energia cinetica sviluppata si trasformerebbe in calore in quanto la perdita di carico all’uscita della pompa sarebbe V2/2g. Pertanto, inserendo una turbina dopo la pompa e trasferendo all’albero del generatore il movimento rotatorio produciamo energia elettrica, la quale può essere decine o centinaia di volte superiore a quella assorbita dalla pompa, dipendendo proprio dalla altezza geodetica positiva sulla pompa, come negli impianti sommersi dipende dalla profondità di installazione dell’impianto. Ma negli impianti realizzati alla pressione atmosferica se vogliamo sollevare anche l’acqua da un bacino inferiore a un bacino superiore è necessario sostituire la pompa di circolazione con una pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante. Questi concetti che gli uffici brevetti non riescono a comprendere, non li hanno compresi nemmeno i professori delle università mondiali, i costruttori delle pompe e delle turbine, per cui il disastro energetico e depurativo è mondiale. Io ho ripetuto le stesse parole usate per descrivere l’idroelettrico sommerso perché il concetto è uguale, ma nell’ambiente non sommerso dobbiamo usare la pompa con la doppia alimentazione separata per poter introdurre l’acqua in bassa pressione nel circuito di riciclo con maggiore pressione idrostatica. La quale è stata inventata proprio per questo scopo.     

6)Gli impianti di sollevamento idrici attuali, dopo i trasporti sono la seconda spesa energetica mondiale e disperdono oltre il 45% dell’acqua sollevata proprio a causa dell’errata progettazione,  che  oltre alle alte pressioni  e soggetta  anche alle rotture dovute al colpo di ariete non essendo  realizzati  come indicato dal sottoscritto, con sollevamenti a gradini da un bacino all’altro e il riciclo che produce energia in bacini sempre pieni di acque che distribuiscono l’acquagli utenti dal troppo pieno.

In poche parole, qualche autorità scientifica mondiale sopra le parti, se esiste, deve assumersi la responsabilità di quello che scrivono gli esaminatori degli uffici brevetti e i legislatori che regolamentano la proprietà intellettuale e industriale.  Gli inventori non possono essere presi in giro dalla intera classe dirigente mondiale senza che nessuno si assuma la responsabilità degli impianti mondiali completamente sbagliati del punto di vista energetico, economico, depurativo e di prevenzione delle siccità e delle alluvioni. 

Anche se gli uffici brevetti e i legislatori si ravvedono e concedono il brevetto a un inventore il problema non si risolve, perché nemmeno Bill Gates avrebbe la possibilità di usare la proprietà industriale per modificare tutti gli impianti le pompe e le turbine mondiali. I legislatori mondiali devono soltanto accertarsi delle verità scientifiche e tecniche obbligando gli enti di ricerca pubblici alle sperimentazioni necessarie e legiferare correttamente. E’ necessaria la separazione della proprietà intellettuale da quella industriale, riconoscendo all’inventore che ha messo il dito in questa grandissima piaga mondiale, i diritti di autore a livello mondiale, come avviene per tutte le opere di intelletto. E’ più importante un’opera d’arte oppure stabilire correttamente i principi basilari delle produzioni energetiche e delle depurazioni? 

Comunque, gli impianti idroelettrici sommersi e quelli di sollevamento con il riciclo di acqua alla pressione atmosferica, sono serviti a stabilire i principi fondamentali della fluido dinamica trascurati dalla scienza, i quali possono essere potenziati moltissimo, addirittura moltiplicati con l’abbinamento dello sfruttamento della pressione statica dell’aria compressa. Ma anche i brevetti riguardanti questo argomento non sono stati compresi dalla scienza dagli imprenditori e dagli uffici brevetti italiani ed europei, sebbene questa energia ha effetti collaterali depurativi dell’acqua superiori ad ogni aspettativa. Con l’ultima invenzione del cuore artificiale autonomo energeticamente, questo effetto si estenderebbe anche all’ossigenazione del sangue umano.

Sono molti gli impianti incompresi unanimemente dalla classe dirigente mondiale. Questo fa pensare che sulle questioni tecniche e scientifiche, non esistono personalità di governo che approfondiscono gli argomenti globalmente. Queste personalità seguono la moda del momento e gli slogan pubblicitari sulle energie rinnovabili che non valgono niente (costose, discontinue, ingombranti, con bassi rendimenti e non interattive). 

– Il più sfortunato di tutti è stato il deposito di brevetto N.102015000048792 del 04/09/2015 che è stato il primo impianto idroelettrico pressurizzato dal titolo “generatori di corrente perpetui mobili con aria o gas compressi e riciclo acqua” che non è stato inviato nemmeno all’esame dell’ufficio brevetti europeo.

– E’ stato incompreso anche il deposito di brevetto N. 102016000057968 depositato il 08/06/2016 dal titolo “Desalinizzatori – demineralizzatori verticali a scambio ionico con produzione di energia idroelettrica”

– E’ stato incompreso anche il deposito di brevetto N. 102016000058018 depositato il 08/06/2016 dal titolo “Impianto galleggiante, idroelettrico, dissalatore, estrattore di calcio e carbonio dalle acque marine profonde”.

– E’ stato incompreso anche il deposito di brevetto N. 102016000066396 depositato il 27/06/2016 dal titolo “Impianto autoclave per sollevamento idrico, produttore di energia idroelettrica”.

– E’ stato incompreso anche il deposito di brevetto N. 102016000087373 depositato il 26/08/2016 dal titolo “Auto idroelettrica con coppia motrice periferica alle ruote” 

– E’ stato incompreso anche il deposito di brevetto N. 102016000111939 depositato il 08/09/2016 dal titolo “impianti idroelettrici pressurizzati sommersi in pozzi con sollevamento e ossigenazione”.

– E’ stato incompreso anche il deposito di brevetto N. 102016000111938 depositato il 08/11/2016 dal titolo “impianti idroelettrici pressurizzati sommersi in bacini con sollevamento e ossigenazione”.

– E’ stato incompreso anche il deposito di brevetto N. 102016000130510 depositato il 23/12/2016 dal titolo “sistema idraulico domestico pressurizzato, produttore di energia idroelettrica”.

– E’ stato incompreso anche il deposito di brevetto N. 102017000059993 depositato il 01/06/2017 dal titolo “sistema di trasporto aerospaziale idroelettrico pressurizzato con turboventilatori e iniezione di aria compressa.” Questo importante deposito di brevetto, che mette in crisi l’intera industria aeronautica e aerospaziale, ha subito il doppio torto di aver ricevuto un rifiuto non per regolare lettera raccomandata, ma solo per via telematica, a cui non ho potuto reclamare, non avendo letto tale posta. Ma la mia replica non sarebbe servita a nulla, perché mi accusano di violare i principi della conservazione dell’energia. Loro non hanno mai accettato i chiarimenti su questo argomento forniti per gli altri depositi di brevetti che producono energia con il riciclo dell’acqua.  I danni che ha prodotto la scienza mondiale per non aver individuato questo tipo di energia sono superiori a quelli che hanno prodotto le mafie e le guerre mondiali. E’ quasi ovvio che l’ufficio   brevetti Italiano, persista nella sua ignoranza scientifica, nonostante le ampie spiegazioni ricevute. Chi deve intervenire a chiarire questo enorme dubbio mondiale? Tacciono i governi, le università mondiali, le Nazioni Unite e i giudici internazionali. Questa è ulteriore prova delle difficoltà in cui operano gli inventori privati e la riporto in questa diciassettesima lettera aperta, alla corte di giustizia internazionale. Mi rifiuto di spendere circa 600 euro per replicare alla lettera protocollo del 02/07/ 2018 con la quale mi comunicano il provvedimento di rifiuto secondo l’art. 51 D.L. gs. 30/05.  Anche se io vincessi il ricorso e mi concedessero il brevetto italiano, non servirebbe a nulla. Come ho già spiegato, io non sono un imprenditore. Non rivendico nessuna proprietà industriale. ma l’applicazione di sistemi energetici e depurativi nascosti dall’avvento dell’era industriale che sono tra le più importanti scoperte della storia dell’umanità, anche se, per il sottoscritto, non hanno bisogno di essere dimostrate, essendo i principi scientifici su cui si basano già noti separatamente (Newton, Pascal. Torricelli, Henry, Maxwell, Herz), ma mai messi insieme razionalmente per sfruttarli sinergicamente. Il sistema dei brevetti internazionale, nei confronti dei brevetti di pubblica utilità, non solo è sbagliato, ma anche contro producente, perché l’individuazione di un nuovo modo di produrre energia e depurazione a basso costo deve essere messo a disposizione di tutto il mondo. Non concesso in esclusiva a una sola azienda, che non può soddisfare il bisogno mondiale. Per il sottoscritto, non ha importanza quello che scrive l’ufficio brevetti, ma il fatto che ha regolarmente depositato il brevetto e la documentazione che ha allegato. Io continuo a rivendicare la proprietà intellettuale e i diritti di autore a livello internazionale di tutti i miei brevetti, concessi o non concessi. Se si dimostrerà che le mie invenzioni sono esatte e verranno realizzate nel mondo, se esiste la Giustizia queste leggi dovranno esser corrette retroattivamente, perché hanno già fatto troppi danni, insieme agli impianti depurativi ed energetici sbagliati, che il sottoscritto ha modificato nell’interesse di tutti.

– E’ in corso di esame il deposito di brevetto N. 102018000004864 depositato il 26/04/2018 dal titolo “Mini sistema di depurazione acqua domestica produttore di energia idroelettrica”

– E’ in corso di esame il deposito di brevetto N. 102018000005791depositato il 28/05/2018 dal titolo “Cuore artificiale ossigenatore del sangue, autonomo energeticamente”. Io spero che la scienza medica sia più intelligente di quella che si occupa di ambiente e di energia.

E’ ovvio che i miei depositi di brevetti sono contro gli attuali sistemi di progettazione degli impianti pubblici e privati. I miei obiettivi di inventore non coincidono con quelli della proprietà privata. Non mi interessa ricevere il riconoscimento del brevetto per creare un’azienda che produce e commercializza il prodotto, ma soltanto l’accertamento della verità scientifica e tecnologica, per indicare il modo migliore per produrre energia, benessere e della salute umana. Questo avrebbe dovuto essere l’obiettivo dei progettisti pubblici   mondiali, ma oggi non esistono scuole mondiali che insegnano come si progettano gli impianti globalmente.  Pertanto, ogni facoltà scientifica e ogni multinazionale tira l’acqua al proprio mulino, senza scegliere obiettivamente la soluzione giusta al posto giusto e al momento giusto. Le mie soluzioni sono universali perché chiudono i cicli depurativi che trovano aperti da processi termici, chimici, agricoli, urbani e non aprono nuovi cicli che non possono chiudere. Non è colpa del sottoscritto se sono stati sbagliati gli impianti di produzione industriali energetici e depurativi mondiali. Chiedo alla corte di Giustizia internazionale i diritti di autore reali che sono riconosciuti a tutti gli autori di opere di intelletto. Non chiedo la restituzione dei soldi versati per i depositi internazionali, anche se penso che i brevetti di pubblica utilità sociale non devono pagare tasse di deposito e di mantenimento. Il sottoscritto ha fatto anche sacrifici economici che come semplice pensionato non si può permettere, depositando cinque brevetti internazionali e uno europeo strategici, per dimostrare che gli enti pubblici mondiali, purtroppo, sono i veri artefici del riscaldamento globale. Questi non recepiscono le innovazioni sostenibili in materia di ambiente e di energia, non le sperimentano, non le legiferano, non correggono gli errori commessi dagli imprenditori privati, soprattutto le multinazionali, che producono energie e motori termici. 

I tredici brevetti di pubblica utilità concessi a livello nazionale, i sei a livello internazionale, non hanno mai ricevuto il supporto legislativo delle istituzioni e pertanto, anche volendo, gli imprenditori che lavorano nei sistemi depurativi ed energetici non li avrebbero potuti realizzare.  Gli oltre venti brevetti rifiutati dagli uffici brevetti o ancora in corso di esame, anche se venissero concessi, senza il sostegno legislativo, delle istituzioni mondiali, nessuno li realizzerebbe, non per motivi economici, ma poiché sarebbero necessari capitolati di appalti e regolamenti pubblici ai quali si dovrebbero attenere le aziende che lavorano nei settori ambientali ed energetici. Questi, oggi sono separati, mentre, la logica dell’organizzazione globale del lavoro, devono diventare un settore unico. Per il sottoscritto che si è occupato di progettazione e installazione di impianti di produzione industriale, ambientale ed energetici per una vita intera, è indispensabile cambiare la mentalità dei progettisti pubblici e dei legislatori.

3. GLI IMPIANTI VANNO PROGETTATI GLOBALMENTE, NON PARZIALMENTE, COME QUELLI ATTUALI.

Negli impianti globali tutto deve avvenire contemporaneamente. Acqua, aria ed energia devono stare sempre insieme, realizzando piccoli o grandi impianti che sono contemporaneamente energetici e depurativi. Le grandi opere pubbliche, con dighe, bacini, grandi depuratori, centrali termiche e nucleari hanno creato più danni che benefici. Queste grandi opere sono dovute soprattutto all’errato approccio con le fonti energetiche e con i sistemi depurativi. Più gradi sono gli impianti e più difficile è il processo auto depurativo, poiché è più difficile il contatto tra l’acqua, l’aria e i principi attivi contenuti nei minerali terrestri, soprattutto il calcio e il magnesio che contrastano l’acidificazione oceanica e la neutralizzazione chimica di CO2, NOx, SOx.

