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Riassunto

Questo articolo, più lungo del solito, è certamente uno degli ultimi che scrivo, essendo esaurita la mia vena di inventore. Trae spunto da una recente tragedia nel mare italiano ma riassume anche le invenzioni precedenti, chiaramente scomode per l’attuale classe dirigente mondiale, non solo politica, ma anche scientifica. Quello che non si riesce a leggere nelle pubblicazioni on line, si può  scaricare dal mio sito web (https://www.spawhe.eu/container-volanti-per-il-salvataggio-dei-migranti-e-per-spegnere-gli-incendi-senza-luso-di-combustibili/)

Il disegno che funge da copertina a questo articolo vuole stimolare alcune riflessioni sul reale stato dell’arte, dell’economia e del benessere mondiale. Nell’articolo parlerò poco delle due invenzioni riportate nel disegno, dico soltanto che all’attuale stato dell’arte queste soluzioni non possono essere realizzate per motivi che non sono scientifici. Se io mi sono permesso di proporle è perché sarebbero il naturale avanzamento di uno stato dell’arte alternativo a quello attuale, che gli attuali centri di potere politici ed economici mondiali non vogliono sperimentare per paura che funzioni e l’intera classe dirigente mondiale perderebbe di credibilità a prescindere dall’appartenenza alla Nato, ai paesi comunisti, o a quelli in via di sviluppo. Recentemente, il governo Meloni italiano ha cambiato i vertici delle aziende a partecipazione statale italiane, affermando che la scelta dei manager è stata fatta in base alle competenze, non alle appartenenze politiche. Io non ho dubbi sulle competenze delle persone scelte, ho dubbi sulle competenze dell’intero sistema economico industriale e sociale mondiale. Non perché nessuna delle mie quaranta invenzioni sia mai stata realizzata, ma perché non ho mai trovato interlocutori pubblici e privati disponibili al confronto sulle competenze, non specifiche, ma globali delle diverse centinaia di dettagli che ho sviluppato. Infatti, non è sufficiente che un impianto antropico fisso o mobile funzioni specificamente. Si deve collegare anche all’ambiente circostante, senza alterare le caratteristiche chimiche preesistenti.  Questo articolo avrebbe dovuto essere il mio quarantunesimo deposito di brevetto ma non lo deposito perché non credo più alle attuali istituzioni pubbliche mondiali che regolano la proprietà intellettuale delle invenzioni per il semplice fatto che la proprietà intellettuale delle invenzioni non esiste. Esiste la proprietà industriale e commerciale, perché il vero obiettivo degli uomini di potere mondiali non è diffondere la conoscenza scientifica globalmente ma proteggere gli investimenti di coloro che creano lo sviluppo e il lavoro, a prescindere dagli effetti collaterali che producono le invenzioni commercializzate. Per queste ragioni nel mondo intero si è sviluppata una intensa collaborazione tra i governi e gli imprenditori e sono state trascurate invenzioni poco commerciali come la pulizia dell’energia fossile, basata sulla unificazione dei cicli depurativi dell’acqua e dell’aria inquinata, che avrebbero prodotto carbonati nell’acqua consumando il CO2 con piogge artificiali. Se i governi mondiali fossero stati più lungimiranti, avrebbero premiato anche la proprietà intellettuale delle invenzioni poco commerciali senza pretendere tasse di deposito e di mantenimento dei brevetti dagli inventori, che come il sottoscritto, si sono occupati di tali invenzioni. Infatti, per economizzare i processi interattivi che proteggono l’ambiente sono nate nell’ordine cronologico le invenzioni riportate nella filastrocca di SPAWHE che gradualmente, non solo avrebbero sconfitto il riscaldamento globale, avrebbero eliminato l’uso dell’energia termica, e quindi, i combustibili. Se la classe dirigente mondiale avesse un minimo di competenza globale, aggiornerebbe  lo stato dell’arte scientifico e tecnologico quasi annualmente, come avviene oggi nel campo della intelligenza artificiale, invece il settore più importante che è quello della individuazione della migliore fonte primaria della energia terrestre è rimasto fermo per oltre duecento anni senza che nessuno si sia accorto che deve essere fluidodinamica ed elettromagnetica alla temperatura dell’ambiente terrestre, per il semplice fatto che la termodinamica e ovviamente, anche il nucleare non possono collegarsi direttamente al  delicato elettromagnetismo terrestre.  Non solo per problemi ambientali ed economici, ma anche pratici. Infatti, soprattutto, negli impianti mobili, le attuali energie primarie  non ci consentono di sommare insieme la spinta di Newton e Lorentz. Se non riusciamo a sommare queste due spinte, in modo semplice, economico e senza alterare l’ambiente circostante, non saremo mai in grado di produrre la forza totale per vincere la forza gravitazionale. Oggi, che non esiste più una sostanziale differenza tra paesi comunisti e capitalisti, il pianeta Terra dovrebbe essere governato scientificamente applicando sempre le soluzioni migliori, scientificamente provate, sperimentate e aggiornate all’ultimo stato dell’arte.  Oggi, occorrono veri statisti mondiali che non possono venire fuori dalle attuali campagne elettorali, ma da quello che hanno dimostrato di saper fare, in modo etico e disinteressato al raggiungimento di posizioni di potere. In altre parole, dovrebbe governare chi è chiamato per i meriti acquisiti, nel campo del lavoro e delle attività sociali, non chi si propone con propagande elettorali, e oscuri giochi di potere, che moltiplicano le armi di combattimento tra i vari paesi, non per motivi ideologici, ma per pura sete di potere. Oggi, molte invenzioni esistenti sul pianeta Terra (Quasi la maggioranza) non soddisfano i requisiti ambientali per essere accettabili, ma sono state realizzate ugualmente in miliardi di esemplari. Quello che è peggio è il fatto che l’economia mondiale si ferma se si fermano le fonti primarie dell’energia mondiali che sono antieconomiche e inquinati. L’energia primaria che non costa niente, nessuno la vuole produrre. Dove sono i veri scienziati, i veri politici e i veri economisti mondiali?  

1. Introduzione

Come anticipato sopra, essendo stato un inventore contro corrente, io non posso parlare delle mie esperienze internazionali non avendo trovato interlocutori, ma soltanto dei miei scarsi contatti con la scienza e l’imprenditoria nazionale che si occupa di ambiente e di energia.

Episodio Enea

Per prima cosa, voglio citare l’unica lettera seria ricevuta da un ente di ricerca pubblico in tanti anni di ricerca partner. Si tratta della lettera Prot. ENEA/2009/370587/PRES datata 2/07/2009, nella quale, l’ex presidente dell’ENEA (ente nazionale energia e ambiente italiano), il Prof. Luigi Paganetto, mi invitava a un incontro nella loro sede di Bologna, scrivendomi testualmente: “Al fine di approfondire gli aspetti tecnici e le implicazioni economiche dei sistemi e delle tecnologie da lei prospettate, la prego di voler contattare il Dr…………., responsabile della Sezione Metodi di Analisi e Prevenzioni del Rischio Antropico, che potrà organizzare un incontro con gli esperti del settore”

Purtroppo, per motivi sconosciuti al sottoscritto, i collaboratori del Presidente ritardarono l’incontro, e mi convocarono nella seconda metà del mese di settembre 2009, facendomi fare tra andata e ritorno circa 1100 km di treno solo per comunicarmi, che il prof. Paganetto non era più il presidente dell’Enea, e loro non potevano più occuparsi dei miei brevetti, non avendo fondi sufficienti nemmeno per portare avanti i loro brevetti. Pertanto non ci fu nessuna discussione tecnica sui miei brevetti. Tutto questo poteva essermi comunicato anche con una semplice mail, senza farmi sostenere anche i disagi e le spese di viaggio. Questo è il livello di comportamento degli enti di ricerca italiani e probabilmente, mondiali, nei confronti degli inventori privati.   Successivamente, L’ENEA, come tutti gli altri enti di ricerca italiani e mondiali, non ha risposto all’invio delle mie pubblicazioni, benché abbia presentato brevetti molto più importanti di quelli elaborati fino al 2009.

Io penso che, sebbene il Prof. Luigi Paganetto, sia stato l’unica personalità importante a rispondermi, sia anche stato l’unico a fare il proprio dovere, tra le molte migliaia di dirigenti pubblici mondiali che si occupano di energia e ambiente, che avrebbero potuto rispondermi e invitarmi a un confronto costruttivo.

Io non so cosa abbia inventato di importante l’Enea italiana, in tutti questi anni, ma sono certo che se avesse proposto le invenzioni proposte dal sottoscritto, non sarebbero passate inosservate come è successo al sottoscritto. L’unione fa la forza e probabilmente, le avremmo potuto anche migliorare nell’interesse dell’Italia e del mondo intero. Invece l’Enea ha preferito dedicarsi a progetti come il C.C.S. a cercare di portare l’energia nucleare francese in Italia e produrre brevetti da vendere alle multinazionali.   Probabilmente anche l’Eni sarebbe diversa da quella attuale, ma l’episodio Eni è più lungo e lo riporto appresso. 

Episodio ENI

 Voglio anche citare un articolo pubblicato in italiano sulla rivista meteoweb.t https://www.meteoweb.eu/2013/01/inquinamento-globale-botta-e-risposta-con-eni/179710/, dove pubblico la seguente corrispondenza:

Invio questa mail il 26/11/2012 Alla c. a. dell’ufficio tecnico Eni.

Egregi signori, con la presente vi sottopongo un progetto sostenibile,  alternativo al sistema C.C.S. e agli attuali sistemi depurativi delle acque. So che insieme al CNR, ENEA, ENEL avete investito risorse nel C.C.S., ma penso anche che più degli altri enti, siate interessati a una rivalutazione dell’energia termoelettrica e non a un declassamento, come avverrebbe con il C.C.S.. Se fosse stato per gli altri enti e non ci avesse salvato lo tsunami giapponese, il nostro Paese, avrebbe già compromesso altre importanti risorse economiche nell’energia nucleare, che come il solare e l’eolico, non potranno mai arrivare a sostituire l’energia termoelettrica, soprattutto, se diventerà pulita. Ma questa energia potrà addirittura diventare protettiva dell’ambiente con l’applicazione dei depositi di brevetto che vi propongo. Ho iniziato da voi le consultazioni perché vi ritengo meno compromessi con il nucleare e le nuove energie che, bene che vadano, potranno al massimo essere neutrali nei confronti dell’ambiente. Tuttavia, nel caso in cui, non siate interessati, per amore del nostro Paese, consulterò anche gli altri enti statali, ammesso che abbiano delle gentili persone, come la signora Badini, che mi assicurino che tutto non finisca in un cestino prima che qualcuno le legga. Come, certamente, è successo con le mie precedenti invenzioni che non riguardavano l’energia, ma la depurazione dell’ambiente. Nessuno degli organismi italiani preposti alla tutela dell’ambiente ha mai risposto alle mie proposte di pubblica utilità. In democrazia si può anche pensarla diversamente ma non bisogna mai sottrarsi al confronto, soprattutto, sul piano tecnico. Spero che condividiate questa mia opinione e che la copiosa documentazione che vi invio serva almeno a un confronto tecnico. Non essendoci altri a conoscenza di questi recenti quattro depositi di brevetto (19/11/2012), potrei interrompere con voi le consultazioni e consentirvi di estendere i brevetti a livello internazionale, addirittura di ampliarli con dettagli che non ho rivendicato. Questo non sarà più possibile, quando riprenderò le consultazioni, comunicando ad altri i brevetti, soprattutto, se sarò costretto a pubblicare il libro, che ho preparato in parallelo agli stessi, di cui vi allego dei capitoli importanti. Scrivere un libro o degli articoli mentre sviluppo un argomento fa parte del mio metodo di lavoro. Mi aiuta a ragionare. In questo documento raccolgo le ricerche effettuate, le riflessioni e le opinioni personali. Dal voluminoso dossier che viene fuori estraggo le idee originali da brevettare. Se ci sono. Gli articoli che potete trovare in rete digitando il mio modesto nome, o argomenti sconosciuti come depurazione fognaria, coperta o globale, sono nati in questo modo. In genere li pubblico dopo che la classe dirigente, soprattutto pubblica, non ha recepito i miei messaggi. In questa occasione la documentazione che ho preparato è molto più voluminosa, ma ugualmente, mi auguro di non pubblicarla. Se dovrò farlo, questa volta, cercherò un editore.

Naturalmente, preferirei, che l’Italia cogliesse questa grande opportunità di crescita. Spero che anche voi cogliate questa opportunità per crescere all’interno dell’ENI, credendo in questo progetto. Se non ci crederete qualcun altro ci crederà, ma non sarà la stessa cosa, per noi e per il Paese. Non mi hanno scoraggiato i silenzi ricevuti, fino ad ora, perché sapevo che andavo contro gli interessi delle aziende che lavorano in questo settore. I sistemi di depurazione globale che ho proposto, sono stati concepiti nell’interesse dell’ambiente, non delle aziende. Le soluzioni che ho proposto non hanno bisogno del 90% delle macchine e degli impianti progettati e commercializzate attualmente. Ma nel caso dell’energia protettiva dell’ambiente, oltre a guadagnarci l’ambiente, l’economia e l’occupazione, ci guadagna, anche chi produce energia, che ritengo più potente di chi pretende di depurare l’ambiente e non ci riesce con i palliativi attuali. Nel libro, che al momento non pubblico, spiego anche perché non riescono a depurare l’ambiente, mentre l’energia protettiva ci riuscirà. C’è una vita di lavoro in questa soluzione che, con tutto il rispetto, non poteva essere concepita né da chi produce energia né da chi depura l’ambiente ma soltanto da chi, amando il proprio lavoro, ha incasellato esperienze diverse toccando anche altri settori, apparentemente lontani dall’ambiente e dall’energia. Solo realizzando grandi sinergie ambientali e tecniche si può raggiugere questo obiettivo. Tuttavia, non prometto miracoli, dall’esempio di trasformazione di una centrale da 320 MWh, vi accorgerete di quante cose devono, necessariamente, cambiare per raggiungere questi obiettivi. Spero che vogliate, trasmettere il messaggio ai vostri vertici aziendali, con il vostro favorevole commento e mi interpelliate per qualsiasi dubbio. Roma non è lontana. Possiamo anche incontrarci.

Nell’attesa di un vostro sollecito riscontro, continuerò a lavorare sul libro che non vorrei pubblicare. E’ proprio strana la vita di un modesto inventore ambientale.

Luigi Antonio Pezone

Ricevo questa mail dalla ENI il 18/01/2013.

Gentile Signor Pezone,

abbiamo ricevuto la documentazione riguardante una tecnologia per il recupero di energia dai fumi di centrali termoelettriche abbattendo nel contempo le emissioni di CO2.

Per quanto la sua idea appaia senz’altro originale e contenga alcuni spunti tecnici interessanti, la devo però informare che il settore dell’abbattimento delle emissioni da fumi di combustione non rappresenta al momento attuale un ambito in cui Eni sia attiva dal punto di vista dello sviluppo tecnologico. Inoltre, il soggetto interno cui eventualmente competerebbero iniziative in tal senso – la società Eni Power – interpellata in merito al possibile utilizzo della sua tecnologia ha confermato che presso i nostri impianti industriali non si rendono al momento necessarie operazioni di modifica dei sistemi già presenti, peraltro pienamente conformi alle prescrizioni di legge.

La ringraziamo comunque per l’attenzione accordata al nostro gruppo industriale e le auguriamo di poter individuare presso altri soggetti opportunità di sviluppo e valorizzazione della tecnologia da lei proposta.

Cordiali saluti

Rispondo all’ENI con questa mail il 20/01/2013

Egregio dottore,

la ringrazio di aver risposto alla documentazione che le ho inviato in visione, tuttavia, mi permetta di dissentire dal modo troppo sbrigativo con il quale la sua società, ha liquidato la questione.  Innanzi tutto ci tengo a precisare che la mia proposta non riguarda soltanto il “recupero del calore dai fumi delle centrali termoelettriche abbattendo nel contempo le emissioni di CO2”.  Il 95% del calore è recuperato dalle acque di raffreddamento delle centrali termoelettriche che lei non ha nemmeno menzionato. Questo calore serve a produrre biogas con altissimo contenuto di metano, che può essere consumato nella stessa centrale, oppure messo in rete per essere consumato nelle città.

L’affiancamento dei grandissimi digestori lineari contenuti nei Fabbricati D.D.C.L. consente di trasferire il CO2 e l’idrogeno solforato (che, essendo più pesanti ristagnano sulla superficie del liquame in digestione) nelle sezioni calcaree del fabbricato serra migliorando la qualità del biogas. Nelle serre calcaree le stesse acque che hanno contribuito a raffreddare le centrali, e a riscaldare i digestori assorbono il CO2 e ioni calcio diventando alcaline (ma possiamo arrivare anche all’addolcimento). I laghi e i mari hanno bisogno di queste acque alcaline poiché si stanno acidificando. Mentre i terreni aridi, soprattutto vicino al mare, hanno bisogno di acque dolci che le future centrali termoelettriche potrebbero fornire (ovviamente ampliate con le sezioni aggiunte dal sottoscritto).

Vorrei ricordarle che le attuali centrali termoelettriche, escluse le pochissime con ciclo combinato, non arrivano a un rendimento del 40%, tutto il resto è disperso in calore, anche il calore è una forma di inquinamento, ma soprattutto, le dispersioni sono un danno economico per la società. Il teleriscaldamento è antieconomico e non serve per tutto l’anno per cui il calore è attualmente sprecato. (Da un calcolo del sottoscritto riportato anche nella documentazione inviata solo il calore sprecato in Italia dalle centrali termoelettriche ha un valore economico di 15 miliardi di euro, ben quattro volte l’importo rastrellato dall’ultimo governo con la contestata Imu)

In un sistema globale di depurazione delle acque dell’aria e di produzione di energia, tutto è riciclato (compreso il calore) e i rendimenti generali sono esaltati. Gli impianti attuali, essendo separati, non possono aumentare i rendimenti e non possono chiudere il ciclo del carbonio in modo utile all’ambiente. Lo spieghi anche ai suoi collegi dell’Eni Power, se non ci riesce, mi faccia contattare, vedrò cosa posso fare per far loro comprendere che fino ad ora, noi tecnici, abbiamo sbagliato a separare l’energia dal resto dell’ambiente. Soprattutto quella di origine termica.

Non metto in dubbio che gli impianti dell’Eni siano conformi alle prescrizioni di legge, metto in dubbio le prescrizioni di legge. Sappiamo benissimo che il legislatore non può prescrivere alle aziende industriali, pubbliche e private, limiti di emissioni inferiori a quelli consentiti dallo stato dell’arte. Purtroppo lo stato dell’arte lo determinano le aziende industriali, come Eni ed Enel. Mi meraviglia molto che, proprio lei che si occupa di ricerca e innovazioni tecnologiche, parli di impianti conformi alle prescrizioni di leggi. Queste leggi, ancora non sono state definite perché lo stato dell’arte non ha trovato il modo per chiudere il ciclo del carbonio antropico. Per questa ragione si fanno i vertici mondiali sull’ambiente. Questo ciclo non si chiuderà mai se aziende come l’Eni si limitano ad applicare le leggi.

Inoltre, devo farle rilevare che non è vero, come scrive, che “il settore dell’abbattimento delle emissioni da fumi di combustione non rappresenta al momento attuale un ambito in cui Eni sia attiva dal punto di vista dello sviluppo tecnologico” le potrei citare articoli disponibili in rete nei quali si afferma che state collaborando con l’Enea, Enel al sistema C.C.S., anche se, probabilmente, vi limitate soltanto alla parte riguardante l’iniezione della CO2 nel sottosuolo. Non so fino a che punto convenga all’Eni aumentare i costi dell’energia con l’abbassamento del rendimento dei combustibili che comporta il processo che stanno mettendo a punto (si parla di una perdita da 11- 12 % per i combustibili leggeri, fino al 30% per il carbone) e della necessità di aumentare notevolmente le portate delle acque di raffreddamento. Tutto questo senza apportare altri vantaggi ambientali, come il trasferimento dei carbonati alle acque, che avverrebbe con il sistema che propongo. Naturalmente, prescindendo da tutti gli altri problemi che il C.C.S. comporta, come il trasporto del CO2 e lo stesso interramento.

Forse non sa che nelle centrali termoelettriche italiane circolano quantità di acque 20 volte superiori a quelle che circolano nei depuratori. Visto che i depuratori non proteggono l’ambiente dall’inquinamento globale, tanto vale eliminarli gradualmente e sostituirli con la depurcogeproduzione coperta globale che propone il sottoscritto. Dovendo depurare il digestato liquido dei digestori questi impianti non farebbero un grande sforzo a depurare anche le acque urbane, ricavando, anche da queste, biomasse da trasformare in energia, invece di vederle sversate senza trattamenti con le prime piogge. Ma anche e soprattutto le acque di pioggia sarebbero ben accolte dal nuovo sistema, essendo avide di assorbire quei famosi carbonati che trasformerebbero il CO2 in una risorsa ambientale ineguagliabile. Non sto dicendo che non sapete fare il vostro mestiere perché le centrali termoelettriche, nel sistema depurativo globale che propongo, sono l’unica cosa che si salverebbe, anche se si dovrebbero ridurre le dimensioni e distribuirle meglio sul territorio. Dico semplicemente che per superare lo stato dell’arte occorrono nuove sinergie, con settori che non sono mai entrati nel mondo dell’energia e delle depurazioni, come i trasporti e l’automazione industriale, che potrebbero industrializzare e mettere insieme l’energia e la protezione dell’ambiente, senza disperdere niente. Per pura combinazione prima di occuparmi di ambiente mi occupavo di impianti industriali. Non l’ho fatto per un giorno, ma in due ventenni separati. Solo da pensionato ho potuto metter insieme le cose.

Probabilmente, queste cose non si evidenziano molto dalla documentazione che le ho inviato, poiché vi ho anticipato dei capitoli di un libro che stavo completando e non avrei voluto pubblicare per mantenere un minimo di segreto industriale nei confronti di Paesi stranieri, ma sono stato costretto a completare il libro e a pubblicare articoli che riassumono i concetti che le ho espresso, sperando che almeno all’estero, siano compresi.

Non so a quale titolo lei mi abbia scritto per comunicarmi che la sua società non se la sente di imbarcarsi in quest’ardua impresa. Se mi ha scritto a titolo personale, oppure qualcuno le ha ordinato di liquidarmi velocemente come ha fatto, con garbo, augurandomi di poter individuare presso altri soggetti opportunità di sviluppo e valorizzazione della tecnologia proposta. Se l’Eni avesse questo coraggio, in Italia, tra attività dirette e indirette, creerebbe più lavoro della  FIAT e nel mondo sarebbe la prima a realizzare la chiusura del ciclo del carbonio antropico. Purtroppo non si può dare coraggio a chi non lo ha. (Ovviamente, quando ho scritto questa lettera non avevo ancora inventato i motori idroelettrici compressi che possono sostituire quelli termici e quelli lineari globali che possono sostituire anche quelli aeronautici e spaziali)

Io le chiedo, secondo lei quali potrebbero essere le aziende alle quali mi potrei rivolgere? Se chi depura le acque lo fa a cielo aperto emettendo CO2, dopo aver degenerato i liquami nel sistema fognario con l’idrogeno solforato? Le macchine che hanno commercializzato che lavorano all’aperto non servono nella depurazione globale dell’ambiente. Queste aziende tacciono per difendere la loro fetta di un mercato sbagliato, ma anche se ammettessero gli errori, sono troppo piccole per affrontare problemi così grandi. Anche l’Eni è piccola di fronte a questi problemi, ma in Italia non ce ne sono altre. L’Eni, già copre buona parte dei settori interessati, dalla produzione dei combustibili, all’energia. E’ entrata anche nella gestione delle acque. Certamente è più facile gestire che progettare. Ma non è con le gestioni che si possono far funzionare impianti che non sono in grado di proteggere l’ambiente. Con il sistema che propongo l’ENI, che è una multinazionale, in un paese povero di acque dolci, dove utilizza l’acqua del mare per il raffreddamento della centrale, potrebbe restituire queste ultime addolcite, raffreddate e utilizzabili per l’agricoltura, grazie soprattutto al CO2 che, soprattutto Enel e Enea vogliono interrare. Questo varrebbe anche per regioni come la Puglia, Sicilia, Basilicata, Calabria. La grande produzione di compost potrebbe servire a rifertilizzare i terreni; le grandi quantità di acque stoccate in verticale, mentre si depurano, costituirebbero un importante sistema di prevenzione contro le alluvioni e delle preziose riserve in caso di siccità. I fabbricati serra verticali stanno già diventando realtà in alcune parti del mondo, Europa compresa, soprattutto per produrre alimentazione (le allego il link di un articolo in proposito), ma il sottoscritto preferisce utilizzare i fabbricati verticali  per consumare il CO2, alcalinizzare le acque e produrre biomasse energetiche. A lei che si occupa di innovazioni, chiedo, non le sembrano scandalose le ciminiere che svettano, da centocinquanta  anni, come cannoni inquinanti puntati contro l’atmosfera e non riguardano soltanto le centrali termoelettriche, ma tutti gli impianti termici industriali, compresa l’Ilva di Taranto. Dovunque c’è una ciminiera c’è molto da recuperare per produrre biogas, pulendo l’energia prodotta, a prescindere dalla fonte originale, che può essere anche legna e carbone.

Mi scusi la franchezza, ma quando diffonderò il mio libro, nessuno che si occupa di ambiente e di energia farà una bella figura, soprattutto in Italia, dove i maggiori responsabili hanno fatto orecchi da mercanti di fronte alle segnalazioni. Le mie, le può trovare su Google, digitando il mio modesto nome. Non lo dico perché creda di aver ragione, ma per le fughe di responsabilità che si evidenziano da questi silenzi, in un Paese che non cresce, che spreca risorse, non protegge l’ambiente, e dove aumenta, contemporaneamente, la disoccupazione e il debito pubblico.

Il libro uscirà tra circa una settimana, soltanto in versione digitale, ma sarà diffuso anche all’estero, al modico prezzo di cinque euro (sperando che non tutto il Mondo sia un piccolo paese).

Spero che mi riscriva, ma non ha importanza se non lo farà. Grazie a Dio, non mi scoraggio tanto facilmente.

Spero che non le dispiaccia se trasformo questa lettera, che non ha nulla di personale, in una lettera aperta all’Eni, naturalmente senza il suo nome.

Anche queste verità servono a diffondere la cultura dell’ambiente fra la gente comune, senza la quale i politici e le multinazionali, di cui l’Eni fa parte (nonostante la partecipazione pubblica), le cose non cambieranno mai.

Cordiali saluti

Luigi Antonio Pezone

I due episodi che ho citato sopra, che ho documentato con prove scritte, dimostrano chiaramente che le mie invenzioni sono state snobbate dalla scienza pubblica e dalle aziende a partecipazione statale, ma non dimostrano che queste istituzioni italiane e quelle mondiali, dello stesso tipo, non hanno fatto bene il loro lavoro di progettazione ambientale ed energetica, in quanto il riscaldamento globale è un fatto reale, che nessuno ha risolto. Mentre, le mie invenzioni hanno ancora le potenzialità per risolvere questi immensi problemi, fino a quando queste stesse istituzioni, non dimostrano che non funzionano. Certamente, non può essere il sottoscritto a dimostrare sperimentalmente la verità scientifica con un modesto reddito di pensionato italiano. Il reato di omissione è il pane quotidiano di tutti gli enti pubblici mondiali.   https://www.spawhe.eu/the-omission-crime-is-the-daily-bread-of-sciences-bureaucrats-and-world-governments/. 

Episodio auto idroelettrica

Riporto la prima parte del seguente articolo:

https://www.spawhe.eu/a-small-italian-miracle-of-giuseppe-contes-government/https://www.spawhe.eu/it/un-piccolo-miracolo-   italiano-del-governo-di-giuseppe-conte/

Un piccolo miracolo italiano del governo di Giuseppe Conte.  