Con l’avvento dell’energia idroelettrica pressurizzata, tutto si semplificherebbe a livello energetico, depurativo e dei trasporti mondiali. Se gli uffici brevetti non le comprendono è colpa della formazione scolastica che hanno ricevuto gli esaminatori, perché la scienza non ha mai approfondito le sinergie possibili tra l’acqua e l’aria, come ha fatto il sottoscritto, e quindi non ha potuto trasferire ai legislatori le applicazioni concrete di questa energia. Gli Uffici brevetti si devono soltanto limitare a registrare le date dei depositi dei brevetti e verificare se sono originali o non lo sono. Non possono esprimere giudizi scientifici sul moto perpetuo perché non ne comprendono il significato. Il moto perpetuo non esiste, ma se esistesse, sarebbe inutile, in quanto non produrrebbe e non consumerebbe energia. Mentre gli impianti che propone il sottoscritto sono circuiti aperti che sfruttano regimi idraulici, gravitazionali e pneumatici favorevoli al risparmio energetico e alle depurazioni mentre producono energia meccanica attraverso le turbine per mezzo dei principi di Newton, Torricelli, Pascal, che trasferita a un generatore di corrente è sempre superiore decine di volte o addirittura centinaia di volte all’energia assorbita dal motore che fa girare le pompe. Queste lavorano diversamente delle pompe attuali. Non contrastano la forza gravitazionale e la pressione idrostatica in mandata ma le assecondano, lavorando con flussi del liquido incomprimibile nella stessa direzione, che non producono espansioni e compressioni dei volumi di aria compressa, ma deviazioni del liquido in eccesso per il principio dell’impenetrabilità dei corpi. Anche le depurazioni si avvantaggiano di questo sistema perché l’acqua   e il sangue depurato si misurano attraverso la quantità di ossigeno solubilizzato. Con l’uso delle pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante, dalle autoclavi pressurizzate non esce l’acqua o il sangue che entra, ma l’acqua o il sangue già presente, che ha già assorbito l’ossigeno dovuto alla maggiore pressone consentita dalla legge di Henry. La scienza mondiale non ha compreso che la pressione dei gas deve essere sfruttata staticamente (come fa la natura con la pressione atmosferica) e quella che deve circolare è l’acqua che ha una densità circa 830 volte superiore all’aria e non si comprime eppure nei calcoli delle potenze generate la formula è molto semplice (portata per prevalenza per densità del fluido di passaggio nella pompa o nella turbina). L’impiego delle pompe con la doppia alimentazione consente di abbassare la prevalenza necessaria alle pompe che assorbono energia elettrica e di elevare la prevalenza che attraversa la turbina che sfrutta l’intera pressione del cuscino di aria compressa, espellendo la stessa quantità di acqua introdotta in bassa pressione nella girante in rotazione, con il trucco ideato dal sottoscritto della divisione dell’alimentazione.   

Gli attuali costi del trasporto dell’energia e delle depurazioni si devono superare, non solo per motivi economici e ambientali, ma anche pratici, in quanto, di fronte alle grandi calamità naturali, astrofisiche o quelle nucleari incrementate dall’uomo, dobbiamo essere pronti a spostarci rapidamente sullo stesso pianeta Terra, anche su isole artificiali al largo degli oceani lontani da terremoti e tsunami(https://www.spawhe.eu/the-lost-civilizations-einstein-s-thought-and-survival-energy/) oppure cercare altri pianeti nello spazio (https://www.spawhe.eu/aerospatial-pressurized-hydroelectric-transport-system/). L’attuale problema dei migranti che nessuno vuole accogliere nel proprio paese, potrebbe diventare il problema generale di quelli che sopravvivranno a fenomeni incontrollabili dall’uomo che riguarderanno l’intero pianeta, come l’inversione dei poli magnetici terrestri, già avvenuta ben ottanta volte nella storia del pianeta, mediamente ogni 470.000 anni.  Molti scienziati, ritengono imminente il fenomeno, non totalmente distruttivo, ma certamente non ci consentirà di sopravvivere facendo il pieno di energia agli attuali distributori di energia fossile.

Per il sottoscritto, il problema della diffusione scientifica, tecnologica e dello sviluppo economico deve essere impostato in modo diverso, per questa ragione il sotto titolo di questo articolo è “Diciassettesima lettera aperta alla Corte di Giustizia Internazionale e alle NAZIONI UNITE”. Queste ultime gestiscono l’ufficio brevetti internazionale WIPO, mentre i ministeri dello sviluppo economico dei singoli paesi gestiscono gli uffici nazionali. Ma probabilmente il Segretario dell’ONU non sa di svolgere anche questa funzione, come non lo sanno i singoli ministri nazionali, perché nessuno finanzia le invenzioni non collegate ai centri di potere economici. Basti pensare che ogni anno, in Europa si fanno delle gare sulle invenzioni sociali che sono delle autentiche lotterie, alle quali a partecipano migliaia di concorrenti, ma vincono soltanto tre concorrenti (https://www.spawhe.eu/the-european-social-innovation-competition-lottery/). Non  si può costringere gli inventori che propongono la pulizia dell’energia fossile le energie interattive sommerse e compresse a partecipare a questi concorsi, tra l’altro senza essere nemmeno compresi, mentre  da oltre un secolo, non solo non si pulisce l’energia fossile ma si sprecano immense risorse sull’energia nucleare che è certamente meno pratica e più ingombrante dell’energia idroelettrica compressa, anche se la volessimo utilizzare sulle astronavi  (https://www.spawhe.eu/aerospatial-pressurized-hydroelectric-transport-system/). La scienza di élite indaga sempre nelle stesse direzioni per evitare che crolli il sistema economico che hanno creato e che ha concentrato la ricchezza nelle mani di pochi. Anche di fronte alla grandi calamità naturali sopra accennate, solo questi pochi potrebbero essere salvati. Io penso che se i poveri vogliono sottrarsi da questa situazione non devono fare le guerre ma imparare a progettare diversamente

Se gli organi istituzionale legiferassero correttamente, imponendo ai costruttori di impianti fissi e mobili di chiudere tutti i cicli che aprono nell’industria, nella agricoltura, nei centri urbani nelle fognature, nei depuratori, ci sarebbe maggiore lavoro e benessere per tutti. Queste non sono teorie. Come si progettano gli impianti è scritto nei minimi dettagli nei molti esempi riportati su https://www.spawhe.eu, perché i ministeri dello sviluppo economico, dell’ambiente, dell’energia, dell’industria, agricoltura, dell’urbanistica, non ne tengono conto? Se ho scritto falsità scientifiche e tecnologiche perché nessuno mi corregge? Perché tacciono Le Nazioni Unite e i giudici internazionali?

4. L’ACCETTAZIONE DEI LIMITI DI EMISSIONI NOCIVE SIGNIFICA ACCETTARE IMPIANTI SBAGLIATI. 

Le emissioni ritenute accettabili dalle autorità mondiali che non hanno saputo progettare impianti alternativi, non significa che non si possano ridurre ulteriormente o addirittura eliminare cambiando le soluzioni energetiche e non aprendo i cicli termici e nucleari. Ragionando con una mentalità ristretta, tutti pensano all’uso delle batterie. Ma possiamo mai pensare a usare le batterie anche sui grandi mezzi di trasporto? Questa incoerenza, indifferenza o incompetenza della scienza, dei costruttori, dei progettisti degli impianti, dei professori universitari, dei responsabili dei ministeri dell’ambiente, dell’energia e dello sviluppo economico, il sottoscritto, non solo l’ha spiegata in migliaia di pagine delle descrizioni dei depositi di brevetti, ma anche in molti articoli pubblicati in rete e sul sito web https://www.spawhe.eu. Cito in particolare i seguenti articoli:  https://www.spawhe.eu/nuova-pagina-iniziale-di-spawhe/, https://www.spawhe.eu/la-frode-del-debito-pubblico-mondiale/, https://www.spawhe.eu/nel-mondo-servono-politici-scienziati-e-giudici-piu-vicini-al-popolo-e-all-ambiente/,https://www.spawhe.eu/le-civilta-perdute-il-pensiero-di-einstein-e-l-energia-di-sopravvivenza/, https://www.spawhe.eu/compressed-air-is-much-more-powerful-and-economic-of-hydrogen/, https://www.spawhe.eu/cop23-l-impensabile-e-gia-stato-pensato-con-l-energia-interattiva/, , https://www.spawhe.eu/if-science-was-globally-applied/, https://www.spawhe.eu/if-science-was-globally-applied/, https://www.spawhe.eu/impariamo-a-estrarre-meglio-l-energia-dall-mbiente/, https://www.spawhe.eu/impariamo-a-estrarre-meglio-l-energia-dall-mbiente/, https://www.spawhe.eu/un-nuovo-modello-di-sviluppo-con-energie-interattive/,

Gli uffici brevetti, insieme alle istituzioni scientifiche, ambientali, energetiche, del lavoro e della giustizia mondiale, devono stare attenti a quello che fanno, se non vogliono perdere credibilità, scientifica legislativa e giuridica.    Il sottoscritto, se non avesse avuto fiducia nelle istituzioni, probabilmente, non avrebbe iniziato nel 2006 a fare l’inventore di soluzioni ambientali ed energetiche, poco commerciali, rimettendoci oltre al lavoro anche i soldi per depositare i brevetti che nessuno vuole sviluppare per nascondere errori scientifici e di progettazione. Mentre gli imprenditori vogliono continuare semplicemente, vendere quello che hanno prodotto con il consenso dei legislatori. In alcuni casi, hanno comprato brevetti di soluzioni parziali dai ricercatori pubblici, che come quelli delle multinazionali non cambiano il modello di sviluppo.  Oggi, controllati e controllori propongono le stesse soluzioni perché non hanno saputo sviluppare progetti globali e non hanno il coraggio di ammetterlo. A che servono i trattati internazionali come il “Progetto di codificazione sulla responsabilità degli stati per atti internazionalmente illeciti”, se i primi a commettere il reato di “Omissione” sono i funzionari e i giudici delle Nazioni Unite che lo hanno redatto. A che serve la Banca mondiale, se non a finanziare la sperimentazione di soluzioni sostenibili alternative?

Se il sottoscritto, avesse immaginato i silenzi che ha raccolto da coloro che teoricamente, avrebbero dovuto essere i beneficiari (rappresentando i governi mondiali) probabilmente, avrebbe continuato a installare gli impianti facendo finta di non vedere gli errori madornali commessi nelle depurazioni e nelle produzioni energetiche.  Purtroppo, più raccoglievo silenzi, più comprendevo la gravità della situazione. Come genitore e nonno, ho voluto indagare a fondo sugli argomenti trattati. Dobbiamo fare qualcosa, soprattutto in vista dell’imminente crescita delle popolazioni mondiali e di possibili catastrofi astrofisiche e nucleari. Se le parole moralità e giustizia non valgono niente, almeno i potenti si arricchiscano in modo più intelligente, senza vendere energie che non valgono niente danneggiano anche la salute e le possibilità di sopravvivenza dei loro stessi figli. 

 Una cosa è certa. Gli uffici brevetti mondiali non possono gestire i brevetti di pubblica utilità sociale, come gestiscono i brevetti commerciali delle aziende private. Queste studiano i brevetti nel massimo segreto aziendale, realizzano i prototipi e al momento della pubblicazione del brevetto, sono pronte a lanciarlo sul mercato, traendone il profitto che consente il pagamento delle tasse necessarie alla protezione della proprietà industriale.

Invece, i brevetti di pubblica utilità sociale, non possono essere sviluppati nel segreto aziendale, soprattutto se l’inventore è un comune cittadino. Questi brevetti devono coinvolgere soprattutto le istituzioni sane e si devono sviluppare alla luce del sole cercando collaborazioni pubbliche e private. Ovviamente, l’inventore che ha individuato una soluzione deve fare il possibile per tutelare i propri diritti alla proprietà intellettuale, depositando il brevetto prima di condividerlo. Un’invenzione ambientale o energetica applicabile universalmente non può nascere dal nulla, ma da molte ricerche e approfondimenti trasversali alle scienze e alle tecnologie esistenti. Un brevetto strategico come “le pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante”, apre la strada ad altri brevetti sulle applicazioni di tali pompe che si possono condividere con enti pubblici e aziende private, se collaborano. Ma questo non è avvenuto. Nessuno ha collaborato e il sottoscritto ha dovuto sviluppare da solo anche i brevetti successivi, senza poterli estendere a livello internazionale e senza poterli sperimentare. Se il brevetto principale non ha trovato finanziatori, come li possono trovare i brevetti successivi? Questa è la dimostrazione lo sviluppo economico mondiale ha bisogno di un coordinamento scientifico, tecnologico, legislativo e giuridico, mentre oggi governano gli economisti che badano soltanto alle leggi del mercato. Come fanno gli economisti ad accorgersi che le invenzioni che hanno creato lo sviluppo attuale sono le migliori anche dal punto di vista economico? Oggi il confronto avviene tra soluzioni che sfruttano singoli principi scientifici e singole tecnologie. E’ ovvio che le prestazioni energetiche, più o meno si equivalgono. Per avere delle condizioni vantaggiose di produzione energetica, qualche soluzione deve partire da una condizione vantaggiosa. Le condizioni vantaggiose si possono creare soltanto progettando globalmente gli impianti usando soluzioni sinergiche con diversi principi scientifici. Purtroppo, le classi dirigenti mondiali non hanno formato persone o gruppi di persone in grado di progettare globalmente. Se pensiamo che sia stato vantaggioso lo sfruttamento del salto idraulico dell’acqua per produrre energia idroelettrica, abbiamo ragione solo parzialmente, in quanto avremmo dovuto farlo senza creare dighe e bacini, poiché questa hanno richiesto grandissimi investimenti economici e hanno alterato la naturale distribuzione delle acque dolci, creando disastri idrogeologici e favorendo siccità e alluvioni. L’unica energia ragionata globalmente è quella idroelettrica compressa che le condizioni energetiche favorevoli le crea mettendo insieme fluidi con caratteristiche diverse (acqua e aria) e li utilizza razionalmente affidando all’aria il compito di creare la pressione e all’acqua che non si comprime e che ha una maggiore densità, la circolazione a senso unico per produrre energia entrando e uscendo da una autoclave pressurizzata con l’aria. Questa soluzione è completa perché sfrutta contemporaneamente i principi di Newton, Torricelli, Pascal, Henry, Maxwell, Herz, producendo energia e depurazione contemporaneamente, senza produrre nessuna emissione tossica nell’ambiente.  Gli economisti che governano il mondo non conoscono nemmeno i principi legiferati dagli scienziati sopra menzionati e non conoscono nemmeno il sottoscritto che ha studiato le invenzioni strategiche per metterle insieme razionalmente, non per aumentare semplicemente i rendimenti energetici e depurativi, ma per moltiplicarli in funzione della pressione dell’aria che non consuma energia, essendo sfruttata staticamente.

Gli economisti dovrebbero chiedersi le ragioni per le quali la scienza non ha mai cercato di mettere insieme i principi scientifici esistenti per moltiplicare i rendimenti e nemmeno l’acqua e l’aria razionalmente. La scienza ha sempre tentato di creare energie nuove partendo dalla trasformazione della materia per mezzo del calore. Ma la materia ha un costo di produzione, oppure un costo di estrazione, di raffinazione, di trasformazione in calore per produrre gas termici da trasferire a un liquido oppure da essere utilizzati direttamente in turbine a gas. In ogni caso i rendimenti sono molto bassi.

Invece, la natura ci ha messo a disposizione l’acqua non comprimibile con alta densità e l’aria comprimibile con bassa densità. Entrambe non costano niente era sufficiente metterle insieme razionalmente con una invenzione semplici ma strategica per risparmiare energia nella fase di recupero dell’acqua per mezzo delle pompe modificate e un’altra invenzione strategica per produrre energia con bassi costi per mezzo delle autoclavi modificate che sfruttano la pressione dell’aria compressa staticamente, come la sfrutta la natura (la pressione atmosferica è aria compressa alla pressione di un bar). Come abbia fatto la scienza mondiale a non afferrare questi concetti è un mistero. Ma come facciano i politici e gli economisti mondiali a non essere curiosi di comprendere se funziona o non funziona l’energia idroelettrica compressa è un mistero ancora più grande. Loro che fanno i conti economici tutti i giorni con i debiti pubblici e le bilance dei pagamenti dovrebbero almeno togliersi la curiosità per impostare i programmi economici in tutti i settori dell’economia mondiale del futuro. Io, non ho il minimo dubbio che l’energia idroelettrica compressa funzioni, ma non credo più nelle istituzioni politiche scientifiche economiche mondiali e non farò debiti per dimostrare cose ovvie, perché le istituzioni pubbliche mondiali hanno dimostrato chiaramente che non gradiscono che gli inventori privati si occupino di ambiente e di energia. 

Da oltre un secolo gli scienziati nucleari stanno cercando di violare i principi generali dell’energia dividendo l’atomo, mentre chi propone la semplice modifica delle pompe e delle autoclavi per produrre energia e depurazioni a bassissimi costi viene accusato dagli uffici brevetti  italiano ed europeo di violare i principi della conservazione dell’energia, ma senza specificare quali principi: https://www.spawhe.eu/relativty-and-technology-in-the-new-hydroelectric-energy/, https://www.spawhe.eu/relativty-and-technology-in-the-new-hydroelectric-energy/, https://www.spawhe.eu/sustainable-desalination/, https://www.spawhe.eu/hydroelectric-power-auto-with-torque-peripheral-to-the-wheels/, https://www.spawhe.eu/the-potentialities-of-pressurized-hydroelectric-energy/, https://www.spawhe.eu/fighting-global-warming-extending-the-borders-of-perpetual-motion/, https://www.spawhe.eu/pressurized-domestic-hydraulic-energy-system/, https://www.spawhe.eu/aerospatial-pressurized-hydroelectric-transport-system/, https://www.spawhe.eu/compressed-air-is-much-more-powerful-and-economic-of-hydrogen/, https://www.spawhe.eu/the-lost-civilizations-einstein-s-thought-and-survival-energy/, https://www.spawhe.eu/pct-it2016-000202-open-letter-to-w-i-p-o-and-the-international-legal-offices/https://www.spawhe.eu/sustainable-environmental-design-is-a-social-duty-of-world-institutions/, https://www.spawhe.eu/artificial-heart-oxygenator-of-blood-energyically-autonomous/. https://www.spawhe.eu/the-world-public-debt-fraud/,

E’ chiaro che le invenzioni trasversali mettono in difficolta le scienze e le tecnologie specializzate in singoli settori, che non sono riuscite a individuarle, nonostante i grandi finanziamenti che hanno avuto. Non le hanno trovate perché le hanno cercate in principi energetici con vizi di origine insormontabili, senza studiare l’organizzazione del lavoro legata alle applicazioni reali nell’ambiente e senza tener conto dei sistemi naturali che l’ambiente usa per depurare e creare flussi energetici della materia.

I legislatori non hanno compreso e non vogliono comprendere, le difficolta in cui operano gli inventori che propongono invenzioni, di pubblica utilità al di fuori dei centri di potere autorizzati, senza poter attingere a nessuna fonte di finanziamento. Invece di concedere agli inventori la proprietà intellettuale con i diritti di autore, che concedono agli scrittori, ai musicisti, etc, pretendono dagli inventori che non trovano finanziatori le stesse tasse che chiedono alle multinazionali. Fanno decadere i loro diritti, se non riescono a pagare. Questa è una procedura che nemmeno Franz Kafka, scrittore del paradosso burocratico del primo novecento, avrebbe potuto immaginare, invece è quello che succede un secolo dopo.

Oggi, soprattutto, le progettazioni depurative, i sollevamenti e la distribuzione idrica, gli impianti energetici, sono progettati dagli enti pubblici, che non conoscono l’organizzazione scientifica del lavoro che è la vera forza del lavoro industriale. Pertanto, la protezione dell’ambiente è restata molto indietro rispetto allo sviluppo industriale.  Questo lo posso affermare con certezza perché prima ho lavorato nell’industria e poi nell’ambiente, occupandomi sempre della progettazione e della installazione degli impianti. Ma questo lo provano soprattutto gli impianti disposti a caso sul territorio e mal dimensionati che non possono chiudere, il ciclo del carbonio perché chi li ha progettati non solo ha sbagliato le progettazioni, ma anche le dimensioni. Non ha considerato che mancavano gli ingredienti necessari per chiudere il ciclo.

Il sottoscritto che ha compreso questi gravi problemi, da pensionato, ha impiegato otto anni di lavoro a studiare sistemi depurativi dell’energia fossile, portando la mentalità organizzativa del lavoro industriale nel lavoro ambientale (che ancora oggi non esiste in nessun paese del mondo) modificando gli impianti domestici, la ciminiere, i digestori e i sistemi deputativi, depositando una ventina di brevetti che hanno costituito la base di partenza di un sistema di sviluppo alternativo. Gli enti pubblici mondiali hanno fatto finta di non comprendere le mie soluzioni perché cambiavano completamente sia i sistemi depurativi che quelli energetici, unificando i cicli di trattamento dell’acqua e dell’aria negli stessi impianti. Infatti, l’unico sistema depurativo sostenibile del CO2 è quello di far circolare grandi quantità di acque e i fumi di combustione in serre calcaree coperte per far reagire a freddo acqua, materiale calcareo e CO2, al fine di produrre acque alcaline che vanno a contrastare anche le acidificazioni oceaniche. L’unificazione dei cicli depurativi dell’acque e dell’aria è indispensabile per combattere il riscaldamento globale. Ma non è piaciuta alle autorità dell’ambiente, dell’energia, e dello sviluppo economico, che avrebbero dovuto rifare tutti i grandi impianti termici, modificare le ciminiere, rendere gli impianti termici di minori dimensioni e integrarli con i sistemi depurativi dell’acque e dell’aria.

Oggi le autorità mondiali dello sviluppo economico sono in guerra tra di loro per il problema dei dazi internazionali.  Nessuno mette in discussione lo stesso sviluppo economico mondiale che ancora non riesce a ridurre le emissioni di CO2 perché sono sbagliati anche le fonti energetiche dei sistemi produttivi anche dal punto di vista economico. I vertici mondiali sembrano lotte tra sordi e ciechi, mentre la scienza si nasconde perché ha sbagliato i principi fondamentali dai quali estrarre il benessere sociale.

5. CHI DEVE GOVERNARE IL MONDO?  I POLITICI O I TECNICI?

Fa sorridere il dilemma, soprattutto italiano, tra governi tecnici e politici.  I politici chiamano tecnici gli economisti, ma se gli economisti fossero tecnici veri si sarebbero accorti che l’economia non si può basare su invenzioni sbagliate dal punto di vista economico e ambientale. Oggi chi sostiene che la scienza deve essere applicata globalmente non trova interlocutori perché questa buona pratica non è mai stata applicata né dagli enti pubblici, né dalle multinazionali. Un modesto esempio di questa situazione lo rappresentano i depositi di brevetti del sottoscritto, che non trovando nessun sostegno in Italia, lo hanno cercato all’estero, trasformando i principali depositi di brevetti in internazionali, nella speranza di trovare interlocutori. Se si considera che depositare un brevetto internazionale  comporta il pagamento di circa 3200 euro di tasse più circa trecento euro in marche da bollo per ricevere la copia del documento di priorità, si può comprendere facilmente, quanto sia costata al sottoscritto la pulizia fossile che il mondo non ha mai realizzato (quattro brevetti internazionali e uno europeo), a parte il lavoro di ricerca delle soluzioni, che come ho detto è durato otto anni.

Se io avessi sbagliato i ragionamenti scientifici non sarei riuscito a pulire l’energia fossile nemmeno teoricamente, invece almeno teoricamente, ci sono riuscito (almeno negli impianti fissi) con un sistema diverso dal sistema utilizzato dalla scienza pubblica mondiale denominato C.C.S. (Carbon, Capture, Storage).  Il mio sistema avrebbe chiuso completamente i cicli del carbonio progettando diversamente gli impianti, mentre il sistema C.C.S. per salvare gli impianti realizzati con progettazioni sbagliate, si è accontentato di catturare il CO2 e di nasconderlo nel sottosuolo, creando altri problemi ancora più gravi. Questa è un’altra conferma che gli enti di ricerca mondiali (pubblici e privati) nel settore dell’ambiente e dell’energia, non lavorano per gli interessi generali ma per i centri di potere. La mia soluzione, chiudendo i cicli correttamente, mi ha portato a fare gli approfondimenti successivi per abbassare i costi delle depurazioni, non sarebbero mai stati fatti, come non sono stati fatti dagli enti di ricerca pubblici, senza affrontare i problemi dal mio punto di vista. Questa lunga ricerca, alla fine, si è rilevata la strada giusta per eliminare completamente l’energia fossile (almeno teoricamente). Infatti, questo sistema produce molta più energia di quella che consuma e può essere montato anche sui mezzi di trasporto. A quasi tre anni della individuazione di questa soluzione, le autorità dell’ambiente, quelle dell’energia e le multinazionali dei trasporti continuano a tacere e i depositi di brevetti osteggiati degli uffici brevetti, senza comprendere chi sono i consulenti scientifici e tecnici degli uffici brevetti mondiali, che non distinguono la differenza tra un circuito idraulico aperto e chiuso.

I brevetti di pubblica utilità sociale, hanno troppi nemici, pubblici e privati. Per essere compresi e realizzati occorrono molti anni. I legislatori non possono pretendere che gli inventori si dissanguino in ricorsi legali contro i brevetti rifiutati, paghino le tasse di mantenimento di quelli che riescono a passare agli esami degli uffici brevetti nell’attesa di trovare interlocutori pubblici o privati che li comprendano, realizzino i primi prototipi per dimostrare i principi di funzionamento. Se tutto va bene può passare qualche decennio prima che la verità scientifica e tecnica venga fuori e i legislatori li impongano prima agli enti pubblici e poi ai costruttori privati. Nel frattempo è stata calpestata la dignità del lavoro dell’inventore e ogni forma di diritto e di giustizia elementare, mentre gli inquinatori dell’ambiente hanno continuato a inquinare. Sui problemi di pubblica utilità, l’onere della sperimentazione pratica delle invenzioni dovrebbe toccare alle multinazionali che pretendono la proprietà industriale delle invenzioni, oppure agli enti pubblici di ricerca del paese dell’inventore, se l’inventore non rivendica la proprietà industriale, ma solo i diritti di autore. Un paese che vuole crescere, non può restare inerte di fronte alle invenzioni di pubblica utilità prodotte dai propri cittadini (che non sono imprenditori) perché la proprietà industriale, può anche rivendicarla direttamente creando lavoro e incrementare il proprio peso a livello internazionale.

Oggi, è importante che inventori libere da interessi di parte, soprattutto se hanno accumulato esperienze trasversali nella vita lavorativa, contribuiscano a risolvere i problemi irrisolti dalle scienze e dalle tecnologie che lavorano a compartimenti stagni dall’inizio dell’era industriale, senza inventare nulla di veramente nuovo, nei settori tradizionali, che per il sottoscritto, hanno sbagliato sia l’organizzazione del lavoro che i principi generali dell’energia e delle depurazioni.  La burocrazia Kafkiana dei ministeri dello sviluppo economico e degli uffici brevetti mondiali   ha favorito le invenzioni incomplete delle multinazionali e degli enti pubblici mondiali, che sono gli unici che possono permettersi di pagare gli attuali costi dei brevetti internazionali.

Il sottoscritto, avendo avuto esperienze di lavoro molto trasversali, si è reso conto della gravità della situazione mondiale che non può essere risolta con singole invenzioni, ma con un diverso metodo di lavoro, soprattutto degli enti di ricerca pubblici mondiali. 

Per dimostrare che gli attuali sistemi energetici e depurativi sono sbagliati è stato necessario un lungo lavoro di progettazione solitaria alternativa, dove i depositi di brevetti, sebbene non realizzati, sono stati ipotizzati funzionanti e collegati tra loro, in modo di realizzare uno sviluppo scientifico, ambientale ed economico alternativo, molto più avanzato di quello attuale, pur usando le tecnologie esistenti, con piccole modifiche, ma strategiche. Questo sviluppo alternativo è descritto nel sito web https://www.spawhe.eu. Più dura il silenzio su questo argomento, più gli attuali governi mondiali si giocheranno la reputazione anche se al momento attuale, nessun governo mondiale lo ha ancora compreso. Noi non siamo di fronte a nuove riforme sociali, monetarie e di scambi commerciali, ma abbiamo bisogno di una nuova rivoluzione globale delle scienze e delle tecnologie e di conseguenza, anche dell’economia e della giustizia internazionale.    

6. LA SEPARAZIONE DELLA PROPRIETA’ INTELLETTUALE DA QUELLA INDUSTRIALE

Per il sottoscritto, la prima riforma da fare è quella di separare la proprietà intellettuale da quella industriale. Soprattutto, per evitare il commercio dei brevetti deli enti pubblici ai privati. Per vendere i loro brevetti alle multinazionali, gli enti pubblici hanno  perso di vista il loro ruolo. Se non lo avessero perso di vista, non sarebbe stato possibile al sottoscritto depositare quaranta depositi di brevetti, che rappresentano un modello di sviluppo alternativo in tutti i settori delle attività umane, pur utilizzando le attuali tecnologie, ovviamente, con modifiche strategiche.

Per il sottoscritto, la proprietà industriale deve spettare solo agli industriali e ai governi che producono direttamente beni di consumo e impianti. A tutti gli altri inventori, compresi quelli pubblici, che non sono imprenditori, devono essere concessa la proprietà intellettuale e i diritti di autore adeguatamente legiferati a livello internazionale.  

 Gli inventori che si occupano di problemi ambientali e sociali non devono pagare tasse di deposito e di mantenimento. Gli uffici brevetti si devono soltanto limitare a registrare le date di deposito e pubblicare i brevetti alle date di scadenza. Le invenzioni devono essere diffuse, non protette industrialmente. Questo incrementerebbe la crescita mondiale, senza che gli inventori perdano i diritti dovuti al proprio lavoro se le invenzioni sono realizzate dopo che hanno smesso di pagare tasse non dovute.  

Le dispute legali si devono fare dopo, non prima che le invenzioni siano realizzate. Oggi ci sono troppi interessi che impediscono la realizzazioni di invenzioni utili. Soprattutto, perché gli enti pubblici non svolgono correttamente il loro ruolo.  Lavorando a compartimenti stagni e non conoscendo l’organizzazione del lavoro industriale, continuano a realizzare appalti inadeguati e a vendere brevetti obsoleti.  