Dopo essermi rifiutato di adempiere per l’ennesima volta alle richieste burocratiche dell’ufficio brevetti italiano, invece di essere punito con la mancata concessione del brevetto, come è sempre avvenuto, inaspettatamente, mi è stato concesso il brevetto.  Ovviamente, questo brevetto non serve a niente perché non ho nessuna intenzione di trasformarmi in imprenditore a settantuno anni, ma conoscendo la mentalità scientifica ristretta dell’ufficio brevetti italiano, penso che sia stato costretto a ingoiare il rospo dal nuovo governo del professor Giuseppe Conte. Purtroppo, lo stesso rospo lo dovrebbe ingoiare l’intera società italiana che ha partecipato attivamente a produrre il riscaldamento globale e produrre grandi, inutili e dannose opere pubbliche nel mondo, che hanno favorito siccità alluvioni deforestazioni per aver sbagliato l’interpretazione dei principi energetici e depurativi mondiali. Questa società, oggi, a corto di idee, è il fanalino di coda dello sviluppo europeo, che nemmeno brilla, per inventiva. La comunità europea, sebbene sia mediamente più efficiente della classe dirigente italiana, non ha fatto nulla di concreto per cambiare l’attuale modello di sviluppo, che oltre ai danni ambientali, sopra menzionati, ha portato anche al COVID-19.  Questo virus non è cinese, ma dovuto all’ attuale modello di sviluppo mondiale.  Il COVID-19 e i virus similari che sono in agguato, non sono un problema che possono risolvere le strutture sanitarie mondiali, i vaccini e il distanziamento sociale. Le invenzioni antropiche devono interagire positivamente con l’ambiente circostante, non negativamente come quelle attuali, distruggendo gli equilibri biologici e ambientali. L’auto idroelettrica con coppia motrice periferica alle ruote, di cui mi è stato concesso, l’inaspettato brevetto italiano, e una soltanto delle oltre quaranta invenzioni proposte del sottoscritto che non sono state sperimentare e finanziate da nessun paese mondiale. Sebbene una quindicina di queste abbiano ottenuto l’attestato di brevetto, nessun paese le ha finanziate, compresi i precedenti governi italiani. Questi attestati non servono a niente se, principalmente, i governi non dimostrano praticamente agli imprenditori mondiali come devono realizzare gli impianti antropici, come collegarli tra loro per non danneggiare l’ambiente e alterare gli equilibri biologici naturali. Inoltre, come devono essere progettati gli impianti mobili e i mezzi di trasporto, che non potendo interagire chimicamente e biologicamente con l’ambiente, non devono aprire cicli chimici, biologici, nucleari, ma soltanto fisici ed elettromagnetici. I governi non possono concedere i brevetti di pubblica utilità agli inventori e lavarsene le mani, aspettando che questi senza supporti economici e tecnici sperimentino e industrializzino da soli le loro invenzioni. Devono vietare l’attuale commercio dei brevetti pubblici ai privati e condividere con gli inventori nazionali i diritti di autore a livello internazionale, in modo che la crescita sia globale, non locale. Occorrono nuove leggi internazionali sulla proprietà intellettuale e industriale, che devono includere anche e soprattutto la compatibilità ambientale delle invenzioni.

Se Il governo di Giuseppe Conte ha fatto questo piccolo miracolo, che nessuno si aspettava, soprattutto il sottoscritto, ne deve fare molti altri, perché in cento anni di sviluppo industriale il mondo intero è andato nella direzione opposta a quella in cui doveva andare. Molti famosi scienziati premiati con il Nobel hanno creato più disastri che benefici all’umanità perché non hanno chiuso negli impianti i cicli chimici, biologici, nucleari che hanno aperto. La vera storia positiva delle scelte politiche e scientifiche dell’umanità deve essere ancora scritta. Ma deve essere scritta urgentemente. Non possiamo perdere altro tempo.    Riporto sotto l’attestato di brevetto appena ricevuto dall’ufficio brevetti italiano.

Riporto sotto uno stralcio dell’articolo pubblicato dal titolo: “Lettera aperta all’ufficio brevetti e al governo italiano nel tempo del coronavirus”     https://www.spawhe.eu/it/lettera-aperta-allufficio-brevetti-e-al-governo-italiano-nel-tempo-del-coronavirus/

”Santa Maria Capua Vetere, il 10/03/2020.

Oggetto: Domanda 102016000087373 (Auto idroelettrica con coppia motrice periferica alle ruote) – Procedimento di esame. 

Con riferimento alla vostra lettera del 10/01/2020, vi comunico che mi rifiuto di riscrivere per la terza volta le rivendicazioni del mio deposito di brevetto, che io ritengo intellettuale, non semplicemente industriale. La differenza, tra questi due tipi di brevetti, di cui il primo non è riconosciuto dalle autorità brevettuali mondiali, si può comprendere soltanto leggendo interamente il documento allegato sotto, che invio per conoscenza anche al Presidente del consiglio dei ministri e ad alcuni ministri direttamente coinvolti nella protezione dell’ambiente e nello sviluppo sostenibile e culturale. Per il sottoscritto, il mancato riconoscimento della proprietà intellettuale, separata da quella industriale, ha impedito lo sviluppo sostenibile mondiale e il nostro paese, che non cresce da un trentennio, ne ha risentito più degli altri paesi. La proprietà industriale è stata monopolizzata dalle grandi multinazionali che comprano anche i brevetti pubblici in linea con il loro modello di sviluppo. Per un inventore che si occupa di soluzioni di pubblica utilità ambientali ed energetiche, non è sufficiente ottenere un brevetto per trovare finanziatori. È indispensabile, soprattutto la collaborazione degli enti pubblici, che in primo luogo devono riconoscere i propri errori e adeguare i capitolati di appalto pubblici affinché queste invenzioni possano essere realizzate e fare da guida o imposizione anche agli imprenditori privati del settore civile e industriale. Ma quello che è strano, è il fatto che a livello mondiale, l’inventore che non trova finanziatori debba essere costretto a pagare anche le tasse di mantenimento dei brevetti a livello nazionale e internazionale. Oltre tutto, lo Stato Italiano, non consente di scaricare dalle tasse il pagamento dei depositi di brevetto e di quelle di mantenimento ai pensionati come il sottoscritto, che non hanno i redditi delle imprese. Per lo Stato Italiano, i pensionati devono aspettare tranquillamente la morte, invece di mettere a frutto le esperienze che hanno accumulato in una vita di lavoro. Soprattutto, le attività inventive ambientali ed energetiche di cui si è occupato il sottoscritto, hanno bisogno di inventori con esperienze trasversali che oggi è molto difficile acquisire nel mondo del lavoro del settore civile e industriale. Per questa ragione il mondo in poco più di un secolo di sviluppo industriale ha prodotto il riscaldamento globale.

Oggi, l’intera scienza mondiale è alla ricerca dell’energia miracolosa, ma essendo tutti specializzati in singoli settori, cercano di vincere questa gara senza ricorrere all’individuazione dei principi interattivi naturali e all’organizzazione scientifica del lavoro globale. Invece, questa corsa, certamente la più importante del mondo, credo che l’abbia vinta il sottoscritto involontariamente. Infatti, non avevo l’ambizione di potervi partecipare quando decisi di partecipare a una corsa un poco meno importante, che era quella della “pulizia sostenibile dell’energia fossile”, che ugualmente ritengo di aver vinto, anche se i blasonati partecipanti e i governi hanno fatto finta di non accorgersi della mia partecipazione.  Tuttavia sul mio sito web tutti possono leggere e scaricare i progetti, disegni e depositi di brevetti che dimostrano che tale problema si poteva risolvere soltanto applicando scientificamente l’organizzazione del lavoro all’ambiente, come è stata applicata al lavoro industriale. il sottoscritto si è trovato a partecipare, involontariamente, anche alla gara ancora più importante dell’energia miracolosa. Infatti, l’approfondimento dei principi interattivi depurativi dell’aria inquinata dai fumi e i vari principi fluido dinamici dell’acqua inquinata da altre sostanze, ha portato il sottoscritto all’individuazione dei processi economicamente più vantaggiosi a fini depurativi e anche a quelli più economici per la produzione di energia. Infatti, dopo aver pulito virtualmente l’energia fossile senza un centesimo di aiuto dalle istituzioni mondiali, con altri progetti disegni e depositi di brevetti ha dimostrato che anche il problema dell’energia sostenibile si poteva e si può risolvere soltanto applicando scientificamente l’organizzazione del lavoro anche all’ambiente. Ma di fronte al solito silenzio degli organi scientifici e politici istituzionali, non avendo più nulla da proporre, non gli resta che proporre la seguente soluzione: Una società per azioni aperta a tutti per finanziare almeno i prototipi dimostrativi degli inventori non legati ai centri di potere mondiali, che si occupano di problemi di pubblica utilità, nei settori ambientali energetici e sanitari. Io non so quanti siano questi inventori solitari.  Ma credo che siano pochissimi perché le leggi attuali non riconoscendo i diritti di autore agli inventori, questi, non trovando finanziatori, non possono pagare le tasse di mantenimento dei brevetti e perdono tutti i diritti sul lavoro svolto, anche se successivamente, le loro invenzioni si riveleranno esatte.

Oggi, purtroppo, le soluzioni dei problemi seri sono monopolizzati dai centri di potere che fingono soltanto di volerli risolvere, ma non possono farlo, se non hanno il coraggio, di cambiare il modello di sviluppo globale, che loro stessi hanno creato, iniziando dal correggere, prima gli impianti pubblici e poi emanando le direttive antinquinamento a cui si devono attenere le aziende private. Non per ridurre le emissioni, ma per eliminarle completamente, senza compromessi di soluzioni ibride e rinnovabili inefficienti e ingombranti.   Secondo l’organizzazione scientifica del lavoro globale, una sola è la soluzione migliore, che va individuata, caso per caso, utilizzando sempre globalmente l’avanzamento dello stato dell’arte di tutti i settori scientifici e tecnologici coinvolti.  Tutte le altre soluzioni sono dei palliativi che non possono reggere il confronto di fronte a una soluzione sviluppata globalmente, che ha individuato contemporaneamente la soluzione più economica ed efficiente. Non semplice da individuare, ma possibile, se si abbina l’esperienza trasversale, le conoscenze scientifiche e tecnologiche e la pazienza di andare avanti, nonostante i silenzi raccolti. Per il sottoscritto, i silenzi sono taciti consensi di chi non ha il coraggio di opporsi alle direttive dei propri datori di lavoro e di chi non ha argomentazioni scientifiche sufficienti per difendere le attuali energie in un confronto aperto.    

Io non dico di aver vinto la corsa all’energia meravigliosa perché credo di essere un inventore più bravo degli altri. Ho avuto più pazienza a cercare la soluzione, impiegando moltissimi anni. Gli organi Istituzionali se avessero voluto veramente risolvere i problemi ambientali ed energetici potevano abbreviare i tempi   mettendo insieme tecnici e progettisti con esperienze diverse, ordinando loro di trovare soluzioni imparziali e sostenibili a emissioni zero, non commerciali, come quelle che producono le multinazionali. Questi gruppi di lavoro, prima o poi avrebbero compreso che lo studio dell’organizzazione scientifica del lavoro è come un pettine che non può avanzare se non scioglie completamente i nodi che incontra dal punto di vista scientifico tecnologico ed economico. Per il sottoscritto, mettendo insieme i trattamenti dell’acqua e dell’aria, sciogliendo tutti i nodi che si incontrano lungo i percorsi depurativi ed energetici, non è possibile arrivare a soluzioni imparziali diverse da quelle individuate dal sottoscritto. Infatti, io non sapevo quali soluzioni avrei scelto quando da pensionato iniziai a fare l’inventore ma mi fidavo del mio metodo di lavoro, anche se era più lungo degli altri, dovendo partire dall’inizio di tutti i processi. Infatti, le soluzioni ambientali ed energetiche non si possono sbagliare se si mettono insieme coerentemente tutte le informazioni scientifiche, tecnologiche, economiche, disponibili allo stato dell’arte, e si impostano correttamente i cicli di lavoro principali e collaterali della produzione energetica e ambientale. Questo metodo di lavoro, che è lo stesso che ha insegnato Frederick Taylor nel 1911, non è mai stato applicato al settore ambientale, ma avrebbe consentito di trovare la soluzione migliore, che è sempre una sola se si mettono le stesse informazioni di base nella ricerca, come avviene oggi mettendo le informazioni in un computer.  Infatti se noi oggi visitiamo diverse fabbriche di automobili o di elettrodomestici, dove l’automazione è molto avanzata, ci sembra di visitare la stessa fabbrica per ogni tipologia di prodotto costruito in serie.  

 Il sottoscritto, che ha imparato a mettere insieme gli impianti correttamente e a creare i relativi collegamenti nell’industria automobilistica, ha applicato lo stesso metodo di lavoro anche nel settore ambientale, collegando insieme i cicli depurativi dell’acqua e dell’aria. Modificando per prima cosa le fognature e le ciminiere e sciogliendo tecnicamente i nodi del lungo percorso depurativo, usando le tecnologie esistenti, ha modificato quello che riteneva necessario secondo la propria esperienza e le ricerche effettuate.   Ogni nodo modificato rappresenta un brevetto intellettuale per individuare un modello di sviluppo alterativo che non può essere individuato in un solo brevetto. Solo dopo aver sciolto i nodi depurativi, ho continuato a far avanzare il pettine per scogliere anche i nodi energetici, usando lo stesso metodo di lavoro. Io credo che questo lavoro non lo abbia fatto nessun gruppo di ricerca mondiale nell’era industriale e preindustriale.  Se la avessero fatto sarebbe stato impossibile creare il riscaldamento globale e i disastri alluvionali prodotti dall’attuale energia idroelettrica. Gli attuali gruppi di ricerca hanno sciolto i nodi interni alle singole specializzazioni scientifiche e tecnologiche. Non sono passati alle fasi successive, che riguardano i passaggi attraverso pettini sempre più stretti, dove solo l’energia migliore avrebbe potuto passare. Cioè quella interattiva tra acqua, aria e forza gravitazionale. Io ho scoperto che questa energia nessun centro di potere mondiale, pubblico e privato, la vuole, soprattutto, i governi che hanno sbagliato il modello di sviluppo seguito che si nascondono dietro alla scienza che non ha il coraggio di ammettere di aver sbagliato i principi fondamentali dell’energia, che non possono essere separati dai principi fondamentali depurativi e dell’economia: “Massimo rendimento energetico e depurativo con la minima spesa”. Questi avrebbero dovuto essere gli obiettivi della scienza pubblica mondiale, invece hanno prodotto: “Massima spesa con minimi rendimenti energetici e depurativi”

Luigi Antonio Pezone

Io ho pubblicato l’articolo sopra dopo che ho ricevuto l’attestato di brevetto che certamente l’ufficio brevetti italiano non mi avrebbe mai concesso, conoscendo la precedente corrispondenza, sopra riportata, e il mio rifiuto di adempiere alle richieste burocratiche che mi chiedevano. Mi aspettavo che il governo di sinistra del prof. Giuseppe Conte ordinasse all’Enea o al CNR (Centro Nazionale Ricerche) di collaborare con il sottoscritto per realizzare un prototipo di questa importante invenzione nell’interesse nazionale, che ovviamente, non avrebbe riguardato solo le auto, ma tutti i trasporti terrestri, compresi i mezzi agricoli e quelli dei cantieri.  Invece, nemmeno il governo di sinistra ha avuto questo coraggio. Ovviamente tale coraggio non lo hanno avuto nemmeno i governi successivi dell’economista Mario Draghi https://www.spawhe.eu/it/2346-2/ lettera- aperta- al- nuovo- presidente- del –consiglio- del governo- italiano-Mario- Draghi, in- materia- di ambiente- energia-e-sanità-pubblica/   e della signora Giorgia Meloni https://www.spawhe.eu/lettera-aperta-alla-nuova-presidente-del-consiglio-italiano-giorgia-meloni-in-materia-di-ambiente-ed-energia/, sebbenele auto idroelettriche, con i motori lineari globali, almeno virtualmente siano diventate volanti e galleggianti e come scritto in questo articolo, sommando insieme la spinta di Newton a quella di Lorentz potremmo salvare i migranti dai naufragi, le foreste dagli incendi, andare nello spazio senza combustili. Ovviamente, trascurando il fatto che con le invenzioni precedenti (sempre virtuali e non finanziate da nessuno) avremmo potuto pulire l’energia fossile,  prevenire le alluvioni e le siccità sollevando le acque e dissalandole senza combustibili ed energia nucleare

2. I problemi attuali dei migranti nei mari e dei grandi incendi boschivi. 

Le polemiche che si sono riaccese a livello europeo sulle responsabilità dei singoli paesi europei sulla gestione del problema dei migranti provenienti, soprattutto, dai paesi africani, dopo la morte di un centinaio di persone, tra cui molti bambini, il 26 febbraio 2023, mi hanno indotto a proporre una soluzione personale, non un brevetto, in quanto ho rinunciato a lottare con le istituzioni mondiali, che hanno dichiarato le mie invenzioni più importanti “moto perpetuo”.  L’incidente è stato molto grave dal punto di vista politico in quanto chi manovrava il barcone pieno di migranti per sfuggire alle forze di polizia, con il mare agitato, ha fatto delle manovre azzardate che hanno portato lo scafo a sfasciarsi sul basso fondale del mare un centinaio di metri dalla costa calabrese, in Italia. Al di là dell’inefficienza degli organi istituzionali, che avrebbero dovuto intervenire con i mezzi navali adeguati a salvare le vite umane invece di spaventare i trafficanti, dovrebbe farci riflettere anche sullo stato generale dell’arte mondiale dell’intero pianeta, di fronte a tali tipi di emergenze. Un altro tipo di emergenza, altrettanto grave, e quello dell’incapacità di intervenire in modo rapido ed efficiente contro i grandi incendi Boschivi che stanno seriamente distruggendo il pianeta. Lo scorso anno è stato un record di grandi incendi. Sono bruciati complessivamente più di 758 mila ettari di boschi nei paesi dell’Unione Europea: sono 7.580 chilometri quadrati, una superficie quasi pari a quella del Friuli Venezia Giulia. È più del doppio rispetto alla media dei terreni bruciati nei precedenti quindici anni. Nell’estate 2019 -2020, oltre 8,2 milioni di ettari di terreno sono bruciati in Australia, colpendo aree boschive e parchi nazionali come le Blue Mountains, gli incendi hanno devastato anche alcune delle più grandi città dell’Australia, tra cui Melbourne e Sydney. La superficie incendiata è stata pari a quella del Portogallo. La qualità dell’aria ha raggiunto livelli di tossicità elevati, fino a superare di undici volte il livello considerato pericolosoAllora, io mi chiedo come pensano i politici e gli economisti mondiali, che governano il pianeta risolvere i problemi scientifici se lasciano che la mano destra della scienza non sappia quello che fa la sinistra? Come possono risolvere i problemi sociali mondiali, se il 10% di popolazione più ricca del pianeta possiede il 76% della ricchezza e il 52% del reddito, mentre il 50% più povero possiede il 2% della ricchezza e l’8% del reddito? I poveri che non si sono sviluppati tecnologicamente, soffrono più di tutti i disagi dei cambiamenti climatici di cui i paesi sviluppati sono i maggiori responsabili a causa delle invenzioni sbagliate energetiche e depurative, prodotte fin dall’avvento del brevissimo periodo industriale di solo duecento anni, che sta distruggendo gli equilibri ambientali stabilizzati nei quattro miliardi e mezzo di anni precedenti.  Questo dovrebbe farci riflettere tutti sugli errori commessi dalla intera classe dirigente mondiale e dalla intera scienza terrestre fin dall’inizio dell’era industriale. Ma bisogna condannare anche gli uomini di cultura in generale che non rappresentano i poveri, gli indifesi, quelli che non hanno potuto studiare. Alla faccia dei grandi filosofi, pensatori, associazioni politiche, sindacati, associazioni ambientaliste, sono trascorse almeno otto generazioni di esseri umani dell’era industriale, senza che nessuna di tutte queste categorie abbia messo in discussione i problemi globalmente. Ogni singola categoria di persone si è battuta per i propri vantaggi.   Questa è la ragione principale per la quale noi non possiamo salvare i migranti in modo efficiente in mezzo al mare ed è la stessa ragione, per la quale, non possiamo spegnere efficientemente i grandi incendi boschivi e urbani a causa del fatto che non possiamo fermarci stabilmente nell’aria atmosferica per spegnere con acqua i focolai degli incendi. Ho sempre sostenuto che se riusciamo a sommare insieme la spinta di Newton e Lorentz, il sistema più economico per viaggiare nello spazio, nella atmosfera, e nelle profondità marine sarà quello idroelettroelettromagnetico compresso, perché  questo sistema energetico, che ancora non esiste sul pianeta Terra, potrebbe produrre con piccolissimi costi, immense quantità di energia mobile, non inquinando l’ambiente, ma estraendo l’energia  dall’aria che è la fonte energetica, usando l’acqua come vettore energetico. Nel frattempo il governo Italiano ha approvato in via definitiva la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, che si suppone non costerà meno di 8 miliardi di euro. Quanto può durare la vita di un ponte su una zona notoriamente sismica? Non ha insegnato niente il crollo del ponte Morando di Genova del 14 agosto 2018? Faccio notare che il ponte crollato aveva soltanto cinquantuno anni e ha causato la morte di 43 persone.    

Riporto di seguito la prima parte della mia lettera aperta alla nuova presidente del consiglio Italiano Giorgia Meloni pubblicata il 10.10.2022 (https://www.spawhe.eu/lettera-aperta-alla-nuova-presidente-del-consiglio-italiano-giorgia-meloni-in-materia-di-ambiente-ed-energia/):

“Gentile Presidente Meloni, a lei che si accinge a partecipare ai massimi livelli ai vertici G8, G20, alle C0P (Conference of the Parties), desidero segnalare le modeste considerazioni del sottoscritto, che ha vissuto in prima linea i problemi industriali ambientali ed energetici, come progettista, installatore, inventore di impianti antropici negli ultimi cinquantatré anni. Purtroppo, le mie invenzioni ambientali ed energetiche interattive, che hanno occupato gli ultimi sedici anni della mia vita, non sono state comprese dalla scienza, dai politici e dagli imprenditori mondiali. Per il sottoscritto, il pianeta Terra non è ancora pronto per essere amministrato dai politici e dagli economisti. Prima deve risolvere grandissimi problemi scientifici che non possono essere risolti con l’attuale scienza che lavora, da sempre, a compartimenti stagni, con sperimentazioni e applicazioni mono disciplinari, trascurando completamente i principi multidisciplinari, interattivi, auto depurativi e auto energetici che la natura Terrestre applica, da quattro, cinque miliardi di anni, trasformando l’ambiente primordiale terrestre in quello attuale senza l’aiuto di nessuna tecnologia. Certamente, quattro, cinque miliardi di anni sono moltissimi perché la natura ha tempi lunghi per depurare l’ambiente. Ma l’era industriale terrestre, di soli centocinquanta anni, è stata talmente veloce a rovinare l’ambiente, che i politici e gli economisti non possono gestirla. Tantomeno possono fidarsi dei veri responsabili del degrado ambientale, che non sono i singoli rami della scienza, ma di coloro che impediscono, in un modo o nell’altro, che la scienza sia applicata globalmente, senza cambiare i processi fisici, chimici, biologici naturali.  La scienza e la tecnologia dovrebbero soltanto incrementare localmente la velocità dei processi naturali, senza alterarli. Non è facile afferrare questo concetto da parte dei governi mondiali che continuano a interpellare i singoli esperti accademici dei vari rami della scienza di fronte alle calamità alluvionali, cicloniche, i grandi incendi. La situazione è molto più complessa e riguarda l’intera organizzazione del lavoro mondiale, che non deve aprire cicli chimici che non riesce a chiudere perfettamente e se è necessario aprirli è anche necessario creare le infrastrutture e gli impianti antropici in grado di chiudere tali cicli. Questo è problema abbastanza semplice da risolvere negli impianti antropici fissi, tuttavia la scienza non lo ha risolto. Diventa molto complesso negli impianti antropici mobili, che riguardano, soprattutto, i mezzi di trasporto, terrestri, marini, sottomarini, aerei e spaziali”.

Con questa premessa ho voluto sottolineare che se prima non si risolvono correttamente ed eticamente i problemi scientifici mondiali, il pianeta Terra diventerà sempre più ingovernabile. La guerra in Ucraina sta accentuando le rivalità tra i paesi aderenti alla Nato e i grandi paesi comunisti, in particolare, La Russia e la Cina. Si alzano i muri di confine, invece di demolirli. Ma quali sono le reali differenze tra queste opposte fazioni, io non le riesco a comprendere. Se è vero quanto scrive la rivista Forbes, che i miliardari cinesi sono poco meno dei miliardari americani e quelli cinesi e russi arrivano subito dopo (https://forbes.it/2022/03/01/chi-sono-i-20-miliardari-piu-ricchi-della-russia/). Queste grandi potenze usano le stesse armi di distruzione, le stesse fonti energetiche. Cercano di superarsi tra loro migliorando le tecnologie per non farsi superare dal punto di vista offensivo e di difesa dalle aggressioni. Per confermare e accrescere la forza bellica non fanno ricerche approfondite che potrebbero portare a un modello di sviluppo completamente alternativo a quello attuale, che potrebbe portare anche a sconfiggere i veri nemici comuni, che sono il riscaldamento globale e la diffusione delle malattie dai virus, in gran parte proliferate dalla perdita delle biodiversità terrestri. Si potrebbe dire che i Russi abbiano approfittato della pandemia da Corona virus per invadere a sorpresa l’Ucraina, per aggravare ancora di più i problemi mondiali. (https://www.spawhe.eu/anno-2022-la-guerra-in-ucraina-si-e-aggiunta-al-covid-19-alla-inesistenza-di-difese-fisiche-interattive-adeguate-allambiente-e-al-corpo-umano/).

Questa aggressione porta automaticamente a distogliere l’attenzione mondiale dai problemi climatici, dalla devastazione dell’ambiente dovuta agli incendi e il problema dei migranti che cercano una nuova patria non potendo continuare a vivere nei paesi di origine.  

E’ chiaro che in un contesto mondiale di questo tipo, parlare di ridurre gli armamenti e di energie alternative a quelle usate dalle forze belliche è una utopia, ma io lavoro su questi argomenti da molti anni prima che arrivasse il Covid 19 e la guerra in Ucraina e continuo a sperare che non tutto il mio  modesto lavoro in favore dell’umanità sia disperso dalle attuali classi dirigenti, a prescindere dai colori politici, perché la scienza dovrebbe sempre essere imparziale, ancora di più della giustizia. Tutti gli inventori, che si occupano di problemi sociali soprattutto, se lavorano gratuitamente, hanno diritto alle sperimentazioni da parte degli enti pubblici mondiali. Questo diritto mi è stato negato senza nessuna opposizione, né scientifica, né morale, né politica, né sindacale. Anche se nel mondo intero si fanno ancora scontri di piazza sui problemi ambientali, nessuno che contesta e nessuno che governa, entra nei dettagli dell’organizzazione scientifica del lavoro, che dovrebbe essere analizzato multi disciplinarmente e globalmente per cambiare l’attuale situazione economica e ambientale mondiale. Nessuno comprende che se non si entra nei minimi dettagli delle soluzioni esistenti, come le ciminiere, le fognature, le depurazioni dell’acqua e dell’aria. Queste ultime non possono continuare ad essere separate, come sono sempre state, dall’avvento dell’era industriale, soprattutto, per colpa di progettisti e inventori pubblici che non conoscono i principi interattivi fluidodinamici di Pascal, Henry, Dalton, Venturi e nemmeno il modo migliore di usare le pompe e le turbine, come ha cercato di comunicare il sottoscritto inutilmente, proprio per innescare e mantenere nel tempo tali processi interattivi. Io ho impiegato moltissimi anni a comprendere globalmente tali processi. Ma dopo averli compresi e pubblicati, mi sono accorto che erano semplici e logici.

3.Il paradosso della filastrocca di SPAWHE.

Probabilmente, entrerà nella storia anche il grande paradosso della FILASTROCCA  DI SPAWHE, in quanto costa troppo pulire l’energia fossile. Meglio rottamare tutto e ripartire di nuovo, ed estrarre energia pulita, già pronta per l’uso, come potevamo fare fin dai primi anni del 1800, grazie ai principi scientifici individuati dagli scienziati del passato, sopra citati, e alle pompe, turbine e autoclavi leggermente modificate dal sottoscritto. 