Personalmente, come inventore di soluzioni di pubblica utilità, avrei diritto anche alla restituzione delle tasse di deposito internazionali pagate. Io non pretendo questa restituzione ma voglio far comprendere che Il pagamento delle tasse internazionali è servito soltanto a dimostrare che nel mondo intero i centri di potere politici ed economici non vogliono realizzare la pulizia dell’energia fossile e nemmeno la produzione di energia sostenibile e depurativa dell’ambiente. Se non avessi depositato anche qualche brevetto internazionale non avrei potuto fare questa affermazione.

Non trovando nemmeno interlocutori internazionali, sono stato costretto a realizzare il sito web http:www.spawhe.eu. Nella home page si registra il numero dei visitatori, che è arrivato a circa 20.000. Chi sono questi visitatori silenziosi?

Possibile che nel mondo intero non esistano autorità scientifiche ed economiche, professori che difendono gli impianti che hanno progettato? Io li ho modificati spiegando le ragioni per le quali li ritengo sbagliati. Io non metto in dubbio i principi della conservazione dell’energia legiferati, ma l’applicazione parziale degli stessi e la mancata individuazione dei principi della fluido dinamica che sarebbero quelli veramente utili al benessere dell’ambiente e della vita umana.  Io non porto soluzioni sperimentate in un altro pianeta, ma le critiche costruttive di oltre quarant’anni di osservazioni degli impianti industriali, che ritengo privi di sinergie ambientali e quelli ambientali che sono privi della mentalità industriale riguardante l’organizzazione del lavoro, che la scienza pubblica non è stata in grado di inventare o copiare dai sistemi industriali.  La crescita mondiale è avvenuta nella completa anarchia scientifica, perché nessuna autorità mondiale ha incoraggiato invenzioni trasversali, nel campo energetico e depurativo.  Ogni disciplina e ogni imprenditore ha tirato l’acqua al proprio mulino.

Ancora oggi, sia le scienze che le multinazionali sono specializzate in singole discipline, mentre la natura ha dimostrato che le sinergie tra processo diversi, che non costano niente, sono l’essenza della vita biologica, molto più complessa della chimica. La fotosintesi clorofilliana terreste e il plankton marino sono l’esempio più evidente.  Anche le sinergie tra le forze fisiche dovute alla  gravità, i gas atmosferici, i venti, le acque dolci ed oceaniche  sono alla base del ciclo del carbonio universale che richiede la trasformazione di immense  quantità di energie  fluido dinamiche ed elettromagnetiche.

Al sottoscritto è bastata la sinergia tra le pompe e le autoclavi modificate, le pompe usate come turbine, l’elettromagnetismo usato sia nei generatori di corrente elettrica, che nei motori che la consumano, per accorgermi che possiamo produrre energia pulita e a bassissimo costo in ogni angolo della terra, al polo nord, nei deserti, perfino nel petto dell’uomo per sostituire il cuore umano quando è malato o invecchiato. Questa energia, anche se nessuno l’ha voluta sperimentare, funziona a qualsiasi ora del giorno e della notte e con qualsiasi temperatura terrestre.  Le novità proposte dal sottoscritto, sono scomode per tutti.

Fare decadere i brevetti perché l’inventore non può pagare le tasse è un gioco meschino e puerile che non onora la giustizia mondiale, la dignità del lavoro scientifico e tecnologico. Questo genera sfiducia nelle istituzioni mondiali, non aiuta la formazione di nuovi inventori che siano in grado di ragionare globalmente. Come ho spiegato sopra, e in molte pubblicazioni, Le invenzioni ambientali non si possono concepire correttamente senza uno studio dell’organizzazione del lavoro ambientale. Questo tipo di organizzazione non è conosciuta dai ricercatori pubblici, che chiusi nei laboratori si occupano di problemi specifici, mentre le multinazionali dell’ambiente, non si occupano di organizzazione del lavoro, ma di appalti.  L’industria meccanica e manifatturiera mondiale è l’unica che conosce l’organizzazione del lavoro, ma la applica per incrementare la produttività industriale. Non c’entra niente con le depurazioni dell’acqua e dell’aria, la distribuzione idrica delle acque, lo studio delle correnti marine, la forza gravitazionale, la pressione atmosferica.

Solo mettendo insieme i criteri organizzativi industriali e le conoscenze scientifiche ambientali e possibile creare uno sviluppo sostenibile globale, ma è necessario correggere gli errori commessi da entrambe le parti, che sono moltissimi e ben radicati nelle classi dirigenti, a parte gli interessi che sono l’ostacolo maggiore.

Nell’industria metalmeccanica mondiale, nessuno si è accorto che il calore è inutile per produrre energia e che l’espansione e la compressione dei gas di combustione, a parte l’inquinamento che produce, è un’operazione dispendiosa e anti economica.  Ogni ciclo di compressione e di espansione del gas di combustione richiede un assorbimento di energia da parte di un combustibile a pagamento. Mentre la soluzione migliore è quella di sfruttare la pressione del gas staticamente senza farlo espandere, facendo circolare a senso unico in un’autoclave un liquido incomprimibile, introdotto dall’esterno attraverso il lato aspirante della stessa pompa di circolazione, per costringere il sistema a espellere la stessa quantità di liquido introdotto da un’altra uscita collegata a una turbina. Ovviamente, l’espulsione avviene con l’intera forza del gas compresso, ma questo non consuma energia non potendo espandersi. In questo modo, spendendo una piccolissima quota dell’energia elettrica prodotta dalla turbina, per far girare la pompa di circolazione, possiamo alimentare all’infinito con lo stesso liquido che produce l’energia elettrica, di nuovo l’autoclave fino all’usura delle macchine, ma senza acquistare gli inutili combustibili, senza produrre l’inutile calore e l’inutile inquinamento. Sembra incredibile, ma le autorità scientifiche e gli imprenditori tecnologici, si stanno comportando peggio della chiesa cattolica al tempo di Galileo Galilei, con la sola differenza che la chiesa cattolica era in buona fede, mentre la scienza e gli imprenditori tecnologici mondiali tacciono mettendo nei guai gli uffici brevetti che non sono autorità scientifiche,  i legislatori, i politici, gli economisti che continuano a fare investimenti sbagliati in tutti i settori dell’economia e dell’ambiente mondiale.

La mentalità ristretta che ha usato l’industria metalmeccanica, l’hanno usata anche i progettisti dell’energia nucleare, che sono concentrati solo sulla divisione dell’atomo, che Albert Einstein non ha mai desiderato.  Come ha dimostrato il sottoscritto era più semplice ed efficiente la deviazione delle molecole liquide da quelle del gas in un sistema autoclave pressurizzato con circolazione a senso unico, dove circola l’elemento che non si comprime e che ha maggiori capacità di produrre energia, secondo la nota formula: Potenza = pressione *densità*portata.

Come ha fatto la scienza mondiale a preferire la densità del gas a pagamento, invece dell’acqua che è circa 830 volte più densa e dell’aria che non costano niente?  E’ quasi un mistero, se si considera che un reattore nucleare, un motore termico una turbina a gas sono più complessi di una pompa di circolazione con la doppia alimentazione separata e di una autoclave, che lavorano a freddo con pressioni statiche che possono essere piccolissime nel cuore umano e molto superiori nelle altre applicazioni.

Pubblico queste cose, coerentemente, con le pubblicazioni precedenti, sperando che i Giudici Internazionali e la WIPO (World International Property Organization) comprendano quello che non hanno compreso fino ad ora. Cioè, che i brevetti di pubblica utilità ambientali, energetici, sanitari, devono essere trattati diversamente dai brevetti commerciali, riconoscendo agli inventori la proprietà intellettuale e i diritti di autore. La proprietà industriale potrà riguardare la singola pompa, turbina, compressore, centralina elettronica di comando, se i costruttori riterranno che abbiano requisiti particolari, che rientrano nei criteri di brevettabilità.

7. LA STORIA E L’ECONOMIA MODERNA POTEVANO AVERE UNO SVILUPPO DIVERSO CON L’ENERGIA IDROELETTRICA COMPRESSA.

Sono trascorsi quasi tre anni dal deposito di brevetto originale (07/09/2015) delle pompe e delle turbine con la doppia alimentazione separata. Il brevetto internazionale è decaduto, e il sottoscritto ancora non ha trovato interlocutori nazionali e internazionali che prendano atto che fin dall’avvento dell’era industriale è stato sbagliato il modo di usare le pompe e le turbine.  Ma soprattutto le pompe che sollevano le acque, le quali se fossero state usate come ha indicato il sottoscritto, fin dall’avvento dell’era industriale, non solo avrebbero evitato l’uso dell’energia termica anche per ragioni economiche, ma avrebbero anche evitato le avventure delle bombe nucleari, che furono stimolate dal desiderio di vincere la seconda guerra mondiale da parte dei tedeschi e degli americani. Quale motivo avrebbero avuto i tedeschi e gli americani di gareggiare sull’invenzione della bomba atomica se fin dall’inizio dell’era industriale avessero avuto “l’energia idroelettrica compressa” per far marciare i carri armati, le navi, i sommergibili, i camion gli aerei senza combustibili? Quale bisogno ci sarebbe stato dell’energia nucleare per vincere una guerra tecnologica? Ancora oggi i cicli aperti per vincere la seconda guerra mondiale non sono stati chiusi.

Io non posso pensare che i marziani siano scomparsi per colpa loro, avendo combattuto una guerra nucleare, come potrebbe avvenire sulla Terra. Penso che siano stati più sfortunati dei terrestri essendo stati coinvolti in qualche spiacevole fenomeno astrofisico.  Quello che mi preoccupa è il fatto che sul pianeta Terra non è stato chiuso nemmeno il ciclo del CO2, che pure, come ha dimostrato il sottoscritto si poteva chiudere negli impianti fissi, producendo acque alcaline nelle serre calcaree, se non avessero trascurato anche la progettazione chimica degli impianti termici.    

Sia nei motori termici che nelle centrali termiche il rendimento medio dei combustibili è circa 0.35 rispetto al potere calorifero inferiore del combustibile.  Questo rendimento è migliaia di volte inferiore all’energia interattiva che non è mai stata prodotta. Per comprenderlo basterebbe considerare che la pressione prodotta nella camera di combustione bruciando un combustibile produce dei gas la cui densità è quasi mille volte inferire all’acqua, mentre la pressione al massimo può arrivare a 40 bar. Se invece di utilizzare la pressione di scoppio, utilizziamo l’aria compressa, possiamo superare anche 100 bar. Se moltiplichiamo la pressione per la densità del fluido, a parità della sezione di passaggio, abbiamo una potenza producibile superiore di quasi 2500 volte.

Tuttavia se applichiamo il principio di henry ci accorgiamo che una parte di aria si dissolve nell’acqua proporzionalmente alla pressione esercitate sulla superficie, pertanto, poiché l’aria contiene circa il 20% di ossigeno, questo sistema oltre ad essere il sistema energetico più potente ed economico inventato dall’uomo, è anche il sistema depurativo più potente ed economico. Infatti, ogni volta che l’acqua dalla pressione atmosferica entra nel serbatoio pressurizzato assorbe spontaneamente l’ossigeno per la legge di Henry senza spese energetiche, mentre con i sistemi di ossidazione attuali occorrono immense potenze assorbita perché la potenza dei compressori o delle elettro soffianti devono vincere la pressione del battente idraulico sui diffusori di aria. Questo comporta anche enormi costi per i diffusori che si intasano di fanghi.

Come poteva il sottoscritto soddisfare le regole della WIPO se non sono bastati 31 mesi, dal deposito originale del brevetto a trovare, non i finanziatori, ma gli interlocutori istituzionali disponibili ad ammettere gli errori, i quali avrebbero dovuto recepire il problema e imporre agli imprenditori la modifica degli impianti a livello mondiale? Non sono bastate le pubblicazioni e i depositi di brevetti successivi che usano le pompe con la doppia alimentazione separata a riconoscere l’utilità sociale dell’invenzione. 

Questo caso, che nemmeno i registi più famosi della fantascienza (Spielberg, Lucas, Scott, Cameron) hanno ipotizzato per l’incredibile semplicità degli elementi utilizzati, senza l’intervento legislativo delle istituzioni mondiali, rischia di essere insabbiato, per continuare a vendere e acquistare petrolio e costruire gallerie dighe metanodotti oleodotti, reti di distribuzione dell’energia elettrica. Tutte cose che non servono. Tuttavia, non sono in gioco soltanto gli aspetti economici dello sviluppo mondiale, ma la stessa sopravvivenza dell’uomo di fronte alle possibili catastrofi mondiali dovute guerre nucleari, disastri astrofisici, l’invecchiamento del sistema solare, l’inversione dei poli magnetici. Tutto porta alla ricerca e alla individuazione di una fonte energetica sostenibile esente da inquinamento, senza combustibili, per garantire la sopravvivenza dell’uomo in qualsiasi condizione climatica come descritto nell’articolo   https://www.spawhe.eu/le-civilta-perdute-il-pensiero-di-einstein-e-l-energia-di-sopravvivenza/. Di fronte alle grandi calamità le attuali energie fisse e mobili sarebbero soltanto una palla al piede per la salvezza degli uomini, come già è stato dimostrato, con le calamita locali di terremoti e alluvioni

 Questo dimostra che la scienza non è infallibile e che gli economisti, i politici e i legislatori che ci governano lo sono ancora di meno se si nascondono dietro i silenzi e non spendono poche migliaia di dollari o euro per accertare verità deliberatamente non cercate da coloro che sono pagati con soldi pubblici appositamente per cercarle.  Il sottoscritto non è un matematico, non è un fisico, non svela formule segrete. E’ un semplice sviluppatore di progetti che ha messo insieme le tecnologie e le scienze esistenti nel modo più razionale possibile.  Infatti, sviluppare progetti globali dettagliati seguendo contemporaneamente l’inquinamento dell’acqua e dell’aria ha consentito di individuare alcune invenzioni strategiche, che rappresentano delle scorciatoie scientifiche e tecnologiche che era impossibile individuare diversamente.  

Le attuali regole sui brevetti, ritardano lo sviluppo economico, la protezione dell’ambiente e della salute umana, perché trattano allo stesso modo le invenzioni di pubblica utilità e quelle di natura commerciale. Costringono gli inventori di soluzioni di pubblica utilità, a trasformare un brevetto nazionale in un brevetto europeo o internazionale entro dodici mesi dal primo deposito di brevetto, pagando le tasse di deposito europee o internazionali e dopo trenta mesi pagare altre tasse in ogni singolo paese in cui desidera proteggere l’invenzione. Ma chi ha detto che l’inventore vuole proteggere la sua invenzione? L’inventore non legato ai centri di potere, che non ha nessuna possibilità economica di realizzare la sua invenzione, vuole soltanto il riconoscimento dei diritti di autore riconosciuti a tutti gli autori di opere di intelletto, e mettere l’invenzione a disposizione della comunità internazionale. Il deposito di brevetto serve per dimostrare che nel mondo intero queste invenzioni non sono mai state realizzate, per questo hanno le caratteristiche di “Novità, Inventiva, Industrialità”. La vera sorpresa è stata che le seguenti invenzioni, pur avendo tali riconoscimenti a livello internazionale sui sistemi depurativi e la pulizia dell’energia fossile, non hanno trovato interlocutori.