Newton diceva: “quello che noi conosciamo è una goccia, quello che non conosciamo è un oceano”. Tra le tante frasi famose di Albert Einstein, voglio citare la seguente: “Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché non arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa”. Io sono più d’accordo con Newton che con Einstein. Il problema non è trovare una soluzione o produrre una   singola invenzione ma inquadrare la logica di funzionamento del sistema generale per trovare sempre la soluzione migliore. Albert Einstein è stato eccellente nel comprendere il sistema universale. Non è stato altrettanto bravo a comprendere il funzionamento dell’ambiente terrestre dove tutto funziona perfettamente alla temperatura dell’ambiente terrestre.  Il compito degli inventori terrestri era soltanto quello di incrementare localmente la velocità dei processi  utilizzando maggiori pressioni di esercizio ma sempre nella direzione della forza gravitazionale per non sprecare energia. Quelli che hanno usato il calore o l’energia nucleare, nell’ambiente terrestre, anche se hanno avuto successo, non significa che hanno trovato le soluzioni giuste. Significa soltanto che sono arrivati per primi a realizzare le invenzioni. Ma i fatti hanno dimostrato che hanno sottovalutato gli effetti collaterali che le invenzioni hanno comportato. La soluzione migliori non devono produrre nessuno effetto collaterale indesiderato. Oggi con il miglioramento tecnologico i rendimenti degli impianti termici e nucleari sono migliorati ma i vizi di origine non possono eliminati. A me sembra che gli sprovveduti siano i governi e gli scienziati più premiati, che non hanno speso una sola parola in favore o contro l’energia estratta direttamente dall’ambiente con le soluzioni proposte dal sottoscritto. Mentre i legislatori invece di premiare le invenzioni intellettuali e interattive premiano e proteggono le invenzioni commerciali. Tutti insieme si sono comportati peggio dei farisei che salvarono Barabba al posto di Gesù. Chi sono i Barabba dei tempi moderni? Se non le mafie politiche scientifiche economiche che hanno consentito il riscaldamento globale e l’iniqua distribuzione della ricchezza mondiale? Per il sottoscritto gli scienziati, che sono dotati di maggiori capacità intellettive, sono i maggiori responsabili di questi disastri, in quanto sono i consulenti   dietro i quali si nascondono i governi. Possibile che questi consulenti non comprendono che le cause dei disastri ambientali sono dovute al fatto che gli impianti antropici, per una ragione o per un’altra, sono tutti sbagliati in quanto non realizzati alla temperatura dell’ambiente terrestre, non interattivi e non tra loro collegati. Certamente, non sono io il tipo di sprovveduto di cui parlava Albert Einstein, in quanto ho impiegato una vita di lavoro nell’industria e nell’ambiente, per accorgermi che sistema migliore per produrre energia elettrica e contemporaneamente depurare le acque inquinate era quello di mettere insieme quattro elementi: L’aria, l’acqua, i principi fluidodinamici ed elettromagnetici legiferati dalla stessa scienza. Mentre, per fare la stessa cosa anche negli impianti mobili di qualsiasi tipo (terrestri, marini, aeronautici, marini, sottomarini e spaziali) è necessario pressurizzare l’aria atmosferica e usarla a senso unico, come spiegato nei dettagli in diversi articoli e depositi di brevetti. Gli scienziati, soprattutto, i premi Nobel, non si sono nemmeno accorti che questo è l’unica soluzione che potrebbe consentirci anche di progettare dei cuori artificiali autonomi energeticamente, che ossigenando il sangue potrebbero allungare la vita umana oltre ogni aspettativa, sopprimendo molte malattie infettive e dell’invecchiamento.

Sarebbe stato sufficiente ritardare lo sviluppo di un centinaio di anni, che non sono nulla rispetto all’età della Terra, e partire direttamente con le idee chiare e progetti sviluppati in modo multidisciplinare e interattivo.

 Penso anche che stiamo sprecando immense risorse per le attuali esplorazioni spaziali basate sul lancio nello spazio di navicelle con combustibili che creano solo spazzatura spaziale, che creerà solo problemi alla vera esplorazione che potrà iniziare soltanto quando saremo in grado di andare e tornare dallo spazio autonomamente, senza combustibili e paracadute che ci restituiscono gli astronauti nei mari. Nella sostanza l’era spaziale avrebbe dovuto iniziare nei prossimi anni dopo aver corretto l’attuale modo di volare nell’atmosfera, senza combustibili ed energia nucleare, ma con la spinta di Newton e Lorentz messa insieme estraendo l’energia direttamente dall’ambiente terrestre. Ma anche imparando a conservarla e a integrarla nei futuri container spaziali per mezzo della fotosintesi e la cattura delle polveri interstellari, come descritto nelle seguenti pubblicazioni. https://www.spawhe.eu/dai-buchi-neri-al-principio-di-indeterminazione-alla-organizzazione-scientifica-del-lavoro-sconosciuta-dalla-scienza-e-dai-potenti-della-terra/,     https://www.spawhe.eu/dalla-terra-oltre-la-luna-colonizzando-lo-spazio-con-lenergia-idroelettromagnetica-compressa-sconosciuta-dalla-scienza-terrestre/,

https://www.spawhe.eu/sistema-di-cattura-polveri-interstellari-e-impianti-ambientali-spaziali/.

Alla luce di tali pubblicazioni le invenzioni termiche come le caldaie a vapore, i motori termici, e le stesse centrali termoelettriche e nucleari, per quanto siano complesse e avanzate tecnologicamente, possono essere considerate invenzioni prodotte da sprovveduti, in quanto sono antieconomiche, hanno prodotto il riscaldamento globale e disastri nucleari. Solo cercando di pulire seriamente l’energia fossile, come nessuno ha fatto, il sottoscritto si è accorto che la pulizia dell’energia fossile comportava altri importanti costi energetici, per economizzare i quali, ho dovuto approfondire meglio la progettazione degli impianti fluidodinamici. Analizzando scientificamente l’organizzazione del lavoro dal punto di vista tecnico ed economico, non ho avuto dubbi: I cicli  fluidodinamici dell’acqua e dell’aria non devono mai essere separati, arrivando al concepimento del sistema idroelettromagnetico compresso, che come dimostrato nella seguente “ FILASTROCCA DI SPAWHE”,  potranno allungare anche la vita umana e perfino portarci nello spazio:

“La pulizia dell’energia fossile pubblicata su spawhe, per essere efficiente dovrebbe essere basata, soprattutto sulla chimica inorganica che è in grado di assorbire il CO2 producendo carbonati nell’acqua, affinché questi contrastino l’acidificazione degli oceani e il riscaldamento globale.    Per velocizzare i processi e ridurre i costi energetici che avrebbero comportato le circolazioni di grandissime quantità di acque necessarie per neutralizzare le grandissime quantità di CO2 emesse dalle attuali centrali termiche è motori termici, gradualmente, si è trasformata tecnologicamente in soluzioni di minore ingombro sfruttando i principi di Pascal e di Henry. Infatti, mi sono accorto, che sul pianeta Terra, tutte le attività che produce la natura attraverso la chimica organica, inorganica, fotosintesi e il ciclo del carbonio si possono incrementare di velocità senza nessuna necessità di usare l’energia termica, nucleare, e le attuali rinnovabili. È sufficiente soltanto l’incremento delle pressioni di esercizio degli impianti, modificare le pompe di circolazione e far lavorare diversamente le macchine. Infatti, i sistemi interattivi naturali espellono, con i tempi richiesti dalla natura, gli elementi estranei ai cicli naturali, dovuti a fenomeni inquinanti accidentali, compresi gli effetti termici diretti e indiretti dovuti a esplosioni vulcaniche, agli incendi naturali che sono sempre esistiti sul pianeta.  Le attuali attività industriali degli uomini hanno moltiplicato esponenzialmente gli elementi estranei ai cicli naturali, pertanto la natura non riesce più a ripristinare gli equilibri interattivi. Ovviamente, questa è la mia verità e nell’intero sito web, spiego come, a mio parere, avremmo dovuto realizzare impianti globali che depurano contemporaneamente sia i fumi che l’acqua prima che vadano a inquinare i suoli, i fiumi i laghi e i mari. Non avendo fatto questo in nessun paese del mondo, non è stato possibile far avanzare lo stato dell’arte depurativo per farlo conoscere agli altri paesi. Pertanto, l’avanzamento dello stato dell’arte depurativo globale non è avvenuto.  Di conseguenza, non è stato nemmeno possibile accorgersi che le pompe di circolazione dell’acqua, se le facciamo lavorare nella direzione della forza gravitazionale, ponendole in serie alle turbine potevamo estrarre l’energia direttamente dall’ambiente. Non avendo fatto questo non è stato possibile accorgersi che le pompe di circolazione dell’acqua, se oltre a farle pompare nella direzione della forza gravitazionale le modifichiamo dal lato aspirante e gli facciamo un altro ingresso nettamente separato da quello principale fino ad arrivare nella stessa girante, possiamo usare sempre la stessa acqua per creare energia perché usiamo una alimentazione per riciclare l’acqua del bacino superiore e l’altra alimentazione per introdurre nella  stessa girante l’acqua scaricata da una turbina alimentata per caduta dall’acqua dello stesso bacino superiore. Non avendo fatto questo, non è stato possibile pensare che sostituendo il bacino superiore con una autoclave pressurizzata con aria compressa, fermo restando che usiamo una turbina collegata all’uscita dell’autoclave, possiamo recuperare l’acqua scaricata della turbina e inserirla di nuovo nell’autoclave, la cui acqua pressurizzata è riciclata con la stessa girante della pompa per mezzo dalla seconda alimentazione. In questo modo con la stessa acqua e la stessa aria compressa avremmo prodotto un generatore di corrente che estrae energia dall’ambiente, con ingombri abbastanza ridotti. Non avendo fatto questo non è stato possibile ridurre ancora gli ingombri di questo generatore di corrente aumentando la pressione di esercizio dell’autoclave per poterlo montare sulle auto e sui camion, sui trattori agricoli. Non avendo fatto questo, non è stato possibile pensare che gli ingombri si possono ancora ridurre usando delle pompe sommerse come turbine montate direttamente in tubi cilindrici che fungerebbero da autoclavi. Pertanto questi gruppi potrebbero essere usati per essere inseriti direttamente nei pozzi per sollevare le acque e nello stesso tempo ossigenare le falde acquifere che oggi sono inquinate dai concimi agricoli, diserbanti e antiparassitari   e coliformi fecali. Infatti sappiamo bene che una parte dell’aria che pressurizza l’autoclave si dissolve nell’acqua per il principio di Henry, depurando gratis l’acqua.  Non avendo fatto questo, non è stato possibile pensare che gli ingombri possono essere ancora ridotti ulteriormente. Addirittura miniaturizzati e invece di depurare l’acqua dei pozzi potremmo depurare il sangue umano, affiancando due piccole autoclavi che sostituirebbero i ventricoli destri e sinistri realizzando cuori artificiali autonomi energeticamente che alimenterebbero il circuito sistemico che ossigena il cervello e quello polmonare per allungare la vita dell’uomo. Non avendo fatto questo, non è stato possibile pensare che le autoclavi cilindriche pressurizzate possono essere incorporate   un cilindri esterni contenti acqua alla pressione atmosferica, all’esterno dei quali si possono realizzare delle piste di scorrimento di magneti permanenti montati su catene di trasmissioni azionate da motori elettrici a giri variabili che produrrebbero un flusso elettromagnetico di intensità variabile il quale produrrebbe delle correnti indotte in un solenoide esterno allo stesso serbatoio dell’acqua. Pertanto, noi potremmo produrre in tale serbatoio una forza lineare di spinta elettromagnetica secondo la legge di Lorentz alla temperatura dell’ambiente, senza combustibili che si potrebbe sommare alla spinta di reazione di Newton che sarebbe prodotta da eliche azionate da motori elettrici comandati sempre dai generatori di corrente che producono l’energia primaria idroelettrica, alimentati dalle pompe sommerse usate come turbine poste all’interno dei serbatoi centrali. Non avendo fatto questo non è stato possibile sostituire gli attuali gli attuali turboventilatori termici degli aerei per viaggiare nell’atmosfera e nello spazio con energia estratta direttamente dall’ambiente, non è stato possibile   realizzare auto volanti, né sottomarini che si muovono con lo stesso sistema senza combustibili. Non è stato possibile far viaggiare le navi senza combustibili, né montare lo stesso sistema per realizzare barriere mobili nel mare per difenderci dalle acque alte.  Non è stato nemmeno possibile pensare che nei viaggi spaziali del futuro possiamo aggiungere ai motori lineari globali  un tunnel di acciaio esterno collegato al turbo ventilatore, dove si produrrà un vuoto spinto superiore al vuoto spaziale circostante e collegare tale tunnel con piccola pompa per vuoto a un serbatoio di addensamento delle polveri catturate, che saranno svuotate periodicamente facendovi entrare l’aria atmosferica che alimenterà un filtro elettrostatico che recupererà le polveri che saranno utilizzate insieme  alle altre invenzioni impiantistiche depurative ed energetiche interattive descritte sul sito web https://www.spawhe.eu per far sopravvivere gli esseri umani  anche nello spazio senza subire danni fisiologici dovuti all’assenza della pressione atmosferica, della gravità, delle risorse alimentari e delle materie prime per costruire pezzi di ricambio delle macchine necessarie alla sopravvivenza nello spazio. Infatti, l’aria atmosferica e l’acqua riempiranno i vagoni delle carovane spaziali pieni di esseri umani e saranno riciclate all’infinito, opportunamente reintegrate con la fotosintesi e il ciclo del carbonio artificiali, mentre la gravità generale, sarà rinforzata, diventando  molto simile a quella terrestre, polarizzando elettrostaticamente i percorsi dell’aria atmosferica condizionata e dell’acqua riciclata negli impianti interattivi, energetici e depurativi, idroelettromagnetici  compressi, ancora sconosciti alla scienza terrestre.”

La filastrocca di SPAWHE, tra le altre cose, mostra l’incoerenza del sistema internazionale dei brevetti che invece di essere un motore dello sviluppo globale mondiale è diventato un freno in quanto invece di favorire la libera circolazione delle idee industriali e ambientali, ha favorito il monopolio delle invenzioni in settori importanti come la protezione dell’ambiente e la produzione di energia. Infatti, per la scienza e ricercatori pubblici è più comodo vendere i brevetti alle multinazionali con il consenso dei governi. Ci guadagnano i governi e gli inventori pubblici, tanto le tasse sui depositi sui brevetti le pagano i contribuenti. Ci guadagnano le multinazionali che assumono meno inventori e progettisti. Ci perde l’intero sviluppo sostenibile terrestre perché invece di sviluppare invenzioni negli interessi generali si sviluppano soltanto invenzioni negli interessi delle multinazionali. Soltanto in questo modo si possono spiegare le ragioni per le quali nessun ente pubblico mondiale ha pensato di finanziare le invenzioni descritto nella filastrocca di SPAWHE che seguono una logica di progettazione ambientale, energetica ed economica globale. Se non fosse stato vero sarebbe stato impossibile che le invenzioni sottoscritto partendo dalla modifica delle ciminiere e delle fognature arrivassero in pochi anni anche al concepimento del cuore artificiale ossigenatore del sangue umano e motori lineari globali che sommando insieme la spinta di Newton e Lorentz, potrebbero portarci anche nello spazio senza combustibili ed energia nucleare. Per giunta, partendo dai principi fluidodinamici che sono stati i meno utilizzati negli ultimi duecento anni di sviluppo mondiale. Si potrebbe dire che il povero sviluppo fluidodinamico si oppone con molto ritardo e senza il sostegno della scienza pubblica e privata, al potente sviluppo termodinamico che ha prodotto l’attuale ricchezza mondiale ma anche il riscaldamento globale e l’iniqua distribuzione della ricchezza mondiale. È chiaro che il sottoscritto non può trovare interlocutori perché in un modo o nell’altro tutti hanno beneficiato dello sviluppo economico attuale, compresa la classe dirigente dei paesi poveri. D’altra parte si dice che non ci sia povertà senza difetti. Il difetto dei poveri è proprio quello di affidarsi alla classe dirigente invece di realizzare da soli le proprie invenzioni. I ricchi non credono ai poveri anche se vivono nello stesso paese. Purtroppo, per realizzare le invenzioni sostenibili è necessario prima comprenderle e la scuola mondiale non aiuta a mettere insieme ragionamenti pratici interattivi che sono i soli che potranno cambiare anche il destino dei poveri, senza sussidi di disoccupazione e redditi di cittadinanza. Fino a quando non si sviluppano imparzialmente le migliori soluzioni aggiornate tecnologicamente allo stato dell’arte multidisciplinare non può esserci un benessere mondiale equilibrato sul pianeta Terra. Non sono certamente i politici attuali in grado di diffondere questo tipo di cultura se pretendono dagli inventori liberi tasse di deposito e mantenimento dei brevetti. I fatti hanno dimostrato oltre ogni possibile dubbio, che le invenzioni scomode per i centri di potere economici mondiali nessuno le finanzia e nessuno le sperimenta. Allora perché pretendono che gli inventori paghino le tasse di mantenimento sui brevetti? Se il mondo non è pronto per il passaggio dallo sviluppo termodinamico a quello fluidodinamico perché penalizzare gli inventori chiedendogli tasse da pagare per cose che gli imprenditori e i governi mondiali non vogliono realizzare? Non si tratta di singole invenzioni ma di un vero e proprio modello di sviluppo alternativo.  

4. Cosa significa la parola ambientalista. 

Molte persone importanti a livello mondiale dichiarano di essere ambientaliste, ma cosa significa essere ambientalista per gli uomini di potere mondiali? Oggi essere un ambientalista si identifica con l’aspetto meno importante che è quello dell’essere favorevole alle attuali energie rinnovabili, che non richiedono nessuno sforzo intellettivo per essere comprese. Invece, l’aspetto importante è quello di non aprire cicli termici, nucleari, chimici, non solo inutili e dannosi per l’ambiente, ma anche antieconomici e difficilmente neutralizzabili senza progettare gli impianti antropici industriali e ambientali in modo multidisciplinare e interattivo. I problemi scientifici e tecnologici non possono essere risolti con energie semplicemente rinnovabili che possono essere utilizzate solo in casi particolari e senza una grande efficienza. Questi problemi diventano non risolvibili negli impianti di trasporto terrestri marini, sottomarini, aeronautici e spaziali. Per fortuna, la natura terrestre ci ha dato una mano creando l’aria atmosferica pulita, elastica, e comprimibile anche a migliaia di bar e l’acqua, altrettanto pulizia incomprimibile e con una densità 830 volte superiore all’aria. In altre parole, l’aria atmosferica, soprattutto, compressa è la fonte energetica primaria ideale sotto tutti gli aspetti scientifici ed economici e l’acqua è il vettore energetico ideale dagli stessi punti di vista.

Cosa hanno combinato la scienza, gli imprenditori, i politici, gli economisti, gli ambientalisti in questi duecento anni di sviluppo industriale sfrenato? Come hanno fatto a non accorgersi che hanno prodotto il riscaldamento globale scegliendo sempre le soluzioni peggiori? Mal comune mezzo gaudio? Abbiamo il coraggio di dirlo ai loro figli e nipoti. Purtroppo, non è facile essere creduto su questi argomenti se non si incomincia dalle scuole elementari e dai cartoni animati a formare le nuove generazioni. I principi interattivi terrestri individuati attraverso la pulizia corretta dell’energia fossile descritti nella filastrocca di SPAWHE, devono entrare nel DNA umano, prima che il pianeta si autodistrugga con le attuali invenzioni commerciali delle multinazionali approvate da governi e legislatori che non sanno governare e legiferare.

Cosa hanno fatto gli scienziati pubblici, i governi e i legislatori per chiudere tutti i cicli organici e inorganici che si aprono negli impianti antropici industriali e ambientali mondiali? Quanto hanno investito del loro potere politico ed economico perché questo avvenisse? Io personalmente ho speso i miei pochi risparmi depositando brevetti sulla pulizia dell’energia fossile senza trovare interlocutori pubblici e privati tra i cosiddetti ambientalisti mondiali e quando ho compreso che le soluzioni migliori sarebbero state quelle di evitare di aprire cicli termici inutili, non avevo più soldi da investire in brevetti industriali, ho incominciato a chiamare i miei brevetti intellettuali, per non pagare inutili tasse di deposito e di mantenimento dei brevetti. Ma, ugualmente la mia idea di non aprire cicli termici e nucleari non ha funzionato in quanto, ugualmente, non ho trovato interlocutori tra gli uomini di potere mondiali. Mi sono accontentato di risparmiare sul costo dei brevetti, anche se per le leggi internazionali i brevetti intellettuali non hanno nessun valore legale. Allora io mi chiedo perché si riconoscono i diritti di autore a chi scrive una fiaba, una canzone, uno spartito musicale e non agli inventori? Comunque resta il fatto che gli ambientalisti legati al potere mondiale hanno taciuto anche sulle soluzioni energetiche che invece di aprire cicli termici e nucleari, aprono cicli fluidodinamici ed elettromagnetici. Considerando la grande quantità di persone potenti che si dichiarano ambientaliste nel mondo intero, non è strano che nemmeno queste soluzioni abbiano trovato interlocutori? Allora ho proposto una società per azioni aperta a tutti  contro gli errori le omissioni e le opportunità sprecate dalla scienza e dai centri di potere mondiali ( 28.02.2020  https://www.spawhe.eu/it/una-societa-per-azioni-globale-contro-gli-errori-omissioni-e-opportunita-sprecate-dalla-scienza-e-dai-centri-di-potere-mondiali/), Ovviamente, senza successo. Di cosa hanno paura gli ambientalisti benestanti mondiali? Di fare investimenti sbagliati? Oppure hanno già investito i loro soldi in soluzioni opposte ai principi ambientalistici che dichiarano di avere? Le ambiguità della classe dirigente mondiale pubblica e privata non finiscono mai. 

Fin dall’inizio dell’era industriale si potevano percorrere strade diverse per produrre energie ambientaliste ed energie meno ambientaliste. Chi avrebbe dovuto studiare le soluzioni ambientiste se non la scienza pubblica mondiale? Che cosa è successo in questi duecento anni di sviluppo industriale? E’ chiaro che i governi e la scienza pubblica non hanno fatto bene il loro lavoro. Se avessero almeno fatto un tentativo serio della pulizia della energia fossile, come è successo al sottoscritto, si sarebbero accorti che l’energia si può produrre anche senza usare il calore e il salto idraulico.  Invece al sottoscritto che non era un progettista pubblico e nemmeno un ricercatore, lavorando da solo, senza soldi e laboratori di sperimentazione, è stata necessaria una vita di lavoro per conoscere prima gli impianti antropici industriali, poi ambientali. Se non avessi applicato l’organizzazione scientifica del lavoro industriale anche ai sistemi ambientali per velocizzare i sistemi depurativi dell’acqua e dell’aria insieme, non avrei mai pensato di modificare le ciminiere, le fognature, i depuratori, le dissalazioni, per realizzare cicli globali e interattivi senza combustibili ed energia nucleare duecento anni dopo l’inizio dell’era industriale. Quanti anni ancora dovranno passare prima che qualcuna delle mie invenzioni diventeranno reali anche se non mi riconosceranno i diritti di autore? Io sono convinto che la scienza pubblica poteva arrivarci molto prima del sottoscritto, se i governi non avessero consentito il commercio dei brevetti degli enti di ricerca pubblici verso le multinazionali. Non si possono servire due padroni contemporaneamente. Per questa ragione lasciai il mondo del lavoro con il minimo della pensione. Sapevo che il lavoro da fare era moltissimo. Non sapevo che fino alla fine sarei stato solo e lo sono tuttora.

Il protocollo di Kyoto, pubblicato l’11 dicembre 1997 in occasione della Conferenza delle parti “COP3“, prevedeva la riduzione di almeno il 5% delle emissioni nell’orizzonte temporale dal 2008 e al 2012, rispetto quelle del 1990 di ciascun Paese.  Dei gas incriminati: biossido di carbonio (CO2);  metano (CH4); protossido di azoto (N2O); idrofluorocarburi (HFC);  perfluorocarburi (PFC);  esafluoro di zolfo (SF6).  I Paesi che sottoscrissero il Protocollo furono 192.Tra i grandi assenti ci sono gli Stati Uniti. Mentre, il Canada è stato il primo paese a uscirne. Questo protocollo è stato molto ambiguo, non entrando nei dettagli delle modifiche impiantistiche mondiali che avrebbero dovuto portare a tale riduzione delle emissioni. Inoltre, ha introdotto il commercio delle quote di CO2, che è lo scambio di crediti di emissione di carbonio tra i Paesi. In sostanza, un paese che ha conseguito una diminuzione delle proprie emissioni di gas serra superiore al proprio obiettivo (espresso come livelli di emissioni consentite suddivisi in unità di quantità assegnate (AAU) in un certo periodo temporale) e quindi dispone di unità di emissioni di riserva – emissioni consentite che sono state risparmiate o non utilizzate – può vendere (ricorrendo all’ET) tali “crediti” – capacità in eccesso – a un paese che, al contrario, non è stato in grado di rispettare i propri impegni di riduzione delle emissioni di gas serra. Questo sistema, attraverso false certificazioni, ha consentito truffe miliardarie senza nessun reale vantaggio ambientale.  Nel 1997 io avevo diciassette anni di esperienze industriali e dieci anni di esperienze ambientali. Non ho notato nessun miglioramento impiantistico ambientale fino all’anno 2005, quando decisi di ritirarmi dal mondo del lavoro per fare l’inventore di nuove soluzioni ambientali da pensionato. Non volevo continuare a servire un sistema che continuava a non proporre nulla di nuovo nonostante i cambiamenti climatici.

Cosa centra il protocollo di Kyoto con il problema dei migranti?  Apparentemente non centra niente, ma i cambiamenti climatici hanno peggiorato ancora di più le possibilità di sviluppo dei paesi poveri di acqua, di sviluppo e di democrazia, mentre la scienza mondiale, continua a sviluppare solo soluzioni commerciali fossili nucleari e rinnovabili che non sfruttano i principi interattivi che potrebbero anche migliorare anche il livello di vita dei paesi più poveri, sia migliorando i sistemi di desalinizzazione delle acque, sia creando altre opportunità di lavoro e di alimentazione del genere umano attraverso il welling artificiale e la creazione di isole artificiali che ridurrebbero il flusso dei migranti verso i paesi più avanzati. Se la scienza non avanza globalmente e si fossilizza su energie obsolete, inquinanti antieconomiche e inefficienti non può esserci un reale progresso e lavoro per tutti. Ancora oggi, che siamo nel 2023, la scienza mondiale non è stata in grado di sommare insieme la spinta di Newton e Lorentz che potrebbe rivoluzionare i trasporti mondiali, non solo terrestri, ma anche marini aeronautici e spaziali. Oltre a monitorare a distanza i barconi dei naufraghi, come è possibile fare con visioni satellitari, sarebbe necessario anche intervenire rapidamente al salvataggio di vite umane per via aerea, senza costi di combustibili e senza le attuali obsolete navi delle guardie costiere della finanza e della polizia e nemmeno delle organizzazioni non governative (ONG). Queste ultime, fanno quello che possono per salvare vite umane con gli scarsi mezzi che hanno a disposizione, soprattutto, osteggiate dai governi, che invece dovrebbero ringraziare, altrimenti le mani dei politici che governano sarebbero ancora più sporche di sangue umano. 

Oggi bisogna chiedersi seriamente perché i potenti della Terra pubblici e privati capitalisti e comunisti, che sono in disaccordo su tutto, non vogliono mettere i discussione le fonti primarie delle energie mondiali? In altre parole, le attuali energie mondiali sono la palla al piede dello sviluppo mondiale e quelle che dovrebbero sostituirle, anche se riusciranno a ridurre l’inquinamento (come l’idrogeno trasformato in combustibile) saranno sempre antieconomiche, non autonome energeticamente, e non potranno sommare insieme la spinta di Newton e Lorentz.  In altre parole, le attuali energie mondiali sono la palla al piede dello sviluppo mondiale e quelle che dovrebbero sostituirle, anche se riusciranno a ridurre l’inquinamento (come l’idrogeno trasformato in combustibile) saranno sempre antieconomiche, non autonome energeticamente, e non potranno sommare insieme la spinta di Newton e Lorentz. Infatti, le due spinte si possono sommare solo a bassa temperatura perché il calore dei fumi di combustione distruggerebbe i circuiti elettrici e le bobine dei fili di rame protetti con vernici isolanti che sono indispensabili per produrre la spinta di Lorentz. Queste bobine certamente non possono stare a contatto con le pareti metalliche di turboventilatori termici per sommare insieme le due spinte. Anche se un turboventilatori elettrico è meno potente di un turboventilatore termico, non si può ancora dire se può competere come potenza con un motore lineare globale che è un impianto completo molto più complesso, tuttavia, compatto e di piccolo ingombro, che estrae l’energia per volare direttamente dall’ambiente. La descrizione di questi motori si può leggere in altri documenti, alcuni citati anche in questo articolo. Ma oltre a questo possiamo aggiungere separatamente la spinta di Lorent a superfici verticali come le pareti dei mezzi di trasporto e serbatoi cilindrici.