Riporto i titoli dei brevetti internazionali che ugualmente non hanno trovato interlocutori: 

1) EP 1 860 072 A2, Applicazione europea n. 07425191.9, Data di deposito: 30.03.2007, Titolo: “Sistema di neutralizzazione detersivi e riciclo acque di scarico per pulizia wc”.

2) PCT/IT2013/000314, brevetto internazionale, data 14.11.2013, Titolo: “Ciminiere con cattura, raffreddamento e depurazione fumi (CCPC)”

3)  PCT/IT2013/00315, brevetto internazionale, data 20 / 11 / 2013, Titolo: “Impianti sinergici lineari di digestione disidratazione e compostaggio (LDCC)”.

4) PCT/IT2013/000317, brevetto internazionale, data 14.11.2013, Titolo “Fabbricati sinergici verticali (VSB) per depurazione CO2 e acqua con produzione di biomasse”.

5) PCT/IT2013/000316, brevetto internazionale, data 14.11.2013, Titolo “Impianto sinergico di depurazione e produzione termoelettrica coperta globale”

6) PCT/IT 2016/0002002, brevetto internazionale, data 11.10.2016, Titolo “Pompe e turbine con la doppia alimentazione separata fino alla girante”.

Solo dai titoli dei primi cinque brevetti, si dovrebbe comprendere che non sono dei brevetti di natura commerciale ma rappresentano un sistema depurativo globale urbano che parte dalle abitazioni e interessa sia la depurazione dell’aria che l’acqua compreso il CO2 e la produzione di energia biologica. Se sono stati concessi dei brevetti internazionali significa che queste soluzioni sul pianeta Terra non sono mai state realizzate. Perché gli enti pubblici mondiali non hanno sviluppato queste soluzioni?  Non hanno emesso decreti legislativi per realizzarli? Come poteva un cittadino privato pagare il mantenimento dei brevetti internazionali se nessun paese mondiale si è mostrato interessato a modificare gli impianti attuali, nonostante questi impianti servono in tutti i centri urbani mondiali contro le malattie polmonari e il riscaldamento globale? I sottoscritto ha scritto lettere aperte alle istituzioni italiane ed europee a cui nessuno ha mai risposo (https://www.spawhe.eu/open-letter-to-the-european-commission/).  Dopo ha iniziato a scrivere ai giudici internazionali, arrivando con la presente alla diciassettesima lettera, senza avere mai risposte.

Innanzi tutto, i legislatori mondiali, i Giudici Internazionali, Le Nazioni Unite, avrebbero dovuto chiedersi come mai gli enti pubblici mondiali non hanno mai pensato di realizzare cicli depurativi dell’acqua e dell’aria urbana, partendo dalle comuni abitazioni con l’impianto della posizione 1 dell’elenco sopra, che abbatte il fosforo e separa i fanghi all’origine; con l’impianto  2 modifica le ciminiere e recupera il CO2 e con gli impianti 3, 4, 5 completa la depurazione globale urbana dell’acqua e dell’aria senza uscire dai centri urbani. Anche considerando l’attuale uso di energia fossile, gli inceneritori, e gli alti forni, che non potranno mai essere eliminati completamente, la modifica delle ciminiere e l’abbattimento a umido di SOx, CO2 e polveri con piogge artificiali in serre calcaree, avrebbe dato un grande sollievo alle popolazioni mondiali. Tuttavia, questi impianti, che hanno ricevuto il brevetto internazionale, non hanno trovato interlocutori pubblici a livello mondiale sebbene gli attuali sistemi depurativi urbani dell’acqua e dell’aria non risolvono i problemi del riscaldamento globale. Questo è un grave reato di omissione da parte degli enti di ricerca pubblici mondiali, che hanno continuato a non modificare le ciminiere e i sistemi di abbattimento per non modificare radicalmente gli impianti. Non hanno finanziato quello che gli stessi organi pubblici, tramite la WIPO hanno riconosciuto originale, inventivo ed applicabile industrialmente.

Per fortuna, non tutti i mali vengono per nuocere, in quanto gli studi effettuali per la pulizia dell’energia fossile avevano portato ad approfondire l’interattività depurativa tra le acque e l’aria, il cui ulteriore approfondimento, tre anni dopo il quinto brevetto internazionale, ha portato a     individuare anche l’interattività energetica tra l’acqua e l’aria, che gli enti pubblici mondiali e le multinazionali, non hanno individuato, nonostante le immense quantità di risorse spese in ricerca.

Infatti, Il sesto brevetto internazionale, PCT/IT 2016/0002002, del 11.10.2016, con il titolo “Pompe e turbine con la doppia alimentazione separata fino alla girante”, rappresenta l’invenzione principale che ha portato virtualmente alla completa eliminazione dell’energia fossile negli impianti fissi e mobili a alla ossigenazione dell’acqua come effetto secondario, gratuito, della produzione di energia.  A questa ultima invenzione è stata dedicate l’undicesima lettera aperta alle corti di giustizia internazionali e alle Nazioni Unite, con il seguente titolo: https://www.spawhe.eu/pct-it2016-000202-lettera-aperta-alla-w-i-p-o-e-agli-uffici-legali-internazionali/, oltre alla altre sedici lettere aperte sopra citate.

Mentre gli enti pubblici di ricerca e le multinazionali, per non ammettere i loro errori, continuano a spendere risorse nelle direzioni sbagliate, il sottoscritto è giunto alla conclusione che non vale la pena di pulire l’energia fossile con i brevetti internazionale che egli stesso ha depositato (sopra citati). Conviene passare direttamente all’energia idroelettrica compressa, che è meno ingombrante e più efficiente, di tutti i sistemi energetici esistenti, ed è anche depurativa per il principio di henry. Producendo energia elettrica solo con il costo di usura delle macchine, consente anche la realizzazione di piogge artificiali negli strati bassi dell’atmosfera che in presenza di materiale calcareo mentre ossidano le acque consumeranno il CO2 accumulato nel periodo di industrializzazione sbagliato che stiamo ancora vivendo.

Quello che è grave è il fatto che i brevetti depositati dagli inventori non legati a nessun centro di potere, non li consultano nemmeno i ministeri dello sviluppo economico che incorporano nel loro organico gli uffici brevetti. Ma non li consultano nemmeno i sindacati e le associazioni ambientali, per fare un’opposizione reale all’inquinamento.  Sembra che tutti recitano un copione scritto per ingannare il popolo che va nelle piazze per manifestare. Il popolo si affida ai propri rappresentanti che non si documentano scientificamente sulle possibili soluzioni.  

Io ritengo che i responsabili mondiali dello sviluppo economico non possono più nascondersi dietro alle parole, perché queste non corrispondono ai fatti. I politici e gli organi di informazione legati al potere, fingendo di non comprendere invenzioni semplici e sostenibili, si stanno comportando come si comportavano le gerarchie che obbedivano al fascismo e al Nazismo, manovrando il popolo solo con facili promesse senza prove scientifiche dei risultati ottenibili. In tali regimi, la scienza doveva lavorare al servizio del potere e non esistendo progetti alternativi scientifici e tecnici ai centri di potere, era impossibile opporsi alle centrali termiche, ai depuratori e ai sistemi fognari mal progettati, alle ciminiere, ai motori termici, alle centrali elettriche fossili, nucleari, alle guerre per l’appropriazione dei pozzi di petrolio e allo sviluppo economico. Oggi, siamo ancora nelle stesse condizioni perché i centri di potere pubblici e privati continuano a lavorare a compartimenti stagni sia nella ricerca pubblica sia nelle multinazionali. Le opposizioni sindacali, ambientali, religiose, filosofiche, non sapendo progettare, devono battersi per il male minore. Ma il male minore non è mai la soluzione ideale.

Io che mi occupo di impianti industriali e ambientali dal 1970, ritengo che se gli impianti ambientali ed energetici mondiali siano stati sbagliati fin dall’avvento dell’era industriale perché non sono stati progettati seguendo una ottimale organizzazione del lavoro e sono andato appositamente in pensione nel 2006 per poter indagare con calma in tale direzione. Non mi sarei mai aspettato che indagando ancora più a fondo sarei arrivato alla conclusione ancora più grave che è stato sbagliato anche il principale principio energetico mondiale, che come ho detto deve essere fluido dinamico, non termodinamico.

Questo grave errore è dovuto al fatto che gli organi pubblici mondiali non sono mai stati in grado di coordinare scientificamente lo sviluppo economico, imponendo alle iniziative private le soluzioni giuste al posto giusto, per sfruttare meglio le risorse naturali, senza danneggiarle.

Il sistema dei brevetti mondiale, fin dalle origini, ha considerato le invenzioni come il diritto allo sfruttamento in esclusiva, per certo periodo di anni, di una idea da parte dell’inventore. Questo concetto poteva valere nel medio evo, non nell’economia globale. Oggi le invenzioni più importanti non sono più dovute alle specializzazioni in singoli settori, che producono i ricercatori e le aziende specializzate. L’invenzione più importante del secolo scorso, che ancora non smette do meravigliarci è stata Internet. Questa invenzione è trasversale perché mette insieme sinergicamente tutte le invenzioni dell’inizio del secolo riguardanti i settore delle comunicazioni: telefono, radio, televisione, informatica, microelettronica. Mentre nell’ambiente, nell’energia, nell’industria metallurgica, meccanica, di soluzioni trasversali se ne sono vista poche perché c’è una grande resistenza da parte delle istituzioni pubbliche e private a cambiare i grandi impianti che hanno comportato grandi investimenti pubblici e privati.

In questi settori, come ha dimostrato il sottoscritto, le invenzioni trasversali le possono proporre soltanto gli inventori privati, che sono fuori dai centri di potere economici, ma nessuno le realizza perché comportano grandissimi investimenti per demolire e ricostruire grandi impianti pubblici e grandi stabilimenti industriali, sbagliati dalle fondamenta.    

Da questa situazione non si può uscire se non emergono nuove forze politiche sociali, ma soprattutto nuovi scienziati e progettisti, che non si possono formare con preparazioni trasversali, nelle attuali scuole e nelle attuali aziende industriali, specializzate in singoli settori. 

8. LA FLUIDODINAMICA COMBINATA CON LA FORZA DI GRAVITÀ E CON LA PRESSIONE E’ LA VERA FORZA ENERGETICA MONDIALE.

Io chiedo alla WIPO, ai Giudici internazionali, e alle Nazioni Unite, quello che ho già chiesto anche in altre lettere aperte: come può un inventore privato, senza soldi, sottostare alle regole che hanno imposto, per non vedere morire il proprio lavoro e i propri risparmi economici? Nello stesso tempo dico: come può una persona come il sottoscritto, che si è occupato di impianti industriali e ambientali per tutta la vita, non provare a correggere i grandi errori che ha notato, almeno da pensionato? Come ha fatto la scienza a non accorgersi che il miglior principio generale dell’energia non è quello della termodinamica, ma quello non legiferato della fluidodinamica combinata con la forza di gravità e con la pressione dell’aria compressa?  Quale autorità scientifica mondiale ha concesso agli uffici brevetti il diritto di giudicare dal punto di vista scientifico i brevetti di pubblica utilità con generiche affermazioni come “l’energia non si crea dal nulla”? La scienza dovrebbe rispondere personalmente, con le massime autorità scientifiche, del gravissimo errore commesso.

Per il sottoscritto, soprattutto nella fluido dinamica ci sono dei grossi vuoti nella individuazione dei principi attivi della produzione energetica, che il sottoscritto ha chiarito ampiamente e che gli uffici brevetti hanno dimostrato di non essere in grado di comprendere. Quindi, devono essere gli stessi scienziati a scendere in campo. Oltre tutto, è anche il loro dovere, essendo nella maggioranza dei casi, dipendenti pubblici, rappresentanti dei singoli stati o delle Nazioni Unite, che non hanno mai risposto, pur rappresentando il popolo mondiale.  

Il primo principio della termodinamica rappresenta una formulazione del principio di conservazione dell’energia e afferma che: “L’energia interna di un sistema termodinamico isolato è costante”. In altre parole significa che l’energia si trasforma, non si produce. Questo è confermato anche nel campo dell’energia chimica, dove La legge di Lavoisier, nota anche come legge di conservazione della massa afferma che nel corso di una reazione chimica la somma delle masse dei reagenti è uguale alla somma delle masse dei prodotti. In altre parole, nel corso di una reazione chimica la materia non si crea e non si distrugge.

Il primo principio della fluido dinamica non è stato formulato dalla scienza, ma per il sottoscritto smentisce i principi della termodinamica e della chimica, poiché partendo dallo sfruttamento della forza gravitazionale e dall’energia di posizione di un fluido non comprimibile, l’energia si può creare in qualsiasi luogo in cui esiste un liquido e un gas comprimibile, trasferendola all’esterno del sistema per mezzo dell’elettromagnetismo, invece di dissiparne gran parte in calore come nel sistema termodinamico puro.  E’ ovvio che il rendimento di un motore termico o di una turbina gas è sempre molto inferiore a uno rispetto al potere calorifero del combustibile (in genere 0,35), mentre la fluido dinamica alla pressione atmosferica o compressa sfugge a questa regola basandosi sulla sinergia di due sistemi messi insieme. Esso è sempre molto superiore a uno. 

Volendo formulare un principio generale della fluido dinamica, si potrebbe dire che: l’energia elettrica che un sistema fluido dinamico isolato può trasmettere all’esterno, è proporzionale alla pressione del fluido comprimibile che agisce sul liquido incomprimibile per la portata del liquido, la densità dello stesso, il rendimento della elettropompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante, che lo introduce nel sistema, e il rendimento della pompa usata come turbina che trasforma l’energia di pressione statica e cinetica in energia elettrica. Tuttavia, parlare di rendimento in questo sistema è abbastanza improprio perché non c’è il consumo e la trasformazione della materia, come avviene nella termodinamica, nella chimica e nel nucleare, ma soltanto l’usura dei materiali.  Se c’è l’usura dei materiali non si può parlare nemmeno di moto perpetuo.

Ovviamente, in questo principio della fluido dinamica entrano anche altri sistemi, come l’elettromagnetismo che produce energia elettrica in un generatore di corrente e lo utilizza per far girare il motore di una pompa e di un compressore di aria, altrimenti, l’energia non può entrare e uscire dal sistema dal sistema fluido dinamico.