In questo paragrafo voglio soprattutto spiegare le ragioni per le quali è possibile ed è necessario sommare insieme la spinta di Newton a quella di Lorentz. 

La prima ragione è quella che la fonte primaria dell’energia non deve costare niente.

La seconda dipende dalla prima: se l’energia non costa niente non dobbiamo preoccuparci dei costi energetici ma soltanto del risultato, a prescindere dal numero di motori lineari globali necessari per il sollevamento in verticale, la stabilità di volo e la stabilità di sosta nella atmosfera. 

Terzo punto: è necessario disporre i motori lineari globali abbastanza vicini tra loro con i turboventilatori elettrici che spingono l’aria verso il basso in modo di creare il vuoto   di aria nella zona superiore del velivolo che agevola il compito di vincere la forza peso sia da parte della spinta di reazione di Newton che di quella elettromagnetica di Lorentz. 

Quarto punto: nella fase di viaggio orizzontale del velivolo orientare i motori lineari globali con l’inclinazione giusta per mantenere le altimetrie desiderate. Anche le pareti verticali dei mezzi di trasporto che incorporeranno induttori e indotti elettromagnetici potranno contribuire ad assestare l’assetto di volo, regolando la velocità di circolazione dei magneti permanenti.

 La natura, non disponendo di tecnologia non può accelerare la velocità dei processi energetici e depurativi dove avvengono fenomeni particolari che richiedono una maggiore quantità di energia, oppure una maggiore velocità depurativa dell’ambiente coinvolto. La natura segue il proprio corso alla velocità consentita dalla forza gravitazionale, della pressione atmosferica terrestre e degli elementi biochimici presenti sul territorio. 

Sul pianeta Terra, poiché esiste la forza gravitazionale, che addensa gratis l’aria atmosferica alla pressione di un bar, che è un potente accumulatore di energia, è sbagliato affermare che è impossibile creare il moto perpetuo, come hanno affermato gli uffici brevetti italiano ed europeo nei confronti di alcune delle mie invenzioni più importati. Io ho sempre affermato che il moto perpetuo non serve a niente e non è conveniente in quanto noi dobbiamo soltanto spendere una piccola parte dell’energia che produciamo per vincere lo stato d’inerzia del vettore energetico che è l’acqua per produrre tutta l’energia idroelettromagnetica che ci serve in impianti fissi alla pressione atmosferica.  Ma se vogliamo produrre energia mobile senza disperdere il vettore energetico (acqua) dobbiamo usare le pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante che l’intera classe dirigente mondiale sta boicottando per non rivoluzionare l’intera economia mondiale.

Le invenzioni, anche se sviluppate solo virtualmente, senza soldi pubblici e privati, non possono essere create dal nulla. Come descritto nella filastrocca di SPAWHE, se non avessi messo, virtualmente, insieme i sistemi depurativi dell’acqua e dell’aria nelle ciminiere, fognature, depuratori (dove sono tuttora separati), non avrei potuto inventare l’energia idroelettromagnetica compressa e nemmeno i motori lineari interattivi globali che potrebbero sommare insieme la spinta di Newton e Lorentz. Perché è importante sommare insieme la spinta di Newton e Lorentz nell’ambiente atmosferico?  Dovrebbe essere ovvio che, oltre a vincere la forza gravitazionale, abbiamo bisogno anche di fermarci stabilmente nell’aria atmosferica per spegnere gli incendi boschivi e urbani ma anche per soccorrere i naufraghi, come i migranti, costretti, non solo degli scafisti a rischiare la vita e i pochi beni che possiedono a bordo di imbarcazioni fatiscenti. Noi non dobbiamo solo pretendere che chi specula sul flusso irregolare dei migranti sia punito severamente. Abbiamo anche il dovere morale di progettare e realizzare impianti antropici fissi e mobili sostenibili ed efficienti che proteggano l’ambiente e le vite umane. Io posso dimostrare che questo non lo sta facendo né la scienza pubblica, né nessun governo mondiale, altrimenti qualcuna delle mie quaranta invenzioni interattive sarebbe stata finanziata, sperimentata e realizzata. I governi e la scienza pubblica hanno favorito solo invenzioni commerciali a sfavore dell’economia reale delle risorse naturali. Non è un caso che le uniche energie non finanziate a livello mondiale siano anche quelle che costano di meno a livello commerciale e industriale in quanto non hanno bisogno di costi di trasformazioni, di trasporto, di depurazione, di raffreddamento e riscaldamento. Essendo disponibili le fonti primarie a ogni latitudine e longitudine terrestre. 

Con le immagini satellitari si possono individuare facilmente le imbarcazioni dei migranti in difficoltà in mezzo ai mari, ma non si possono soccorrere rapidamente a causa dell’inadeguatezza dei mezzi di soccorso e l’insostenibilità dei costi che devono sostenere i paesi soccorritori.

Questo allo stato dell’arte scientifico e tecnologico mondiale non si può fare per la ridicola ragione che la scienza e i governi mondiali non vogliono cambiare le fonti primarie delle energie mondiali. Nessuna delle quali, tra quelle esistenti, nonostante i costi, notevolmente superiori, può consentire di fermarsi stabilmente nell’aria atmosferica per poter effettuare i soccorsi o spegnere gli incendi.  Non possiamo nemmeno sostenere alti carichi di acqua antincendio e quando vorremo andare nello spazio, all’uscita dell’atmosfera, venendoci a mancare la spinta di reazione di Newton, non abbiamo una soluzione di riserva per raggiungere le orbite elettromagnetiche spaziali, solo perché la scienza mondiale non vuole produrre energia a freddo dei mezzi di trasporto senza combustibili ed energia nucleare.   

5. Cenni storici e Futuristici sulla produzione dell’energia elettromagnetica e della forza di Lorentz.

Albert Einstein diceva che tutto quello che può inventare la scienza è già stato inventato dalla natura. Io ho sempre condiviso questa affermazione e ho cercato di applicare la tecnologia ai cicli naturali terrestri, anche senza comprenderli completamente, ma fidandomi della natura terrestre. La mia logica di progettista e di installatore di impianti antropici industriali e ambientali mi ha fatto comprendere che è sufficiente soltanto cercare e trovare i principi interattivi esistenti tra l’acqua e l’aria atmosferica (come quelli di Henry e Pascal) e il sistema per innescarli a velocità superiori a quelle naturali, per depurare l’ambiente e produrre energia contemporaneamente.   Credo di aver fatto bene il mio lavoro anche se non ho potuto dimostrare nulla praticamente, vivendo soltanto con il mio modesto reddito di pensionato. Quello che trovo strano è il fatto che moltissime persone, non solo scienziati, abbiano compreso le complesse teorie della relatività, la fisica quantistica, nucleare, le leggi della termodinamica, l’elettromagnetismo universale. Ma nessuno vuole entrare nella logica quotidiana dell’organizzazione scientifica del lavoro che dovrebbe costringere a scegliere sempre le soluzioni più semplici e naturali.  Per il sottoscritto, a questo deve servire la tecnologia, non a cercare di copiare sistemi che non appartengono all’ambiente terrestre. E’ importante conoscere come funziona l’universo, ma è ancora più importante comprendere come funziona l’ambiente terrestre.

 Infatti, noi non abbiamo bisogno di alte temperature per riscaldarci nei periodi invernali e non viviamo a causa delle esplosioni nucleari che producono le galassie, le stelle, i buchi neri, la materia oscura e dell’elettromagnetismo universale. Viviamo grazie alla fotosintesi, al ciclo del carbonio, alla fluidodinamica terrestre che si producono alla temperatura dell’ambiente terrestre, sia nei mesi caldi che in quelli freddi. Negli ultimi duecento anni viviamo anche grazie a invenzioni industriali, in gran parte sbagliate, che hanno prodotto un eccesso di calore, ed immesso nell’ambiente molti gas indesiderati, fino a produrre il riscaldamento globale e l’iniqua distribuzione della ricchezza mondiale. Infatti, le attuali fonti energetiche e le industrie collegate: centrali termiche, nucleari, i mezzi trasporto terrestri, navali, aeronautici, spaziali, arricchiscono poche persone e danneggiano l’intera popolazione mondiale. Non è provato scientificamente che senza le attuali energie, non avremmo avuto l’attuale sviluppo tecnologico. Anzi, si può provare che il pianeta Terra è stato predisposto dal creatore dell’universo o, misteriosamente, dalla natura stessa per consentire di estrarre gratis, senza trasformazioni chimiche e industriali tutta l’energia che ci serve, compresa quella che potrebbe portarci nello spazio, senza disseminare nello spazio che circonda l’atmosfera terrestre la spazzatura tecnologica disseminata con i lanci prodotti con i combustibili non autonomi energeticamente.  

Dalle invenzioni moderne dobbiamo salvare soprattutto l’elettromagnetismo terrestre che può essere prodotto solo alla temperatura terrestre. E’ una fortuna che l’elettromagnetismo terrestre dialoghi perfettamente con l’elettromagnetismo universale prodotto a milioni di gradi centigradi, mentre è una sfortuna che la scienza terreste ancora non abbia compreso che solo se fosse stato accoppiato con la fluidodinamica terrestre avrebbe potuto estrarre l’energia dall’ambiente terrestre e sommare Alla spinta di Newton (1642 -1726) quella di Lorentz (1853 –1928). Purtroppo, questo non lo ha compreso nemmeno Albert Einstein (1879 – 1855) e lo stesso Hendrix Lorentz, che erano amici e si frequentavano, come dimostra la foto riportata in questo articolo.

Alla foto sopra Idealmente bisogna aggiungere anche l’immagine di Isaac Newton, il quale è vissuto due secoli prima di Lorentz.

Newton calcolò con precisione la l’accelerazione di gravità 9.81 m/s2 con la costante gravitazionale universale G che vale 6,67 ⋅ 10¹¹ N⋅M²/kg²). Probabilmente, dovremmo aggiungere anche il ritratto di Evangelista Torricelli.

Mi sono sempre chiesto come faceva a conoscere la forza di gravità Terrestre Evangelista Torricelli vissuto tra il 1608 e il 1647? Newton aveva solo cinque anni quando Torricelli è morto. Probabilmente è vero che prima di Newton era stato Galileo Galilei a quantificare esattamente il coefficiente gravitazionale terrestre, di cui Torricelli era il discepolo. Se non fosse stato così, sarebbe stato impossibile usare lo stesso coefficiente di accelerazione della gravità terrestre.  Comunque, quello che ci interessa è il fatto che sono utili sia i principi di Newton, sia quello che ha pubblicato Torricelli. 

 La legge di Torricelli afferma che la velocità di un fluido in uscita da un foro è pari alla radice quadrata del doppio prodotto dell’accelerazione di gravità e della distanza “h” fra il pelo libero del fluido e il centro del foro che è stato praticato: V =√2*h*g.  Questa formula ci dice che nel foro di uscita la pressione si trasforma in energia cinetica e la legge matematica che collega la pressione statica h, con la velocità dell’acqua.  Se moltiplichiamo la velocità per la sezione del foro abbiamo la portata e se moltiplichiamo la portata per h abbiamo la quantità di energia elettrica che potremmo produrre direttamente all’uscita del foro collegandovi una turbina elettrica con il relativo generatore di corrente.  Ovviamente, man mano che i livello dell’acqua si abbassa la produzione di energia diminuisce fino ad azzerarsi.  Pertanto, fin dagli inizi dell’era industriale, quando fu realizzata la prima centrale idroelettrica con il salto idraulico, i progettisti avrebbero dovuto approfondire il ragionamento per realizzare anche e soprattutto centrali idroelettriche senza il salto idraulico, sfruttando solo l’energia di posizione dell’acqua nell’ambito dello stesso bacino. Certamente, l’energia idroelettrica prodotta sarebbe stata molto inferiore rispetto a quella prodotta con un salto idraulico di diverse centinaia di metri. Ma studiando bene il sistema, avrebbero potuto produrre energia elettrica all’infinito senza far uscire l’acqua dal bacino. Infatti, il principio di inerzia di Newton e quello di Torricelli avrebbero dovuto essere letti insieme per trovare soluzioni migliori dal punto di vista energetico, economico e ambientale. Perché se è vero che un corpo persevera nel suo stato di moto o di quiete fino a quando una causa esterna non ne modifica le condizioni, e consideriamo il foro nella parete la causa del passaggio dallo stato di quiete dell’acqua in uno stato di moto accelerato, dobbiamo anche studiare il modo affinché questo stato di movimento che noi usiamo soprattutto per produrre energia elettrica non  si esaurisca definitivamente con l’uscita dell’acqua dal serbatoio, usando meglio le tecnologie a disposizione e cercare di migliorarle con nuove invenzioni. Nel caso specifico, conviene spendere una piccola parte di energia per innescare e mantenere innescato il processo energetico mediante una pompa montata al contrario del modo attuale, con l’uscita dell’acqua nella direzione della forza gravitazionale. La quale deve vincere soltanto le perdite di carico del circuito idraulico affinché il moto possa continuare all’infinito nella turbina con relativo generatore di corrente che monteremo subito sotto la pompa producendo più energia di quanta ne consuma la pompa. Come mai la scienza mondiale non si è mai accorta di questa possibilità e mi ha lasciato da solo combattere oltre duecento anni dalla nascita della prima centrale idroelettrica con gli uffici brevetti, che non afferrando un concetto così elementare, hanno dichiarato moto perpetuo la mia soluzione? Infatti, il motore elettrico che alimenta la pompa assorbe l’energia di un circuito chiuso perché l’acqua non esce dal bacino, mentre il generatore di corrente elettrica accoppiato alla turbina produce la potenza elettrica di un circuito aperto che sfrutta l’intero carico idraulico, dove la velocità raggiunge il valore calcolato da Torricelli che moltiplicato per la sezione di passaggio produce attraverso il generatore di corrente la seguente quantità di energia (portata in m3h * ht in m). Se la pompa è posizionata a cinquanta metri sotto il livello dell’acqua, e ha una portata di 50 m3h, produce una quantità di energia pari a 2500/102 = 24,5 Kwh (102 è il fattore di conversione per avere il valore in kw). Mentre per innescare il processo che genera la produzione dell’energia cinetica, il motore della pompa deve vincere solo le perdite di carico necessarie a vincere lo stato di inerzia, che possiamo stimare di solo cinque metri di colonna di acqua, assorbendo una quantità di energia dieci volte inferiore alla produzione di corrente elettrica prodotta dal generatore di corrente accoppiato alla turbina, perché il circuito è aperto e si  conclude alla uscita dell’acqua dalla turbina con una semplice perdita di carico  pari a √2g. L’acqua che produce l’energia  attraversando la turbina, non deve risalire in superficie. Ha cambiato solo posizione come in un normale scarico sommerso. Essendo l’acqua incomprimibile in un circuito aperto mantiene sempre lo stesso livello per il principio dei vasi comunicanti.  Questo concetto così semplice, usato anche per  calcolare le perdite di carico nei circuito idraulici, ha penalizzato l’intero sviluppo mondiale, per oltre duecento anni, impedendo di passare alle fasi successive che hanno portato il sottoscritto alle invenzioni  con le pompe modificate  per mezzo della doppia alimentazione separata fino girante che ci consentiranno di  realizzare anche circuiti pressurizzati con aria compressa, purché la pressione dell’aria venga sfruttata a senso unico (come la forza gravitazionale) e si produca energia con la quantità di acqua che passando attraverso una turbina viene scaricata in un serbatoio aperto o inserita di nuovo nel serbatoio pressurizzato per mezzo della  la pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante,  con la stessa quantità dell’acqua uscita. Infatti, tale pompa è stata inventata per assorbire una piccola quantità di energia sfruttando la pressione superiore esistente nel circuito aperto o chiuso. Se io non avessi ragione, non si potrebbero nemmeno scaricare le acque, in gran parte piovane, attraverso le condotte sottomarine. Infatti, questo è possibile soltanto perché le pressioni idrostatiche tra l’acqua del fondale marino e quella interna alla condotta si equivalgono. Quindi è sufficiente una piccola energia cinetica all’uscita della condotta per scaricare l’acqua anche a centinaia di metri di profondità. Oggi, non sono più necessari calcoli precisi delle perdite di carico dei circuiti idraulici in quanto, con la regolazione dei giri dei motori, per mezzo di inverter, possiamo incrementare la velocità dell’acqua nella tubazione di alimentazione fino a quando non si innesca il processo con la quantità di energia elettrica prodotta che assorbe sempre meno energia dal motore della pompa. Nel caso dell’autoclave, si sfrutta il principio dell’impenetrabilità dei corpi e non può entrare più acqua di quanta ne sia uscita, altrimenti dovremmo superare la pressione idrostatica presente nell’autoclave, consumando una maggiore quantità di energia.  Parliamoci chiaro, se gli uffici brevetti italiano ed Europeo hanno dichiarato “moto perpetuo”, l’energia idroelettrica sommersa, come potevano comprendere il funzionamento del sistema più complesso dell’abbinamento della pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante accoppiata con l’autoclave? Perché la scienza mondiale che ha compreso sistemi molto più complessi, come la divisione dell’atomo e la fisica quantistica, tace su questo argomento? Se è vero che la pompa centrifuga è stata inventata dall’italiano Erone Alessandrino intorno al 1592, è possibile che il sottoscritto sia stato il primo nel 2014 a dire che le pompe se usate nella direzione della forza gravitazionale diventano uno strumento formidabile per innescare l’estrazione dell’energia fluidodinamica dall’ambiente e che leggermente modificate nel 2015 (con la doppia alimentazione separata fino alla girante) possono innescare anche processi depurativi (per il principia di Henry) e contemporaneamente energetici (per il principio di Pascal).

L’effetto Venturi, scoperto da Giovanni Battista Venturi (1746 – 1822), viene anche chiamato paradosso idrodinamico, poiché si può pensare che la pressione aumenti in corrispondenza delle strozzature; invece, per la legge della portata,  derivata dal teorema di Bernoulli (1700 – 1782),  basata sul principio della conservazione dell’energia,  in corrispondenza delle strozzature è la velocità ad aumentare e la pressione a diminuire. Pertanto, se consideriamo come una strozzatura l’entrata dell’acqua in una pompa centrifuga, e dividiamo in due parti l’ingresso dell’acqua, di cui una è alimentata in alta pressione e l’altra alimentata in bassa pressione, la maggiore velocità dell’acqua, non penalizza l’ingresso dell’acqua con minore pressione, purché i due flussi non si incontrino prima di entrare nella girante in rotazione. Inoltre, se osserviamo dalla figura sotto, come è fatta la girante di una pompa centrifuga, ci possiamo accorgere di due fenomeni:

1. al centro della girante la rotazione produce una forza centripeta che incrementa ancora di più la velocità prodotta della stozzatura di ingresso.

2. che il profilo delle palette della girante si allarga a forma di spirale aumentando la sezione di passaggio dei due flussi di acqua, entrati con pressioni diverse. Per il principio di Blaise Pascal (1623 – 1662), la pressione maggiore si espande in tutte le direzioni del contenitore del fluido, che nel caso specifico è il corpo della pompa, ma essendo il flusso aperto in direzione dell’uscita del corpo della pompa, in tale sezione, noi avremo una sola portata dell’acqua e una sola pressione, che è la pressione maggiore, che consente di far rientrare la stessa quantità di acqua uscita dall’autoclave. Ovviamente fornendo attraverso il motore elettrico della pompa soltanto l’energia sufficiente a vincere le perdite di carico dovute agli attriti tra le molecole e le superfici metalliche di contatto. Tuttavia, il vantaggio energetico è sempre immenso, considerando che non abbiamo usato combustibili a pagamento e non abbiamo prodotto nessun inquinamento.  

Se noi consideriamo che tutti gli scienziati coinvolti in questi processi fluidodinamici, sopra descritti, sono vissuti prima che iniziasse l’era industriale e vi aggiungiamo anche Joseph Henry (1787 – 1878) che accertò che un gas che esercita una pressione sulla superficie di un liquido vi entra in soluzione finché avrà raggiunto in quel liquido la stessa pressione che esercita sopra di esso. Questa legge confermata anche da John Dalton (1746 – 1848) che afferma che in una miscela di gas, la pressione totale è data dalla somma delle pressioni parziali di ogni singolo gas. Oggi, con il senno di poi, noi potremmo dire che la scienza moderna aveva tutti gli elementi per produrre energia pulita a basso costo usando l’aria atmosferica (come fonte energetica) e l’acqua (come vettore energetico), rispetto alle attuali energie, che non solo sono inquinanti, e a pagamento, hanno anche bisogno di essere trasportate e commercializzate. Pertanto, le energie attuali (che hanno bisogno di essere trasformate commercializzate e trasportate), nei momenti di emergenza (terremoti, alluvioni, nubifragi, guerre) sono le prime che vengono a mancare, costringendo le popolazioni al freddo, al caldo, al buio, e senza possibilità di spostarsi e mettersi in salvo autonomamente, perché è la società creata dai governi (a prescindere dai colori politici) e dalle multinazionali, hanno prodotto solo invenzioni commerciali, che danneggiano l’ambiente e anche l’economia. Ma ai poveri, come i migranti, manca anche l’accesso ai fabbisogni primari di sopravvivenza perché l’energia estratta dell’ambiente non costerebbe niente e non produrrebbe inquinamento.     

Quindi, la mia invenzione della pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante del 2015, che nessun ente pubblico e nessuna multinazionale ha finanziato è arrivata con un ritardo scientifico inaccettabile e le mie invenzioni successive, con lo sfruttamento a senso unico delle autoclavi per realizzare impianti mobili, di qualsiasi dimensioni, che renderebbero obsolete dal punto di vista tecnico, scientifico, ambientale ed economico tutte le altre energie mondiali, sono ancora di più inaccettabili, da parte della intera classe dirigente mondiale. Tutti possono sbagliare, compreso il sottoscritto, ma i principi scientifici che io utilizzo non sono principi sconosciuti. Sono molto noti e sono molto semplici lineari. Io ho solo ragionato cercando di mettere insieme le mie esperienze di progettista e installatore di impianti industriali e ambientali, arrivando alla conclusione che non dobbiamo mai contrastare la forza gravitazionale e dobbiamo aggirare le pressioni idrostatiche realizzando impianti sempre pieni di acqua. L’energia elettrica la dobbiamo produrre senza uscire dal bacino idrico per non disperdere la risorsa idrica che è anche il vettore energetico. Nei miei impianti aperti, noi dobbiamo usare per l’agricoltura, l’industria, gli usi civili solo l’acqua che esce dal troppo pieno degli impianti. Questa soluzione non penalizza gli utenti se tutti gli impianti si collegano tra di loro producendo più energia elettrica di quanta ne consumano attingendo dalle fonti idriche più vicine (laghi, fiumi, bacini artificiali, pozzi, impianti di dissalazione). Invece, negli impianti mobili pressurizzati con alte pressioni, dobbiamo inserire un piccolo serbatoio di disconnessione della pressione (con sfiati di aria), posto all’uscita della turbina, o della pompa usata al contrario che funge da turbina. L’equilibrio pressostatico tra l’acqua in alta pressione e l’acqua in bassa pressione, lo realizziamo dinamicamente nel corpo della pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante riciclando circa il 50 % della portata della pompa dal serbatoio autoclave, sfruttando il principio di Pascal. 

 L’acqua dolce è una risorsa preziosa, ma noi la stiamo usando nel modo peggiore perché chi ha progettato gli impianti non ha utilizzato correttamente i principi scientifici che la collegano alla forza gravitazionale e all’aria atmosferica. Gli attuali impianti idroelettrici producono più disastri che benefici perché   per sfruttare il salto idraulico a senso unico, accumulano l’acqua nelle valli di montagna, che in moltissimi casi producono alluvioni. Infatti, quando i bacini sono già pieni non possono assorbire altra acqua e i fiumi e i torrenti straripano. L’acqua deve essere sottratta ai fiumi e i laghi e accumulata nei bacini idrici delle valli per tenerla sempre a disposizione dell’agricoltura e agli altri consumi producendo energia idroelettrica per tutto l’anno, non soltanto quanto sono pieni i bacini di montagna. Ma è sbagliata l’intera gestione dell’energia mondiale e anche le fonti energetiche utilizzate. I cambiamenti climatici ne sono la prova, come i bassi e alti livelli dei fiumi e dei laghi, lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento del livello dei mari e l’inquinamento dell’aria atmosferica. Per giunta, rimettendoci anche economicamente perché l’energia estratta dall’ambiente non costa niente. Dove sono le competenze dei manager pubblici e privati e dei governi mondiali? Ma anche delle associazioni di categorie che subiscono questi disagi ambientali ed economici, protestando, ma non chiedendo mai la sperimentazione di soluzioni alternative degli inventori che non appartengono ai centri di potere.    

Io non ho dubbi che i sistemi che propongo ci consentiranno di depurare l’acqua e l’aria a basso costo, di dissalare e di produrre energia all’infinito senza combustibili ed energia nucleare in impianti fissi e mobili e perfino di ossigenare il sangue umano nel cuore artificiale, ma soprattutto di sommare insieme la spinta di Newton e Lorentz per andare nell’universo senza combustibili ed energia nucleare. Ovviamente è necessario fare degli investimenti ed affinare le tecnologie coinvolte per questa ragione io considero le mie invenzioni intellettuali e virtuali, come dovrebbe essere per tutte le invenzioni mondiali, prima di procedere a realizzarle su larga scala a livello industriale e in miliardi di esemplari, come è successo con i motori termici, le caldaie a vapore, i condizionatori di aria che scambiano aria con altra aria invece di scambiarla con l’acqua del sottosuolo, e via di seguito. Con le invenzioni attuali, il riscaldamento globale era inevitabile.

6. Le immagini fanno comprendere più delle parole gli errori scientifici  

Era sufficiente capovolgere le pompe e farle pompare nella direzione della forza gravitazionale alimentando le turbine per produrre molta più energia dal generatore di corrente collegato alla turbina di quanta ne assorbe la rotazione della pompa. D’altra parte questo è confermato anche dai comuni calcoli energetici del teorema di Bernoulli.  Tuttavia, questa semplice soluzione che ho chiamato “idroelettrico sommerso” che ho pubblicato nel 2014, non mi risulta che qualcuno l’abbia realizzata nel mondo intero.  

In altre parole, nel 2023, con tutte le tecnologie sviluppate, non possiamo realizzare impianti fissi completamente autonomi energeticamente, per il semplice fatto che nessuno scienziato o inventore ha pensato di produrre l’energia idroelettrica senza il salto idraulico, sfruttando l’energia di posizione dell’acqua di superficie che alimentando una normale pompa centrifuga, vince lo stato d’inerzia che alimenta una turbina, senza disperdere l’acqua. La figura sopra si può realizzare in qualsiasi lago o in pozzetti di calma dei fiumi o dei mari o in un qualsiasi pozzo privato, senza nessun bisogno di combustibili, poiché il motore della pompa ha bisogno di fornire una piccola energia per innescare la produzione di energia cinetica nel tubo di alimentazione della pompa, mentre il generatore di corrente produce una quantità di energia molto superiore calcolabile con la seguente   formula: Portata (l/s) * h (m). 