Tuttavia, nessuno può negare che questa energia, basata su diverse sinergie, parte dal sistema fluido dinamico che espelle, per il principio dell’impenetrabilità dei corpi, il liquido incomprimibile, introdotto in un sistema pressurizzato dalla gravità per mezzo della pressione atmosferica. Senza l’esistenza della gravità non si sarebbe formato l’addensamento dei gas che costituiscono l’atmosfera, che è la forma più semplice di aria compressa. Basti pensare che noi possiamo produrre anergia installando una turbina idraulica all’uscita dei pozzi artesiani, dove è proprio la gravità e la pressione atmosferica a fare uscire l’acqua dal sottosuolo. Pertanto noi possiamo produrre energia anche sfruttando una pressione prodotta artificialmente in un’autoclave. Se questo, fino ad ora non è avvenuto e dovuto soltanto al fatto che è mancata l’invenzione della pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante, che consente di recuperare il liquido e di inserirlo con poca spesa energetica nel sistema pressurizzato. Dopo l’invenzione di tale pompa, tutto diventa più semplice. Sia nel sistema gravitazionale che in quello pressurizzato artificialmente, l’energia che esce è superiore all’energia spesa per entrarvi, purché entri attraverso il punto centrale di una pompa centrifuga dove questa crea la depressione e purché attraverso la stessa girante si realizzi un riciclo interno al volume di acqua accumulato per equilibrare le pressioni in uscita ed entrata  della girante. Pertanto il sistema fluido dinamico come sopra descritto, diventa di fatto, un produttore di energia, estratta fisicamente dall’ambiente senza trasformare la materia, poiché, sia il liquido che il gas che pressurizza l’ambiente, conservano la composizione chimica iniziale (a parte la piccola percentuale di gas che si solubilizza nell’acqua secondo la legge di Henry, la quale ritorna nell’ambiente all’uscita dell’autoclave, se l’acqua è completamente pura, altrimenti la depura ossidandola).

Quello che non ha compreso la scienza e gli uffici brevetti è il fatto che nessun principio scientifico è autosufficiente dal punto di vista energetico e depurativo per questa ragione le soluzioni di pubblica utilità devono essere sinergiche e trasversali. Senza un’invenzioni strategica come le pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante non era possibile inventare l’energia più pulita ed efficiente del pianeta TERRA.

Quello che non hanno compreso i legislatori è il fatto che i brevetti di pubblica utilità vanno incoraggiati, non ostacolati, come stanno facendo. Agli inventori devono essere riconosciuti la proprietà intellettuale completa dei diritti di autori, soprattutto, se hanno il coraggio dimettere in discussione le invenzioni precedenti. Anzi, se facessero il proprio dovere dovrebbero accelerare i tempi delle sperimentazioni, emettere decreti legislativi affinché i costruttori delle pompe e le turbine costruiscano le macchine in tale modo e i costr   uttori degli impianti adeguino i circuiti al loro utilizzo.  E’ ridicolo concedere un brevetto o un modello di utilità a un inventore, che non è un produttore di pompe di turbine e di impianti e non concedergli la proprietà intellettuale e i diritti di autore su soluzioni del tutto sconosciute dall’avvento della storia industriale. Peggio ancora cercare cavilli burattatici per non concedere nulla o addirittura asserire che l’energia idroelettrica con il riciclo dell’acqua, con e senza aria compressa non si può produrre perché e come il moto perpetuo.     

Io penso che la progettazione globale sia una cosa seria per la quale società mondiale non è ancora attrezzata a livello scolastico, industriale e pubblico. Deve essere diffusa come il vangelo e il corano nella intera società, che vuole parlare soltanto di politica, dei mondiali di calcio e delle corse automobilistiche. Queste ultime con motori termici, che dovrebbero essere aboliti, in quanto contrarie all’economia e all’ambiente. Non sarebbero più interessanti delle gare con motori idroelettrici compressi autonomi energeticamente? Non solo sulle strade ma anche su mezzi marini e aerospaziali? Noi siamo all’anno zero di una società veramente civile, ma il 99% della popolazione mondiale ancora non lo ha compreso. 

E’ scandalosa l’accettazione di limiti di emissioni di componenti di gas tossici da impianti fissi e mobili, mentre è ancora più scandalosa la manipolazioni delle analisi che violano tali limiti di emissioni, da parte dei costruttori di impianti e motori termici.  Ma lo scandalo più grande è il silenzio internazionale degli scienziati mondiali, dei legislatori e dei costruttori. Le emissioni non dovrebbero nemmeno esistere secondo le soluzioni proposte del sottoscritto, non dal nulla, ma gradualmente, attraverso una lunga serie di brevetti mai realizzati da nessuno, cresciuti solo con il ragionamento.

La concessione di un brevetto è un atto legale che interessa la proprietà industriale, che non ha nulla a che vedere con la proprietà intellettuale che nessuno dovrebbe mettere in discussione, trattandosi dell’individuazione del principio scientifico e tecnologico che apre nuove strade sconosciute allo stato dell’arte.  Nel caso dell’energia idroelettrica compressa, talmente sconosciute, che gli esaminatori dei brevetti, non trovando applicazioni precedenti, le hanno dichiarate non applicabili industrialmente in quanto contrarie ai principi della conservazione dell’energia.  Questo, per il sottoscritto è il miglior riconoscimento che potessero fare a queste invenzioni.  

Chi può mettere in discussione che il telefono sia stato inventato da Antonio Meucci nel 1871 anche se per problemi economici ha potuto pagare le tasse di mantenimento del brevetto solo fino al 1873?  Chi può mettere in discussione l’invenzione della elettricità di Franklin, della pila di Alessandro Volta,  lampadina di Thomas Edison, quella della  penicillina di Alexander Fleming, quella della radio di  Guglielmo Marconi, l’elettromagnetismo di Maxwell e Herz, che i motori e i generatori elettrici sono dovuti, soprattutto, a Galileo Ferraris e Nicola Tesla? Tra le grandi invenzioni non ci metto le macchine termiche e l’energia nucleare che hanno prodotto più disastri che benefici.

Purtroppo, sono mancati inventori importanti tra gli installatori e gli utilizzatori degli impianti, che è la categoria alla quale appartiene il sottoscritto, i quali, avrebbero dovuto mettere insieme correttamente le energie giuste al posto giusto, al momento giusto, soprattutto, attraverso l’organizzazione globale del lavoro, per ottimizzare i tempi di lavorazione ed evitare gli sprechi di materiali e risorse. Questi studi, che il sottoscritto ha appreso nell’industria manifatturiera, hanno portato alla automazione industriale e ai robot che hanno sostituito l’uomo, trasferiti nel settore dei servizi pubblici, delle depurazioni e delle produzioni energetiche, hanno portato all’individuazione del sistema SPAWHE (Sinergic Plants, Artificial Welling, Hydroelectric energy). Dove SP si è occupato soprattutto dell’energia fossile; AW si è occupato di studi fluidodinamici per incrementare la produzione alimentare oceanica e combattere l’acidificazione attraverso il sollevamento dei carbonati; HE si è occupato della produzione di energia idroelettrica in modo molto diverso da quello attuale, che non sarebbe mai nata se prima non avessi approfondito i problemi studiando i settori SP e AW. Tuttavia, l’intera classe dirigente politica scientifica ed economica mondiale, ancora non ha investito un solo dollaro in qualcosa di simile a SPAWHE, nonostante proclamino patrimoni dell’umanità oasi naturali, foreste amazzoniche, le barriere coralline. Non comprendono che queste cose si possono proteggere soltanto imparando a progettare globalmente gli impianti antropici. La progettazione globale è stato dimostrato tramite SPAWHE che è abbastanza semplice, tuttavia, sul pianeta Terra nessuno la sa fare, compresa la Nasa, che vuole conquistare lo spazio.    Come possono colmare le loro carenze scientifiche gli uffici brevetti mondiali, se la scienza non ha compreso che per progettare globalmente gli impianti è necessario partire dall’organizzazione capillare del lavoro che serve per depurare e produrre energia contemporaneamente? Questo è possibile soltanto studiando attentamente il sistema naturale creato dalla natura che usa la forza gravitazionale e i sistemi interattivi tra l’acqua e l’aria.      

Se gli enti pubblici del primo novecento, non avessero avuto la fretta che hanno avuto a sostenere invenzioni energetiche e depurative incomplete e avessero indagato a fondo anche sulla fluido dinamica, avendo a disposizione centinaia di migliaia di progettisti e scienziati e immense quantità di fondi economici a disposizione, sarebbero arrivati molto prima del sottoscritto alla individuazione delle energie interattive e all’energia idroelettrica compressa, che ha dovuto arrivarci da solo, sviluppando dettagli di collegamenti tra impianti energetici fossili e biologici al fine di renderli interattivi con l’ambiente per chiudere anche il ciclo del CO2.

Non avendo provato a chiudere il ciclo del carbonio antropico in modo sostenibile gli enti pubblici mondiali non hanno individuato l’energia idroelettrica compressa e oggi si nascondono dietro le cattive leggi sui brevetti. Addirittura, partecipano attivamente a mantenere l’attuale stato dell’arte vendendo i loro impianti sbagliati alle multinazionali.  Ancora oggi, siamo come ai tempi di Antonio Meucci. Gli inventori di soluzioni di pubblica utilità sono lasciati soli dalle istituzioni, che dimostrano la loro ignoranza scientifica in materia di crescita. Ad Antonio Meucci che non aveva i mezzi per trasformarsi in imprenditore, il governo dell’epoca gli avrebbe dovuto riconoscere la proprietà intellettuale e diritti di autore, cogliendo l’occasione di crescita che offriva la sua invenzione, non isolarlo e pretendere le tasse di mantenimento del brevetto, che fu sviluppato all’estero dall’americano Alexander Graham Bell. I brevetti che proteggono l’ambiente e risparmiano risorse sono ancora più importanti del telefono, ma ormai, l’omertà è diventata generale. Nessuno vuole conoscere la verità per paura di perdere qualche vantaggio acquisito grazie al modello di sviluppo attuale, soprattutto il posto di lavoro.

Solo personaggi politici di grande levatura potrebbero addolcire la transizione tra l’era del carbone e quella dell’idroelettrico compresso, costringendo gli stessi costruttori di motori termici all’adeguamento graduale, conservando i posti di lavoro, senza passare per ridicole auto a batteria, che già stanno diffondendosi nel mondo, per conservare ancora il potere del petrolio e delle reti di distribuzione elettriche, ormai obsolete e contro producenti. Come possiamo pensare di usare le batterie anche sui mezzi grandi mezzi di trasporto e quelli agricoli? Come potrebbero le batterie essere utili di fronte alle grandi calamità naturali? L’irrazionalità degli uomini si può comprendere soltanto guardando la storia. Quando non hanno ragionato scientificamente e hanno seguito uomini ignoranti affamati di potere che li hanno trascinati in guerre senza senso. Purtroppo, la storia ha anche dimostrato che molti scienziati, pur brillanti in specifici settori, per oscure ragioni, non lavorano per il bene comune.

Se proprio vogliamo salvare la risorsa petrolio, come ha suggerito il sottoscritto, per i derivati del petrolio si può gradualmente incominciare a preparare isole artificiali galleggiante per sperimentare e incrementare la produzione di pesce che certamente costerà meno della produzione della carne animale se funzionerà il welling artificiale. Ma anche le invenzioni proposte in questo settore sono state falcidiate dalle incompetenze degli uffici brevetti, insieme alle dissalazioni, mentre la scienza pubblica mondiale tace. Ha il diritto di tacere dopo aver commesso tanti errori? 

Io dico che gli uffici brevetti non devono esprimere nessun giudizio scientifico e che la scienza pubblica mondiale si debba assumere le proprie responsabilità, per queste ragioni deve essere separata la proprietà intellettuale delle invenzioni da quella industriale. Gli inventori non hanno nessuna fretta. Possono anche aspettare che la verità venga fuori molto tempo dopo, se non trovano finanziatori, ma è ridicolo costringerli a pagare tasse di deposito e mantenimento di brevetti concessi che nessuno vuole realizzare. E‘ pure ridicolo costringerli a fare ricorsi legali per accertare principi scientifici, quando l’accertamento scientifico non porterebbe automaticamente all’assunzione delle responsabilità pubbliche sulle ragioni per le quali gli impianti di protezione dell’ambiente o energetici non vengono realizzati nel modo indicato dagli inventori. 

Il compito degli inventori è quello di depositare le invenzioni. Se sono anche interessati alla proprietà industriale devono cercare i finanziatori e gli investitori seguendo le attuali normative. Se invece le invenzioni sono intellettuali e di pubblica utilità, gli uffici brevetti le devono semplicemente registrare e pubblicare. Se sono rose fioriranno, come tutte le opere di intelletto, quando il mondo sarà in grado di comprenderle e di apprezzarle, produrranno anche i diritti di autore.  Non c’è bisogno nemmeno delle ricerche sulla novità, inventiva e applicabilità industriale, per comprendere che un’invenzione come l’energia idroelettrica compressa non è stata mai realizzata in nessuna parte del mondo. Se non si spendono soldi per inutili ricerche nessuno ci rimette niente. Tuttavia chi deposita un brevetto intellettuale se avrà ragione quando sarà realizzato, se la giustizia è uguale per tutti e non siamo ai tempi di Antonio Meucci, all’inventore dovranno essere riconosciuti i diritti di autore, come agli scrittori e ai musicisti, fino a quando il libro sarà venduto, la musica suonata e l’invenzione realizzata.

La parte più difficile di un’invenzione energetica o depurativa non è l’industrializzazione ma l’individuazione del principio energetico di partenza, che può restare nascosta per secoli, anche se una volta trovata la soluzione ci si accorge che è semplice e logica.

Da come si è svolta la storia, il telefono qualcuno lo avrebbe inventato ugualmente, perché il mondo aveva bisogno di trasmettere le informazioni a distanza, ma l’energia idroelettrica compressa nessuno l’avrebbe inventata perché già esistono molte forme di energia e depurazioni dell’acque e dell’aria. La scienza avrebbe continuato a migliorare i singoli rendimenti restando ampiamente al di sotto del valore massimo consentito dal primo principio della termodinamica in sistemi chiusi. Senza mai sfruttare le condizioni vantaggiose di un sistema aperto, per giunta pressurizzato, che moltiplica sia i rendimenti energetici che quelli depurativi in funzione della pressione dell’aria sfruttata staticamente, senza consumarla, come fa la natura.  I silenzi che sto raccogliendo dimostrano il valore dell’attuale classe dirigente mondiale che va avanti per la propria strada continuando a parlare di gas, petrolio e di dazi, senza voler fare i conti con un sistema nettamente superiore sotto gli aspetti economici, ambientali ed energetici. L’unico che potrebbe consentire la sopravvivenza dell’uomo anche nell’ere glaciali e in altre condizioni estreme, se l’uomo si organizza adeguatamente.  

Non si vedono ancora in giro statisti all’altezza della situazione per cambiare la storia dell’ambiente e del pianeta nei limiti delle possibilità degli uomini, per prevenire   disastri astrofisici e nucleari fino a che siamo in tempo. Secondo il compianto Stephen Hawking abbiamo meno di cento anni a disposizione per trovare l’energia della salvezza e salvare almeno una parte dell’umanità. Io penso che anche la Nasa si debba confrontare con questa energia apertamente, se sulle astronavi vuole costruire l’habitat dell’uomo e contemporaneamente produrre l’energia che serve per la navigazione. Probabilmente, anche la Nasa aspetta ordini dall’alto. Chi sta in alto e deve dare gli ordini, non si è accorto che il tempo è scaduto.  

Al tempo di Meucci non esistevano Le Nazioni Unite e i giudici Internazionali. Oggi che ci sono, che cosa fanno?  L’energia idroelettrica compressa è un sistema applicabile universalmente che nessun imprenditore mondiale può sviluppare da solo. Fa parte di un gruppo di quaranta depositi di brevetti del sottoscritto, di cui non ne è stato realizzato nemmeno uno perché per comprendere le singole invenzioni era necessario comprendere il progetto generale. Il quale, inizialmente era soltanto un progetto depurativo, scomodo per tutti gli enti pubblici mondiali, in quanto pretendeva la modifica delle attuali ciminiere, la modifica degli impianti idraulici domestici, delle fognature e dei depuratori.  Ma man mano che le invenzioni venivano elaborate il sistema diventava anche energetico per motivi logici dovuti all’organizzazione del lavoro ambientale (Taylorismo ambientale) che gli inventori degli impianti pubblici mondiali non hanno mai sviluppato in nessun dei 196 stati sovrani. Purtroppo gli enti pubblici mondiali non hanno compreso che le invenzioni ambientali devono essere realizzate attraverso lo studio dell’organizzazione del lavoro globale.

Come fanno i cittadini del mondo, dagli urbanisti, gli industriali, i progettisti ad essere informati che la protezione dell’ambiente si può fare soltanto chiudendo tutti i cicli chimici, organici o biologici che di aprono? Oppure realizzando soluzioni basate su principi fisici che evitano di aprire tali cicli? Senza sviluppare le soluzioni alternative tutti pensano che le soluzioni depurative ed energetiche siano state attentamente studiate dagli enti pubblici mondiali. Nella realtà i cicli depurativi attuali sono interrotti all’uscita delle ciminiere, lungo i percorsi fognari e molte acque inquinate non passano attraverso i depuratori, come gli scarichi agricoli, zootecnici, e quelli abusivi.  Per chiudere tutti i cicli è necessario studiare un’organizzazione globale del lavoro che gli enti pubblici mondiali non hanno mai fatto. Occorrono competenze trasversali degli inventori di tali soluzioni.

Oggi c’è il massimo della disinformazione sulle soluzioni proposte da inventori, come il sottoscritto, esclusi dai centri di potere, che sono costretti, come Antonio Meucci nel 1871 a depositare i brevetti, ma a non poter sostenere la proprietà legale e nemmeno realizzarli senza l’aiuto pubblico, essendo brevetti di pubblica utilità (soprattutto ambientali). Nel caso del sottoscritto, data la vastità degli argomenti trattati, non si tratta di un singolo brevetto, ma di un modello di sviluppo alternativo costituito da una lunga serie di brevetti sostenibili che l’inventore ha dovuto ipotizzare funzionanti per poter inventare le invenzioni successive:

la depurazione domestica, fognaria, gli stagni biologici, sovrapposti, le serre calcaree, le dissalazioni con circolazione di resine di scambio ionico contenute il sfere di polietilene forate come setacci, il welling artificiale, l’idroelettrico sommerso, i  generatore di corrente idroelettrici pressurizzati,  le auto idroelettriche pressurizzate, i sistemi di volo terrestri e spaziali idroelettrici pressurizzato, l’idroelettrico pressurizzato nelle abitazioni, nei bacini, nei  pozzi, nei depuratori urbani, domestici e  nelle serre calcaree per produrre acque alcaline consumando il CO2 creato dall’energia termica fissa e mobile, del secolo passato e che si continuerà a produrre fino a quando non si passerà alla nuove energia.

L’ultima invenzione partorita dalle pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante e dalle piccole autoclavi pressurizzate è il cuore artificiale dell’uomo ossigenatore del sangue autonomo energeticamente, che nessuno ha inventato fino a ora perché non si poteva inventare senza attingere la soluzione dall’avanzamento dello stato dell’arte virtuale costituito da tali invenzioni indesiderate dalla classe dirigente politica scientifica industriale economica mondiale. Dove è la giustizia? Ai tempi di Galileo Galilei la disputa scientifica era fatta a viso aperto, anche se vinceva l’ignoranza e la scienza doveva accettare la sconfitta in attesa di tempi migliori. Oggi le leggi del mercato sono molto peggiori, perché sono le invenzioni precedenti che ostacolano le nuove. Nel passato le carrozze con i cavalli non sono riuscite a fermare i mezzi di trasporto con i motori termici. Oggi i costruttori di motori termici per non i non cedere il passo ai motori idroelettrici si accontentano di realizzare la auto a batteria, che è un semplice palliativo. Come possono pensare di alimentare i motori dei mezzi agricoli, dei camion, delle navi e degli aerei con le batterie? Probabilmente, il mercato dei defibrillatori ostacolerà la nascita dei cuori artificiali autonomi energeticamente, come i motori termici e ibridi ostacolano la nascita dei motori idroelettrici compressi; gli attuali condizionatori e caldaie domestiche ostacolano gli impianti idroelettrici domestici che potrebbero essere usati anche ai poli e nei deserti. L’aria compressa funziona fino a meno 141,6 gradi centigradi e pressioni fino a 3000 bar. E’ cosi che i governi mondiali vogliono combattere il riscaldamento globale? 

L’avanzamento dello stato dell’arte nella protezione dell’ambiente raramente è casuale. Mi sarebbe piaciuto inventare direttamente l’idroelettrico compresso nel 2006 quando decisi di fare l’inventore ambientale senza dedicare otto anni allo studio delle soluzioni alternative depurative delle acqua e dell’aria e in particolare all’abbattimento delle emissioni di CO2. Ma sono stati questi studi che mi hanno portato a individuare maggiori sinergie tra l’acqua e l’aria atmosferica al fine dell’abbattimento dei costi di depurazione e a inventare le pompe e le turbine con la doppia alimentazione separata fino alla girante e un nuovo modo di circolazione dell’acqua nelle autoclavi. Queste invenzioni sono collegate in modo logico alle invenzioni precedenti, che non sono state realizzate dalla classe dirigente. Anche funzionando soltanto virtualmente, nella mente dell’inventore, hanno consentito l’individuazione dei difetti e la completa  eliminazione dell’energia fossile e delle cattive depurazioni, portando a un avanzamento dello stato dell’arte che probabilmente, non sarebbe mai stato raggiunto dalla razza umana, fino alla sua estinzione per improvvise calamità astronomiche come è successo su Marte, trovando gli uomini completamente indifesi, senza l’energia interattiva tra piccoli volumi di acqua e aria.

Oggi gran parte del debito pubblico mondiale è dovuto a impianti pubblici e privati, incompleti, da rottamare, perché realizzati con grandissimi investimenti. Chi li ha progettati non ha fatto ragionamenti completi, facendo avanzare lo stato dell’arte prima virtualmente e poi realmente.  Le attuali energie fossili, chimiche, biologiche, nucleari, solari, eoliche, nemmeno virtualmente hanno superato i vizi originali, tuttavia, hanno trovato finanziatori in tutto il mondo. Sembra che la classe dirigente mondiale soffra di una sindrome suicida.

L’energia idroelettrica compressa è di pubblica utilità sociale, è stata depositata regolarmente dal sottoscritto in molte versioni. Poteva nascere all’avvento dell’era industriale ma non è nata, perché nessuno ha fatto le ricerche che ha fatto il sottoscritto. Essa è ancora oggi boicottata dalle autorità mondiali e dalle multinazionali, che non avendola individuata, hanno danneggiato l’ambiente, l’economia mondiale, la salute umana a causa dell’inquinamento che hanno prodotto inutilmente. Le attuali energie non si possono giustificare nemmeno economicamente, sia nelle versioni fisse che mobili. Tuttavia l’attuale sistema della gestione dello sviluppo economico mondiale, concede brevetti di pubblica utilità agli inventori, che non servono a niente senza leggi e regolamenti pubblici che ne consentano la  diffusione nell’interesse generale; non riconoscono altri brevetti ancora più importanti, dichiarandoli, arbitrariamente, contrari ai principi generali della conservazione dell’energia, senza sentire il dovere istituzionale dell’approfondimento scientifico che spetta alla scienza pubblica.

Sia nel primo che nel secondo caso, gli organi scientifici pubblici e i legislatori mondiali e nazionali commettono il grave reato di omissione nei confronti degli interessi dell’umanità intera.  Cosa può fare l’inventore oltre a dichiarare che egli rinuncia alla proprietà industriale, purché gli riconoscano la proprietà intellettuale con i minimi diritti di autore? Chiede qualcosa di strano? Perché gli organi istituzionali mondiali non rispondono?   

Questo è un imbroglio internazionale, che mostra le gambe corte delle bugie degli organi pubblici mondiali, che non desiderano nemmeno sapere se le invenzioni degli inventori privati funzionano o non funzionano. Io dico che I grandi silenzi della scienza mondiale, pubblica e privata, confermano che l’energia idroelettrica compressa è l’energia migliore ed è anche l’unica che non è mai stata prodotta sul pianeta Terra.

Se ci riflettiamo attentamente è anche la più logica. Infatti, è noto che la materia occupa uno spazio che non può essere occupato da un’altra materia, contemporaneamente.  Questo è il principio dell’impenetrabilità di corpi. Quello che non ha approfondito la scienza nelle molte migliaia di pagine scritte su questo argomento è il fatto che la fluido dinamica è un sistema elastico, dove per qualche istante, il liquido incomprimibile per fenomeni fisici particolari, come la depressione che si crea al centro di una girante di una pompa, oppure quella che si crea attraverso un foro realizzato  nel restringimento di una sezione che mette in contatto fluidi diversi (effetto venturi) le due materie possono occupare lo stesso spazio, mentre il sistema elastico (gas), espelle una quantità di liquido   incomprimibile dal troppo pieno, oppure da una uscita collegata a un utilizzatore del liquido in pressione, ma senza consumare energia perché il liquido è espulso dell’aria compressa nello stesso istante senza che essa possa espandersi. 

Questo fenomeno naturale, che si può creare dappertutto non è mai stato approfondito e non ha mai prodotto energia perché nelle autoclavi l’elasticità del gas compresso (aria) ritornando nella posizione originale restituisce al sistema l’energia assorbita: “a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”. Infatti le autoclavi degli impianti idraulici, attenuano le perturbazioni di moto vario, ma non producono energia.   

Con l’invenzione della pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante, l’energia assorbita dall’elasticità dell’aria non viene restituita nella direzione opposta (principio di azione e reazione) ma devia il flusso del liquido incomprimibile a un circuito che lo utilizza con una pressione minore. Questa deviazione del flusso idraulico consente di conservare la pressione dell’aria compressa, e il volume del liquido interno all’autoclave sempre allo stesso livello, facendo oscillare le variazioni dei controllori del livello idrico solo di qualche centimetro per mezzo dei motore a giri variabili delle pompe di circolazione con la doppia alimentazione separata.  Solo il liquido in eccesso, che è entrato per l’effetto depressivo al centro della girante è trasferito dalla pressione statica dell’autoclave nella pompa usata come turbina, che tramite l’albero di trasmissione produce una quantità di energia elettrica, che non ha nulla che vedere con l’energia assorbita dal motore della pompa di circolazione, ma dipende dalla pressione del cuscino di aria  (che non potendo espandersi non consuma energia),  dalla densità del liquido e dalla sezione di passaggio attraverso la turbina. 

Al sottoscritto è successa l’incredibile avventura di vedere tutte le sue invenzioni realizzate con questa logica, bocciate dagli uffici brevetti, taciute dalla scienza e dagli imprenditori mondiali. Ma se realizziamo un algoritmo ci accorgiamo che il ragionamento è perfetto e non può non essere funzionale. Nel serbatoio autoclave entra esattamente l’acqua che esce dalla turbina perché la pompa di circolazione non ha la prevalenza per farne entrare di più. Infatti se si chiude la valvola che alimenta la turbina nel serbatoio non può entrare nemmeno una goccia di acqua dell’esterno. Questo significa che gli esaminatori dei brevetti che asseriscono che la turbina non può produrre più energia di quella che fornisce la pompa, non possono giudicare il lavoro degli inventori senza il supporto di autorevoli scienziati, che si assumano la responsabilità scientifica di quello che scrivono su questo argomento.  La pompa lavora in un circuito chiuso con bassa prevalenza, mentre la turbina lavora in un circuito aperto alimentato all’infinito dal cuscino di aria. La pompa fornisce attraverso il circuito di riciclo in bassa prevalenza solo l’acqua che esce dall’autoclave per mantenere lo stesso volume di acqua e la stessa pressione, senza disperdere l’energia statica dell’aria compressa, che è assimilabile alla pressione atmosferica sul pianeta Terra.  Le passate generazioni di scienziati e progettisti, che non hanno individuato questa energia che ci fornisce gratis la natura, hanno la responsabilità di avere prodotto inutili inquinamenti, siccità, alluvioni, guerre, e uno sviluppo economico sbagliato.

9. GLI IMPIANTI SOSTENIBILI SI POSSONO FINANZIARE CON I RISPARMI GESTIONALI OTTENIBILI DALLA ROTTAMAZIONE DEGLI IMPIANTI ATTUALI.  