 Nell’immagine successiva possiamo vedere, non solo come possiamo non disperdere l’acqua, ma anche, come possiamo sollevare e trasferire l’acqua a distanza producendo più energia di quanto ne consumiamo. Anche questa è una soluzione pubblicata nel 2015 e non mi risulta che sia mai stata realizzata. Dobbiamo lavorare in un bacino sempre pieno al massimo livello e utilizzare per il consumo solo l’acqua che esce al troppo pieno, che viene ripristinata automaticamente da altri bacini collegati in serie alla fonte idrica principale, come riportato nel disegno sotto riportato. Come si vede da tale disegno, le pompe non sono utilizzate per sollevare l’acqua come sono utilizzate attualmente in tutto il mondo, ma soltanto per vincere lo stato d’inerzia dell’acqua, affinché contribuiscano a produrre energia elettrica attraverso l’energia cinetica che si produce nelle tubazioni che sfruttano il battente idrostatico positivo sull’asse della pompa. Come si può vedere le pompe utilizzate sono pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante perché devono alimentare due circuiti contemporaneamente; uno proviene dal bacino a sinistra dotato di minore pressione idrostatica e uno proviene dal bacino superiore, dotato di maggiore pressione idrostatica. Ci pensa la rotazione della pompa con il flusso orientato nella direzione della forza gravitazionale e il principio di Pascal a fare in modo che la turbina sottostante sia alimentata con la somma delle due portate e con la pressione maggiore proveniente dal bacino superiore. Questa semplice soluzione, pubblicata nel 2015, ancora non realizzata in nessuna parte del mondo, avrebbe dimostrato che l’energia prodotta dal generatore di corrente è molto superiore all’energia assorbita dal motore che fa girare la pompa in quanto il generatore di corrente produce la quantità di energia proporzionale all’energia cinetica sviluppata sull’asse della turbina che si trova al di sotto dell’asse della asse  pompa, il cui motore deve vincere soltanto lo stato d’inerzia dell’acqua che esce dalla turbina senza nessuna opposizione del battente idrostatico del bacino  stesso, in quanto, come si può vedere dal disegno, l’uscita della turbina è collegata con un tubo di ampia sezione al bacino superiore. Quindi, è sufficiente conservare all’uscita della turbina una quantità di energia cinetica sufficiente per consentire alla portata totale di acqua di rientrare nel bacino superiore producendo molta più energia elettrica di quella che assorbe la pompa per vincere lo stato di inerzia dell’acqua e mantenere il sistema in funzione. Infatti, la condizione idraulica creata in questo impianto che è collegato allo stesso bacino superiore e pertanto, ha la stessa pressione statica totale, si chiama tecnicamente “scarico sommerso”. Secondo le leggi della fisica la pressione idrostatica non può opporsi alla circolazione dell’acqua all’interno dello stesso bacino. Può soltanto dissipare in calore per attrito tra le molecole l’energia che turba lo stato naturale di quiete secondo la formula “V2/2 g”. Quindi il principio di inerzia che afferma che un corpo resta nel suo stato fino a quando una forza esterna non gli produce un’accelerazione è sempre valido, ma bisogna anche considerare la posizione di partenza delle molecole che sono coinvolte nell’accelerazione. Se queste molecole di muovono nella direzione della forza gravitazionale producono molta più energia nel generatore di corrente collegato alla turbina di quanta energia elettrica assorbe il motore della pompa. Se invece, le molecole all’uscita della pompa si muovono nella direzione opposta alla forza gravitazionale assorbono una grande quantità di energia.  Eppure lo stiamo facendo dall’inizio dell’era industriale. La spesa per il sollevamento delle acque è seconda soltanto alla spesa che sosteniamo in tutto il mondo per i trasporti mondiali. Ma anche i trasporti mondiali per il sottoscritto possono estrarre l’energia dall’ambiente per mezzo dell’invenzione della pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante, che la classe dirigente pubblica e privata mondiale si ostina a non sperimentare.   

Questa classe dirigente, che si sostiene a vicenda in tutto il mondo a prescindere dai colori politici, non si accorge che le dighe e i bacini idrici in montagna allo scopo di produrre la banale elettricità con il salto idraulico ha prodotto più disastri che benefici. Probabilmente, se fosse stato compreso a tempo l’idro elettromagnetismo compresso che è ancora sconosciuto alla scienza terrestre, non sarebbero scoppiate nemmeno la prima e la seconda guerra mondiale e nemmeno le guerre coloniali per arrivare alla conquista delle fonti energetiche sbagliate, che hanno prodotto il riscaldamento globale. Probabilmente, non avremmo avuto la bomba atomica scoppiata su Hiroshima, il disastro di Chernobyl e quello di Fukushima.

Legenda dei  disegni Fig 1: (ac) air compressor = compressore d’aria; (acg) alternating current generator = generatore di corrente alternata; (ai)  axial impeller = girante assiale; (C) collector = collettore;  (caipds) capsid axial intubated pump with dual suction = elettropompa assiale intubata capovolta con doppia alimentazione; (cfca) connection for fast fill compressed air = attacco per riempimento rapido aria compressa; (csp) connection systems pipe = tubo di collegamento impianti;   (cst) containment system tube = tubo di contenimento impianto; (cv) check valve = valvola di ritegno; (dgh) delivery geodetic height = altezza geodetica in mandata; (dthdc) deviation towards hydraulic drainage canals = deviazione verso canali di bonifica idraulica; (ecpc) electrical current produced cable = cavo con corrente elettrica prodotta; (fcp) flange for coupling to the pump = flangia per accoppiamento alla pompa; (fdsfs) flanged dual supply and flow separator = doppio alimentatore flangiato e separatore di flusso; (fss) flow separator in sheet steel = separatore di flusso in lamiera di acciaio; (htva) hydraulic turbine with vertical axis = turbina idraulica con asse verticale; (iwft) inlet water to feed turbine = ingresso acqua per alimentazione turbina; (lf) lift ring = anello di sollevamento; (lfcv) level floating control valve = valvola di regolazione livello a galleggiante; (mpl) probe of the minimum or maximum level = sonda di minimo o massimo livello;  (pat) pump as turbine = pompa utilizzata come turbina; (ptr) pressure tested reservoir = serbatoio collaudato a pressione; (od)  overflow discharge = scarico di troppo pieno; (pat) pump as turbine = pompa utilizzata come turbina; (pwa) pump with autoclave = pompa con autoclave;  (sav) supply additional valve = valvola di alimentazione supplementare; (sacg) submersible alternating current generator = generatore di corrente alternata sommergibile; (sacm) submersible alternating current motor = motore sommergibile a corrente alternata; (sfff) special flange with four feeds = flangia speciale con quattro alimentazioni;  (sgh) suction geodetic height = altezza geodetica in aspirazione; (sov) shut-off valve = valvola di intercettazione; (sovfa) shut-off valve with flow adjustment = valvola di intercettazione con regolazione flusso; (sph) suction piezometric height = altezza piezometrica in aspirazione; (srip) supporting ring for intubate pump = anello di supporto per sostegno turbina intubata; (srt) supply reservoir tube = tubo di alimentazione serbatoio; (sss) shaped sheet steel = lamiera di acciaio sagomata; (sv) safety valve = valvola di sicurezza; (tcp) tube containing the pump = tubo contenente la pompa; (tpups) three-phase UPS = gruppo di continuità trifase; (wdn) water distribution network = rete di distribuzione idrica; (wddr) water distribution and disconnection reservoir = serbatoio di distribuzione idrica e disconnessione. (wsdr) water disconnection reservoir = serbatoio di disconnessione  idrica.

Il disegno sotto dimostra che la stessa soluzione potrebbe essere utilizzata anche trasportando acque dissalate dai mari all’entroterra senza subire immensi costi energetici sia per dissalare le acque che per trasportarle a distanza  come  la soluzione precedente.

 (https://www.spawhe.eu/it/desalinizzatori-demineralizzatori-verticali-a-scambio-ionico-con-produzione-di-energia-idroelettrica/)

Ancora nel 2023, la scienza, i politici, gli imprenditori fingono di non comprendere queste soluzioni elementari che avrebbe prevenuto completamente il riscaldamento globale, risparmiato le risorse presenti nel sottosuolo e con lo stesso sistema, realizzare altre invenzioni, come il Welling artificiale che oltre a combattere il riscaldamento globale, potrebbe dare lavoro a milioni di persone e incrementare la produzione alimentare, estratta dal mare. (https://www.spawhe.eu/it/un-nuovo-modello-di-sviluppo-con-energie-interattive-e-ricche-colonie-galleggianti-negli-oceani-costruite-con-i-derivati-del-petrolio/) Infatti, Il welling naturale avviene soltanto nel 5% delle superfici dei mari.  Ma anche altre importantissime invenzioni, di cui ho già scritto e continuerò scrivere in questo e altri articoli, fino a quando la classe dirigente mondiale politica scientifica economica imprenditoriale, non si assume le proprie responsabilità di fronte al riscaldamento globale e all’iniqua distribuzione della ricchezza mondiale.  

Molto stranamente, con l’invenzione delle prime forme di elettricità  nate attraverso le sperimentazioni di Alessandro Volta (1725–1847), Carles Augustin Coulomb (1736-1806) e gli esperimenti di Luigi Galvani (1737 – 1798), che erano imparziali alla fonte energetica primaria, l’intera classe dirigente, ha preferito produrre energia attraverso il calore, dimostrando una scarsa conoscenza della fluidodinamica terrestre sia dal punto di vista economico che ambientale, ma anche pratico e di organizzazione del lavoro. Non ha senso produrre energia elettrica attraverso il calore se dobbiamo far girare il rotore di un generatore di corrente e trasmetterla allo statore poiché sia il rotore che lo statore lavorano a temperatura ambiente e non possono surriscaldarsi. Non ha senso realizzare grandi centrali termoelettriche e nucleari, per poi trasportare l’energia a distanza su tralicci e cavidotti. Sembra che la classe dirigente mondiale abbia agito di comune accordo per saccheggiare le risorse destinate alle generazioni future. 

Noi possiamo sfruttare l’energia di pressione dell’aria compressa in un serbatoio di riciclo chiuso, che potrà essere utilizzato anche per sostituire i motori termici come si vede negli schema idraulici appresso riportati e realizzare impianti di produzione energetica locale dovunque serve anche sui mezzi di trasporto terrestri.

Legenda del disegno 1/1: (ac) air compressor = compressore d’aria; (acg) alternating current generator = generatore di corrente alternata; (ai)  axial impeller = girante assiale; (bd) bottom drain = scarico di fondo; (caipds) capsid axial intubated pump with dual suction = elettropompa assiale intubata capovolta con doppia alimentazione; (cfca) connection for fast fill compressed air = attacco per riempimento rapido aria compressa; (cv) check valve = valvola di ritegno; (dph) delivery piezometric height = altezza piezometrica in mandata; (ecpc) electrical current produced cable = cavo con corrente elettrica prodotta; (fcp) flange for coupling to the pump = flangia per accoppiamento alla pompa; (fdsfs) flanged dual supply and flow separator = doppio alimentatore flangiato e separatore di flusso; (fss) flow separator in sheet steel = separatore di flusso in lamiera di acciaio; (htva) hydraulic turbine with vertical axis = turbina idraulica con asse verticale; (iwft) inlet water to feed turbine = ingresso acqua per alimentazione turbina; (lf) lift ring = anello di sollevamento; (lfcv) level floating control valve = valvola di regolazione livello a galleggiante;  (lf) lift ring = anello di sollevamento; (li) level indicator = indicatore di livello; (mpl) probe of the minimum or maximum level = sonda di minimo o massimo livello; (ow) outlet water = uscita acqua;  (pat) pump as turbine = pompa utilizzata come turbina; (ptr) pressure tested reservoir = serbatoio collaudato a pressione; (sacg) submergile alternating current generator = generatore di corrente alternata sommergibile; (sov) shut-off valve = valvola di intercettazione; (sovfa) shut-off valve with flow adjustment = valvola di intercettazione con regolazione flusso;  (sph) suction piezometric height = altezza piezometrica in aspirazione; (srip) supporting ring for intubate pump = anello di supporto per sostegno pompa intubata; (sss) shaped sheet steel = lamiera di acciaio sagomata; (sv) safety valve = valvola di sicurezza; (tcp) tube containing the pump = tubo contenente la pompa;  (tpups) three-phase UPS = gruppo di continuità trifase;  (vvv) ventilation and vent valve = valvola di ventilazione e sfiato;  (wdn) water distribution network = rete di distribuzione idrica; (wsdr) water disconnection reservoir = serbatoio di disconnessione  idrica.

Newton attraverso la fisica, la matematica e l’astronomia, aveva compreso tutto della forza gravitazionale. La legge di gravitazione universale afferma che due punti materiali si attraggono con una forza di intensità direttamente proporzionale al prodotto delle masse dei singoli corpi ed inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza.

F = G * m1 * m2 / r2. Dove G è il coefficiente di accelerazione della gravità terrestre, che al livello del mare è 9,807. Questa forza è a senso unico, dal corpo con massa minore alla massa maggiore. La massa è una caratteristica fisica intrinseca alla materia stessa. Un corpo con una massa di 1kg ha la stessa massa sulla Terra, sulla Luna o nello spazio interstellare. La massa si misura in kg, mentre la forza e il peso si dovrebbero misurare in N (Newton) oppure kgf (kilogrammi forza).  1 newton è la quantità di forza necessaria per accelerare un corpo di massa pari a 1 kg di 1 m al secondo quadrato. F = m • a (1 N = 1 kg • 1 m/s2)

Ritornando all’oggetto del presente articolo, se vogliamo produrre una spinta lineare che può andare in qualsiasi direzione, dobbiamo realizzare degli impianti volanti mobili dotati della normale spinta di reazione di Newton, come quella che attualmente si produce negli elicotteri e dobbiamo aggiungere alcuni motori lineari globali (http://www.spawhe.eu/it/sistema-di-trasporto-aerospaziale-e-sottomarino-con-motori-lineari-globali-interattivi-primari-e-indotti/)che lavorano in parallelo, affinché la somma delle spinte di reazione fisiche di Newton e quelle elettromagnetiche di Lorentz, dei singoli motori riescano a vincere la forza gravitazionale di tutte le masse coinvolte.

Per realizzare impianti più leggeri ed economici, dobbiamo imparare a estrarre l’energia elettrica ed elettromagnetica dall’ambiente, in primo luogo per evitare di trasportare il peso dei combustibili.  Gli altri elementi pesanti che possiamo eliminare sono quelli dovuti agli impianti di raffreddamento dei motori termici poiché non produrremo calore. Dobbiamo eliminare le trasmissioni meccaniche e termodinamiche che sono centinaia di volte più pesanti e costose di quelle elettriche.  Dobbiamo affiancare senza soluzione di continuità impianti elettrici e fluidodinamici separati soltanto dalle pareti metalliche, dai rivestimenti e usando supporti isolati elettricamente. Dove sarà necessario, dobbiamo isolarli anche magneticamente, affinché la spinta elettromagnetica di Lorentz lavori sempre nella stessa direzione di quella di reazione di Newton. Non sarà un problema regolare le velocità di navigazione aerea, le altitudini, le direzioni in cui andare regolando con inverter il numero dei giri dei motori elettrici che fanno circolare l’acqua, che è il vettore energetico primario dei motori elettrici   delle eliche, dei turboventilatori, e di quelli che fanno circolare i magneti permanenti. Ogni piccola regolazione di questi motori corrisponderà a una piccola variazione altimetrica o direzionale, senza essere vincolati al suolo, come avviene nei moderni treni a levitazione magnetica che non possono cambiare la direzione di marcia per non deragliare, e non possono essere autonomi energeticamente, non volendo estrarre l’energia direttamente dall’ambiente, come si potrebbe fare usando i generatori di corrente di corrente idroelettrica compressi.   

6. Le ambiguità della scienza

 Il silenzio mondiale su queste invenzioni sostenibili dovrebbe farci riflettere tutti sugli errori commessi dalla intera scienza mondiale fin dall’inizio dell’era industriale, ma anche dai governi, a prescindere dai colori politici. Queste soluzioni mostrano la vera democrazia della natura terrestre, non quella degli attuali governi, perché se l’acqua e l’aria atmosferica sono di tutti, anche le risorse che sono nel sottosuolo dovrebbero essere di tutti. Il diritto di superficie dei proprietari dei terreni dovrebbe essere regolato meglio in nome dei diritti delle generazioni future. Oltre tutto, se noi sviluppiamo correttamente l’esplorazione spaziale, tutti i minerali presenti nel sottosuolo terrestre, si trovano gratis nelle polveri interstellari e potranno essere catturati nei normali viaggi extraterrestri senza scavare il sottosuolo terrestre.  La scienza spaziale che non ha mai spiegato con quale soluzioni intende produrre la spinta elettromagnetica di Lorentz e nemmeno catturare le polveri interstellari, mentre il sottoscritto lo ha fatto pubblicando nel deposito di brevetto   denominato “sistema di cattura polveri interstellari e impianti ambientali spaziali” (https://www.spawhe.eu/sistema-di-cattura-polveri-interstellari-e-impianti-ambientali-spaziali/) Da questo articolo estraggo il seguente paragrafo:

“Un sistema completo che produce energia elettrica a bordo di un mezzo di trasporto aereo non ha bisogno di realizzare un indotto fisso al suolo come nei treni Maglev.  Il motore lineare globale non rotante, può essere costituito da magneti permanenti circolanti linearmente nelle cave esterne del tubo che contiene l’impianto fluidodinamico per mezzo del montaggio degli stessi magneti su una catena a rulli  di traporto meccanico dotata  di alette sulle quali si avvitano i magneti, previo inserimento di una guarnizione isolante, motorizzata da uno o più motori elettrici e ruote dentate che li fanno circolare linearmente per tutta la lunghezza dell’impianto idraulico, che in questo modo diventa anche induttore di energia elettromagnetica.  Infatti, incorporando nelle cave di ritorno la catena che trasporta i magneti in un tubo isolato magneticamente, possiamo realizzare un flusso magnetico continuo a senso unico, che interagisce con un solenoide esterno all’impianto fluidodinamico producendo la spinta di Lorentz. Non abbiamo bisogno di realizzare due induttori opposti e il binario di scorrimento al centro lungo quanto l’intero percorso. Non avendo bisogno del binario di scorrimento, questo sistema si può realizzare anche nello spazio aereo. Mentre sul pianeta terra conviene abbinarlo alla spinta di Newton per viaggiare nell’atmosfera.

Di fronte a questa soluzione anche i treni ad alta velocità diventano obsoleti per molte ragioni tecniche ed economiche. Dovrebbe essere evidente, che il sistema più economico per spostarsi sul pianeta Terra e nello spazio diventa quello per via aerea. Infatti, la spinta elettromagnetica si propaga anche nel vuoto, ma diminuisce la propria forza con il quadrato della distanza tra i corpi che si attraggono o respingono.   Se ipotizziamo di dividere la circonferenza esterna del tubo di contenimento del turboventilatore e dell’impianto idroelettrico pressurizzato sottostante con 36 cave esterne di scorrimento dei magneti (una ogni dieci gradi) avremo 18 file di magneti permanenti che scendono e 18 che salgono nel circuito induttore. Utilizzeremo soltanto le file non isolate magneticamente. In questo modo produrremo due circuiti induttori sovrapposti ma separati, in quanto internamente svolgono funzioni diverse: Uno produce la spinta di Newton e un altro l’energia idroelettrica compressa, che è l’energia primaria dell’intero impianto.  Gli indotti di questi due sistemi diversi sovrapposti invece saranno costituiti da semplici solenoidi lunghi quando gli interi impianti e produrranno due spinte di Lorentz che vanno nella stessa direzione.  Non c’è bisogno di avere l’indotto fisso al suolo come nei Maglev in quanto scorrono sempre nella stessa direzione all’infinito. La spinta totale dipenderà dalla quantità dei componenti utilizzati, dalla loro dimensione dalla loro velocità e dalla dimensione dei solenoidi indotti esterni, rispondendo le leggi di Newton, Faraday, Neuman, Lenz, Lorentz.

Questo impianto completo, ma semplice costituisce, il “motore lineare globale interattivo” e può essere riprodotto in molti elementi fissati intorno al perimetro del mezzo di trasporto. L’energia primaria idroelettrica compressa non è nuova, anche se non è stata mai realizzata. Infatti, il sottoscritto ha sviluppato tale soluzione in diverse versioni. La versione più adatta a realizzare i “motori lineari interattivi” è quella che il sottoscritto ha usato nel deposito di brevetto dal titolo “Impianti idroelettrici pressurizzati sommersi in pozzi con sollevamento e ossigenazione” depositato il 08/11/2016. La stessa soluzione è stata usata anche nel deposito di brevetto dal titolo “Cuore artificiale ossigenatore del sangue autonomo energeticamente” depositato il 29/05/2018. Senza queste precedenti invenzioni interattive non avrei potuto concepire i “motori lineari globali interattivi primari e indotti” che migliorano il mio precedente sistema di volo interattivo riguardante il modo di navigare nello spazio e nell’atmosfera N. 102017000059993 del 01/06/2017.

Il sistema dei trasporti terrestri e spaziali con motori lineari globali interattivi primari e indotti il sottoscritto lo ha sviluppato soltanto virtualmente, come i sistemi depurativi ed energetici interattivi, sopra menzionati, che nessuno ha finanziato. Non dobbiamo meravigliarci di questo strano avanzamento dello stato dell’arte in settori così importanti per la sopravvivenza del pianeta e l’umanità. Non dobbiamo meravigliarci nemmeno dei mancati finanziamenti agli inventori privati e non dobbiamo meravigliarci nemmeno del fatto che la scienza pubblica e quella privata delle multinazionali non indagano sui sistemi interattivi. Questo avviene perché gli inventori dipendenti da enti pubblici e privati non possono lavorare sulle proprie idee. Devono attenersi alle direttive aziendali.

La libertà di pensare imparzialmente se la possono permettere soltanto gli inventori che non hanno padroni che devono difendere i propri interessi e gli investimenti già fatti. Poiché le soluzioni interattive non sono state realizzate in nessun settore dello sviluppo mondiale, è normale che sia gli enti di ricerca pubblici che le multinazionali fingano che queste soluzioni non esistano. Non se ne parla nei congressi e nemmeno ai vertici internazionali COP organizzate delle Nazioni unite. Mentre la WIPO (World Intellectual Property Organization) che è un organo delle Nazioni Unite, non tutela le invenzioni di pubblica utilità e la proprietà intellettuale degli inventori. Pretende da questi le stesse tasse di deposito e di mantenimento che pretende dagli industriali, anche se questi non trovano finanziatori. Questi burocrati non hanno compreso che gli inventori non devono trasformarsi in imprenditori, poiché perderebbero la capacità di inventare nell’interesse generale, dovendo difendere gli investimenti fatti, anche se si accorgono di eventuali errori commessi.   Almeno una parte degli inventori deve essere libera di inventare nell’interesse generale attraverso invenzioni sviluppate virtualmente tra loro collegate per individuare un modello di sviluppo alternativo. Con l’attuale legislazione brevettuale si penalizzano gli inventori che cercano soluzioni complete che non possono essere realizzate con invenzioni isolate. Soprattutto le invenzioni ambientali ed energetiche devono essere tra loro collegate in modo interattivo. Non è un caso che le attuali invenzioni prodotte in questi settori hanno portato al riscaldamento globale. Nemmeno le attuali energie rinnovabili sono una soluzione. Non essendo interattive, non hanno i requisiti tecnici ed economici per sostituire validamente l’energia fossile.”

Ma noi dobbiamo porci la seguente domanda: come mai queste soluzioni nessuno le ha mai cercate e soprattutto, nessun ne vuole parlare? Cosa si aspettano le persone comuni? Probabilmente, pensano che l’evoluzione scientifica e tecnologica avvenga spontaneamente perché ogni inventore che inventa qualche cosa di utile si trasforma in imprenditore e la mette in commercio. Le cose non possono essere concepite in un modo così semplicistico. Le invenzioni di pubblica utilità ambientali ed energetiche non sono come le invenzioni commerciali.  Devono coinvolgere tutti, soprattutto i governi veramente democratici. Dove sono questi governi? Io, trasformandomi in inventore da pensionato, non ho mai pensato di trasformarmi anche in imprenditore. A parte l’età avanzata, che non me lo avrebbe consentito, da dove avrei dovuto incominciare, con quali finanziamenti e quali collaboratori? C’è un immenso lavoro da sviluppare. Avere le idee chiare è solo il punto di partenza. Oggi non abbiamo nemmeno il punto di partenza.

Certamente, se avessi pensato al profitto, non sarei partito con la modifica delle ciminiere, delle fognature e dal risparmio idrico. Come imprenditore a chi avrei potuto vendere queste invenzioni, che sono di competenza pubblica e chiaramente gli enti pubblici mondiali hanno dimostrato di non essere interessati né alla modifica delle ciminiere, né a quelle delle fognature, né al risparmio idrico. Quando finalmente ho scoperto che tutto è già collegato in modo interattivo dalla natura terrestre e che dovevo semplicemente modificare le pompe di circolazione dell’acqua e il modo di lavorare delle autoclavi, ho trovato il silenzio, non solo dei governi ma anche degli imprenditori e delle multinazionali, che preferiscono il mercato attuale, avendo investito su pompe che lavorano nel modo sbagliato, turbine concepite per sfruttare solo i salti idraulici, motori termici, centrali termoelettriche, centrali nucleari, pale eoliche che aspettano il vento, e pannelli solari che aspettano il sole per produrre energia che deve essere trasportata su tralicci o cavidotti per essere utilizzata nelle fabbriche e nelle abitazioni. Tutti hanno fatto finta di non comprendere l’energia che può essere prodotta sul posto, anche ai poli, nord e sud e nei deserti e utilizzata sullo stesso posto in versione fissa e mobile senza grandi ingombri e senza produrre nemmeno un grammo di inquinamento.  Come può un pensionato trasformarsi in imprenditore e combattere contro tutta questa gente?    

Purtroppo, il ragionamento scientifico globale si può fare soltanto attraverso l’analisi imparziale del lavoro aggiornato allo stato dell’arte industriale e ambientale, e attraverso di essa si può fare la ricerca dei punti deboli che non consentono lo sviluppo sostenibile e la protezione dell’ambiente.  Nulla si può risolvere affiancando le attuali invenzioni commerciali, senza modificarle per chiudere i cicli indesiderati che aprono.

Perché i governi mondiali non vogliono cambiare le ciminiere, le fognature e non vogliono realizzare il risparmio idrico come proposto dal sottoscritto? Io penso che le ragioni non le sappiamo nemmeno loro. Come non sanno nulla nemmeno delle invenzioni successive che dalla pulizia dell’energia fossile mi hanno portato nello spazio senza combustibili ed energia nucleare. I governi gradiscono le invenzioni delle multinazionali che risolvono i problemi occupazionali. Non importa se le loro invenzioni non sono perfette dal punto di vista tecnico, scientifico ed economico, globale. È facile governare in questo modo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto, considerando l’iniqua distribuzione della ricchezza mondiale. Per il sottoscritto, il fatto che invenzioni interattive non le abbia finanziate nessun ente pubblico e nessuna multinazionale a livello mondiale non è una sconfitta, ma la dimostrazione della gravità degli attuali conflitti di interessi che coinvolgono l’intera classe dirigente mondiale. Con il silenzio generale della classe dirigente mondiale e di gran parte degli organi di informazione scientifici, non si possono fare concreti passi avanti nella direzione dei sistemi interattivi, che sono gli unici che possono cambiare positivamente lo sviluppo mondiale. Soprattutto, il silenzio della scienza mondiale è molto grave.

Una invenzione complessa come il “motore lineare globale interattivo”, non può nascere dal nulla essendo una invenzione trasversale a diverse leggi scientifiche e tecnologie. E molto grave che sia i ricercatori pubblici che le multinazionali delle depurazioni, dell’energia e dei trasporti, non si siano accorti del graduale sviluppo dello stato dell’arte parallelo e alternativo alle loro soluzioni. Loro godono di grandi finanziamenti, grandi possibilità di sperimentare nei laboratori le loro invenzioni e c’è un fiorente commercio dei brevetti dai ricercatori pubblici alle multinazionali con il consenso di tutti i legislatori mondiali. Tuttavia, insieme, non hanno prodotto nemmeno una invenzione interattiva. Come potevano i colossi mondiali produrre dal nulla e contro i loro interessi economici intrecciati in un secolo di sviluppo industriale sbagliato inventare i “motori lineari globali interattivi primari e indotti” che si propongono di realizzare insieme la spinta di Newton e quella di Lorentz?  La parte più arretrata di questo sistema è la fluidodinamica. La cosa è davvero strana perché i concetti fluido dinamici, oltre che legiferati chiaramente da Torricelli, venturi, Pascal, Henry, Bernoulli prima dell’invenzione dell’energia elettrica, sono più facili da comprendere e anche più semplici da sperimentare, rispetto all’elettromagnetismo, all’energia nucleare, alla produzione di nuovi costosi combustibili chimici o idrogeno super compresso. Tuttavia, dall’inizio dell’era industriale non è stato speso nemmeno un dollaro o euro per razionalizzare i collegamenti tra acqua e aria in processi comuni sia nella post combustione, che nelle depurazioni, che nella produzione di energia idroelettrica sommersa e compressa con il riciclo di acqua e lo sfruttamento della pressione statica dell’aria. Questi argomenti che sembrano completamente sconosciuti dalla scienza mondiale. Sono trattati soltanto sul sito web https://www.spawhe.eu, senza interlocutori pubblici e privati.  Eppure la conclusione a cui è arrivato il sottoscritto anche prima di questa importantissima invenzione intellettuale virtuale, è molto evidente: se si cambia la fonte primaria dell’energia mondiale cambia l’intero sviluppo mondiale e l’intera classe dirigente mondiale, compresa quella scientifica, deve chiedere scusa per aver creato uno sviluppo che sta danneggiando il pianeta non solo dal punto di vista ambientale ma anche dal punto di vista economico. 