La divisione dei compiti tra le diverse tecnologie e discipline scientifiche, certamente non ha aiutato a individuare le soluzioni interattive, mentre il sottoscritto, che ha vissuto esperienze di lavoro trasversali, ha basato l’intera attività di inventore, iniziata da pensionato, proprio sul ragionamento trasversale, mettendo insieme negli stessi impianti sia le depurazioni, sia le produzioni di energia, fino a depositare quaranta depositi brevetti. Il quarantesimo è il cuore artificiale, che non a caso, è autonomo energeticamente ed ossigena anche il sangue. Non so se sarò in grado di produrre altre invenzioni indesiderate dai governi mondiali, ma credo che siano sufficienti a dimostrare che lo stato dell’arte alternativo del sottoscritto, sebbene virtuale, è a un livello di efficienza che gli attuali sistemi energetici e depurativi, sebbene più complessi e costosi, non potranno mai raggiungere, avendo dei vizi di origine che non riusciranno mai a superare. Lo dimostra il fatto che ci stanno lavorando dall’inizio dell’era industriale i maggiori scienziati mondiali di tutte le specializzazioni e le maggiori industrie mondiali, investimenti multimiliardari. Cosa ha prodotto questo grandissimo spiegamento di forze: emissioni di CO2, scorie radioattive, Inquinamento su tutti i fronti, costo dei combustibili, alti ingombri degli impianti energetici e depurativi, discontinuità energetica, bassi rendimenti. Mentre l’energia Idroelettrica compressa, sulla quale nessun governo mondiale ha speso un solo dollaro o euro, non ha nessuno di questi difetti proprio perché è nata organizzando il lavoro industriale, energetico e depurativo contemporaneamente. Con la mentalità attuale delle facoltà scientifiche e delle aziende private sviluppate in singoli settori scientifici e produttivi, nessuno è in grado di portare a termine ragionamenti completi e vengono a mancare invenzioni semplici e strategiche come la pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante, che aprono la strada a uno sviluppo economico alternativo non immaginabile allo stato attuale: “più energia produciamo più depuriamo l’ambiente e perfino il corpo umano”. Ma il genere umano è come San Tommaso, vuole le prove.  Il ragionamento scientifico non basta. Le prove le deve fornire l’inventore, per giunta, pagando le tasse di deposito e di mantenimento dei brevetti per non farseli rubare. Non si dica che non esiste un prototipo degli impianti che propongo, perché è come se esistesse.  Se funzionano le attuali pompe centrifughe funzionano ancora meglio anche le pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante. Se funzionano gli attuali impianti autoclave funzionano molto meglio gli impianti autoclave che sfruttano la pressione dell’aria compressa staticamente. Se queste invenzioni arrivano con oltre cento anni di ritardo è dovuto al fatto che sono stati male interpretati i principi della conservazione dell’energia e chi ha sbagliato, invece di chiedere scusa al mondo intero, tace spudoratamente e per giunta penalizza gli inventori.

L’attuale classe dirigente mondiale scoraggia il lavoro degli inventori liberi, ma proprio per questo devono resistere. Prima o poi la verità viene fuori. Il mondo ha bisogno di valori morali e invenzioni sostenibili, non di parole al vento e invenzioni inquinanti e a pagamento.  

Il problema che si pongono i politici e gli amministratori che governano senza saper progettare gli impianti pubblici è dove prendere i soldi per realizzare le riforme gestionali della società moderna.

Io penso che la società industriale si stia muovendo nella direzione giusta con l’economia circolare, per il recupero dei materiali, ma la palla al piede dell’economia mondiale sono i sistemi energetici e depurativi. Troppo costosi, inquinanti e inefficienti quelli energetici; Troppo costosi e inefficienti quelli depurativi.  L’inefficienza di questi sistemi comporta anche l’aumento dei costi per la riparazione dei danni ambientali e alla salute umana.

 Il discorso è valido per tutti i paesi del mondo.  Prendiamo l’esempio dell’Italia.

– Il costo negativo della bilancia dei pagamenti per importare combustibili fossili è di circa 35 miliardi di euro all’anno. Quanti miliardi all’anno possiamo sottrarre a questa spesa producendo energia idroelettrica compressa nei bacini idrici nei pozzi, negli impianti depurativi domestici, negli impianti industriali, sui mezzi di trasporto e lavoro?

– La spesa pubblica per la gestione degli acquedotti è di circa 17.500 miliardi di euro all’anno. Quanto possiamo sottrarre a questa spesa sollevando e distribuendo l’acqua con gli impianti idroelettrici compressi, i quali non assorbono l’energia elettrica ma la producono, aggirando la forza gravitazionale per mezzo delle pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante in impianti sempre pieni in vaso aperto o pressurizzati con aria compressa.     

– La spesa pubblica per la gestione delle fognature e delle depurazioni è di circa 20,000 miliardi di euro all’anno. Quanto possiamo sottrarre a questa spesa trasformando il sistema. Rendendolo contemporaneamente energetico depurativo e alcalinizzante? Il sistema fognario deve diventare depurativo interattivo e produttore di energia; i grandi depuratori eliminati completamente, La depurazione deve diventare un effetto collaterale dell’energia idroelettrica compressa, per mezzo della legge di Henry e della produzione di energia biologica con cicli interattivi tra acqua aria e materiali calcarei, che neutralizzano anche il CO2.

– La spesa sanitaria è di circa 150 miliardi di euro all’anno. Quanto possiamo sottrarre a questa spesa migliorando le condizioni ambientali, eliminando gradualmente l’energia termica nell’industria, nelle abitazioni e nei trasporti? Di quanto possiamo ridurre le spese cardiovascolari che rappresentano le maggiori cause di morte e di spese ospedaliere, introducendo dopo le necessarie sperimentazioni, i trapianti di cuori artificiali ossigenatori del sangue, che aiutano a risolvere anche i problemi polmonari che sono la seconda causa di morte?   

Si potrebbe continuare anche con altre spese sostenute dagli enti pubblici, come la prevenzione delle alluvioni e le siccità, semplicemente accumulando le acque nelle valli dove produrrebbero energia con il riciclo, mentre si depurano, non per caduta dalle montagne, che ha prodotto più disastri che benefici e richiesto grandissimi investimenti.                                    

Se esistono degli organismi internazionale posti a tutela dell’ambiente e della salute umana, dell’agricoltura, perché non si aggiornano sulle possibilità offerte dall’energia idroelettrica compressa? Cosa aspettano? Che gli enti di ricerca pubblici mondiali e gli industriali, che non hanno individuato questa energia disponibile dell’inizio dell’era industriale, si pentano spontaneamente la   realizzano da soli? Gli inventori non possono continuare a bussare a porte istituzionali chiuse, rimettendoci il lavoro e i soldi per depositare i brevetti, senza ricevere nemmeno i diritti di autore quando le invenzioni saranno comprese, speriamo almeno dalle prossime generazioni.

Oggi, per gli industriale la protezione dell’ambiente è un onere da sostenere, pertanto si limitano a rispettare le normative emesse dagli enti pubblici. Ma questi ultimi, che hanno sempre lavorato a compartimenti stagni, non hanno mai compreso che per progettare impianti completi bisogna studiare l’organizzazione del territorio e del lavoro ambientale, seguendo contemporaneamente l’inquinamento dell’acqua e dell’aria, prevenendo i fenomeni degenerativi al posto giusto e al momento giusto. Pertanto, sono sbagliati gli attuali impianti termici, nucleari, le ciminiere, le fognature, i depuratori delle acque. Gli enti pubblici di ricerca che hanno prodotto tutti questi disastri lavorando a compartimenti stagni, considerano concorrenti gli inventori privati, come il sottoscritto, nella vendita dei brevetti alle multinazionali. Ma questa concorrenza non esiste perché Le multinazionali non comprano i brevetti ambientali degli inventori privati che superano le normative, e nemmeno quelli che non ricevono il brevetto perché ritenuti “moto perpetuo”. Preferiscono acquistare i brevetti degli enti di ricerca che rispettano le normative inquinando l’ambiente legalmente. In questo modo non devono modificare le pompe e gli impianti e le cose restano come stanno. Le multinazionali tacendo, continuano a vendere macchine antieconomiche, che non rispettano l’ambiente, ma rispettano (solo sulla carta) le normative e limiti di emissioni di gas tossici, che l’energia idroelettrica compressa eliminerebbe completamente.  Oggi tutti sono contro l’inquinamento applicando le regole e le leggi, ma nessuno va oltre le leggi per far avanzare con il ragionamento lo stato dell’arte dell’ambiente dell’energia per non disturbare chi detiene effettivamente il potere economico mondiale. Ma i ragionamenti ambientali sono semplici e logici anche se nessuno li vuole fare e non si insegnano nemmeno nelle scuole: Se una pompa centrifuga funziona per sollevare l’acqua, perché la stessa pompa non dovrebbe funzionare con la doppia alimentazione separata fino alla girante? E’ vero o non è vero che in una pompa multistadio la portata è sempre la stessa mentre la pressione si incrementa un poco alla volta da uno stadio all’altro facendo entrare dal lato aspirante il liquido già pressurizzato dallo stadio precedente? E’ vero o non e vero che questa operazione comporta una grossa spesa energetica, perché il motore che fa girare la pompa deve fornire insieme all’energia che fa entrare il liquido nella pompa anche l’energia per sollevare l’intera colonna d’acqua esistente sulla mandata? Non è meglio aggirare la forza necessaria al sollevamento riciclando il 50% della portata con il 100% della pressione per il principio di Pascal, e sfruttare anche il principio di Henry per depurare se la pressione la produciamo con l’aria compressa e la conserviamo sfruttandola staticamente senza farla espandere?

Di cosa si meravigliano gli scienziati che tacciono?   Di cosa si meraviglia la scienza mondiale se questi concetti il sottoscritto li ha estesi anche ai produttori di energia per i trasporti terrestri, marini, sottomarini e spaziali, e anche al corpo umano? Se loro non hanno mai indagato nelle direzioni in cui ha indagato il sottoscritto, è logico che non potevano trovare la soluzione, né potevano aggiornare le normative per pretendere emissioni zero di CO2 dalle ciminiere e dai tubi di scarico dei mezzi di trasporto. Se non hanno cercato un sistema energetico senza combustibili e senza batterie per le applicazioni terrestri, come potevano applicarlo al cuore umano?  Che cosa dirà la scienza medica che non si è accorta di niente di questo sviluppo alternativo a tutti sconosciuto? Sarà favorevole o contraria a cuore artificiale ossigenatore energeticamente autonomo, oppure questa invenzione disturberà il mercato dei defibrillatori? 

Oggi la società industriale sta creando anche le smarcar con centraline di controllo che raccolgono tutti i dati di funzionamento dei motori termici al fine controllare le temperature, l’usura i consumi di combustili, ridurre le emissioni, programmare la manutenzione, etc. Io mi chiedo se questo non è un controsenso, se contemporaneamente continuano a usare motori termici, fingendo che il sottoscritto non abbia proposto anche le auto con energia idroelettriche compressa e addirittura tutti i mezzi di trasporto con tale energia, producibile a freddo, senza combustibili    (https://www.spawhe.eu/hydroelectric-power-auto-with-torque-peripheral-to-the-wheels/,  https://www.spawhe.eu/aerospatial-pressurized-hydroelectric-transport-system/).Gli industriali sanno bene, che prima o poi devono rottamare tutti i componenti dell’energia termica, non solo per motivi ambientali, ma anche economici, che oggi commercializzano con il consenso dei legislatori. I governi, se non vogliono continuare a sprecare risorse incomincino fin da ora a sottrarre risorse alle   grandi opere come le dighe i viadotti, gallerie, ai ponti, alle ferrovie, al trasporto su strada sulle lunghe distanze, prediligendo soprattutto il trasporto aereo con l’energia idroelettrica pressurizzata che consente di creare e mantenere l’habitat naturale dell’uomo in caso di grandi calamità naturali.  Questi mezzi che utilizzeremo per il trasporto merci e le persone sulle grandi distanze, saranno gli unici che potranno salvare vite umane in caso di terremoti e maremoti che potranno avvenire nei prossimi decenni a causa di collisioni con asteroidi, l’inversione dei poli e altri fenomeni naturali, ma anche errori umani come guerre nucleari.  Gli attuali mezzi di trasporto saranno soltanto di intralcio per la salvezza degli uomini.

Da una piccola ricerca in rete (http://www.focus.it/tecnologia/innovazione/quanto-carburante-consuma-un-aereo-di-linea), con un po’ di approssimazione, si calcola che un Jumbo jet su una rotta di circa 6 mila km (per esempio Milano-New York), consumi più di 63 mila litri di kerosene, una media di 19 litri per miglio nautico (1,8 km), circa 158 per ciascun passeggero (in tutto 400). Per ogni posto a sedere, vengono prodotti anche 4 mila chili di anidride carbonica. I percorsi brevi hanno, in proporzione, consumi più elevati perché 1/3 del carburante viene bruciato durante il decollo. Nei voli lunghi, invece, la proporzione scende a 1/8.

Con l’idroelettrico compresso, poiché il volume del liquido che circola e produce energia, non varia e non si consuma, con lo stesso volume di liquido, che non costa niente, possiamo realizzare molti impianti paralleli che non emettono nemmeno un grammo di anidride carbonica, e produrre tutta l’energia che serve per volare con maggiore sicurezza rispetto ai voli attuali. Io credo che, soprattutto alla scienza, serva un bagno di umiltà, per aver inquinato inutilmente e con alti costi energetici il pianeta. Ma soprattutto, di non aver fatto tesoro degli errori e di non aver saputo individuare l’energia più semplice, pulita e potente del pianeta Terra, che addirittura, la scienza mondiale sta ostacolando con il proprio silenzio. Io che ho lavorato per le imprese private che non mi hanno mai perdonato il più piccolo errore, non riesco a comprendere questa atteggiamento clemente dei governi mondiali nei confronti dei loro dipendenti che hanno creato immensi disastri ambientali. Non riesco nemmeno a comprendere la chiusura delle frontiere nei confronti dei poveri che fuggono dalle loro terre che non producono niente, proprio a causa dei disastri ambientali e della scarsa capacità della progettazione pubblica mondiale (https://www.spawhe.eu/artificial-welling-files/, https://www.spawhe.eu/sustainable-desalination/)

Nessuna energia e nessun depuratore può competere con l’energia idroelettrica compressa sia nelle versioni fisse che mobili. Il problema è universale e riguarda l’intera economia mondiale e tutte le applicazioni energetiche e ambientali. Più tempo perdono tempo e più danni creano all’ambiente e all’economia mondiale le attuali blasonate e premiate classe dirigenti scientifiche. E’ troppo facile far decadere i diritti di autore su queste invenzioni di pubblica utilità, non volute e addirittura ostacolate dai centri di potere mondiali, con regole scritte con i piedi, non con la testa dei legislatori. Nell’intero pianeta non si riesce a comprendere dove abita la vera Scienza e la vera Giustizia, mentre la burocrazia, l’incompetenza e l’ipocrisia abitano dappertutto.  Il reato di omissione in atti pubblici è il pane quotidiano degli amministratori pubblici mondiali, a partire dai, capi di stati, di governi, fino ai consiglieri comunali dei piccoli centri.  Per commettere questi reati senza essere condannati da nessuno, è sufficiente ignorare le invenzioni dei piccoli inventori privati, come il sottoscritto, che continuano a ragionare con la propria testa. Grazie a Dio.

Cordiali Saluti

Luigi Antonio Pezone