Purtroppo la disinformazione scientifica è globale perché questo messaggio dovrebbe essere trasmesso in tutte scuole mondiali. Invece nelle scuole si continuano a insegnare discipline scientifiche separate. Il ragionamento scientifico e tecnologico globale lo potrebbero fare soltanto persone che amando il proprio lavoro si accorgono che le cose non funzionano e non possono funzionare se le discipline scientifiche continuano ad essere separate. Tutti hanno qualcosa da perdere a scoprire le vere ragioni del riscaldamento globale e allora parlano a vanvera di transizione ecologica e di energie rinnovabili continuando a ignorare i veri problemi che sono interdisciplinari, basati sulla organizzazione scientifica del lavoro mondiale, che non può permettersi l’esistenza di rivalità scientifiche tra un tipo di energia e un’altra. E’ necessario adottare imparzialmente la soluzione migliore dal punto di vista scientifico, ambientale ed economico. Questo non si può fare con gli attuali governi mondiali comunisti e capitalisti e l’attuale cultura specialistica, scolastica, aziendale, sindacale, che trasmettono falsi messaggi, senza mai entrare nei dettagli delle soluzioni che devono sempre essere interattive per essere competitive. Come lo è la fotosintesi, il ciclo del carbonio naturale, la biochimica alla temperatura terrestre. Quello che succede nell’universo è importante conoscerlo, ma prima dobbiamo imparare a produrre e gestire la vera energia terrestre, che certamente, ci consentirà anche di acquisire le conoscenze necessarie per invertire i processi e partendo dalla fotosintesi, il ciclo del carbonio, la biochimica e l’elettromagnetismo terrestre per andare anche nello spazio in ambienti appositamente studiati per la sopravvivenza umana. Oggi siamo ancora lontani dal concepire queste soluzioni. Stiamo sprecando risorse anche nella inutile corsa spaziale con le energie sbagliate.      

7. Ripropongo il riassunto e la parte iniziale della descrizione del seguente deposito di brevetto italiano-

Sistema di trasporto aerospaziale e sottomarino con motori lineari globali interattivi primari e indotti.  Deposito di Brevetto italiano n. 102020000000031 del 03/01/2020. (http://www.spawhe.eu/it/sistema-di-trasporto-aerospaziale-e-sottomarino-con-motori-lineari-globali-interattivi-primari-e-indotti/)

Venticinquesima lettera aperta alla Corte di Giustizia Internazionale e alle Nazioni Unite.

RIASSUNTO

Per depurare l’ambiente è indispensabile individuare i principi interattivi tra acqua e aria. Questo serve anche per progettare un sistema di trasporto razionale terrestre e spaziale. Infatti, la gravità e la pressione atmosferica ostacolano il sollevamento e lo spostamento delle masse. Già da secoli sono state legiferate le spinte di Newton e Lorentz, ma nei trasporti aerei si usa solo la prima a causa delle difficoltà incontrate dalla scienza a inventare un sistema poco ingombrante che produca, a bordo dei mezzi di trasporto, l’energia elettrica sufficiente ad alimentare entrambe le spinte, che insieme, con le loro accelerazioni, azzererebbero il peso della massa, chè una forza vettoriale, secondo la relazione F = m * (a –  aN – aL), dove “aN” e “aL” sono le rispettive accelerazioni di Newton e Lorenz in direzione opposta alla gravità. Questo problema è stato risolto con l’invenzione del “motore lineare globale interattivo primario e indotto”, Il quale è un impianto completo, che sfrutta a senso unico, staticamente, la pressione dell’aria, fa circolare l’acqua pressurizzata attraverso una turbina con generatore di corrente e usa una pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante, che ricicla l’acqua scaricata dalla turbina inserendola di nuovo nel circuito di riciclo interno di una autoclave pressurizzata con la forma di un tubo, posto in serie o in parallelo a un turboventilatore elettrico. Mentre la corrente elettrica primaria prodotta dal generatore alimenta il motore del turboventilatore e movimenta i magneti permanenti di due circuiti induttori paralleli o sovrapposti, concentrici all’autoclave e al turboventilatore, negli involucri esterni dell’autoclave e del turboventilatore si producono anche le correnti indotte che generano due spinte di Lorentz che si sommano con quella di Newton del turboventilatore. Pertanto, il turboventilatore elettrico diventa un motore lineare interattivo indotto che produce contemporaneamente la spinta di Newton e Lorentz, mentre l’impianto primario, oltre ad alimentare i circuiti induttori, produce nel proprio indotto la spinta di Lorentz che si somma alle due spinte del turboventilatore.  Considerando che lo spazio inizia, convenzionalmente, a soli 100 km di distanza della superficie della terra, non costerà molto salire nell’atmosfera in verticale con le spinte di Newton e Lorentz insieme. Costerà ancora di meno spostarsi nel vuoto con la sola spinta elettromagnetica e scendere negli aeroporti di destinazione. Ovviamente, anche i sottomarini potranno usare questi motori globali interattivi sostituendo con eliche marine i turboventilatori rendendoli più economici e sicuri.  Questi impianti potranno anche difenderci dalle acque alte con le spinte di Lorentz e Newton mentre l’energia primaria ossigena l’acqua con la pressione statica dell’aria nell’autoclave secondo il principio di Henry.

Prima di iniziare la descrizione di questo deposito di brevetto, ritengo necessaria la seguente premessa: “La natura addensando l’aria atmosferica ci ha dato lo strumento per rallentare la caduta dei corpi e di contrastarla e superarla se vogliamo vincere la forza gravitazionale, consentendoci di produrre l’energia primaria idroelettrica compressa che produce direttamente la coppia motrice all’uscita di una turbina collegata a un generatore di corrente che produce quella elettromagnetica diretta, che produce  la spinta di Newton  per mezzo di eliche e ventilatori e quella induttrice e indotta di Lorentz per mezzo di magneti permanenti e solenoidi. L’energia  più difficile  da scoprire è  stata quella primaria  con il riciclo dell’acqua,  che consente anche il migliore guadagno energetico grazie al principio di Pascal  che afferma che la pressione di un gas compresso (l’aria) si espande in tutte le direzioni e quindi se non può espandersi esercita staticamente la pressione sull’intera superficie del liquido (Acqua), riportandoci al caso del principio di Torricelli che afferma che la velocità “v” di uscita dell’acqua da un foro sottoposto a una pressione “h” è uguale alla radice quadrata di 2gh, dove g è l’accelerazione di gravità. Questa è la velocità dell’acqua che passando attraverso la turbina fa muovere l’albero del generatore di corrente. Tuttavia, l’invenzione che mancava per sfruttare all’infinito sempre la stessa quantità di acqua, e consentire il guadagno energetico e depurativo era “la pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante”. Infatti, questa pompa, avendo due alimentazioni nettamente separate che si incontrano soltanto nella girante in rotazione (non prima) consente di inserire l’acqua scaricata dalla turbina direttamente nel circuito di riciclo interno dell’autoclave senza dover superare l’opposizione della pressione statica. Ma la stessa quantità di acqua che entra in bassa pressione viene espulsa contemporaneamente nello stesso istante dalla pressione h dell’autoclave che la fa entrare di nuovo nel foro che alimenta la turbina con la velocità di Torricelli, per il principio di Pascal o dell’impenetrabilità dei corpi. Questo consente un immenso guadagno energetico, che non richiede combustibili, materiali elettrolitici o radio attivi. Dipende soltanto dalla pressione e dall’usura dei materiali   che compongono soprattutto la pompa, la turbina i turboventilatori che producono la spinta di Newton e gli organi di trasmissione del moto meccanico alle ruote o eliche marine e ai magneti permanenti che producono le correnti indotte, che producono le spinte di Lorentz.  A questo dobbiamo aggiungere che ogni volta che l’acqua che produce l’energia attraversa l’autoclave assorbe una maggiore quantità di ossigeno per le leggi di Henry e Dalton, pertanto questi impianti possono essere usati anche come depuratori delle acque inquinate. Non a caso il grado di inquinamento dell’acqua è misurato in BOD che significa bisogno di ossigeno disciolto. Non è ridicolo il fatto che noi oggi consumiamo molta energia per ossigenare l’acqua, mentre l’ossigenazione dell’acqua potrebbe essere un effetto secondario della produzione energetica? Chi deve rispondere di questi errori mondiali? Non certo gli uffici brevetti che hanno dichiarato “moto perpetuo” gli impianti energetici proposti dal sottoscritto e modello di utilità la pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante. A mio parere deve rispondere la scienza pubblica e privata mondiale.  Per una questione di onestà intellettuale, altrimenti i legislatori continueranno a credere all’infinito alla favola del “moto perpetuo” che non esiste, ma se esistesse, non potrebbe competere con l’energia interattiva, che non esiste soltanto per l’incapacità della scienza pubblica e privata, che non hanno saputo estrarla dalla natura”. 

Da quando descritto nel riassunto, nel prossimo futuro, Il modo più semplice ed economico per produrre energia, soprattutto, spostarsi sulla terra, nello spazio e nell’ambiente sottomarino sarà con i “motori globali lineari interattivi primari e indotti”. Questo è il nome che ho dato a questi impianti completi energetici e auto depurativi autonomi energeticamente, che non richiedono infrastrutture pubbliche come strade, ponti, viadotti, gallerie, ferrovie, metropolitane, reti di distribuzione dell’energia. Non penso che sia una coincidenza il fatto che la spinta di Newton si opponga al flusso di aria che entra nel turboventilatore e che vada nella stessa direzione della forza di Lorentz, se il flusso dei magneti permanenti che utilizziamo per produrre la corrente indotta, va nella stessa direzione dell’aria che attraversa il turboventilatore. Infatti, anche la forza elettromagnetica di Lorentz si oppone al flusso magnetico che la genera.   D’altra parte, queste leggi sono state ampiamente sperimentate anche se nessuno ha pensato di far scorrere magneti permanenti all’esterno dei turboventilatori e di creare l’intraferro e un solenoide indotto esterno.    Tantomeno di fare la stessa cosa anche all’esterno del circuito primario produttore di energia idroelettrica compressa e dei serbatoi dell’aria compressa e dell’acqua che lo alimentano e che recuperano l’acqua e l’aria in un ciclo di riciclo infinito che non lascia sfuggire nulla delle fonti energetiche primarie.  

Secondo moltissime pubblicazioni scientifiche autorevoli, tra le quali “Nature Geoscience”, il nucleo della Terra è composto da una parte interna viscosa, fatta quasi completamente di ferro e da un nucleo esterno fluido, fatto di ferro e nichel.  I movimenti del materiale nel nucleo esterno danno origine al campo magnetico terrestre. L’ atmosfera terrestre che è prodotta da tale campo e l’interattività elettromagnetica con i satelliti e pianeti circostanti ci proteggono dalle radiazioni solari e hanno consentito la creazione di condizioni climatiche molto rare nell’universo che hanno consentito lo sviluppo della fotosintesi e di tutte le forme di vita terrestri. Non sappiamo se esistono altre civiltà simili agli uomini, ma certamente esistono pianeti simili alla terra dove la vita umana potrebbe essere compatibile. Come raggiungerli? Nonostante i progressi scientifici e tecnologici fatti nell’ultimo secolo, dopo la pubblicazione delle teorie della relatività di Albert Einstein, lo sviluppo dell’astronomia e della fisica quantistica, non abbiamo ancora compiuto il primo passo nella direzione giusta. Infatti, usciamo dall’atmosfera terrestre con un sistema inquinante e rudimentale come i razzi alimentati con combustibili chimici, che bypassano gli approfondimenti necessari a sviluppare un sistema di trasporto aerospaziale universale sostenibile, interattivo, che garantisca anche il ritorno sulla terra dei mezzi di trasporto. Non soltanto degli astronauti con mezzi di fortuna come possono essere considerate le navicelle spaziali, i paracadute e i canotti gonfiabili nei mari.

Leggendo il seguente articolo reperibile in rete  http://www.lescienze.it/news/2015/06/30/news/campi_magnetici_cosmo_modello_laser-2672381/, ho estratto  alcuni concetti  che mi hanno indotto a revisionare un mio precedente deposito di brevetto riguardante il modo di navigare nello spazio, N. 102017000059993 del 01/06/2017, basato  soltanto sulla spinta di reazione di Newton (https://www.spawhe.eu/aerospatial-pressurized-hydroelectric-transport-system/). Dall’articolo suddetto e altri similari, possiamo apprendere che nell’ universo la materia forma una ragnatela di ammassi di galassie densamente popolate e di filamenti di collegamento separati da vasti spazi vuoti. Quando gli astronomi hanno iniziato a osservare i campi magnetici nello spazio, hanno notato qualcosa di strano: l’universo è magnetizzato. Gli scienziati si aspettavano di trovare questi campi magnetici nelle regioni attive, dove le correnti di plasma come quelle all’interno delle stelle possono generarli. Ma a quanto pare anche i tratti cosmici più vuoti, dove gli scienziati si attendevano che potesse accadere ben poco, sono intessuti di magnetismo. Per spiegare l’incredibile forza dei campi magnetici nello spazio, gli scienziati hanno ipotizzato che i semi di campi magnetici possano essere amplificati da turbolenze cosmiche.  Per il sottoscritto l’individuazione delle cause che hanno prodotto e producono i campi magnetici sono importanti, ma è soprattutto importante, concentrarsi sul modo di utilizzare le tecnologie per allontanarsi dai campi magnetici indesiderati e utilizzare le correnti elettromagnetiche che ci fanno comodo anche nella progettazione dei mezzi di trasporto del futuro. La “polarizzazione” (la direzione lungo cui oscilla l’onda elettromagnetica) può essere sfruttata e interagire con le onde elettromagnetiche che produrremo a bordo dei velivoli che agiranno nella stessa direzione. Questo non significa che dobbiamo produrre a bordo dei velivoli l’energia nucleare, come è stato interpretato dai maggiori scienziati del secolo scorso e attuali, che hanno speso immense risorse economiche allo scopo di creare tale energia e ancora stanno spendendo (soprattutto il progetto ITER da venti miliardi di euro che si sta sperimentando nel sud della Francia, che promette di estrarre energia dall’acqua di mare e dal litio).

Fino ad ora l’energia nucleare ha prodotto soltanto disastri e anche se non li avesse prodotti non è pensabile che i grandi reattori che richiede possano essere montati sui mezzi di trasporto. Mentre è fondamentale che a bordo dei mezzi di trasporto aerei e spaziali si produca energia elettromagnetica, ma questa ha bisogno di una fonte di energia primaria pulita e non esauribile, come avrebbe dovuto essere anche sui mezzi di trasporto terrestri se non avessimo sbagliato le fonti primarie dell’energia mondiale. La fonte di questa energia non può essere, per ragioni diverse, né termica (per l’enorme calore che dovrebbe sviluppare), né nucleare (per le stesse ragioni e le controindicazioni radioattive), né solare, che è poco potente e discontinua. Inoltre, per avere una lunghissima autonomia non possiamo usare elementi che provengono da altre fonti (combustibili, elementi chimici, catalizzatori, metalli radioattivi).

La scienza mondiale sul pianeta Terra ha commesso l’errore di non indagare e sfruttare correttamente le energie presenti nell’ambiente prodotte dalla gravità che ha addensato l’aria per consentirci di sfruttare staticamente la pressione atmosferica. D’altra parte, la natura sfrutta la semplice pressione atmosferica sull’acqua per produrre correnti marine, pozzi artesiani, fiumi, cascate, insegnandoci che è conveniente utilizzare la forza dell’acqua sotto la pressione dell’aria che può agire anche solo staticamente, sfruttando la propria elasticità. La scienza mondiale non ha perfezionato questo sistema tecnologicamente con nuove e semplici invenzioni. Lo ha fatto il sottoscritto inventando prima il “welling artificiale” (deposito di brevetto 102014902290390 del 03/09/2014) e poi “l’energia idroelettrica sommersa” (deposito di brevetto italiano 102014902298581 del 06/10/2014) e successivamente, “le pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante” (deposito di brevetto italiano 102015000048796 del 07/ 09 /2015) che consentirebbero di sfruttare a senso unico le pressioni dell’aria compressa nelle autoclavi per produrre energia elettromagnetica fissa e mobile.  Una invenzione è ritenuta tale quando ha i requisiti di Novità, inventiva e applicabilità industriale. Soprattutto, non deve essere facilmente comprensibile dagli addetti ai lavori. Ovviamente, se non le comprendono gli addetti ai lavori o fanno finta di non comprenderle per non rottamare le invenzioni precedenti, non le comprendono nemmeno gli uffici brevetti, che molto sbrigativamente, dichiarano che sono contrarie ai principi della conservazione dell’energia. L’attuale sistema di gestire e concedere i brevetti, soprattutto, di pubblica, utilità è obsoleto e contro gli interessi dell’ambiente e della popolazione mondiale.

8.  L’ importanza sottovalutata dalla produzione dell’energia primaria Terrestre

La domanda che io mi pongo da molti anni e che ancora oggi, nell’anno 2023, non trova risposte per l’assenza di interlocutori, è la seguente: Per quale ragione la scienza mondiale non ha mai interpretato l’attrazione naturale gravitazionale (che ha addensato l’aria atmosferica) come un fenomeno fluidodinamico del secondo principio della DINAMICA di Newton? Ancora oggi la scienza interpreta come TERMODINAMICO, tale fenomeno, mentre fin dai tempi di Newton poteva essere interpretato come FLUIDODINAMICO. Questo dobbiamo chiedere alla scienza moderna che ha prodotto il riscaldamento globale e, ovviamente anche ai politici che hanno governato negli ultimi duecento anni che hanno le stesse responsabilità della scienza, essendo loro che scelgono gli investimenti pubblici e privati da realizzare sul pianeta Terra. Io so soltanto di non aver mai trovato interlocutori pubblici e privati e di essere stato costretto ad uscire dal mondo del lavoro per sviluppare soluzioni semplicemente fluidodinamiche, prima depurative, poi per produrre energia.

Raccolgo soltanto silenzi perché coloro che hanno sbagliato gli investimenti pubblici e privati, capitalisti e comunisti, non hanno il coraggio di ammettere di avere interpretato male i principi energetici e depurativi terrestri.  Devono essere prevalentemente FLUIDODINAMICI, in quanto tutti i cicli fotosintetici e il ciclo del carbonio avvengono alla temperatura terrestre. I principi termodinamici devono essere utilizzati solo nell’ambito delle temperature terrestri, fatta eccezione per le fusioni dei metalli, ma con impianti progettati diversamente da quelli attuali. In quanto devono chiudere tutti i cicli che si aprono negli stessi impianti in modo naturale, attraverso il contatto diretto dell’acqua, dell’aria e dei reagenti inorganici naturali (serre calcaree interrate). Ma sempre alla temperatura dell’ambiente terrestre. Purtroppo, la mano sinistra della scienza di tutti i tempi non ha mai saputo quello che fa la sinistra, e tutti gli impianti antropici industriali e ambientali e ambientali, pubblici e privati, sono incompleti, a partire da quelli più semplici ed elementari, come le ciminiere e le fognature. Non è possibile considerare le ciminiere come semplici tubi rivolti verso l’atmosfera, perché questi tubi prodotti in miliardi di esemplari disperdono legalmente, con l’approvazione della scienza mondiale, nell’atmosfera tutti i gas di combustione che non si possono più recuperare e depurare (SOx, NOx, CO, CO2, polveri sottili). Le ciminiere che io ho modificato tra le prime invenzioni per filtrare elettrostaticamente i gas e recuperarli rallentando la velocità di uscita nell’atmosfera per catturare i gas e depurarli insieme all’acqua, non sono state prese in considerazione a livello mondiale, perché, come asserito in questo articolo dalla società dalla società Eni, gli Impianti delle centrali termoelettriche rispettano le normative. Ma chi le ha scritte queste normative? I tecnici, i politici, gli scienziati, gli imprenditori, i professori?

Noi non sapremo mai con certezza come si è sviluppata la vita biologia e umana sul pianeta Terra. Ma sappiamo con certezza che tutto è avvenuto alla temperatura e alla pressione atmosferica terrestre. Indagare sulle origini reali è impossibile. Dobbiamo guardare avanti e fare in modo che la razza umana non si estingua conservando la stessa temperatura e la stessa pressione atmosferica . Fino a quando gli uomini si combattevano tra loro con armi primordiali c’erano maggiori speranze di sopravvivenza. Ma con l’avvento dell’era industriale e dell’energia elettrica, le cose sono cambiate radicalmente, non perché sia sbagliata l’energia elettrica, ma perché sono sbagliate le fonti energetiche primarie. Non c’è nulla che possa costare di meno e più salutare dell’aria che respiriamo e dell’acqua che beviamo.  Noi, oggi potremmo essere artefici del nostro destino purché impariamo a progettare gli impianti antropici industriali e ambientali. Non lo possiamo fare nel modo migliore perché ci dobbiamo accontentare degli strumenti tecnologici disponibili sul mercato mondiale che non sono stati progettati rispettando i principi interattivi esistenti tra l’aria atmosferica che è la fonte energetica primaria terrestre e l’acqua che è il vettore energetico in tutti i processi in tutti i processi depurativi ed energetici terrestri, chimici, fisici, biologici. In altre parole, gli uomini e la scienza in particolare, non hanno saputo copiare dalla natura.     

Progettare impianti antropici industriali e ambientali completi avrebbe dovuto essere la prima regola da insegnare nelle scuole superiori mondiali, invece la divisione delle competenze scientifiche attuali non lo consentono e tutti gli attuali impianti antropici industriali e ambientali, fissi e mobili, sono sbagliati. È ovvio che io non abbia trovato finanziatori e interlocutori pubblici e privati, capitalisti e comunisti.  Tutti sono colpevoli, almeno del reato di omissione. Ovviamente, anche io mi posso sbagliare, ma ho copiato soltanto, essendo un semplice ex progettista e installatore di impianti antropici industriali e ambientali.    (https://www.spawhe.eu/it/il-reato-di-omissione-e-il-pane-quotidiano-delle-scienze-burocrati-e-governi-mondiali/),  Sembra che la scienza mondiale non sappia che la quantità di energia prodotta è data della portata per la densità del vettore energetico (acqua) per la pressione esercitata dalla fonte energetica (aria). Quest’ultima, si può sfruttare staticamente, senza consumarla, a parte la piccola quantità che si dissolve nell’acqua fino al punto di saturazione che la depura completamente. Mentre l’acqua pulita e depurata può essere riciclata al 100% per mezzo della mia invenzione della pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante, che nessuno ha voluto realizzare per non sconvolgere l’attuale mercato, non solo dell’energia mondiale, ma anche delle depurazioni, perché come detto sopra, in ogni ciclo di passaggio a una pressione superiore l’acqua e l’aria si depurano a vicenda. Non è un caso che il sottoscritto ha usato lo stesso sistema anche per progettare un cuore umano ossigenatore del sangue autonomo energeticamente, che potrebbe allungare la vita umana oltre ogni aspettativa  ( https://www.spawhe.eu/it/cuore-artificiale-ossigenatore-del-sangue-autonomo-energeticamente/)

Dal mio articolo La relatività e l’idrologia nella nuova idrologia (https://www.spawhe.eu/relativity-and-technology-in-the-new-hydroelectric-energy/https://www.spawhe.eu/it/relativita-e-tecnologia-nella-nuova-energia-idroelettrica/)  estraggo quanto segue:

“La formula E = mc2 di Einstein, che è diventata la più famosa del mondo: esprime in qualsiasi sistema di riferimento l’energia totale di una particella ferma rispetto a quel particolare sistema di riferimento.  Se il corpo è in movimento la formula diventa E = m g c2, dove “m” è la massa relativista, “g” è il coefficiente di dilatazione, “c” è la velocità dell’elettrone. Questa formula è molto simile a quella di Newton, riguardante la trasformazione dell’energia potenziale in cinetica. Ma Einstein afferma che l’energia fornita non incrementa la velocità del corpo, ma la sua massa: il corpo diventa sempre più “pesante”. Molti scienziati hanno dimostrato che quella che noi chiamiamo forza gravitazionale ha una forma curva che dipende dalla massa del sole e dei pianeti, ma Einstein ha dimostrato che le masse distorcono lo spaziotempo nelle loro vicinanze, e altri corpi si muovono in traiettorie determinate dalla geometria dello spaziotempo. In altre parole, una concentrazione di materia piega lo spazio (e il tempo) come una membrana elastica. Rende bene tale concetto la seguente figura pubblicata in un breve video disponibile on line dalla rivista “La Stampa tv scienza”.

Per esempio, le equazioni di Einstein possono dire se e in quali condizioni è possibile che la concentrazione di materia nel cosmo formi un buco nero, e che cosa accadrebbe nei suoi dintorni.  Ma applicando questo concetto a una massa di acqua terrestre, possiamo comprendere meglio quando già pubblicato dal sottoscritto, circa la possibilità di produrre energia idroelettrica senza il salto idraulico, in grandi o piccoli bacini pieni di acqua, con il sistema chiamato dal sottoscritto “idroelettrico sommerso”. Infatti, l’intuizione del sottoscritto, di creare energia richiamando dal basso l’acqua superficiale per mezzo di una pompa capovolta, trova conferma anche dal punto di vista di Einstein oltre che quello di Newton: con la concentrazione di una massa d’acqua nel tubo di discesa, abbiamo all’istante iniziale solo energia potenziale: E = U = m*g*h. Se la massa di acqua si muove per effetto di una corrente discendente prodotta all’interno del tubo dalla pompa, l’intera massa d’acqua contenuta nel tubo, secondo Einstein, il sottoscritto, il teorema di Bernoulli, il principio di newton (rappresentata nella figura con la testa di Einstein) si muove verso il basso, trascinando altre particelle di acqua superficiale verso il basso, diventando sempre più pesante, non veloce, poiché la velocità della materia, soprattutto nell’ambiente terrestre ha un limite molto basso: tutta l’energia si dissipa in calore. Ma nel nostro caso questo non avviene poiché la velocità dell’acqua la freniamo con le pale di una turbina e relativo alternatore, producendo energia idroelettrica all’infinito, con bassissimi consumi energetici, poiché l’acqua, negli impianti sempre pieni, non si disperde, come nell’idroelettrico tradizionale e non necessita di essere sollevata al livello superiore. Infatti, poiché il livello di aspirazione e mandata della pompa coincidono, il circuito si conclude all’uscita della turbina. Avendo la stessa densità in tutto il bacino, l’acqua si sposta semplicemente dall’alto in basso e tutta l’acqua che entra nel tubo di discesa è acqua superficiale che si muove solo orizzontalmente. Per il sottoscritto, questa è la corretta interpretazione del principio della conservazione dell’energia, tenendo conto delle macchine sviluppate allo stato dell’arte, non basandosi soltanto sui principi generali, ai quali erano costretti a riferirsi i padri della scienza. Queste considerazioni valgono anche applicando semplicemente  il teorema di Bernoulli al circuito sommerso  intubato, ma per esprimere il concetto secondo Einstein, possiamo dire che per svegliare l’energia esistente nell’ambito di un qualsiasi volume di acqua, dobbiamo creare un piccolo buco nero all’interno di tale volume per mezzo della pompa, curvando la superficie di confine tra l’aria  e l’acqua, con l’aiuto della pressione dell’aria atmosferica, e successivamente gestire tale energia per mezzo della turbina. In sostanza, tramite le sinergie tra l’intubazione, le pompe e le turbine possiamo produrre energia all’infinito, senza combustibili, sfruttando, appunto, l’energia di posizione idraulica e la pressione atmosferica. Oppure la pressione superiore di una autoclave negli impianti mobili da utilizzare nei sistemi di trasporto terrestri, marini, aeronautici, spaziali.”

Con l’energia estratta dall’ambiente non è necessario subire i costi del trasporto dell’energia sotto forma di combustibile o di energia elettrica. Mentre, con l’invenzione dei motori lineari globali che sommano insieme la spinta di Newton e Lorentz si può dire, invece, che l’energia idroelettromagnetica compressa, estratta dall’ambiente terrestre consente di trasportare gli uomini e gli oggetti nell’ambiente terrestre e spaziale.

Allo stato dell’arte attuale, si può dire che i motori lineari non esistono.  Quelli che si usano attualmente con tale nome sono dei semplici attuatori elettromeccanici che accoppiano un motore che produce una coppia che collegato a un riduttore che usa il sistema a vite senza fine, consente di trasmettere la forza in direzione rettilinea attraverso un albero che va avanti e indietro. Ovviamente nell’ambito di qualche metro.  

Per realizzare un vero motore elettrico lineare, l’indotto e l’induttore dovrebbero essere paralleli,  e l’indotto dovrebbe scorrere sull’induttore, ma questo non è possibile realizzarlo in uno spazio infinito come l’atmosfera e lo spazio, a meno che non si usa il sistema pensato dal sottoscritto, chiamato motore lineare globale che è un impianto completo, fluido dinamico ed elettromagnetico, che produce l’energia primaria idroelettrica compressa, e la sfrutta, sia  per alimentare i motori di turboventilatori elettrici, sia i motori movimentano i magneti permanenti degli induttori affinché producano negli indotti esterni la circolazione di  corrente. Ovviamente per produrre la spinta elettromagnetica in una sola direzione è necessario oscurare il cinquanta per cento del percorso dei magneti permanenti, affinché la spinta di Lorenz vada sempre nella direzione desiderata facendo muovere insieme l’indotto, l’induttore e la massa ad essi collegata. Ovviamente, invertendo la rotazione dei motori che movimentano i magneti, invertiamo anche la direzione della forza e della massa collegata al motore lineare globale. Ma tutte queste cose si possono fare soltanto a freddo perché qualsiasi fonte di calore distruggerebbe gli isolamenti necessari al funzionamento elettromagnetico delle apparecchiature.   

Ovviamente anche i treni ad alta velocità Maglev sono dei motori lineari, ma essendo l’induttore strettamente collegato al binario che guida il treno ancorato al suolo terreste, non può cambiare la direzione della marcia, ma soltanto andare avanti e indietro. Tantomeno i vagoni possono sollevarsi da terra.

La nuova soluzione prospettata dal sottoscritto ha rinforzato la spinta di Newton aggiungendo delle eliche con motori elettrici sui motori lineari globali posti superiormente al container volante per assicurare una maggiore stabilità nelle operazioni di salvataggio dei migranti e di spegnimento degli incendi. Io penso che non ci possa essere nessun paragone con gli attuali canadair e gli elicotteri che si usano per spegnere gli incendi, mentre nessuno ha mai pensato che i migranti potrebbero essere salvati anche per via aerea. Infatti, le eliche degli elicotteri possono consentire di sollevare il velivolo verticalmente e anche fermarsi in volo, ma non possono portare alti carichi, non sono, molto stabili, consumano molta energia con combustibili e producono molto inquinamento. Invece un container volante, come mostrato nel disegno, oltre, alle eliche alimentate con motori elettrici possono avere 9,12, 15, 18 motori lineari globali che lavorano in parallelo e possono sollevare qualsiasi carico, sostenerlo stabilmente per svolgere tutte le operazioni di salvataggio e di spegnimento. Inoltre, per sostenere la grande massa costituita dall’acqua antincendio, possiamo realizzare delle doppie pareti che incorporano ai container volanti che incorporano parallelamente la circolazione dei magneti permanenti che costituiscono l’induttore e le bobine dei fili che costituiscono l’indotto.  Se l’energia non costa niente e non inquina non c’è nessuna ragione per risparmiarla. Come mai la scienza mondiale non ha pensato a questa soluzione prima di rovinare l’ambiente e l’economia terrestre? Perché tace e non si assume le proprie responsabilità?   

9. Una specie di principio di reazione generale contenuto nel sistema idroelettromagnetico compresso.

Se ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, non è detto che questo principio si riferisca solo alle forze elementari. Allargando il concetto, si può riferire benissimo a sistemi molto più complessi. Infatti, è più semplice ed economico andare nello spazio e nell’universo facendo il percorso inverso dell’energia terrestre che è stata raffreddata dai vari strati dell’atmosfera e contemporaneamente, pulita dai gas presenti nell’era primordiale, principalmente metano, ammoniaca, idrogeno, fino a produrre l’atmosfera attuale, costituita principalmente dall’azoto (78,9%), ossigeno (20,9%), argon (0,93%), CO2 (0,04%) e piccole percentuali di altri gas, alla temperatura terrestre e alla pressione dell’atmosfera terrestre. L’energia termica, e i gas sviluppati dalle esplosioni nucleari appartengono all’universo. In altre parole, se vogliamo andare nell’universo in modo razionale, dobbiamo partire dalla fotosintesi clorofilliana e creare artificialmente nei mezzi di trasporto terrestri la pressione atmosferica, reintegrare tutti gli elementi alimentari che consumeranno gli esploratori attraverso la cattura delle polveri interstellari, e naturalmente, estrarre da tali elementi tutta l’energia che serve per i viaggi di intere generazioni di essere umani. Questo l’ho già scritto in articoli precedenti, ma il primo passo è quello di sollevarci da terra e navigare nello spazio terrestre in modo razionale ed economico per salvare le vite umane dei naufraghi, degli alluvionati, dei dispersi, per spegnere gli incendi. Con il modello di sviluppo che abbiamo creato, durante le calamità naturali e accidentali, le prime cose che mancano agli esseri umani sono proprio quelle più necessario alla sopravvivenza. Si ferma la distribuzione dell’energia elettrica, si bloccano le strade, si esauriscono le scorte dei combustibili. La soluzione più semplice,  economica e razionale, che è quella di estrarre l’energia dall’ambiente terrestre nel momento che serve con la sola fluidodinamica e l’elettromagnetismo compresso, nessuno la vuole realizzare per continuare ad arricchire le mafie, gli imprenditori senza scrupoli, politici corrotti e ignoranti. Di tutto questo è colpevole, soprattutto la scienza mondiale che si nasconde dietro la separazione delle specifiche competenze e il commercio dei brevetti che prima di essere industriali dovrebbero essere intellettuali, dimostrando che i processi utilizzati chiudono tutti i cicli chimici, termici e nucleari, che aprono, oppure evitano di aprirli.

Io penso che questa sia la vera ragione per la quale in pochi anni di sviluppo industriale abbiamo prodotto il riscaldamento globale. Le invenzioni sostenibili non consentono illeciti arricchimenti e speculazioni sulle materie prime. Il sistema deve funzionare globalmente automaticamente, sviluppando tutti i possibili collegamenti tra l’acqua e l’aria alla temperatura dell’ambiente, con o senza pressurizzazione. I politici che governano, invece di pretendere dalla scienza e dagli inventori invenzioni sostenibili, basate su ragionamenti multi disciplinari e interattivi, aggravano i problemi, consentendo il commercio a senso unico, degli inventori pubblici verso le multinazionali. Hanno creato una specie di calcio mercato delle scienze e delle tecnologie dove conta più la pubblicità commerciale che l’utilità reale delle invenzioni. Come possono comprendere che le energie rinnovabili attuali non hanno nessuna potenzialità in grado di sostituire quelle fossili e nucleari?  

Io non mi meraviglio che gli impianti idroelettromagnetici compressi non esistono perché non esistono nemmeno tutte le semplici fasi precedenti che ho descritto nella filastrocca di SPAWHE, che partono, appunto dalla modifica delle ciminiere, delle fognature e dei depuratori. C’è una vita di lavoro dietro il loro concepimento che non è basata solo su concetti scientifici ma anche pratici che la scienza non può avere.  Mentre gli imprenditori mondiali del settore energetico e tecnologico, non possono accettare che queste invenzioni, che non sono costate nulla in ricerca e progettazione, a nessun contribuente mondiale, possano rovinare i loro affari. Io penso che sia la scienza che i politici, che gli imprenditori, sono ancora in tempo per rimediare invece di fingere di non comprendere. 

10. La differenza tra l‘aerodinamica, il principio di reazione di Newton e la forza di Lorentz.

Oggi, l’attuale modo di volare nell’atmosfera si basa sui principi aerodinamici e il conseguente galleggiamento dei velivoli nell’aria atmosferica. I velivoli devono essere dotati di una forte energia cinetica prodotta dalla spinta di reazione di newton, quasi orizzontale, per galleggiare nell’aria atmosferica. Ovviamente, nella fase di decollo la spinta deve essere molto superiore è c’è un maggiore consumo di energia e un maggiore pericolo di incidenti di volo. Mentre nelle fasi di discesa e atterraggio gli aerei devono rallentare l’energia cinetica e cercare di planare dolcemente sulle piste di atterraggio. E’ ovvio che le perturbazioni atmosferiche sono molto pericolose e non possono essere gestite facilmente con l’energia fornita dai pochi turboventilatori a combustione che producono la spinta di newton, per ovvi problemi del costo dei combustibili, a prescindere dall’inquinamento ambientale che producono.         

Ritornando, invece al sistema di volare nell’atmosfera con vagoni non aerodinamici, senza combustibili ma con un numero sufficiente di motori lineari globali e generatori di corrente idroelettrici compressi che possono produrre in qualsiasi istante, contemporaneamente la spinta di Newton e di Lorentz in qualsiasi direzione senza pensare all’aerodinamica, al costo dell’energia e all’inquinamento atmosferico, che non produciamo,  noi non dobbiamo pensare di  creare un vuoto di aria e di spostare nell’aria atmosferica una grande bolla di vuoto nel quale è inserito il mezzo di trasporto delle merci e gli uomini. Dobbiamo, semplicemente, creare istante per istante, il vuoto sopra e intorno al velivolo con un numero sufficiente di eliche e di motori lineari globali che producono contemporaneamente la spinta di Newton e Lorentz. Quindi, la bolla di vuoto non si sposta, è il velivolo stesso che la crea e la chiude immediatamente dopo il proprio passaggio, grazie all’elastica dell’aria che produce anche spinta di Newton nella direzione di marcia.

Ovviamente, questa soluzione non è stato possibile concepirla con gli attuali turbo ventilatori termici. A parte, i problemi ambientali, l’enorme costo dei combustibili fossili, chimici, le alte temperature non avrebbero consentito di affiancare alla spinta di Newton anche quella di  Lorentz, che si può produrre solo con la circolazione di magneti permanenti e bobine di fili di rame  protetti con vernici isolanti, mentre, anche l’energia  primaria prodotta con l’aria compressa e il vettore energetico costituito di acqua, non possono permettersi di perdere le loro caratteristiche di elasticità r comprimibilità da parte dell’aria e la incomprimibilità da parte dell’acqua. Entrambe devono essere conservate a una temperatura terrestre, semplicemente regolando la quantità di corrente in circolazione in funzione di termostati che misurano la temperatura.

Dal punto di vista tecnico e scientifico, io non penso che possa esistere nulla che possa competere con l’elasticità dell’aria e l’incomprimibilità dell’acqua a prescindere dell’economia e dell’inquinamento ambientale.  Allora mi chiedo, perché dobbiamo pagare scienziati, inventori, imprenditori, politici, professori, informatori scientifici che non ragionando globalmente e imparzialmente danneggiano l’umanità invece di aiutare a scegliere le soluzioni migliori negli interessi generali, che non sono difficili da individuare con l’attuale avanzamento dello stato dell’arte tecnologico, se si mettono da parte ridicoli interessi di categorie? I più ridicoli di tutti sono proprio i politici e gli economisti, che hanno il maggior potere decisionale. Questi, non avendo competenze scientifiche e tecnologiche, ragionano sulle basi delle leggi del mercato creato da invenzioni sbagliate fin dall’avvento dell’era industriale, invece di finanziare una ricerca e una sperimentazione multidisciplinare e imparziale. I politici e gli economisti di fronte alle grandi calamità ambientali si nascondono dietro agli esperti tecnici e scientifici. Ma come possono gli esperti tecnici e scientifici prevenire i disastri ambientali se lavorano a compartimenti stagni fin dalle scuole elementari, nelle università e nel mondo del lavoro? Tutti gli impianti antropici, anche i più semplici ed elementari, devono essere progettati con competenze multidisciplinari, non per complicarli ma per semplificarli: Ogni cosa deve essere fatta al posto giusto, al momento, giusto, con la tecnologia giusta, secondo una precisa organizzazione del lavoro mondiale che chiude turri i cicli che apre, oppure evita di aprirli. 

La scienza, più della giustizia deve essere imparziale perché la giustizia se commette degli errori non sempre si trovano i colpevoli. Invece, gli errori della scienza sono facili da individuare se veramente si vogliono individuare. E sufficiente verificare se si chiudono tutti i cicli che si aprono perché gli impianti antropici fissi e mobili non devono emettere nessuna emissione tossica nell’ambiente. Oggi questo non avviene perché chi governa il mondo ha creduto a inventori e scienziati che non hanno fatto bene il loro lavoro. Questo non può durare per sempre.

Ritornando ai concetti energetici fondamentali, l’energia indotta che sfrutta i principi elettromagnetici, è tuttora, completamente separata dalle energie primarie principali e da quelle rinnovabili secondarie come, le pale eoliche, i pannelli solari, i digestori produttori di energie biologiche, l’energia elettrolitica, e quella idroelettrica con il salto idraulico. Infatti, tutte queste energie devono essere prodotte e trasportate a distanza per produrre le applicazioni elettromagnetiche, compresa la spinta di Lorentz. Mentre negli impianti mobili atmosferici e spaziali  l’energia, come dimostrato dal sottoscritto, l’energia primaria e indotta devono essere prodotte insieme a bordo del mezzo di trasporto a temperatura ambiente, altrimenti le spinte di Newton e Lorentz non si possono  sommare. In altre parole la fonte primaria dell’anergia deve essere respirabile dall’uomo e il vettore energetico deve essere bevibile dall’uomo.  

Come possiamo fidarci delle competenze dei manager pubblici e privati e della stessa scienza, di cui la mano destra non sa quello che fa la sinistra? Purtroppo le mani della scienza non sono soltanto due. Sono molte di più. Anche se alcuni scienziati come Torricelli, Venturi, Pascal, Henry, hanno individuato alcuni principi interattivi molto utili nella comprensione dei principi fluidodinamici, senza la conoscenza dei quali, sarebbe stato molto difficili da parte del sottoscritto proporre soluzioni che la scienza attuale e gli uffici brevetti internazionali considerano “moto perpetuo”. Quindi, non realizzabili, soltanto perché non le hanno trovate nelle loro ricerche di anteriorità che, normalmente loro fanno per respingere le soluzioni già inventate. Nel mio caso le invenzioni le hanno respinte ugualmente per la ragione opposta: se nessuno scienziato ha proposto queste soluzioni, per gli uffici brevetti, sono contrarie ai principi della conservazione dell’energia. Io, che sono un semplice pensionato che ha speso più di quanto avrebbe potuto per depositare brevetti non desiderati dalla classe dirigente mondiale, sostengo che l’attuale riscaldamento globale e l’iniqua distribuzione della ricchezza mondiale, fino a prova contraria, le hanno prodotte le invenzioni già realizzate, non quelle mai finanziate da nessun governo e da nessuna multinazionale. Infatti, ho dovuto uscire dal mondo del lavoro per poterle pensare e proporre dopo ben trentasette anni di lavoro nell’industria e nell’ambiente, per conoscere sia gli impianti industriali che quelli ambientali.

Sul pianeta Terra, poiché esiste la forza gravitazionale, che addensa gratis l’aria atmosferica alla pressione di un bar, e poiché l’aria compressa è un potente accumulatore di energia, può esistere anche il moto perpetuo che consuma l’energia estratta dall’aria compressa naturalmente come nei pozzi artesiani. Ma può esistere anche il moto perpetuo che sfrutta l’energia estratta dall’aria compressa a pressioni superiori, se sfruttiamo staticamente la forza della pressione dell’aria senza consumarla. Ovverosia, consumando soltanto la piccola parte di energia che richiede il reintegro della quantità di aria che si dissolve nel vettore energetico (acqua) mantenendo sempre alla massima purezza (principio di Henry). Questo dovrebbe farci riflettere tutti sugli errori commessi dalla intera scienza mondiale fin dall’inizio dell’era industriale e dei governi che hanno consentito l’inutile costoso inquinamento globale. Ma bisogna condannare l’intero popolo mondiale degli ultimi duecento anni che non ha mai protestato per questo immenso scandalo che ancora persiste alla faccia dei grandi filosofi, pensatori, sindacati e associazioni ambientaliste e di tutti i tempi. Comunque, ritornando al problema attuale, che mi ha ispirato questo aggiornamento dello stato virtuale del modo di volare nell’atmosfera terrestre, noi non possiamo salvare i migranti in modo efficiente i migranti in mezzo al mare per la stessa ragione per la quale non  possiamo spegnere efficientemente i grandi incendi boschivi e urbani a causa del fatto che non possiamo fermarci stabilmente nell’aria atmosferica per spegnere con  acqua i focolai, oppure calare dall’alto con dei paranchi elettrici dei cestelli per estrarre direttamente dai barconi da soccorrere le persone senza mettere in pericolo nemmeno i soccorritori in caso di mare mosso.

 Sarebbe stato sufficiente  inventare molto tempo prima che lo facesse il sottoscritto  (non creduto da nessuno) i motori globali interattivi che potrebbero produrre insieme l’energia idroelettromagnetica compressa primaria estratta dall’ambiente, alla temperatura dell’ambiente che serve per alimentare i turboventilatori elettrici che producono la spinta di Newton, i motorini che fanno muovere i magneti permanenti in bobine di fili isolati con vernici protettive che non possono essere sottoposte ad alte temperature per produrre la spinta elettromagnetica di Lorentz, che, ovviamente, deve andare nella stessa direzione di quella di Newton per vincere la forza gravitazionale. Sara’ sufficiente regolare con apposti inverter i numeri dei giri al secondo dei motori delle pompe di circolazione dell’acqua, dei turboventilatori e dei motorini che fanno muovere i magneti permanenti per spostare nello spazio il velivolo, oppure fermarsi nello spazio per il tempo necessario a spegnere gli incendi o a salvare i naufraghi. 

Oggi, invece, i politici italiani, europei, mondiali discutono sulle colpe di chi specula sulla disperazione dei poveri e indifesi, discutono perfino sulle colpe delle ONG che cercano di prevenire tali disastri con i pochi mezzi a disposizione. Non mettono in discussione i veri responsabili che sono, soprattutto i loro predecessori che non hanno saputo scegliere tra invenzioni sostenibili e non sostenibili, scegliendo sempre quelle insostituibili. Mentre scrivo questo articolo il governo italiano sta stanziando i soldi necessari a realizzare il ponte sullo stretto di Messina che è un’altra opera costosa, deteriorabile, e obsoleta perché se estraiamo l’energia direttamente dall’ambiente con i motori interattivi globale il mezzo più efficace, ed economico sarà proprio quello per via aerea senza costi di infrastrutture deteriorabili, costi energetici, depurativi. Noi non possiamo continuare ad essere governati da una classe dirigente mondiale politica e scientifica che non ha ragionato mai multidisciplinarmente. Anche l’intelligenza artificiale che potrebbe essere una speranza, se sarà finanziata dagli stessi umani che hanno creato il riscaldamento globale non farà mai luce su tali problemi.  L’intelligenza artificiale può migliorare ciò che esiste, non ciò che non è mai stato finanziato e sperimentato come le invenzioni virtuali della filastrocca di Spawhe.

Considerando l’attuale stato dell’arte scientifico e tecnologico mondiale in materia di ambiente e di energia, dobbiamo chiederci quale è il settore che non è stato sufficientemente sviluppato per estrarre con minori costi l’energia direttamente dall’ambiente? Con il senno di poi, io penso che tale settore sia il settore idroelettrico. La scienza mondiale ha considerato il salto idraulico come un limite oltre il quale non si poteva andare. Invece, il sottoscritto, ha dimostrato con molti esempi in questo articolo e in molti articoli precedenti, che il salto idraulico era solo un punto di partenza, che purtroppo, è rimasto fermo per otre duecento anni, consentendo il riscaldamento globale del pianeta e una iniqua distribuzione della ricchezza mondiale. Lo dimostra il fatto che siamo arrivati a un punto morto che non riusciamo a uscire dall’atmosfera terrestre senza ricorrere a razzi con combustibili sempre più potenti e costosi, che non solo non possono andare lontano, ma non possono nemmeno consentire un sicuro ritorno degli astronauti sulla terra. Tutto questo è dovuto soltanto al fatto che la scienza non accetta che è possibile produrre elettricità direttamente attraverso generatori di corrente idroelettrici compressi autonomi, che senza combustibili e senza produzione di calore indesiderato possono produrre spinte supplementari di Lorenz  verticali  che sommate alla spinta di Newton ci consentirebbero di uscire dall’atmosfera e successivamente proseguire nello spazio vuoto impiegando anche la parte di energia degli stessi generatori di corrente che hanno prodotto la spinta di Newton, per rafforzare la spinta di Lorentz quando, quando, per la mancanza di aria atmosferica, la spinta di Newton diventa inefficiente.  Infatti,  oltre ai motori lineari globali che produrranno contemporaneamente la spinta di Newton e Lorenz,  in una forma più compatta, studiata per l’esterno dei velivoli aeronautici e spaziali, potranno essere realizzati all’interno dei mezzi di trasporto altri generatori di corrente idroelettrica compressa, la cui energia prodotta può essere applicata a serbatoi di acqua e aria compressa ancorati al pavimento e alle stesse  pareti di contenimento dei mezzi di trasporto volanti, ovviamente, predisponendo sulle superfici opportunamente isolate e protette la circolazione di magneti permanenti e creando all’esterno, in una apposito involucro di contenimento, il circuito indotto che produce la spinta di Lorentz verso l’alto, in opposizione alla forza gravitazionale.

Il circuito idroelettromagnetico compresso l’ho spiegato molte volte e lo ripeto ancora una volta:  l’acqua contenuta in un’autoclave può essere riciclata all’infinito per mezzo della pompa con la doppia alimentazione separata fino alla girante. Dobbiamo soltanto fare uscire l’acqua pressurizzata dall’autoclave, farla passare attraverso una turbina con relativo generatore di corrente elettrica e scaricare l’acqua priva di pressione in un serbatoio dotato di una valvola di sfiato alla pressione atmosferica che consente il recupero dell’aria che può essere pressurizzata di nuovo per mantenere sempre la stessa pressione nell’autoclave. Nel frattempo, l’acqua scaricata dalla turbina alimenta una delle due bocche di entrata della pompa di riciclo con la doppia alimentazione separata fino alla girante, mentre l’altra alimentazione della stessa pompa è collegata all’uscita dell’acqua in alta pressione dell’autoclave. Ovviamente, le due portate si incontrano nella stessa girante. Non possono fare altro che sommare le due portate ed uscire dalla comune bocca di uscita della pompa con una sola pressione, che è quella maggiore (per il principio di Pascal). Essendo la pompa con la doppia alimentazione separata, dotata di una sola girante, non può produrre una pressione superiore a quella dell’autoclave, pertanto nell’autoclave non può entrare più acqua di quanta ne sia uscita per produrre anergia elettrica attraverso la turbina. Pertanto, questo ciclo si può riprodurre all’infinito riciclando sempre la stessa acqua e recuperando l’aria che esce dallo sfiato atmosferico che con un piccolissimo compressore mantiene sempre la stessa pressione dell’autoclave. Chiaramente con questa soluzione  non produciamo nessuna forma di inquinamento, anzi, ogni volta che l’acqua che produce energia elettrica ripassa attraverso l’autoclave, assorbe una maggiore quantità di ossigeno per il principio di Henry e Dalton, quindi, diventa sempre più pura. Con questa energia  primaria, estratta dall’ambiente, che addirittura depura l’acqua, noi possiamo alimentare direttamente i turboventilatori elettrici che producono la spinta fluidodinamica di Newton e contemporaneamente alimentare anche una notevole quantità di motorini elettrici  che trasportano su supporti isolati magneti permanenti che producono le variazioni di flusso elettromagnetiche in bobine di fili incorporate  in appositi involucri metallici di contenimento, montati all’esterno dei turboventilatori elettrici, della stessa autoclave, per produrre la quantità di energia elettrica indotta necessaria a produrre oltre alla spinta fluidodinamica  di Newton anche quella  elettromagnetica di lorentz.  Pertanto, mentre il flusso di aria prodotto dalle eliche e turboventilatori elettrici va nella direzione opposta al senso di marcia dei container volanti nell’atmosfera, le varie spinte elettromagnetiche di Lorentz prodotte attraverso gli stessi motori lineari globali, all’interno del container e nelle pareti dello stesso, spingono nella bolla di vuoto che si crea nello spazio atmosferico tutte le masse  del container volante coinvolte. Questi effetti fluidodinamici congiunti fisici ed elettromagnetici, saranno certamente più efficienti, razionali, più economici e meno inquinanti dei combustibili anche se questi si chiameranno idrogeno e nucleare di nuova generazione. Avremo autonomie di volo infinite e senza costi di trasformazione dell’energia. Potremo, come adesso andare in qualsiasi direzione, verticale, orizzontale, angolare.  Semplicemente regolando il numero dei giri dei motori elettrici delle pompe con la doppia alimentazione separata fino girante che producono l’energia primaria (idroelettromagnetica compressa); regolando il numero dei giri dei motori che fanno girare i turboventilatori elettrici, che producono la spinta di Newton, e quelli dei motorini che fanno muovere i magneti permanenti che regolano la produzione dell’energia indotta e quindi, la spinta di Lorentz. Ma soprattutto potremo fermarci nell’aria atmosferica per spegnere gli incendi o soccorrere i naufraghi nel mare. Saranno molto improbabili gli incidenti di volo perché ogni motore lineare globale e ogni generatore di corrente elettrica sarà autonomo energeticamente in quanto l’energia non si consuma (si dissolve soltanto una percentuale di aria nell’acqua per il principio di Henry, che evapora nell’ambiente atmosferico all’uscita delle turbine idrauliche. Ovviamente questa quantità di aria si ripristina automaticamente con piccoli compressori). Come si vede dalle figure, in ogni velivolo ci saranno molti motori lineari globali che lavoreranno in parallelo. Se uno si guasta, i piloti potranno sempre regolare l’assetto di volo, fino all’arrivo della destinazione, senza mai rischiare le vite umane.  Naturalmente, se potremo fare questo non converrà più trasportare le merci e gli uomini per via terrestre. Almeno le grandi distanze converrà farle per via aerea senza costi strutturali come ponti, gallerie, ferrovie, autostrade.

Le invenzioni contenute nella filastrocca di SPAWHE sono  state  boicottate sul pianeta Terra perché rappresenta un modello di sviluppo alternativo a quello attuale che ha prodotto, oltre all’inquinamento e i virus e l’attuale distribuzione della ricchezza mondiale. Nello Spazio non possiamo permetterci ne l’inquinamento, né i virus, né le tecnologie obsolete quotate oggi nelle borse mondiali. Solo selezionando imparzialmente le scienze e le tecnologie effettivamente utili possiamo colonizzare lo spazio perché tutti i nodi devono essere sciolti al di sopra di ogni possibile dubbio. Solo l’energia idro elettromagnetica terrestre che si auto depura e non si consuma è compatibile con la colonizzazione spaziale. Con le attuali energie usate degli enti spaziali stiamo sprecando soltanto risorse perché l’energia spaziale deve essere respirabile dall’uomo. Purtroppo, l’avanzamento dello stato dell’arte mondiale non lo possono fare gli inventori non finanziati dai governi e dalle multinazionali. Con la cultura scientifica attuale che considera le energie interattive “moto perpetuo e contrarie ei principi dell’energia” non è stato possibile realizzare piccoli impianti di depurazione domestici interattivi produttori di energia elettrica con il riciclo dell’acqua e dell’aria descritti  nell’articolo  https://www.spawhe.eu/it/la-progettazione-ambientale-sostenibile-e-un-dovere-sociale-delle-istituzioni-mondiali-mini-sistema-di-depurazione-acqua-domestica-produttore-di-energia-idroelettrica/.

Questi impianti si interfaccerebbero perfettamente con i motori lineari globali che userebbero la stessa fonte energetica respirabile dall’uomo, in quanto l’aria atmosferica che pressurizza il vettore energetico (acqua) ha bisogno di uscire dagli sfiati posti nei serbatoi di recupero dell’acqua scaricata dalle turbine. Questi scarichi di aria non possono avvenire nell’ambiente esterno come sulla terra. Devono avvenire per forza nell’ambiente condizionato dei container spaziali, non solo per ragioni economiche ma anche di sopravvivenza, come descritto negli articoli:  http://www.spawhe.eu/it/sistema-di-trasporto-aerospaziale-e-sottomarino-con-motori-lineari-globali-interattivi-primari-e-indotti/, https://www.spawhe.eu/sistema-di-cattura-polveri-interstellari-e-impianti-ambientali-spaziali/

Non ha senso esporre gli astronauti attuali e in futuro gli uomini che andranno nello spazio a malattie cardiache, polmonari, osteoporosi per viver in ambienti non pressurizzati alla pressione atmosferica, soprattutto perché l’acqua e l’aria sono anche gli elementi più potenti per produrre insieme la spinta esterna di Newton e Lorentz che ci serve per uscire dall’atmosfera e per la navigazione spaziale con il riciclo dell’energia infinito.

Paradossalmente, la divisione dell’atomo e l’energia nucleate che è costata all’umanità immense spese di ricerca, sperimentazioni e tanti disastri ambientali, a prescindere dalla bomba atomica, è risultata meno adatta dell’energia primaria interattiva tra acqua e aria, che è costata zero dollari in ricerca e sperimentazione, in quanto è stata sviluppata soltanto virtualmente con zero finanziamenti, nel silenzio generale della scienza pubblica e privata e delle multinazionali.

Cosa ci vuole a comprendere che sul pianeta Terra il concetto del moto perpetuo non ha senso? Grazie alla forza gravitazionale e alle differenza delle pressioni dei fluidi, si possono  creare ovunque differenze tra le basse energie assorbita dalle pompe di circolazione dell’acqua (con la doppia alimentazione separata fino alla girante) che lavorano con le pressioni equilibrate in aspirazione e mandata, e l’alta energia prodotta dalle turbine che alimentano  i generatori  di corrente, che sfruttano a senso unico l’acqua introdotta in eccesso nel circuito di riciclo attraverso l’alimentazione separata, che è espulsa dal troppo pieno del bacino superiore o dalla pressione di una autoclave, per il principio dell’impenetrabilità dei corpi, per alimentate di nuovo le turbine in cicli infiniti. 

 Non ha avuto senso sviluppare sulla Terra delle tecnologie energetiche e depurative che hanno escluso i principi interattivi tra acqua e aria e cercare di volare nell’atmosfera e nello spazio con energie inquinanti e antieconomiche.   Non ha senso ignorare il cuore artificiale ossigenatore del sangue umano che potrebbe allungare la vita umana di centinaia di anni. Non è pensabile iniziare la ricerca di nuovi pianeti senza portarsi appresso il meglio della scienza e della tecnologia terrestre che purtroppo non è stata sviluppata sulla Terra per oscuri e ignoranti giochi di potere economici ai quali ha partecipato l’intera classe dirigente mondiale, compresa quella scientifica. 

Molti impianti antropici, per chi conosce la scienza e la tecnologia in modo multidisciplinare, sembrano progettati da dilettanti perché incompleti (fogne, camini, centrali e motori termici, depuratori di acqua e aria), ma il danno alla salute umana si diluisce negli anni ed è attenuato dai progressi della medicina. Anche gli enti spaziali mondiali, pubblici e privati, stanno progettando gli impianti antropici spaziali come dilettanti, non considerando che la respirazione e la fisiologia umana sono progettate dal sistema divino o naturale per equilibrare nel corpo umano la pressione atmosferica terrestre, non altre pressioni. Per questa ragione dobbiamo pressurizzare i mezzi di trasporto spaziali alla pressione atmosferica.  Non è un caso che la pressione atmosferica sia composta di una miscela di gas respirabili dall’uomo, ma comprimibili anche a migliaia    di bar se mantenuta a un temperatura superiore a – 140, 6 gradi centigradi.  Io non credo che sia una coincidenza fortunata. Credo che il Creatore dell’universo, chiunque sia, abbia voluto indicarci il modo corretto di produrre le energie e le depurazioni terrestri e anche spaziali. Credo anche che chiunque sia il Creatore dell’universo abbia perso la pazienza. Per questa ragione ha comunicato a un modesto pensionato queste semplici verità scientifiche. Non ai premiati premi Nobel, che non avrebbero avuto la pazienza e probabilmente, nemmeno l’esperienza pratica di un progettista e installatore di impianti industriali e ambientali per sviluppare tutti i dettagli interattivi che ha sviluppato il sottoscritto per arrivare a dimostrare queste conclusioni con zero finanziamenti pubblici e privati. 

Si riportano di seguito i disegni dell’intero sistema con le relative legende.  

Immaginiamo che il  container  e  le auto volanti sopra riportate,  dotate di un motori lineare globali (con spinta di Newton e Lorentz) viaggino  nello spazio intorno alla Terra.  Essendosi rarefatta  l’aria atmosferica  perderemo gran parte della spinta di reazione di Newton e avremo a disposizione soltanto la spinta di Lorentz per vincere  la forza di attrazione verso la Terra. Considerando gli ultimi aggiornamenti riportati in questo articolo, potremo rinforzare tale forza  non solo per  trasportare maggiori quantità di acqua per spegnere gli  incendi, ma anche  per incrementare  la forza elettromagnetica di Lorentz a scapito di quella di Newton, diventata meno efficiente. Potremo fare un calcolo  e viaggiare in direzione opposta al senso di rotazione della Terra per abbreviare i tempi di volo atmosferico e scendere negli aeroproti di destinazione terrestre. Ma con la stessa tecnologia, potremo anche proseguire nello spazio infinito per andare verso altri pianeti.  Avendo ideato il modo di  produrre a freddo l’energia primaria, come fare circolare a senso unico i magneti permanenti, come isolare il percorso inverso indesiderato degli stessi magneti e come  regolarne la velocità, con la conseguente regolazione della forza della spinta, perché non possiamo pensare di trasformare l’intera o parziale, superficie esterna verticale  dei container volanti in un induttore dove scorrono i magneti e di fronte ad ad essa, solidale ed  elettromagneticamente isolata, una parete separata dall’intraferro, contenente l’indotto avvolto, che si solleva insieme all’induttore  e con tutte le masse contenute nel container stesso con la sola spinta di Lorentz? Questa soluzione sarebbe identica al sistema Maglev dei treni ad alta velocità, ma con la possibilità di andare in tutte le direzioni, non avendo l’indotto collegato al suolo.  Sarà la disposizione dei motori lineari globali esterni, che provvederà  alle altre spinte direzionali.  Il lavoro più gravoso è proprio quello di neutralizzare la forza gravitazionale a senso unico del pianeta piu vicino con la spinta di Lorentz  che può sceglire se favorirla o opporsi ad essa.  Ovviamente, come già scritto,  dobbiamo creare all’interno dei container viaggianti le condizioni di vita terrestri con la stessa pressione atmosferica e usare l’aria stessa (pressurizzata) come fonte energetica primaria che non si consuma. Il CO2 che produttemo con la nostra respirazione, e la respirazione di eventuali piante vegetali, potrebbe essere neutralizzato producendo carbonati nell’acqua e questa potrebbe essere addolcita all’infinito, portandoci appresso gli incredienti necessari e catturandone altri attraverso specifiche applicazioni montate sui motori lineari globali  (https://www.spawhe.eu/sistema-di-cattura-polveri-interstellari-e-impianti-ambientali-spaziali/). Perchè la scienza mondiale si comporta come  se la spinta di Lorentz  nei trasporti aeronautici e spaziali non si possa realizzare? Se l’energia idroelettromagnetica compressa non consuma l’aria e l’acqua che sono rispettivamente, la fonte primaria e il vettore energetico, ma le ricicla all’infinito, anche  la corsa spaziale diventa possibile e sostenibile.  

il 20 aprile 2023, SpaceX ha lanciato il suo razzo Starship per la prima volta, ma non è riuscito a raggiungere lo spazio dopo aver subito un guasto a metà volo. Secondo quanto riportato dai mezzi di informazioni, questo fallimento, in un solo giorno è costato  circa tredici miliardi di dollari agli investitori, principalmente a Elon Musk. Ma anche se il lancio fosse riuscito perfettamente, il fallimento della soluzione energetica sarebbe stato soltanto rimandato con altri miliardi di dollari spesi inutilmente, perchè la soluzione energetica non è sostenibile e non può portarci realmente nello spazio infinito.   

Ho aggiunto questa notizia  perchè  nel mio articolo dal titolo “Lettera aperta al Signor Elon Musk che ha promesso 100 milioni di dollari a chi riesce a catturare il CO2 dall’atmosfera” (https://www.spawhe.eu/it/2346-2/lettera-aperta-al-signor-elon-musk-che-ha-promesso-100-milioni-di-dollari-a-chi-riesce-a-catturare-il-co2-dallatmosfera/) e negli articoli collegati credo di aver spiegato che non è necessario raggiungere la velocità di fuga di 11,2 Km/sec per uscire dall’atmosfera terrestre se produrremo un’energia che non si consuma nei mezzi di trasporto spaziali. Ma per produrre tale tipo di energia, ho dovuto prima imparare a pulire l’energia fossile producendo carbonati nell’acqua. Solo per economizzare questo processo, in una fase successiva, ho inventato l’energia idroelettromagnetica compressa, che  si può produrre a freddo, senza combustibili ed energia nucleare. Certamente, questa energia  non potrà essere veloce come un razzo, ma è molto  più economica, assicura l’andata e il ritorno sulla Terra molto  meglio degli attuali aerei di linea e senza produrre nemmeno un grammo di inquinamento ambientale. Io non so  se qualcuno abbia soddisfatto le aspettative di Elon Musk e abbia ricevuto il premio di cento milioni di dollari  che aveva promesso. So soltanto che la mia soluzione, che non è mai stata finanziata da nessun governo e da nessuna multinazionale, gradualmente, mi ha portato ad andare nello spazio senza combustibili ed energia nucleare. Anche se questo non è successo materialmente,  spero che le future generazioni prima di fare cattivi investimenti, basate su singoli principi scientifici, imparino a ragionare globalmente. Dopo aver fatto miliardari investimenti sbagliati di comune accordo, tra scienza pubblica e privata, è molto più difficile  dire al popolo mondiale di aver sbagliato le soluzioni e  correggere gli errori. Sbagliare la fonte primaria dell’energia terrestre non è un errore rimediabile perchè anche anche aumentando i rendimenti energetici e migliorando i sistemi depurativi, non potremo mai avere un’energia che non costa niente e che più ne produrremo, più proteggeremo l’ambiente circostante in quanto la fonte energetica (aria atmoferica) e il vettore energetico (acqua) si depurano a vicenda per i principi di Henry e Dalton in funzione delle pressioni di esercizio.

11. Conclusione

Il thriller internazionale della individuazione della migliore energia primaria mondiale, poteva essere risolto duecento fa subito dopo l’invenzione dell’energia idroelettrica e dell’elettromagnetismo semplicemente applicando scientificamente l’organizzazione del lavoro per risparmiare le risorse idriche, le fonti energetiche, i costi delle depurazioni, dell’acqua e dell’aria,   invece la divisione delle competenze scientifiche e le lobby di potere politiche ed economiche, hanno prodotto il riscaldamento globale e l’iniqua distribuzione della ricchezza mondiale e ancora non si vede la soluzione a causa della fuga di responsabilità scientifiche, istituzionali, legislative, a tutti i livelli e in tutti i paesi della Terra. Ovviamente, questa divisione delle competenze ha prodotto anche molte vittime innocenti a causa dell’inquinamento, come malattie polmonari, alluvioni, nubifragio, siccità e altri danni.  Queste persone potevano morire di vecchiaia. Ma anche la vecchiaia poteva essere ritardata perché il cuore artificiale ossigenatore del sangue umano autonomo energeticamente, non è altro che un doppio piccolo impianto autoclave con generatore di corrente alimentato con mini pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante. Uno per il circuito sistemico e uno per quello polmonare. Non ci sono alternative il pianeta Terra vuole essere governato scientificamente applicando sempre le soluzioni migliori imparzialmente aggiornate tecnologicamente allo stato dell’arte fluidodinamico ed elettromagnetico. Se prima non aggiorniamo questo stato dell’arte non possiamo fermare l’attuale genocidio terrestre e non potremo fare concreti passi avanti anche nelle esplorazioni spaziali. La vita umana attuale è troppo breve per organizzare viaggi spaziali avendo sbagliato completamente i principi fondamentali delle depurazioni e dell’energia che sono identici, sia per far funzionare la vita interna del corpo umano, sia gli ambienti interni ai container spaziali, sia i motori lineari globali che sommano le spinte di Newton e Lorentz nei vari modi sopra descritti, ma certamente migliorabili con l’avanzamento reale dello stato dell’arte.

Siamo noi gli artefici del nostro destino terrestre.  Ma la scienza non può continuare a inventare nuove energie non compatibili con la vita terrestre. Le attuali energie fossili e nucleari non avrebbero funzionato nemmeno virtualmente perché non chiudono tutti i cicli che aprono.  La scienza attuale ha barato stabilendo dei limiti di emissioni arbitrari nelle acque, nei suoli e nell’atmosfera. L’energia idroelettromagnetica compressa ha dimostrato già nella fase virtuale che proteggerebbero l’ambiente e anche il corpo umano. Addirittura, con l’invenzione del cuore artificiale basato sugli stessi principi e i successivi aggiornamenti tecnologici e dell’intelligenza artificiale la vita umana si potrebbe allungare di diverse centinaia di anni senza cambiare il DNA, ma soltanto l’aspetto fisico, in quanto ci preoccuperemo soprattutto di alimentare il cervello. Gli altri organi più deteriorabili, gradualmente sarebbero sostituiti con organi artificiali.

Questo significa che la scienza applicata imparzialmente, al di sopra degli interessi degli attuali governi e delle attuali multinazionali che ostacolano la creatività degli inventori non legati ai centri di potere economici, penalizzano il progresso e la vita del pianeta stesso, al solo scopo di evitare crolli delle borse mondiali e non cambiare nulla degli attuali giochi di potere, non più legati alla politica comunista, socialista, capitalistica, religiosa, ma solo alla conservazione del potere economico di chi lo detiene. Quelli che ancora oggi, fanno il mio ex lavoro di progettista e installatore di impianti antropici, non sono inventori, come non lo era il sottoscritto. Cercano di usare al meglio delle loro capacità e le tecnologie messe disposizione dallo stato dell’arte industriale, ambientale, delle infrastrutture civili, della agricoltura, dei trasporti, del sollevamento e distribuzione delle acque di irrigazione e distribuzione per uso civile e industriale. Se io non avessi amato il mio ex lavoro, non avrei sentito il bisogno di trasformarmi in inventore, da pensionato. Non ho potuto farlo prima perché cerano troppi dettagli da sviluppare e come lavoratore dipendente ero già troppo impegnato a risolvere i problemi di lavoro quotidiani.  Tuttavia, mi rendevo conto che gli strumenti messi a disposizione dalla scienza e dalla tecnologia erano sufficienti a progettare gli impianti antropici secondo i capitolati di appalto pubblici e privati esistenti. Non gli impianti più completi e razionali, come avrebbero potuto essere studiando meglio l’organizzazione scientifica del lavoro. Soprattutto, mettendo insieme, negli stessi impianti i cicli depurativi dell’acqua e dell’aria.   I dettagli non sviluppati dagli inventori pubblici e delle multinazionali sono troppi. Io che li ho sviluppati e brevettati da pensionato anche a livello internazionale con un grosso sacrificio economico personale, nella vana speranza di trovare interlocutori pubblici e privati che non ho trovato. Ho dovuto arrendermi all’evidenza: la scienza pubblica e quella delle multinazionali sono perfettamente allineate e di comune accordo hanno trascurato proprio i settori nei quali io sono intervenuto con invenzioni più sociali che commerciali. Tuttavia, io non avrei potuto andare avanti nelle fasi successive, senza modificare le ciminiere le fognature i depuratori come descritto dal sottoscritto nella prima parte della filastrocca di Spawhe.

Se esistesse una vera democrazia mondiale, al posto delle COP (Conferenze tra le Parti) si dovrebbero fare dei referendum scientifici sulle invenzioni da finanziare, a livello globale, valutando, caso per caso, gli effetti collaterali con calcoli di rischi e convenienza dal punto di vista economico e sociale.  Oggi, sono pochissime le invenzioni mondiali senza effetti collaterali negativi, a parte l’energia solare ed eolica, che sono discontinue e poco efficienti. Basti pensare che per produrre un kw/h nelle migliori condizioni solari, occorrono circa 10 metri quadrati di pannelli e per esercitare la pressione di un bar su un’elica eolica, occorre un vento di circa 80 km/h. Mentre con l’idro elettromagnetismo compresso, sebbene sia tuttora un’invenzione soltanto virtuale, potremmo produrre energia all’infinito con pressioni anche di centinaia di bar (da sperimentare)  e con il completo riciclo della fonte primaria energetica (aria) e del vettore energetico (acqua), che non costano niente dal punto di vista industriale e commerciale.

Per chi conosce anche solo parzialmente i principi interattivi di Pascal, Henry e Dalton, dovrebbe essere facile comprendere che più energia produrremo in versione fissa e mobile, più proteggeremo l’ambiente, perché ogni volta che introduciamo l’acqua riciclata in bassa pressione nell’autoclave pressurizzata, per mezzo della pompa con l’alimentazione separata fino alla girante si   incrementa la quantità di ossigeno fino al punto massimo di saturazione.  Quindi il sistema energetico funge anche da depuratore. Allora dobbiamo chiederci come possiamo fidarci dell’attuale classe dirigente mondiale pubblica e privata, compresa la Nasa, che non ha mai pensato a questa soluzione, che come ho spiegato, consentirebbe di sommare la spinta di Newton e Lorentz e di andare anche nello spazio in modo sostenibile per l’economia terrestre?

Io sono certo che se ci fosse una maggiore divulgazione scientifica imparziale, le mie invenzioni sarebbero votate a grande maggioranza dall’intero popolo mondiale, anche senza comprenderne completamente il funzionamento. Solo la speranza sarebbe sufficiente ad ottenere un consenso plebiscitario alla sperimentazione, perché a nessuno piace di pagare l’attuale costo dell’energia mondiale con tutte le spese di estrazione e trasporto delle materie prime, raffinazione e trasporto dell’energia raffinata fino alle centrali termiche, pagare i distributori dei carburanti e trasporto dell’energia elettrica dalle centrali alle fabbriche e alle città. A nessuno piace pagare gli enormi costi delle depurazioni, che potrebbero essere incorporate gratuitamente nella produzione energetica sostenibile.  Senza contare il fatto che tutti potremmo essere autonomi energeticamente estraendo semplicemente l’energia dall’ambiente in impianti fissi e mobili. L’autonomia energetica salverebbe milioni di persone ogni anno dalle calamità naturali perché quando si verificano tali calamità, la prima cosa che viene a mancare è l’energia per mettersi in salvo e per difendersi dal freddo.    

Come possiamo dichiarare competenti i manager pubblici e privati mondiali che non si accorgono di questi grandissimi problemi ancora irrisolti, mentre loro vanno nella direzione opposta alle soluzioni? Purtroppo, i referendum scientifici mondiali non esistono e nessuno li propone, perché manca la cultura di base per valorizzare i principi interattivi naturali che in natura avvengono spontaneamente, ma negli impianti antropici progettati dagli uomini non possono avvenire se non si progettano anche i sistemi che innescano i processi interattivi a velocità diverse da quelli naturali, dovuti alle diverse concentrazioni dei componenti, delle temperature e delle pressioni. Purtroppo, queste riflessioni scaturite da molti dettagli assimilati in una vita di lavoro con esperienze diversificate, io le ho potuto mettere insieme solo da pensionato e arrivano con molto ritardo.  

Con le attuali divisioni delle competenze scientifiche e tecnologiche, pubbliche e private, nessuno mi avrebbe pagato come lavoratore dipendente per mettere insieme tutti gli elementi. L’unica alternativa era uscire dal mondo del lavoro. Le mie invenzioni sono solo virtuali, sebbene regolarmente depositate. Sarei stato un folle a rispettare le regole sui depositi dei brevetti fino in fondo, visto che queste regole sono state fatte solo per proteggere le invenzioni industriali di chi ha il potere economico per realizzarle. E’ chiaro che in queste condizioni hanno preso il sopravvento invenzioni commerciali e belliche. La forza economica e militare prevale nettamente sulle invenzioni di utilità sociale. Ha peggiorato molto il permesso concesso dai governi ai ricercatoti pubblici che vendono i brevetti alle multinazionali.

 La progettazione degli impianti antropici mondiali pubblici e privati è semplicemente disastrosa, ma i politici affermano che per le scelte tecniche, scientifiche, ambientali, le fanno i manager con pluriennali esperienze. È questo il vero problema. Sul pianeta non esistono impianti antropici industriali e ambientali progettati globalmente. Le mie invenzioni non sono nate in un giorno ma nell’arco di circa sedici anni. Ma prima di fare l’inventore ho lavorato per trentasette anni nell’industria e nell’ambiente. Chi ha deciso prima e dopo le mie invenzioni di non modificare le ciminiere, le fognature i depuratori per realizzare cicli completi? Chi ha deciso di non finanziare le pompe con la doppia alimentazione separata fino alla girante che sono indispensabili per riciclare l’acqua dolce in cicli energetici infiniti aperti e chiusi? Soprattutto adesso che i cambiamenti climatici si stanno incrementando e si alternano alluvioni e siccità, dobbiamo azzerare i costi per il sollevamento, la distribuzione delle acque, ridurre quelli per le dissalazioni e lasciare i fiumi e i torrenti sempre pronti per accogliere le acque e prevenire  alluvioni. Queste soluzioni io le ho pubblicate già da diversi anni. Dove sono le soluzioni della scienza e dei manager pubblici mondiali? Questi, non solo non fanno il lavoro per i quali sono pagati, si astengono anche dal commentare il lavoro degli inventori privati facendoli passare per dei sognatori. Tutto questo, con il consenso dei governi progressisti, conservatori, comunisti o teocratici.

Le sinergie scientifiche e tecnologiche servono a semplificare gli impianti antropici, non a complicarle. Quelli che ancora oggi, fanno il mio ex lavoro di progettista e installatore di impianti antropici, non sono inventori. Cercano di usare al meglio delle loro capacità le conoscenze e tecnologie messe disposizione, dallo stato dell’arte industriale, ambientale, e delle infrastrutture civili, della agricoltura, dei trasporti, del sollevamento e distribuzione delle acque di irrigazione e distribuzione per uso civile e industriale. Ma le tecnologie sviluppate non sono sufficienti per chiudere correttamente tutti i cicli che si aprono nei singoli impianti antropici, termici e chimici. Per questo gli impianti devono essere tra loro collegati, modificando le ciminiere, le fognature, i depuratori affinché i cicli non vengano interrotti e proseguano da un impianto all’altro senza soluzione di continuità, prima di essere scaricati nelle acque, nell’atmosfera, nei suoli. Non avendo fatto questi ragionamenti globali, gli strumenti messi a disposizione dalla scienza e dalla tecnologia sono sufficienti soltanto a progettare gli impianti secondo i capitolati di appalto pubblici e privati, non impianti più completi, che come detto, devono chiudere tutti i cicli che aprono. Purtroppo i dettagli sfuggiti agli inventori pubblici e delle multinazionali sono troppi. Non possono essere inseriti nell’organizzazione scientifica del lavoro attuale senza cambiare la dimensione degli impianti e la loro disposizione sul territorio. In altre parole non possono essere concepite centrali termiche con produzioni di migliaia di megawatt all’ora ma di minori dimensioni distribuite diversamente sul territorio, altrimenti i cicli non potranno mai essere chiusi completamente. La soluzione alternativa che è venuta fuori quando ho compreso che la scienza pubblica e privata non aveva nessuna intenzione di cambiare il modo di progettare gli impianti termici e nucleari è stata quella di cercare di produrre a freddo l’energia elettrica, approfondendo meglio gli aspetti fluido dinamici ed elettromagnetici. Credo di esserci riuscito, ma il rovescio della medaglia è il fatto che ho raccolto soltanto silenzi, molto superiori ai silenzi raccolti sulla pulizia dell’energia fossile. Nel frattempo, gli attuali esperti dei governi e delle multinazionali continueranno a sprecare risorse anche nella corsa spaziale perché il calore fossile e nucleare non serve nemmeno per andare nello spazio. Che cosa andiamo a fare nello spazio senza ricostruire, almeno nei container spaziali la fotosintesi, il ciclo del carbonio e la pressione atmosferica terrestre necessaria alla nostra sopravvivenza? Non è un caso che l’aria atmosferica anche nello spazio potrà essere la fonte primaria della energia e l’acqua il vettore energetico ideale. Non è un caso che quelli che non hanno voluto sperimentare questa soluzione sulla Terra, stanno sprecando risorse e inquinando anche lo spazio intorno alla Terra con residui di satelliti che bisogna rimuovere quando finalmente si comprenderà con quale soluzione e con quale energia potremo andare e tornare dallo spazio senza danni alla salute degli uomini e senza incidenti di volo, dovuti soprattutto alle fonti energetiche sbagliate.

Paradossalmente, oggi che lo stato dell’arte scientifico e tecnologico è cresciuto, dovrebbe essere più facile il lavoro degli inventori. Invece per quelli non legati ai centri di potere economici e politici si è complicato moltissimo a causa dei conflitti di interesse tra inventori pubblici, multinazionali, governi e legislatori. Solo in questo modo si possono spiegare le ragioni per le quali non hanno trovato interlocutori pubblici e privati le invenzioni semplici e lineari sulla pulizia dell’energia fossile e successivamente, quelle dell’idroelettrico senza il salto idraulico e ancora dopo, dell’idroelettrico compresso e ancora dopo dell’idroelettromagnetismo compresso che può consentire di sommare insieme la spinta di Newton per rivoluzionare anche i trasporti aeronautici e spaziali. Solo in questo modo si possono spiegare le ragioni per le quali solo agli inventori non sono riconosciuti i diritti di autore intellettuali che sono riconosciuti anche a chi scrive una fiaba, una canzone o uno spartito musicale. Solo agli inventori si chiede di pagare le tasse di mantenimento sui brevetti concessi anche se non trovano finanziatori pubblici e privati e nemmeno chi compra i brevetti. Solo agli inventori si chiede di pagare per opporsi legalmente ai brevetti non concessi, come se il semplice deposito di brevetto non costituisse un documento ufficiale della avvenuta invenzione intellettuale. Da quale parte stanno le Nazioni Unite che gestiscono la WIPO (world intellettuali property organizaton)? Questa famosa organizzazione mondiale non si è accorta che i settori nei quali io ho lavorato come inventore hanno dormito per duecento anni senza che nessuno inventasse niente per unificare prima i cicli depurativi dell’acqua e dell’aria e poi quelli energetici. Infatti, ancora non esistono né i cicli depurativi unificati né quelli energetici interattivi.  Per la classe dirigente mondiale pubblica e privata il riscaldamento globale è come non esistesse. Continuano a inviare razzi miliardari nello spazio senza preoccuparsi di sommare insieme la spinta di Newton e Lorentz e nemmeno di creare l’habitat umano nei vagoni spaziali alla pressione atmosferica con il riciclo dell’acqua e dell’aria atmosferica. Non è strano che nelle mie soluzioni, l’acqua e l’aria atmosferica sono anche gli unici elementi indispensabili per realizzare i processi energetici sostenibili che ci porteranno nello spazio senza combustibili ed energia nucleare? I miliardari mondiali che finanziano queste operazioni quando si accorgeranno che la vera scienza per andare nello spazio deve partire dalla fotosintesi clorofilliana realizzata artificialmente nei vagoni spaziali? Se veramente hanno il senso degli affari usino meglio il loro denaro.  Finanzino soltanto l’INTELLIGENZA ARTIFICIALE, Il CUORE ARTIFICIALE OSSIGENATORE DEL SANGUE UMANO AUTONOMO ENERGETICAMENTE e le invenzioni sostenibili SENZA COMBUSTIBILI ED ENERGIA NUCLEARE.  

 Luigi Antonio Pezone   

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